CITAZIONE (spirito!libero @ 19/1/2009, 11:45)
Definiamo fede altrimenti parliamo di aria fritta. Per fede in questo contesto io definisco la credenza nei dogmi e nell'assetto istituzionale della chiesa cattolica apostolica romana, non una generica fede in Gesù. Dunque quando ciò che insegna il magistero cattolico collide con la storia, non vedo vie di conciliazione se non ignorare la storia stessa.
E quando la fede di Paolo (che Gesù sia morto per i nostri peccati) o quella di Giovanni (che Gesù sia il Logos e che il suo regno sia di un altro mondo) "collidono" con la storia di Gesù? Dichiariamo Paolo e Giovanni illegittimi?
CITAZIONE
Della serie come giustificare qualsiasi cosa.
Devi andarlo a dire all'illuminista Lessing!
CITAZIONE
Comunque se un dogma recita una verità che collide con gli eventi storici, tu puoi anche parlare di verità universali, ma queste verità sono del tutto arbitrarie poiché vengono meno i prerequisiti di chi ha formulato le verità medesime. Costoro infatti si rifanno a fatti storici per giustificare la loro esistenza sessa. Come disse Paolo se Gesù non è risorto (evento storico) vana è la vostra fede. Stessa cosa si può dire per qualunque altro dogma riscotnrabile storicamente. Il discorso trinitario non è ovviamente basato principalmente su eventi storici e non rientra in questa categoria di analisi ovviaemnte. Ma altri dogmi invece si, come la già citata verginità perpetura di Maria o la discendenza universale da Adamo ed Eva o tante altre cosette.
La risurrezione di Gesù, tenuta ferma da Paolo, non è un evento storico, strettamente parlando, bensì meta-storico. Ci sono teologi cattolici che sostengono che Gesù sia veramente risorto e che il suo corpo terreno sia veramente marcito nella tomba. Il nome più recente credo che sia Andres Torres Queiruga (cf. il suo Ripensare la resurrezione, EDB, 2006 credo). Il discorso trinitario non rientra, come riconosci, nell'ordine della storia, così come non vi rientra il dogma dell'unione ipostatica delle due nature in Cristo. Così come non vi rientra il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria (che Maria sia stata sin dal primo istante del suo essere in completo stato di grazia e priva del peccato originale). Così come non vi rientra il dogma dell'Assunzione di Maria (ugualmente metastorico quanto la risurrezione). Così come non vi rientra il dogma mariologico primigenio, che Maria sia Theotokos, Madre di Dio (un dogma essenzialmente cristologico). E nemmeno vi rientra, contrariamente a quel che pensi, la discendenza universale da Adamo ed Eva, essendo il poligenismo una possibilità ammessa nella teologia cattolica.
CITAZIONE
W - “Se anche avessimo una testimonianza filmata di Gesù dice "Io sono il Figlio Unigenito di Dio, Dio vero da Dio vero" “
SL - E se invece avessimo un filmato di Gesù che afferma di non voler fondare alcuna religione ne, tanto meno, una istituzione ecclesiastica gerarchizzata ma di essere un ebreo e tale voler rimanere ? Come concilieresti queste sue parole con l'esistenza stessa della CCR ? O comunque come accettare le altre parole di Gesù e rifiutare queste ?
Io ti avevo fatto l'esempio di un ipotetico caso in cui una verità dogmatica della Chiesa fosse esplicitamente rintracciabile negli ipsissima verba Jesu, al fine di farti comprendere come anche in tal caso permarrebbe la distanza tra storia e dogma, poichè, come ci insegna Lessing, fatti storici contingenti non giustificano da soli verità universali.
Tu ribalti la mia affermazione ponendo un caso differente, finalizzato ad un altro tipo di discorso. Ad ogni modo, cosa succederebbe nel caso che un dogma ecclesiale fosse stato direttamente ed esplicitamente negato, profeticamente, da Gesù stesso? Beh, in questo caso fantateologico, qualora Gesù avesse detto "un giorno, l'Israele escatologico aperto ai gentili da me profetizzato (cf. Mt 8,11 = Lc 13,29), a causa della mia erronea credenza sull'avvento del regno di Dio, finirà per tramutarsi a poco a poco in una nuova religione: ebbene quando accadrà, si faccia marcia indietro!".
Beh se avessimo un siffatto logion di Gesù, sarebbe indubbiamente un bel problema: l'esistenza delle chiese sarebbe giustificata solo fino al II sec. massimo all'inizio del III.
Ma ti faccio un'altra proposta: che ne dici di accettare come legittimo il fatto che una rivelazione, una fede, si sviluppi storicamente, conformemente al percorso storico di coloro che, di testimone in testimone, la professano?
Non ti sembra semplicistico e banalotto prendere, da una parte, il messaggio di un profeta apocalittico ebreo di duemila anni fa, e dall'altra la teologia di un'istituzione esistente 100,300,500,1000,2000 anni dopo e constatare che - orpò! - ne é passata di acqua sotto i ponti!!??
CITAZIONE
Non parlo di ciò che è storicamente non giustificabile ma di ciò che contrasta con le ricostruzioni storiche.
Ossia? Qualcos'altro oltre alla verginità perpetua di Maria?
CITAZIONE
Ma noi stiamo parlando della dottrina cattolica e per considerarsi cattolici non è affatto sufficiente ritenere che Gesù sia Dio, servono una lista abbastanza nutrita di atti di fede.
Tendi ad assumere una concezione massimalistica della fede cattolica, quella coincidente con una interpretazione del Magistero in ottica conservatrice. Esistono NELLA CHIESA approcci teologici (che accettano il Magistero) più liberali o progressisti, il che non significa affatto "anti-dogmatici".
CITAZIONE
Ogni dogma deve essere creduto, se non credi ad un singolo dogma non sei cattolico.
Idem. I dogmi vanno creduti, certo, ma anche reinterpretati. E questo non è uno stratagemma, è semplicemente l'unico modo di poterli professare in modo umano. L'essere umano è un essere storico: le sue professioni di fede devono, pertanto, essere loro stesse reinterpretate, di volta in volta, nel corso del procedere storico della comunità credente. E questo è il compito del lavoro teologico, lo è sempre stato e lo sarà sempre.
E' una concezione (ultra)conservatrice che io rifiuto, quella secondo cui i dogmi andrebbero presi letteralisticamente, senza alcun tipo di re-interpretazione, lungo il corso dei secoli.
CITAZIONE
Anche qui i termini assumono una importanza fondamentale. Cosa significa andare oltre ? Detto così tutto ed il contrario di tutto, allora vediamo di definire meglio: andare oltre non può significare aggiungere elementi arbitrari, non può significare contraddire il messaggio originale, non può significare sostenere tesi cotraddette dagli avvenimenti storici. Ecco perchè gli avvenimenti devono essere la base di partenza per le successive elaborazioni.
Tu come definisci la dottrina giovannea secondo cui Gesù è il Logos ed egli poteva tranquillamente dire "prima che Abramo fosse, Io Sono", oppure la negazione da parte di Paolo del valore salvifico della Torah? Contraddicono il messaggio originale di Gesù?
Edited by JohannesWeiss - 19/1/2009, 12:59