| Giovanni di gamala è recuperabile vagliando e rimettendo al posto giusto, tutto il materiale dei veri libri storici, DEL PRIMO SECOLO, non i vangeli che sono falsi del secondo -in primis le opere di Giuseppe Flavio- che sono rimastoe vittime, nei secoli, delle varie opere di censura, "mutilazione del testo originale", aggiunte spurie e falsus aggiunti a bella posta, per accreditare fraudolentemente i dogmi cristiani e/o per cancellare verità storiche ma scomode che li avrebbero smascherati; è irrfutabilmente evidente questa famiglia discendente diretta dei rivoluzionari "maccabei", poi monarchi d'Israele asmonei, che, dapprima, combatterono contro gli elleni, quand'era la Grecia la suoperpotenza occupante, poi, i discendenti dei maccabei-asmonei -rivoluzionari poi monarchi, una volta conquistato il potere, combatterono contrro i romani, a seguito della loro ascesa come potenza mondiale, romani che fagocitarono anche la cultura ed i domini greci...; la roccaforte rivoluzionaria è la Galilea, la città sopra il monte, coln un precipizio ed una sinaggoga, dove, secondo i vangeli, i concittadini di gesù avrebbero voluto scaraventarlo, poichè si era presentato "in modo ereticale" come messiah, fortificata, vicino al lago di Tiberiade, era ed è a tutt'oggi Gamala, Nazareth, non ha nessuna di queste caratteristiche geografico-archeologiche; il nome di Giovanni -di Gamala- è ovvio che fecero di tutto per farlo sparire, come nel vangelo "secondo luca", "
è il Bar Abba, o il figlio del padre o del rabbi, maestro, uomo famoso arrestato per sedizione ed omicidi, perchè dovevano trapiantrarci il loro gesù cristo, pacifista, fiscale nel far pagare le tasse, con una cieca obbedienza alla forza imperialista romana, altrimenti, come avrebbero fatto a diventare religione imperiale??? Il nome di Giovanni, sbuca fuori, dalle mutilazioni mal eseguite dalla chiesa cattolica sul libro originale di Giuseppe Flavio "La guerra giudaica", capitolo VII, della serie "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi", quando Giuseppe Flavio, narrando la tragedia del suicidio di massa, avvenuto nella fortezza di Masada, in cui perirono tutti i superstiti ed irriducibili partigiani del movimento zelota rivoluzionario, insieme a tutte le loro famiglie, rivoluzionari capeggiati da Eleazar -probabilmente il Lazzaro evangelico...-in quanto, in questo episodio, atto finale del tragico annientamento dell'eroico movimento zelota, capegggiato da un pretendente al trono asmoneo..., Giuseppe Flavio, ricapitola tutta la storia della rivoluzione zelota, contro l'impero romano, facendone una rapida carrellata, un excursus, una croni-storia..., parlando ovviamente da quel traditore, aristocratico opportunista ebreo, collaborazionista dei romani, ovvero denigrando e diffamando il movimento rivoluzionario zelota..., ed, ad un certo punto, narra di un Giovanni, senza patronimico -è stato tolto il nome del padre, ovviamente, le stesse falsificazioni che si trovano nei vangfeli, che furono operate per cancellare qualsiasi collegamento parentale e dinastico, del messiah cristiano con la casta degli asmonei, e con il movimento zelota rivoluzionario...; quel Giovanni, a cui fa riferimento "il testo mutilato ed artefatto -come tuttte le opere di Giuseppe Flavio- dalla chiesa cattolica, nell'antichità...", nella fattispecie, del capitolo VII de' "La guerra giudaica", quel Giovanni, senza patronimico, o città di provenienza, fu lasciato in quanto, in un eccesso di sicurezza, i falsificatori cristiani, pensaron o di aver fatto un ottimo lavoro -di frode- e che il nome Giovanni, della vicenda relativa alla guerra giudaica, sarebbe stato ormai confuso e collegato con altri due Giovanni protagonisti della guerra giudaica, ovvero Giovanni bar Ghiora -idumeo..., non vero giudeo, ma giudedi "assimilati"- e Giovanni di Giscala, non di certo due asmonei, e, fatto più grave, Parlando di questo Giovanni, il racconto, così come è stato adulkterato e mutilato, riferisce contestualmente, che questo generico Giovanni, al pari di tutti i criminali rivoluzionari -dakl punto di vista cololaborazionista di Giuseppe Flavio- morirono tra svariati tormenti -ora: Giovanni di Giscala fu condannato all'ergastolo, e Giovanni bar-Ghiora, morì decapitato, una morte orribile ma non di certo tra mille tormenti...- ora, rimane, collegando tutti gli elementi del puzzle, creato dalla frode della chiesa, come unico Giovanni, uno che abbia una parentela con la famiglia di Giuda il Galileo..., quindi un rapporto di discendenza dinastico - regale "asmoneo...", ed un titolo settario - politico, da nazir, rivoluzionario - zelota, e che morì tra svariati tormenti,ovvero: la crocifissione, previo il dileggio, l'incoronazione con spine, le percosse, gli sputi e lo scherno, dei legionari romani, per essersi fatto re dei Giudei contro l'imperatore..., come, ci riferisce, pur anch'esso falsificato, il racconto del contemporaneo filosofo giudeo-alessandrino Filone, nel suo Flaccum...; QUESTO GIOVANNI, DELLA GUERRA GIUDAICA, SENZA PATRONIMICO, PERCHE' ABBIA UN SENSO, NON PUO' ESSERE UN GIOVANNI QUALUNQUE, MA DEVE ESSERE RICOLLEGABILE AGLI ASMONEI, ED ALLA LORO ROCCAFORTE GALILEA, LA CITTA' FORTIFICATA, SU DI UN MONTE, CON UN PRECIPIZIO ED UNA SINAGOGA, VICINO AL LAGO DI TIBERIADE, NONCHE' DEVE ESSERE IL FIGLIO DEL POTENTE RABBI-RIVOLUZIONARIO -BAR ABBA O BAR RABBI- GIUDA IL "GALILEO", ANCHE LUI MORTO CROCCIFISSO..., COME I SUOI FIGLI SIMONE E GIACOMO -DOPO GIOVANNI PER L'APPUNTO, E SI NOTINO TUTTI I NOMI APOSTOLICI, CHE NEI VANGELI VENGONO ADDIRITTURA SDOPPIATI, 2 GIACOMO, 2 GIUDA E 2 SIMONE..., QUINDI, QUESTO GIOVANNI E': GIOVANNI DI GAMALA...; INFINE, UN INDIZIO, NEL PROLOGO DEL VANGELO PIU' "INCASINATO" DEI 4, OSSIA QUELLO NON SINOTTICO, OVVERO "SECONDO GIOVANNI", NEL PROLOGO SI CITA SOLO IL NOME GIOVANNI, E SI PENSA CHE SIA GIOVANNI IL BATTEZZATORE..., MA, SE SI ANALIZZA BENE IL TESTO, DOPO AVER CONTESTUALIZZATO BENE QUESTO PERSONAGGIO GIOVANNI, VIENE RIFERITO CHE QUELLI DEL SUO POPOLO NON L'ACCOLSERO, ED, A TAL PUNTO, NON PUO' ESSERE GIOVANNI IL BATTISTA, PERCHE' EGLI, GIOVANNI IL BATTEZZATORE OD IL BATTISTA -E QUI SONO CONCORDI VANGELI E GIUSEPPE FLAVIANO- ERA CONSIDERATO DA TUTTO IL POPOLO COME UN VERO PROFETA DI DIO -TANTO QUI, LA CHIESA NON AVVERTI' L'ESIGENZA DI FALSIFICARE LA FIGURA DI GIOVANNI, IN QUANTO NON AVREBBE DOVUTO, NEL PROGETTO, ASSUMERE IL RUOLO DI MESSIA REDENTORE, COME POI AVVENNE CON GESU', CIRCA IL QUALE, PER TENTARE DI RENDERE CREDIBILE L'INCARNAZIONE E L'INTERAZIONE CON LA STORIA, SI DOVETTE MUTUARE -FALSIFICANDOLA- LA STORIA BIOGRAFICA DI GIOVANNI DI GAMALA E DELLA SUA FAMIGLIA..., PADRE E FRATELLI...,
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