CITAZIONE (chimofafà @ 29/5/2010, 22:50)
I criteri che l'esegesi usa, come del resto ha riconosciuto qualcuno in questo forum, possono fare raggiungere risultati diversi pur avendo un substrato condiviso, sono dei falsi positivi, e chi ti scrive li rigetta in toto.
Ok, adesso mi sembra di capire che quando usi con accezione negativa la parola "esegesi" , ti stai in realtà riferendo non all'esegesi, bensì ai cosiddetti "criteri di autenticità" che vari esegeti o storici, in modi più o meno differenti, hanno elaborato per mettere a punto una metodologia
controllabile per cercare di risalire al Gesù storico.
E va da sé che sei liberissimo di non sottoscrivere tali criteri, di elaborarne dei tuoi, o di non elaborarne nessuno. Citando il criterio dell'imbarazzo a proposito della probabile storicità di quanto riportato in Mc 1,4.9 (che Gesù si sottopose ad un battesimo di conversione per il perdono dei peccati), non intendo certo far leva su una presunta autorità dei criteri (che ovviamente già sapevo che rifiuti), ma semplicemente attirare l'attenzione sulla forza dell'argomento razionale insito in tale criterio specifico, in riferimento a tale tradizione.
Eliminiamo pure la parolaccia "criterio", e teniamo l'argomento storico razionale: la tradizione secondo cui Gesù si è sottoposto al battesimo di conversione per il perdono dei peccati amministrato da Giovanni, si è rivelata fonte di grandi problemi e imbarazzo (ti ho già citato come reagiscono Mt, Lc e Gv ; a cui si può aggiungere l'ulteriore reazione del Vangelo dei Nazareni, secondo cui Gesù si sarebbe opposto all'idea di farsi battezzare da Giovanni, argomentando "Che peccato ho commesso?"; cfr. Girolamo, Adv. Pelag. 3,2).
Ecco, tutto ciò che continuo a chiederti, non è di inchinarti di fronte ad una presunta autorità dei "criteri di autenticità", bensì di spiegarmi per quale ragione Marco o qualcuno prima di lui avrebbe dovuto aggiungere alla tradizione secondo cui Gesù fu battezzato da Giovanni, il particolare inventato che tale battesimo era per il perdono dei peccati, facendo così di Gesù un peccatore bisognoso di fare penitenza e di essere perdonato per i suoi peccati.
Il fatto che continui ad evadere il quesito, lo interpreto come una conferma della forza di questo semplice argomento.
CITAZIONE
Quindi quando tu mi parli del Vangelo di Marco (hai una certa reverenza per questo testo, tra l'altro comincio a pensare che sia un Vangelo tagliato più che altri integrarono, ma questo per inciso), sembra quasi una teofania: il Vangelo di Marco!
Dovrei forse concludere che tu hai una certa riverenza verso Giuseppe Flavio per il fatto che lo citi?
Non so proprio cosa ti faccia pensare che io abbia una certa riverenza per Marco o che esso sia per me una sorta di teofania. Da dove sbucano queste interpretazioni così "religiose" di ciò che scrivo? Non vorrei che la tua passata forma mentis di apologeta (con tutto il rispetto del mondo per apologeti ed ex-apologeti) ti rendesse ancora difficile accettare l'idea che un credente possa accostarsi a delle fonti da un punto di vista PURAMENTE storico...
Come che sia, io ho citato Marco perché è il testimone più antico e migliore su questo preciso episodio che è il battesimo di Gesù ad opera di Giovanni, e ti ho proposto un argomento incentrato su Mc 1,4.9 come tradizione troppo imbarazzante per essere inventata, non in base ad una presunta autorità del Vangelo di Marco, bensì per la semplicità e forza dell'argomento stesso.
Buttarla su presunte riverenze e teofanie è solo un espediente (poco riuscito) per evadere un quesito.
CITAZIONE
La solidità storica o tradizionale che invochi per me non hanno alcun senso se non sono accompagnati da citazioni o altre fonti, almeno metti i cfr dei passi a cui ti vuoi riferire, perché le affermazioni gratuite possono essere altrettanto gratuitamente smentite, e poiché io mi muovo secondo il criterio dell'inchiesta, la prossima volta quando affermi cita i cfr di riferimento. Questo per avere un metodo "condiviso" , il che non significa tout court che sia il dogma comunque, così come non lo sono i criteri autoreferenziati di altri.
Ah se bastasse mettere i "cfr" per fare un metodo!
Ma soprattutto: riguardo a cosa avrei mancato di fornirti i "confronta" ? Giuseppe Flavio l'hai citato tu. Di Marco ti ho dato il "confronta", e così anche di alcuni passi del Testamento di Levi, degli Oracoli Sibillini e della Vita di Adamo ed Eva.
Forse non ho messo i "confronta" dei paralleli matteano, lucano e giovanneo alla scena marciana del battesimo, a cui ho fatto riferimento in una parentesi, ma posso ben presumere che tu abbia una sinossi...
P.S. se vuoi, potresti chiarire in che cosa consiste e come si articola il "criterio dell'inchiesta".
CITAZIONE
Premesso che Flavio sta interpretando quello che ai suoi occhi (quanto é oggettivo? Quali fonti usa?) sarebbe stata l'idea del battesimo di Giovanni, con la quale si evince anche che Flavio non era d'accordo con Giovanni.
Non si evince affatto. Giuseppe sta semplicemente esponendo quella che egli riteneva essere la concezione che Giovanni aveva delle immersioni da lui compiute. Che Giuseppe poi, personalmente, non sottoscrivesse tale concezione, è molto probabile. Ma non è tale frase a rivelarlo.
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"Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" (Gv 1,29 sembra un paradosso rispetto al passo Flaviano, un'inversione di rotta completamente).
Questo semplicemente non è un passo pertinente al problema se il battesimo di Giovanni avesse a che vedere o meno con la remissione dei peccati.
Qui c'è soltanto la visione teologica del Vangelo di Giovanni. Sottolineare che è un'inversione di rotta completa rispetto a Giuseppe Flavio, è scoprire l'acqua calda.
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"ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo" (At 2, 38, notare che è Pietro che parla, un discepolo di Giovanni Battista! Qui addirittura lo Spirito Santo é consequenziale al battesimo, "insinuando che l'anima fosse già purificata da una condotta corretta", l'esatto opposto, anche se lo Spirito Santo in Flavio non viene menzionato).
"Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome" (At 10, 43, Pietro parla ancora!).
"Alzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome. (At 22, 16, qui é Anania che parla).
Se queste non sono antinomie?
Anche questi passi nulla ci dicono sulla natura del battesimo di Giovanni.
Essi sono testimonianze di come i primi cristiani praticassero il battesimo e concepissero la questione della remissione dei peccati. Tali pratiche e concezioni possono essere o non essere state in continuità con quelle del Battista (la centratura cristologica è già un ovvio e lampante segnale di discontinuità).
Il confronto appropriato è quello tra Giuseppe e Marco.
P.S. Dai come un dato assodato che Pietro fosse un discepolo del Battista. Ciò è possibile, ma lo devi giustificare. Il Vangelo di Giovanni afferma che due discepoli del Battista seguirono Gesù: Andrea (il fratello di Pietro) e un discepolo non nominato. Di Pietro non si dice che fosse pure lui discepolo del Battista. Forse lo era, forse no. Oltre a ciò, devi affrontare il problema della tradizione marciana sulla chiamata di Andrea e Pietro (Mc 1,16-17): questa sì che è un'antinomia. Tu sembri ritenere storica la versione giovannea, e quindi non-storica quella marciana. Su quali basi? Come vedi, non basta avere una fonte e riportare il "cfr". Parafrasando Nietzsche, le "fonti" sono stupide, senza esegesi.
CITAZIONE
Anche Paolo non sa che fare:
Ringrazio Dio di non avere battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio, perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome. Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefanàs, ma degli altri non so se io abbia battezzato qualcuno. (1 Cor 1, 14-16)
Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini. (At 19, 5-7)
Battezza o non battezza?
E questo che c'entra con la discussione sulla natura del battesimo di Giovanni? Mischiare cose differenti - cosa che tendi a fare - è un pessimo modo di condurre discussioni.
Edited by JohannesWeiss - 30/5/2010, 02:34