Studi sul Cristianesimo Primitivo

Ain Karem

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chimofafà
view post Posted on 8/7/2010, 15:23 by: chimofafà     +1   -1




Ti riporto le mie impressioni a questo tuo post, ma se ho capito male correggimi:

Secondo quello che riporta il resoconto ( del XIX secolo) di Jean Marta, un certo Asad Ibn el Assal (XIII secolo) avrebbe intrapreso un'edizione critica dei quattro vangeli, e per fare questo si è servito di vari manoscritti:

un esemplare greco(?);
di molti esemplari(?);
di due versioni copte (memphitica e saidica), dove sono e chi li ha valutati? (filologi, storici, ecc...);
un gran numero di manoscritti secondo le cinque versioni arabe più stimate di allora (?), una di queste era stata fatta da un vescovo del Cairo (anche del Testimonium Flavianum in arabo c'è una versione di un vescovo di Ierapoli, vorrei porre l'attenzione anche su questo particolare), secondo le versioni siriache (?)
Sulle altre versioni ci sono affermazioni generiche.

Jean Marta dice che ha visto un esemplare completo del lavoro di Asad Ibn el Assal (?), una copia risalente al XIV secolo, con tanto di varianti a nota.

L'attenzione si sposta su Ain-Karim (tra l'altro tutte le Bibbie che ho consultato più contributi audiovisivi, sono concordi su questa tradizione, ma nessuno cita da dove spunta la fonte), patria di Giovanni Battista. Comunque in questo penso che il domenicano forse vuole dare più "storicità" alla tradizione e così facendo si sarebbe dato da solo il colpo di zappa nei piedi, col segno della revisione che tu adesso invochi.

Ora se non ho capito male, poichè per te Giovanni Battista e Gesù sarebbero la stessa persona, di conseguenza Ain-Karem sarebbe la patria di Gesù, ovvero è stata occulta la vera città, in questo caso Gamala, correggimi se sbaglio e le prove di questo sarebbero quelle che tu sopra riporti e poi citi e sviluppi.

Una variante porterebbe il nome di Ain-Karim nella versione saidica e di altri manoscritti (?), di fatto se era nota non fu considerata una lezione da meritare da essere inserita nel testo della sua versione [di Asad Ibn el Assal], ma il domenicano rincara la dose: trova addirittura un manoscritto (?) del XIV secolo, dove la variante è inserita nel testo, su un originale greco (?).

Sull'ultima parte sai benissimo che la critica testuale si è spesa parecchio per assicurare un testo il più possibile vicino all'originale, anche se qui si aprono altre questioni. Comunque non mi risultano varianti di quel genere nel testo che ci è pervenuto.

Il domenicano si convince dell'autorevolezza dei manoscritti arabi e certifica la tradizione di Ain-Karem. Poi cita un'altra serie di manoscritti: Copti, abissini (?), per lui la tradizione è solida.

Poi il tuo sviluppo:

Un'altra citazione del VI secolo (arcidiacono Teodosio) nomina Ain-Karem e ci dice che che da Gerusalemme fino dove abitava Giovannni Battista (Gesù) ci volevano cinque miglia (quale la fonte di questa affermazione?).

Poi citi un altro resoconto del IX-XI secolo (Epifanio l'Agiopolita) che cita il "Karmelion Oros", ma tu dici che si tratta di un suo errore in quanto voleva dire "Ain Karem", su quali basi filologiche (che andrebbero valutate dagli esperti) affermi questo?

Poi ancora con un altro vescovo (del IV secolo, bisognerebbe vedere anche qui i criteri di datazione dell'apocrifo [La vita di Giovanni Battista] e su quali recensioni si basa) che cita "Ain-Karem", ma, se non ho capito male, lo stesso Mingana considera il testo scritto da autori più tardi rispetto a Serapion, poi si precisa che il testo è stato ricostruito sulla base di due manoscritti incompleti, ma complementari (cioè in uno ci stava una parte e nell'altro un'altra?). Comunque in questo manoscritto Ain-Karem è il luogo dove si rifugia Elisabetta con Giovanni Battista.

Poi affermi che l'autore di dell'apocrifo conosce pure lui la storia di Gamala, quindi oltre i canonici anche gli apocrifi occulterebbero Gamala, ma su cosa ti basi per affermare questo?

Su un manoscritto apocrifo di tarda datazione che riporta "nella città di Giuda" e questo dovrebbe superare le altre lezioni dei canonici e non. Qui ti ha già risposta Hard.

Poi fai un'esegesi letterale dell'apocrifo di Serapion sull'abbraccio dei due bambini e ne deduci che si tratta in effetti di un solo bambino (su quali basi affermi ciò? Al massimo sarebbero gemelli).

Poi c'è lo sviluppo del "cammello", preso un pò diciamo perché potrebbe portare a "Gamala" (mia impressione), ma se volevano occultare avrebbero potuto utilizzare l'asino per esempio, invece non lo fanno e danno la possibilità ai posteri di collegare "il cammello" con la forma di "Gamala", praticamente un linguaggio cifrato che solo pochi (tra cui Luca e Serapion) anche a distanza di secoli conoscevano, ma a che gli sarebbe servito poi?

Infine parli della vigna e la colleghi a Ain-Karem ed a Gesù, mentre è evidente che si tratta di un significato esegetico che attinge già dalle Scritture veterotestamentarie, nei testi Gesù non solo è la vigna, ma l'acqua, il pane, la luce, ecc....

Poi ancora colleghi una pericope di un tardo apocrifo (che parla di Gesù e Maria Salomé sulle nuvole), ma allora c'è anche il parallelismo con la parabola dei vignaioli omicidi, perché non usare pure questo?

Ma possibile che mai nessun ebreo scoprì la vera storia di Gesù (Giovanni di Gamala) e la utilizzò per "screditare il cristianesimo"?

Ora a parte tutte le osservazioni che ti ho mosso (su questo post, perché per gli altri, pur a volte non condividendoli, rilevo che sono piuttosto interessanti, anche se troppo lunghi e francamente sarebbe auspicabile qualche confronto con esperti di patristica, mentre sai che personalmente sono solo un appassionato).

Il tempo è quello che é, e non di solo "ricerca storica" vive l'uomo, ma farò il possibile, per leggere i tuoi riferimenti.

Ciao.
 
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14 replies since 20/8/2009, 17:13   1203 views
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