Studi sul Cristianesimo Primitivo

Origine storica della chiesa di Giacomo

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Tigerman78
icon11  view post Posted on 1/5/2009, 14:56     +1   -1




Sarò breve per mancanza di tempo, se vi serviranno delle citazioni storiche di riferimento, le posterò successivamente.

In questo post dimostrerò che i membri della chiesa di Giacomo, sono realmente e storicamente esistiti e che provengono tutti dall’Idumea:

Vediamo i più importanti:

- Saulo ( detto Paolo di Tarso): fratello di Costobaro ( governatore dell’Idumea),figlio di Antipatro e parente di Agrippa: lavorava come ambasciatore dei Maggiorenti e nello stesso tempo faceva la spia. Con la sua banda di delinquenti maltrattava “i poveri” che si unirono alla Santa causa di Giovanni di Giscala e di suo fratello Simone detto Bar Giora ( che significa figlio del proselito) e agì nelle repressioni in concomitanza alle persecuzioni del nemico per eccellenza dei Cristiani: Anano figlio di Anano.
Anche storicamente costui risulta che conferì con Agrippa e chiese di conferire anche con Cesare ( Nerone) per discutere delle cause della Guerra, fomentata principalmente dalle tre colonne della rivolta (dette le tre colonne della chiesa) che erano Giovanni di Giscala, Giacomo figlio di Sosas e Simone bar Giora.

- Simeone detto Niger ( chiamato anche nelle fonti storiche Niger della Perea o Niger il Peraita): dal controllo incrociato delle fonti religiose, costui appare come il successore di Giacomo il Giusto (consultare le fonti patristiche), ma doveva essere più anziano di lui, da quello che emerge dal protovangelo di Giacomo. Storicamente risulta nominato, prima della guerra, come comandante in capo per la difesa dell’Idumea. Sotto di lui militava in principio, come capitano, Giacomo figlio di Sosas ( detto il Giusto). Era amico di Silas il Babilonese ( libro III:11), che in principio militava sotto Agrippa ed era quindi molto vicino a Saulo, così come attestano anche gli Atti degli Apostoli.

- Giacomo figlio di Sosas ( detto il Giusto): divenne uno dei capi più illustri dell’Idumea, dopo la morte del suo capo Simeone detto Niger. Da Gerusalemme fu chiamato da Giovanni di Giscala, per salvare la vita del suo amico Lazzaro figlio di Simone, assediato nel Tempio dalla popolazione guidata da Anano figlio di Anano.
Riuscì ad entrare a Gerusalemme, grazie a violenti “ tuoni, lampi e boati di terremoto” e come da Atti degli apostoli, riuscì anche a liberare i discepoli di Simone bar Giora, messi in prigione in principio dalle persecuzioni di Anano figlio di Anano.

-Simone bar Giora ( detto Pietro): con un abile stratagemma, architettato assieme a Giacomo figlio di Sosas ( detto il Giusto), conquistò e divenne il capo assoluto dell’intera Idumea. Divenne un latitante (barjona) a Masada, in seguito alle persecuzione di Anano figlio di Anano. Fu chiamato bar Giora, che significa figlio del proselito, probabilmente perché in Idumea divenne “un pescatore di uomini”, facendo circa 40000 proseliti (dopo la morte di Anano figlio di Anano): un vero e proprio record di proseliti, stando alla storia raccontata da Giuseppe Flavio!

Come da Vangelo:

- rinnegò suo fratello Giovanni (di Giscala), nel momento in cui si fece Re a Gerusalemme.
- I sacerdoti lo fecero entrare a Gerusalemme e tennero con lui una riunione in segreto, per deliberare la morte di Giovanni.
- ebbe un conflitto con il servo portinaio e con i suoi famigliari.
- All’arrivo dei romani si pentì e si alleò nuovamente con Giovanni che gli fece "pascere le sue pecore".
- Quando il Tempio fu ridotto ad “un cumulo di pietre su pietre”, lui uscì proprio da sotto quelle pietre.Fu portato e giustiziato a Roma e morì lui al posto del vero RE dei Giudei ( quello che lui in principio voleva spodestare) e cioè al posto di Giovanni.

Questi sono i personaggi di spicco che emergono dall’Idumea…..queste sono le persone che in tutti i Vangeli, appaiono come membri di spicco della chiesa di Giacomo.

Ma c’è da dire altro: Simeone detto Niger, come detto,era storicamente amico di Silas il Babilonese ( che compare anche in Atti come amico Saulo) ed ebbe l’icarico di governare la difesa dell’Idumea di Costobaro fratello di Saulo.

Silas il Babilonese a sua volta, storicamente oltre a risultare quindi in contatto con Saulo, risulta anche amico di Giuseppe Flavio:

Libro II:616 Venuto a sapere la cosa, Silas, cui Giuseppe aveva affidato la sorveglianza sulla città, gli scrisse immediatamente per informarlo della trama. Giuseppe, appena ricevuta la lettera, si mise in viaggio e dopo una notte di rapido cammino arrivò all'alba a Tiberiade.

Ed ecco formarsi la triade di amici che anche nel Nuovo Testamento appare con i loro rispettivi nomi: Saulo, Silas e Giuseppe detto Barnaba ( storicamente tutti legati in qualche modo ad Agrippa)…per la serie e qui confermo, come attestano tutti gli esperti di teologia:ogni religione ha origine dal potere politico.

Negli scritti medievali rabbinici, "Edom" è usato per riferirsi alla Cristianità in generale e questa parola deriva da edomiti, in latino Idumaea o Idumea :

http://it.wikipedia.org/wiki/Edomiti

Dall’Idumea proviene anche Giuda detto l’Iscariota, per il soprannome rimando sempre a Wiki:

http://209.85.129.132/search?q=cache:jcPNc...t&ct=clnk&gl=it

Keriot era in Idumea e se non vi va bene che Iscariota indichi la provenienza da questa città, sappiate che il Giuda traditore storico era comunque un Sicario, alle dipendenze di Simone bar Giora (detto Pietro) detto il Cananeo (anche Canan era in Idumea).

Nei Vangeli non a caso, il primo ad interessarsi del traditore Giuda è Simone detto BarGiona:


Giovanni 13:21 Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito e, apertamente, così dichiarò: «In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà».
Giovanni 13:22 I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo di chi parlasse.
Giovanni 13:23 Ora, a tavola, inclinato sul petto di Gesù, stava uno dei discepoli, quello che Gesù amava.
Giovanni 13:24 Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale parlava.

E fu lo stesso Simone detto Pietro ad interessarsi per primo a sostituire Giuda dopo la sua morte:

Mattia scelto al posto di Giuda
(Gv 12:4-6; Mt 26:14-16, 46-50; 27:3-10) Pr 16:33
Atti 1:15 In quei giorni, Pietro, alzatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone riunite era di circa centoventi), disse:

Atti 1:16 «Fratelli, era necessario che si adempisse la profezia della Scrittura pronunziata dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù.
Atti 1:17 Perché egli era uno di noi e aveva ricevuto la sua parte di questo ministero…………….

Dunque bisogna chiedersi ….. perché gli evangelisti hanno sottolineato che il tradimento di Giuda interessava più a Simone barGiona che non agli altri?

Perché storicamente Giuda era un seguace diretto di Simone bar Giora e fu proprio quest’ultimo ad eliminarlo, quando entrò a Gerusalemme per scacciare suo fratello Giovanni di Giscala (che divenne il Re dei Giudei e il padrone del Tempio):

Libro V:534 - 13, 2. Al veder ciò un certo Giude, figlio di Giude, che era uno dei subalterni di Simone e ne aveva avuto l'incarico di far la guardia a una torre, un po' forse per compassione verso le vittime uccise con tanta ferocia, ma specialmente preoccupato di quella che sarebbe stata la sua sorte, chiamò a sé dieci fra gli uomini più fidati che aveva e disse loro:

Libro V:535 “Fino a quando sopporteremo queste malefatte? Che speranza di salvarci abbiamo se restiamo fedeli a un farabutto?

Libro V:536 Non abbiamo già la fame addosso, i romani sul punto di entrare in città, mentre Simone non rispetta nemmeno chi gli ha fatto del bene, sì che c'è da temere che da un momento all'altro egli ci metta a morte quando invece ci si può fidare della parola dei romani? Orsù, consegniamo le mura e salviamo noi stessi e la città!

Libro V:537 Non sarà un gran male per Simone pagare più presto il fio dal momento che non ha speranza di salvarsi”.

Libro V:538 Persuasi i dieci, allo spuntar del giorno Giude inviò gli altri suoi uomini chi da una parte, chi dall'altra, per evitare che si scoprisse il complotto, e verso l'ora terza si mise a chiamare dall'alto della torre i romani.

Libro V:539 Ma di questi alcuni non gli badarono, altri non se ne fidarono mentre i più non si mossero pensando che tra breve avrebbero avuto in mano la città senza correre pericolo.

Libro V:540 E quando alla fine Tito si apprestava ad avvicinarsi al muro alla testa di un reparto, Simone raggiunto dalla notizia accorse a prendere sotto controllo la torre; catturati i traditori, li uccise sotto gli occhi dei romani e, mutilati i cadaveri, li scaraventò davanti alle mura.

Edited by Tigerman78 - 1/5/2009, 22:13
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 3/5/2009, 20:59     +1   -1




Il personaggio inventato Giacomo il Giusto doveva coprire l'operato di Menahem figlio di Giuda il Galileo, figura impresentabile per gli evangelisti e i padri della chiesa.
I padri della chiesa dovevano riportare nei loro scritti e in particolare negli atti degli apostoli, l'operato di Menahem l'ultimo figlio di Giuda il Galileo ma non il suo nome, perciò si inventarono un personaggio appunto Giacomo il Giusto o il minore. Infatti tutto quello che negli atti degli apostoli si riferisce a Giacomo il Giusto in realtà é il vissuto di Menahem, quella persona che guidò effettivamente il movimento insurrezionale degli Ebioniti o Nazirei o Galilei ereditato dalla sua famiglia (che va da Ezechia nel 47 a. c. fino probabilmente alla morte di Lazzaro nel 73 d. c. a Masada) dopo la morte dei suoi fratelli Simone e Giacomo crocifissi nel 46 d. c. in seguito ad una insurrezione contro il potere di Roma "riportato da Giuseppe Flavio Ant. Giud. 20. 5.2-102" fino alla sua morte nel settembre del 66 d. c..
I falsari per rendere il personaggio Giacomo il Giusto, da loro inventato, più credibile alla gente di allora che forse conservava ancora qualche vago ricordo trasmesso oralmente, gli cucirono addosso la morte capitata al personaggio che doveva nascondere, cioè Menahem ultimo figlio di Giuda il Galileo.

Sempre i falsari dovendo attribuire al falso personaggio Giacomo il Giusto, solo l'operato di Menahem, per il resto gli costruirono le sue caratteristiche e qualità in linea con le loro esigenze. Infatti così lo descrissero:
«Costui Giacomo era santo fin dal grembo materno. Non beveva vino né altre bevande inebrianti e non mangiava assolutamente carne. Mai forbice toccò la sua testa; non si spalmava di olio e non prendeva il bagno. A lui solo era permesso entrare nel santuario: infatti non indossava abiti di lana, ma solo di lino. Era solito recarsi da solo nel Tempio. Lì stava in ginocchio implorando perdono per il popolo talché le sue ginocchia erano diventate callose come quelle di un cammello, perché stava continuamente genuflesso a pregare Dio» (Eusebio di Cesarea, Hist. Eccl., II 23, 4-18).
Quanto riportato da Egesippo e ripreso da Eusebio in Hist: Heccl 2,23,6, secondo cui, a Giacomo fratello di Gesù, era permesso di entrare nel santuario del tempio, dove secondo la legge di Mosè poteva entrare solo il sommo sacerdote una volta l'anno, dimostra la falsità dell'intera descrizione, perchè storicamente impossibile.
Questa descrizione è storicamente impossibile, ma si adatta benissimo all'operato che gli autori degli "atti degli apostoli" fanno fare a Giacomo il Giusto personaggio appunto inventato per nascondere il reale operato di Menahem figlio di Giuda il Galileo.
Come sempre, per avvallare e dar maggior credito alle falsificazioni si inserivano le profezie e anche in questo caso non poteva mancare tale espediente. Infatti é stata inserita una profezia di Isaia, da cui deriva il nome di Giacomo il Giusto."E gridando dissero: "Oh! Oh! Anche il Giusto si è sbagliato!" e compirono così ciò che è scritto in Isaia: Leviamo di qui il giusto, perché ci è molto scomodo; e allora mangeranno i frutti delle loro opere. Quindi salirono e lo gettarono di sotto."

Il personaggio di Giuseppe d'Arimatea dei Vangeli è servito per nascondere Giuseppe uno dei fratelli di Gesù dei vangeli "Non è egli forse il figlio dei carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? (Mt. 13,55)", che nella realtà era Giuseppe l'ultimo figlio di Giuda il Galileo, falsificato, sostituendolo con il nome di Menahem.

Infatti,Giuda il Galileo un dottore (esperto della legge di Mosè e della storia del popolo Ebreo) ebreo, sicuramente con una buona conoscenza dell'Antico Testamento, non avrebbe mai chiamato un proprio figlio con il nome di Menahem. Infatti il nome Menahem coincide con due personaggi biblici estremamente negativi.
a)Menahem o Menachem era uno degli ultimi re d'Israele dal 745 al 736 a.c. circa che permise l'idolatria. Era un usurpatore, che assassinò Sallùm, che aveva ucciso il proprio predecessore un mese prima, e regnò in Samaria per dieci anni. Dopo l'invasione dell'Assiria, pagò una grossa somma di denaro al re per mantenere il potere.
b)Periodo 170 a.c. circa. Il sommo sacerdote Giasone fu deposto dagli ebrei conservatori e gli succedette Menahem , ellenizzato in Menelao. Quest'ultimo fece uccidere il vecchio sommo sacerdote Onia III, depredò il tesoro del tempio, per pagare il debito contratto con il re per comprarsi la sua elezione a sommo sacerdote. Successivamente permise che Antioco saccheggiasse il tempio.
Sicuramente Giuda il Galileo un dottore molto istruito, non poteva aver dato questo nome a uno dei suoi figli, sicuramente é stato cambiato successivamente per nascondere delle verità scomode ai padri della chiesa.
Quindi l'ultimo che rimaneva dei fratelli di Gesù riportati dai Vangeli canonici, Giuseppe, corrispondeva a Giuseppe l'unico figlio ancora in vita di Giuda il Galileo. Infatti gli evangelisti nei vangeli, non potendo dire la sua paternità (figlio di Giuda il Galileo) e provenienza (Gamala); dovettero inventarsi Arimatea, città del discepolo segreto, un ebreo di alto rango (Lc 23,50), ricco (Mt 27,57), e onorevole (Mc 15,34). Il tutto corrisponde esattamente al ritratto che Giuseppe Flavio fa di Menahem. Tutta questa confusione perché nessuno doveva sapere chi effettivamente fosse, questo Giuseppe fratello del Gesù dei vangeli.

http://www.storiacristianesimo.it/giacomo%...il%20giusto.htm


 
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Tigerman78
view post Posted on 14/5/2009, 17:45     +1   -1




Incomincio con l’artiglieria leggera, non ti posto per il momento fonti pesanti e atomiche e ti riporto un ragionamento (A MIO GIUDIZIO) semplicemente logico.

Facciamo finta di essere in due macchine differenti: io non ti vedo e ti tampono da dietro!

Ho torto sicuramente io, ma l’unica mia salvezza è quella di dichiarare davanti al giudice e in assenza di testimoni, che tu hai innestato la retromarcia senza alcuna ragione e non vedendomi mi hai tamponato.

Detto questo, passiamo all’annosa questione di Giacomo.

Punto uno: non poche fonti associano la morte di Giacomo con le persecuzioni di Anano figlio di Anano e le segnalazioni del “nemico” ( Saulo).

Ma le uniche persone che furono perseguitate o che comunque entrarono in conflitto con Anano figlio di Anano nella storia sono state:

GIOVANNI figlio di Levi ( il Re dei Giudei)

SIMONE bar Giora ( detto Pietro)

GIACOMO figlio di Sosas ( detto il Giusto)

LAZZARO figlio di Simone ( il discepolo amato da Giovanni).

Siamo dunque nel periodo della guerra…prima non si segnalano alcune persecuzioni di Anano.

Sempre nello stesso periodo, Giuseppe Flavio segnala le persecuzioni di un certo Saulo fratello di Costobaro, l’ambasciatore dei maggiorenti.

Punto due: individuato il periodo delle persecuzioni di Anano e Saulo, chi era dunque quel Giacomo che ebbe un conflitto a morte con Anano figlio di Anano, il peggior nemico dei primi cristiani, stando alle fonti religiose?

Libro IV:314 - 5, 2. Costoro non bastarono però ad appagare il furore degli Idumei, che, rovesciatisi sulla città, depredavano ogni casa e uccidevano chiunque capitava.

Libro IV:315 Ma a sfogarsi sulla gente comune sembrava loro di perdere il tempo, e diedero la caccia ai sommi sacerdoti sguinzagliandosi per la maggior parte contro di loro.

Libro IV:316 In breve li presero e li uccisero; poi, accalcandosi presso i loro cadaveri, beffeggiavano Anano per il suo amor di patria e Gesù per il suo discorso dalle mura.

Libro IV:317 Giunsero a tal punto di empietà, da gettarli via insepolti, mentre i giudei si danno tanta cura di seppellire i morti, che finanche i condannati alla crocifissione vengono deposti e sepolti prima del calar del sole.

Libro IV:318 Non credo di sbagliare dicendo che la morte di Anano segnò l'inizio della distruzione della città, e che le sue mura caddero e lo stato dei giudei andò in rovina a cominciare dal giorno in cui essi videro scannato in mezzo alla città il loro sommo sacerdote e il capo della loro salvezza.



Furono dunque gli Idumei ad uccidere il peggior nemico dei Cristiani e ricordo che il capo più illustre degli Idumei di quel periodo, era GIACOMO FIGLIO DI SOSAS:

Libro V:249 Gli Idumei che stavano dalla sua parte erano circa cinquemila con dieci capitani, fra cui primeggiavano Giacomo figlio di Sosas e Simone figlio di Cathlas.

Tolto quindi il passo potenzialmente fraudolento, l’unico Giacomo che ebbe uno scontro mortale con Anano figlio di Anano fu Giacomo figlio di Sosas, divenuto sicuramente il mito dei Cristiani, visto che ha tolto di mezzo il loro peggior nemico.

Ed eccoci dunque ritrovati nel nostro tamponamento iniziale.

L’incidente mortale c’è stato, ma chi aveva torto?

Chi ha fatto uccidere l’altro, Giacomo o Anano?

La storia ci dice che è stato Giacomo a far uccidere Anano figlio di Anano e quindi ecco la più grande menzogna della chiesa!

Per la serie: se vuoi mentire bene e se non vuoi essere scoperto, dichiara tutto il contrario!
 
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