Studi sul Cristianesimo Primitivo

Aleisteir Crowley, discussione sul personaggio.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/8/2009, 23:19     +1   -1
Avatar

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

Group:
Member
Posts:
8,423
Reputation:
0
Location:
Gotham

Status:


E' da tempo che volevo parlare del controverso Aleister.

L' arrivo di Hermet è l' occasione giusta.


image


Intanto chiedo ad Hermet di ripostare quella bellissima foto della sua prima firma, e proporre un' introduzione . -_-



zio ot :mf_bookread.gif:
 
Top
Hermeticka418
view post Posted on 31/8/2009, 11:08     +1   -1




posto un articolo sulla figura di Crowley del capo internazionale dell'ordo templi orientis (un ordine neotemplare che si impegna a mantenere viva la tradizione esoterica di aleister crowley) e un mio articolo personale sulla filosofia/religione del mistico inglese chiamata "thelema"

image


Edward Alexander Crowley nacque a Leamington Spa nel 1875. Compì gli studi al Malvern e al Trinity College di Cambridge, dove cambiò il suo nome in Aleister. Fu un poeta lirico e drammatico con diverse dozzine di libri a suo credito, compresa una collaborazione con Auguste Rodin. È antologizzato in The Oxford Book of English Mystical Verse.

Crowley era di natura uno spirito eclettico, e si fece la reputazione di poeta, romanziere, giornalista, scalatore, esploratore, giocatore di scacchi, grafico, sperimentatore di droghe, burlone, amante delle donne, beneamato dagli uomini, yogi, mago, profeta, pioniere nella lotta per la libertà, attivista dei diritti umani, filosofo e artista. È stato paragonato a Sir Richard Burton, ed oggi Crowley è forse meglio conosciuto come l’autore dei manuali di occultismo più influenti del XX secolo, e come il primo inglese ad aver fondato una religione—Thelema—che è oggi una fede riconosciuta in tutto il mondo.

Crowley era l’enfant terrible dell’avanguardia edoardiana di Londra e Parigi. Spiritoso e teatrale, ed uno dei primi sostenitori delle virtù estetiche ed ispiratrici delle droghe, del sesso, della musica e della danza, egli gravitava intorno alle comunità in esilio culturale: New York durante la Prima Guerra Mondiale, la Generazione Perduta di Parigi negli Anni Venti e la Berlino decadente del Mr. Norris di Christopher Isherwood negli Anni Trenta. Per coloro che incrociarono il suo cammino, Crowley fu indimenticabile. Compare in innumerevoli memorie, e fu preso a modello per personaggi di romanzi che vanno da The Magician di Somerset Maugham al cattivo in Casino Royale di Ian Fleming.

Ora è stato riscoperto e re-interpretato così tante volte—dai Beat, gli hippy, i punk e la "cultura industriale"—da diventare un simbolo ricorrente della ribellione contro-culturale. Il Sunday Times londinese lo ha indicato come uno dei 1000 fautori del XX secolo. I Beatles lo inclusero tra “le persone che amiamo” sulla copertina dell’album Sergeant Pepper's non una ma due volte—stando a quanto si dice, la seconda fotografia venne ritirata a causa della somiglianza troppo stretta di Crowley con Paul McCartney.

Nel 1919 Crowley lasciò New York per Cefalù in Sicilia, dove cominciò a dipingere paesaggi. Trasformò la sua villa in affitto dipingendo murali erotici sull’esempio di Paul Gauguin—uno degli eroi di Crowley, che egli fece santo nella sua Chiesa Gnostica Cattolica. Questa era l’Abbazia di Thelema, un esperimento di monachesimo spirituale in parte ispirato da Rabelais. Gli studenti praticavano la filosofia religiosa di Thelema (parola greca che significa "volontà"). Crowley la riassunse come "Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge", con il suo corollario "Amore è la legge, amore sotto la volontà"—entrambe citazioni tratte da Il Libro della Legge. Questo libro è il testo sul quale si fonda la religione di Thelema, e fu dettato a Crowley in Egitto nel 1904 da ciò che egli definì una "intelligenza preter-umana".

Gli studenti arrivavano in Sicilia da tutto il mondo per "trovare la loro vera volontà" o il loro scopo nella vita. Il regime di addestramento di Crowley implicava l’abbattimento di tutte le inibizioni artificiali e societarie al fine di liberare il sé essenziale, fornendo contemporaneamente un addestramento nello yoga, nella concentrazione e nell’autoanalisi. L’Abbazia ed i suoi ospiti prosperavano, ma quando uno studente dell’Università di Oxford morì all’Abbazia (per aver bevuto l’acqua del posto contro il consiglio di Crowley), la stampa britannica attaccò Crowley implacabilmente. Come in seguito venne fatto con D.H. Lawrence, il Ministro dell’Interno Joynston Hicks ed il suo portavoce James Douglas del Sunday Express demonizzarono Crowley. La stampa lo raffigurò come "L’uomo più malvagio del mondo" e "L’uomo che vorremmo impiccare". Ironicamente, questa campagna garantì la fama duratura di Crowley, come anche un duraturo fraintendimento della sua vita e della sua opera. Morì a Hastings, in Inghilterra, nel 1947.

Crowley è stato oggetto di numerose biografie, estremamente inaccurate quando non apertamente ostili sull’argomento. Negli ultimi anni, nuove eccellenti biografie di seri autori sono state pubblicate annualmente, ognuna delle quali completa le altre: Lawrence Sutin, Do What Thou Wilt: A Life of Aleister Crowley (2000), Martin Booth, A Magick Life: The Life of Aleister Crowley (2001) e Richard Kaczynski, Perdurabo: The Life of Aleister Crowley (2002). Una valutazione equilibrata della sua vita e della sua opera si può anche trovare alla voce di Gerald Suster in Missing Persons, supplemento all’opera di consultazione fondamentale The Dictionary of National Biography, pubblicato dall’Oxford University Press nel 1993. The Temple of Solomon the King (pubblicato a puntate su The Equinox) e The Confessions dello stesso Crowley gettano utile luce sulla sua vita e sulla sua opera. Altre biografie e studi sono: J. F. C. Fuller, The Star in the West (1907), C.R. Cammell, Aleister Crowley (1951), John Symonds, The Great Beast (1951) e The Magic of Aleister Crowley (1958) (successivamente accorpato in The King of the Shadow Realm (1989)), Israel Regardie, The Eye in the Triangle (1970), Francis X. King, The Magical World of Aleister Crowley (1977), Susan Roberts, The Magician of the Golden Dawn (1978), Colin Wilson, Aleister Crowley: The Nature of the Beast (1987) e Gerald Suster, The Legacy of the Beast (1988).



Cos’è il Thelema

(mie riflessioni sulla tradizione thelemica)

La domanda “cos’è il thelema” può avere due risposte, una per i profani che analizza superficialmente ciò che è il Thelema, l’altra per gli iniziati, che sonda in profondità l’essenza della tradizione thelemica.
Il Thelema è la religione/filosofia fondata da Aleister Crowley nel 1904 al Cairo, in seguito alla rivelazione del Liber Al Vel Legis da parte di Aiwass, santo angelo custode del profeta e capo della A.’. A.’. (Astrum Argenteum).
Il Liber Al Vel Legis è suddiviso in 3 libri; Nel primo a parlare è Nuit (l’infinito spazio vuoto, l’azzurro cielo stellato), nel secondo è Hadit (la fiamma divina presente nell’uomo) e nel terzo Ra Hoor Khuit (il signore del nuovo eone, il figlio coronato e conquistatore).
Importante è da dire che il Thelema segna l’inizio di un nuovo eone, l’eone di Horus, preceduto da quello di Osiride e ancor prima da quello di Iside… L’eone di Horus è l’eone del figlio coronato e conquistatore e non più del Dio morente Cristo/Osiride… questo sta a significare non solo dei cambiamenti sociali, politici ed economici, ma anche una presa di consapevolezza dell’interiorità del divino e non più della sua esteriorità… pertanto nell’eone di Horus, l’uomo cerca il divino dentro di sé.
Il Thelema basa la sua tradizione sull’assioma “fa ciò che vuoi sarà tutta la legge, amore è la legge, amore sotto la volontà”.
Andiamo dunque ad analizzare questa frase nel profondo… Questa frase non andrebbe teoricamente analizzata “frazionandola”, ma deve essere considerata come un tutt’uno…tuttavia, per fini meramente pratici, analizzerò la frase pezzo per pezzo… Fa ciò che vuoi non è inteso come fa ciò che ti pare, ma deve essere interpretato come “fa ciò che sei”, quindi come la ricerca della nostra vera volontà (santo angelo custode, crisopea, pietra filosofale, comunque la si voglia chiamare quella è).
La nostra vera volontà inoltre è la volontà dell’universo, la volontà di Dio, dunque la nostra vera volontà, se non mitigata dal fine, è oltremodo perfetta… non vi saranno scontri né ingiustizie, in quanto il cosmo funziona in modo perfetto, solo la confusione crea il caos… ORDO AB CHAO e non CHAO AB ORDO.
“La parola del peccato è restrizione” è uno dei motti Thelemici più facilmente fraintendibili… essa solitamente viene interpretata (fraintendendola) come un “non restringersi”, un lasciarsi andare, un abbandono dei sensi… in realtà questa frase sta a significare che la restrizione DA PARTE DI ESTERNI della nostra vera volontà (che ripeto, è la volontà di Dio) è peccato, in quanto vengono in questo modo a generarsi conflitti.
A proposito della restrizione mi tocca spendere due parole (anche se ne andrebbero spese molte, ma molte di più)… il thelemita è un individuo IN COSTANTE RESTRIZIONE DELLA SUA VOLONTA’… il thelema è una ferrea via di autodisciplina e di autocontrollo, in quanto la libertà sta proprio nella restrizione della stessa, “Legati e sarai libero per sempre”.
“Amore è la legge, amore sotto la volontà” è un passo assai oscuro che necessita una forte comprensione dell’angoscia interiore umana.
La divisione è la causa di ogni sofferenza (si pensi a quando ci si divide dalla persona amata, o quando le nazioni si dividono e vengono fuori conflitti) in quanto essa crea guerre, ingiustizie e oppressioni, in una sola parola, il caos… cosa ci può redimere da questa nostra sofferenza se non quella che è l’essenza di Dio, ossia l’amore (e quindi l’unione, il contrario della divisione)?
La gnosi alessandrina (dal quale il thelema prende comunque spunto, sebbene se ne differenzi sotto certi aspetti che poi vedremo) sosteneva che l’uomo, per opera del demiurgo nero, si fosse staccato (diviso) dal Pleroma (l’unità divina) venendo rinchiuso nella prigione di questo mondo… un mondo che altro non è che una speculazione illusiva dei piani superiori (vedasi il mito della caverna di platone o la questione del velo di maya), dove regna la divisione e non più l’unità… compito dell’adepto della gnosi è quello di ritornare nel santo Pleroma e di uscire dalla vita terrena.
Il compito del Thelemita (come quello di ogni iniziato) è il medesimo, pertanto non vi è altra Volontà che la volontà di unione con l’assoluto… dunque l’essenza della vera volontà è l’annullamento della stessa (che avverrà in binah, il grembo della grande madre cosmica, simbolo dell’amore per eccellenza)… L’unica differenza tra lo gnostico evasionista e il thelemita è che quest’ultimo esce dalla vita vivendola fino in fondo (prendendo dunque ispirazione dalle dottrine tantriche indiane e, in parte, dallo spermo-gnosticismo di Basilide).
Pertanto possiamo affermare che qualsiasi atto che non sia una volontà d’amore è magia nera, in quanto contribuisce (e anzi, incrementa) alla prigionia dell’uomo nell’hylè (la materia).
Stando alla mia esperienza e ai miei studi, il ruolo che gioca l’eros (amore in senso carnale) in questa componente è molto ambiguo… molte scuole mistiche obbligano i loro adepti al celibato e al rinnegamento totale dell’amore carnale… nel Thelema (così come anche nel tantra e in altre scuole mistiche meno ascetiche) invece l’eros, se utilizzato correttamente, può essere IL MIGLIOR TRAMITE per giungere all’agape (amore in senso spirituale) e all’unità divina… l’iniziato del Thelema dunque potrà (anzi, è spronato) avere dei rapporti (sessuali o addirittura anche sentimentali) con altre “stelle affini”, finchè il rapporto non diventi però il fine, ma rimanga comunque un tramite per la dissoluzione (2=0, come recita la formula Thelemica)… se invece l’eros non viene utilizzato correttamente esso diventa l’arma peggiore del demiurgo nero, capace di imprigionare e schiavizzare totalmente gli uomini nell’illusione dualistica della materia.
 
Top
1 replies since 30/8/2009, 23:19   846 views
  Share