| REGOLE DI MC GAUGHY E COLWELL
I lavori di L. McGaughy e di E.C. Colwell vengono utilizzati come criteri guida per stabilire qual è il soggetto grammaticale in una frase greca in cui compare un verbo copulativo. Discuteremo a parte i problemi legati alla “concordanza” in greco, in questa sede diciamo che in una frase con verbo copulativo il predicato nominale concorda normalmente con il soggetto in genere, numero e caso (quest’ultimo è normalmente al nominativo). Sono esempi di verbi copulativi: ειμι (= “(io) sono”, il verbo copulativo per eccellenza, il verbo “essere”, ειναι in greco); ma anche: γι(γ)νομαι, δοκεω, φαινω, ευρισκω ed altri.
Sottolineiamo che le regole di McGaughy e di Colwell hanno validità solo nel contesto del greco neotestamentario. Queste regole, così come quella di Granville Sharp, non si trovano nei manuali di sintassi di greco classico (es. Basile, Tusa Massaro, ecc...) proprio perchè non sono state verificate in generale ma solo nel caso specifico del NT greco. Inoltre esprimono delle tendenze grammaticali, non delle regole ferree e meccaniche, cioè nell’ambito del greco del Nuovo Testamento si è visto che tipicamente i verbi “copulativi” si comportano nel modo che diremo in rapporto al soggetto e al predicato nominale, ma vi sono significative eccezioni.
La regola di McGaughy ha come riferimento ad esempio il lavoro del medesimo, A Descriptive Analysis of EINAI as a Linking Verb in NT Greek (Missoula, MT: Scholar Press, 1972). Essa afferma che se due sostantivi concordano in genere, numero e caso e sono combinati con un verbo “copulativo”, vi sono tre possibilità per stabilire quale dei due sia il soggetto grammaticale:
(i) se uno dei due sostantivi è un pronome dimostrativo oppure un pronome relativo, allora è il soggetto;
(ii) se uno dei sostantivi ha l’articolo, allora è il soggetto;
(iii) se entrambi hanno l’articolo, allora il primo che compare in ordine sintattico è il soggetto.
Esempi di applicazione:
(1) ουκ ουτος εστιν ο τεκτων; = “non è costui il carpentiere?”, il soggetto è il pronome ουτος, anche se ο τεκτων è articolato (cfr. p.to i);
(2) εγω ειμι το φως του κοσμου = “io sono la luce del mondo” (e non: “la luce del mondo sono io”), il soggetto è il pronome personale εγω che vince sul sostantivo articolato το φως (cfr. p.to i);
(3) μαρτυς μου εστιν ο θεος = “Dio è mio testimone” (e non: “mio testimone è Dio”), il soggetto è il sostantivo articolato ο θεος, anche se compare dopo il verbo copulativo (cfr. p.to ii);
(4) και θεος ην ο λογος = “e il verbo era Dio” (e non: “e Dio era il verbo”), cfr. p.to ii; in base alla regola di McGaughy, se ci fosse stato scritto και ο θεος ην ο λογος, allora si sarebbe dovuto intendere “e Dio era il verbo” (cfr. p.to iii);
(5) ο λυχνος του σωματος εστιν ο οφθαλμος = “la lanterna del corpo è l’occhio” (e non “l’occhio è la lanterna del corpo”) poiché anche se entrambi i sostantivi sono articolati, ο λυχνος compare prima di ο οφθαλμος (cfr. p.to iii).
La regola di Colwell è descritta invece in A Definite Rule fort the Use of the Artiche in the Greek NT, JBL 52 (1933), pp. 12-21. Essa stabilisce che nel caso di un sostantivo definito utilizzato in combinazione con un verbo “copulativo”, se esso precede il verbo “copulativo” allora nell’87% dei casi esso non è articolato; se invece esso segue il verbo “copulativo”, allora nel 90% è articolato. Vi è quindi una probabilità molto elevata che un sostantivo determinato sia articolato se è posto dopo il verbo, mentre invece non sia articolato se è anteposto al verbo.
Tale regola che, come quella di McGaughy, ha validità limitata al greco neotestamentario ha i segg. limiti:
(i) essa è stata determinata ipotizzando in anticipo quali siano i sostantivi determinati e quali no e valicandola in base a queste assunzioni; per esempio il celebre verso del prologo giovanneo “και θεος ην ο λογος” sembra dirci che θεος sia qui determinato (cade prima del verbo ed è anarticolato), ma ciò in base al fatto che si presuppone che θεος sia “determinato”;
(ii) è solo una generalità esprimente una tendenza stilistica, non una regola ferrea, difatti sono citate delle percentuali (87% e 90%);
(iii) non si applica quando sono coinvolti dei pronomi relativi o dei nomi propri.
Edited by Hard-Rain - 22/3/2011, 10:58
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