Studi sul Cristianesimo Primitivo

Giudeo-cristiani e cristiani

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MsNifelheim
view post Posted on 29/6/2010, 15:05     +1   -1




Leggevo ultimamente "Giudaismo e cristianesimo", di Simon e Benoit, e riflettevo su un passaggio del testo

Riprendendo la definizione di Giudeo-cristiano, Danielou la interpreta in senso etnico, distinguendo due categorie principali, caratterizzati entrambi dall'osservanza della Legge.
La prima categoria però riconosce in Gesù un profeta o il Messia, ma non "Figlio di Dio"
La seconda ha una visione vicina all'ortodossia cristiana, ma resta legata a certi modi di vita giudaici.

Secondo questa definizione di Danièlou, il primo gruppo è quello degli Ebioniti delle pseudo-clementine, mentre il secondo è rappresentato dalla comunità di Gerusalemme, che vengono talvolta chiamati Nazarei, e sono gradualmente scomparsi dopo il 70.

Secondo l'interpetazione di Danielou, il messianismo di Gesù implicava la sua divinità.
Questa intepretazione però lascia perplessi. A parte che non è sicuro che la linea di demarcazione tra ortodossia e eresia sia quella segnata da Danielou, le testimonianze patristiche non sono sempre univoche: a volte i termini Nazareo ed Ebionita sono intercambiabili, a volte in contrapposizione.
Inoltre è difficilmente dimostrabile che il messianismo dei Nazarei (cioè in pratica della comunità di Giacomo, secondo la definizione di Danielou) implichi la divinità di Gesù.
Sappiamo poco o nulla della cristologia dei primi discepoli, e il discorso di Pietro in Atti può riflettere la particolare interpretazione dell'autore Luca-Atti.

Ad ogni modo, la nozione di divinità di Gesù (come si sviluppa nei secoli successivi) sembra persino estraneo a quello della comunità di Gerusalemme per quel poco che sappiamo.
I Nazarei - e non bisogna dimenticare che, stando ad Atti, era inizialmente sinonimo di cristiano e il primo utilizzato per indicare i seguaci di Gesù - sono stati relegati al rango di una setta, mentre la Chiesa, che reclutava tra i pagani, elaborava posizioni che man mano sarebbero diventate l'ortodossia.

L'impressione è che se avesse prevalso l'opinione di Giacomo, il cristianesimo sarebbe rimasto entro il giudaismo.

Ma siamo proprio sicuri che l'interpretazione paolina fosse corretta e Giacomo avesse torto?
In fondo da qualche parte sta scritto "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla Legge"
 
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Serveto
view post Posted on 29/6/2010, 15:30     +1   -1




In questo momento non ho molto tempo, ma per approfondire l'argomento c'è un testo riassuntivo più aggiornato del pur classico Danielou che ho trovato molto interessante

Simon Claude Mimouni, Les chrétiens d'origine juive dans l'Antiquité, Albin Michel

ma anche

Andrzej Strus, Tra giudaismo e cristianesimo. Qumran, giudeocristiani, LAS

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view post Posted on 29/6/2010, 16:05     +1   -1
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CITAZIONE (MsNifelheim @ 29/6/2010, 16:05)
L'impressione è che se avesse prevalso l'opinione di Giacomo, il cristianesimo sarebbe rimasto entro il giudaismo.

Ma siamo proprio sicuri che l'interpretazione paolina fosse corretta e Giacomo avesse torto?

A mio modo di vedere dai per scontate delle differenze teologiche tra Giacomo e Paolo sulle quali bisognerebbe discutere..

E poi, se Giacomo fosse stato tanto vicino all'ortodossia del giudaismo tradizionale, perchè i giudei lo avrebbero ucciso, così come uccisero Stefano e così come cercarono di uccidere Paolo? ^_^

Ciao,
Talità
 
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MsNifelheim
view post Posted on 29/6/2010, 17:26     +1   -1




CITAZIONE
A mio modo di vedere dai per scontate delle differenze teologiche tra Giacomo e Paolo sulle quali bisognerebbe discutere

Per quanto riguarda le differenze teologiche non sappiamo molto del pensiero di Giacomo. Sul valore della legge mosaica però sicuramente avevano opinioni molto diverse (almeno per quanto riguarda i proseliti).

CITAZIONE
E poi, se Giacomo fosse stato tanto vicino all'ortodossia del giudaismo tradizionale, perchè i giudei lo avrebbero ucciso, così come uccisero Stefano e così come cercarono di uccidere Paolo?

Stefano è stato ucciso (stando ad Atti) per un'accusa era ben precisa:

12 E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio. 13 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. 14 Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè».

Non si capisce invece perchè Paolo sia stato perseguitato (ne avevamo parlato anche in un altro thread, magari aveva idee molto simili a Stefano ma è solo un'ipotesi e non possiamo avere conferme).

Per il resto Giacomo probabilmente aveva un punto di vista considerato eretico (anche se non esisteva nemmeno una vera e propria ortodossia), ma continuava a pensare il cristianesimo nascente all'interno del giudaismo visto anche che era a favore del mantenimento della Legge

L'interpretazione paolina sembra abbia contribuito notevolmente a separare definitivamente giudaismo e cristianesimo
 
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view post Posted on 29/6/2010, 18:46     +1   -1
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CITAZIONE (MsNifelheim @ 29/6/2010, 18:26)
CITAZIONE
A mio modo di vedere dai per scontate delle differenze teologiche tra Giacomo e Paolo sulle quali bisognerebbe discutere

Per quanto riguarda le differenze teologiche non sappiamo molto del pensiero di Giacomo.

Corretto. Abbiamo un'epistola (assumendola autentica), e qualche passo di Atti - che potrebbe risentire del pensiero del redattore.

CITAZIONE
Sul valore della legge mosaica però sicuramente avevano opinioni molto diverse (almeno per quanto riguarda i proseliti).

I proseliti erano più un problema per Paolo che per Giacomo. Da qui i diversi accenti sull'importanza della fede da parte di Paolo (preoccupato dei gentili non credenti) e sull'importanza delle opere da parte di Giacomo (preoccupato dei credenti).

Ipotesi storiche del tipo "se avesse prevalso l'opinione di Giacomo" (opinione che non conosciamo neppure molto bene) sono legate a contingenze tali da essere pura speculazione.
Per parte mia, se dovessi analizzare tale ipotesi, direi che poiché Giacomo è stato ucciso dai giudei stessi è storicamente assai improbabile l'ipotesi che il "suo" giudeo-cristianesimo potesse mai affermarsi rimanendo nel solco di un giudaismo che lo perseguitava fino alla morte.

CITAZIONE
L'interpretazione paolina sembra abbia contribuito notevolmente a separare definitivamente giudaismo e cristianesimo

Ma meno delle guerre e della diaspora, a parer mio. Cosa ci fa pensare che l'interpretazione paolina fosse più lontana dal giudaismo di quella matteana, lucana o dei primi circoli cristiani?

Ciao,
Talità
 
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chimofafà
view post Posted on 29/6/2010, 19:59     +1   -1




La situazione tra Paolo e Giacomo, non é del tutto chiara, anche perché le fonti non ci consentono di pervenire all'autentico pensiero di Giacomo, di Giacomo sappiamo dallo stesso Paolo che lo ritiene una colonna della Chiesa di Gerusalemme (Gal 2, 9), lo annovera tra i santi della Chiesa (1 Cor 16,1 e 2 Cor 8,4), stringe persino un accordo con lui (Gal 2,9), penso che se avesse avuto sentori di "disaccordo" si sarebbe scagliato [Paolo] così come fece con Pietro (Gal 2, 11-14). E' possibile che più che Giacomo, Paolo sia entrato in contrasto con alcuni seguaci (Gal 2, 12) di Giacomo, più restrittivi sulle prescrizioni della Legge.

Le testimonianze frammentarie degli ebioniti e dei nazirei (peraltro inglobate nei testi dei padri apologeti) non ci consentono di avere un quadro sufficientemente chiaro, se non che ci furono dei contrasti tra alcuni movimenti filogiudaici e Paolo, ma non risulta un coinvolgimento di Giacomo, anche se Giacomo mantenne una posizione dubbia nei confronti di Gesù (Gv 7,5; Mc 3,21.31-35) nella tradizione evangelica, mentre in Atti (1,14), in 1 Cor 9,5 si capisce che credette dopo la risurrezione di Gesù (1 Cor 15,7), nella Lettera di "Giacomo" si definisce "servo di Dio e del Signore Gesù Cristo" (Gc 1,1).

Emerge che quello che sappiamo di Giacomo riflette posizioni teologiche già acquisite e redatte da altri (Paolo compreso), rimane dubbia la testimonianza di Origene, che se fosse autentica metterebbe Giacomo in primo piano rispetto allo stesso Gesù, almeno agli occhi della platea ebraica che Origene ci racconta.

Origene riferisce nel suo Contra Celsus 1,47 che sebbene Giuseppe Flavio non creda in Gesù come Cristo, fu l'uccisione di Giacomo il giusto, fratello di Gesù, a provocare la distruzione di Gerusalemme e del Tempio, ma questo finale non ci é pervenuto dal testo Flaviano [epurato?], mentre è curioso vedere che lo stesso Flavio per quanto riguarda la morte di Giovanni Battista la collega alla sconfitta di Erode Antipa da parte di Areta IV.

Per quanto riguarda Stefano è evidente che più che un fatto "storico" diventa l'archetipo del primo martire che in fin di vita ripete persino le stesse parole di Gesù morente sulla croce e guarda caso entrambe appartenenti alla tradizione Lucana (Lc 23, 34 e Atti 7,60).


Ciao.
 
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MsNifelheim
view post Posted on 29/6/2010, 22:16     +1   -1




CITAZIONE
Corretto. Abbiamo un'epistola (assumendola autentica), e qualche passo di Atti - che potrebbe risentire del pensiero del redattore.

Per Atti sono d'accordo con te, sicuramente si fa sentire la teologia lucana

CITAZIONE
I proseliti erano più un problema per Paolo che per Giacomo. Da qui i diversi accenti sull'importanza della fede da parte di Paolo (preoccupato dei gentili non credenti) e sull'importanza delle opere da parte di Giacomo (preoccupato dei credenti).

Però qualche contrasto sicuramente c'è stato per via dei proseliti. Io ho l'impressione (non ho letto granchè su Paolo) che la "polemica" fede/opere sia nel pensiero paolino e di Giacomo un problema che riguarda chi è stato già convertito. Per Paolo è la fede è un punto fondamentale, ma rschia di perdere di vista tutto il resto (anche se la vera fede credo dovrebbe portare anche alle opere). Per Giacomo invece la fede è inutile senza le opere.
CITAZIONE
Ipotesi storiche del tipo "se avesse prevalso l'opinione di Giacomo" (opinione che non conosciamo neppure molto bene) sono legate a contingenze tali da essere pura speculazione.

Sono d'accordo, anche perchè non era mia intenzione formulare un'ipotesi storica
Però la questione dell'osservanza (o meno) della Legge è una tematica importante all'interno del giudaismo.
A proposito, cosa ne pensi dell'ebraismo messianico?

CITAZIONE
direi che poiché Giacomo è stato ucciso dai giudei stessi è storicamente assai improbabile l'ipotesi che il "suo" giudeo-cristianesimo potesse mai affermarsi rimanendo nel solco di un giudaismo che lo perseguitava fino alla morte.

Però è anche vero che stando Giuseppe Flavio l'uccisione di Giacomo sia più dovuta ad una iniziativa di Anano piuttosto che a una persecuzione. In fondo Giacomo e gli Apostoli hanno girato indisturbati per Gerusalemme anche dopo la morte di Gesù

CITAZIONE
Ma meno delle guerre e della diaspora

Secondo Simon la guerra giudaica è stato un fattore fondamentale

CITAZIONE
Cosa ci fa pensare che l'interpretazione paolina fosse più lontana dal giudaismo di quella matteana, lucana o dei primi circoli cristiani?

In effetti niente. Però sicuramente c'erano diversi punti di vista. Ognuno ha interpretato alla sua maniera Gesù e la sua predicazione. Di fatto si torna alla solità questione: Gesù voleva una nuova religione?
CITAZIONE
se non che ci furono dei contrasti tra alcuni movimenti filogiudaici e Paolo, ma non risulta un coinvolgimento di Giacomo, anche se Giacomo mantenne una posizione dubbia nei confronti di Gesù (Gv 7,5; Mc 3,21.31-35) nella tradizione evangelica, mentre in Atti (1,14), in 1 Cor 9,5 si capisce che credette dopo la risurrezione di Gesù (1 Cor 15,7), nella Lettera di "Giacomo" si definisce "servo di Dio e del Signore Gesù Cristo" (Gc 1,1).

In effetti le cose sono due: o gli evangelisti hanno sbagliato (più o meno volontariamente) sui rapporti di Gesù con la sua famiglia, oppure il cambio di atteggiamento di Giacomo è stato veramente repentino. Però è strano pensare che uno che non ha seguito Gesù durante il suo ministero sia diventato capo di una comunità importante come quella di Gerusalemme.
Paolo è (o si proclama) testimone della resurrezione, ma Giacomo compare dal nulla, non mai annoverato tra i testimoni della resurrezione, quindi non si capisce da dove derivi la sua autorità.

CITAZIONE
E' possibile che più che Giacomo, Paolo sia entrato in contrasto con alcuni seguaci (Gal 2, 12) di Giacomo, più restrittivi sulle prescrizioni della Legge

Anche questa è un'eventualità

Edited by MsNifelheim - 29/6/2010, 23:34
 
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view post Posted on 29/6/2010, 23:56     +1   -1
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אריאל פינטור

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Ma meno delle guerre e della diaspora, a parer mio. Cosa ci fa pensare che l'interpretazione paolina fosse più lontana dal giudaismo di quella matteana, lucana o dei primi circoli cristiani?

Devi ammettere che la diaspora ha risentito soprattutto delle persecuzioni da parte dei Cristiani. In fondo il Cristianesimo ha ttenuto in piedi l'accusa di deicidio fino al concilio ecumenico Vaticano II quindi per 2000 anni. Il Cristianesimo ha fatto di tutto per annullare il giudaismo e per separare sempre di più la figura di Gesù dalle sue radici ebraiche.
Gesù non voleva assolutamente fondare una nuova religione e lo dice chiaramente: "finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla Legge"
Se Giacomo era suo fratello e, di conseguenza capo del movimento a Gerusalemme, è molto verosimile che fosse in linea ideologica con Gesù.
Paolo era di doppia cultura: Giudea e Romana. Questo particolare non è trascurabile. Paolo capì che esportare il Monoteismo ebraico presso i gentili era impossibile, per come era strutturata la religione d'Israele, né era possibile presentare ai Gentili un leader, Gesù, morto in maniera ignobile alla maniera dei ribelli e dei nemici di Roma (la crocisfissione significava questo).
Pe questo la teologia paolina prevalse e si diffuse.
In Paolo vi è la prima frattura e la più grave con il giudaismo: la divinizzazione di Gesù e la sua resurrezione. Il concetto messianico non sarebbe stato un problema: i Messia (falsi) c'erano sempre stati ( e ce ne sono ancora). ma affermare che Dio si è fatto uomo e che un uomo è contemporaneamente dio, era inaccettabile per gli Ebrei. Tutti gli altri problemi, come la circoncisione, il proselitismo ecc sono particolari non fondamentali, ma mettere in discussione l'UNITA' e l'UNICITA' di Dio questo era gravissimo.
Sarebbe bello avere testimonianze di Giacomo ma purtroppo rimarremo sempre nelle ipotesi
 
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chimofafà
view post Posted on 30/6/2010, 13:58     +1   -1




CITAZIONE
Anche questa è un'eventualità

Diciamo che è la traccia più probabile che segue l'esegesi, e questa volta concordo anch'io (limitatamente alla letteratura protopaolina).

CITAZIONE
non mai annoverato tra i testimoni della resurrezione,

Paolo lo ha fatto diventare un testimone in 1 Cor 15, 7 e viene distinto dal resto dei dodici e degli apostoli.

CITAZIONE
quindi non si capisce da dove derivi la sua autorità.

Era il fratello, secondo alcuni (Tabor) a Gesù seguiva una dinastia da clan familiare.

Eusebio da Cesarea in: Storia ecclesiatica, 3, 11,1 ci riferisce che il successore di Giacomo fu Simeone bar Cleofa, "di cui parlano i Vangeli, si dice, un cugino del Salvatore".

Se vuoi dare per buona la parentela di Giovanni battista sembra che fossero tutti imparentati tra loro, un clan vero e proprio, richiamo tipico dei patriarchi veterotestamentari.

Per Negev

CITAZIONE
Gesù non voleva assolutamente fondare una nuova religione e lo dice chiaramente: "finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla Legge"

Non voglio andare fuori topic, sulla prima parte sono d'accordo, ma sulla seconda parte va bene che non passerà neppure uno iota, ma lui ne ha scavalcato di iota! Sabato docet, Legge mosaica sul divorzio, e tutto il resto: ambivalenze sui sacrifici, ecc... lui considera valida la Legge fino alla sua comparsa da dopo di lui la solfa cambia! Vedi Mt 11,13; Lc 16, 16, certamente era un pio ebreo, ma di fatto ero uno scissionista (con ammiccamenti alla "teologia" esseno-enochica), voleva introdurre dei suoi correttivi e per fare questo si doveva necessariamente dichiarare più grande di Mosé!

Ciao.

Edited by chimofafà - 30/6/2010, 15:18
 
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view post Posted on 2/7/2010, 00:19     +1   -1
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אריאל פינטור

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Non voglio andare fuori topic, sulla prima parte sono d'accordo, ma sulla seconda parte va bene che non passerà neppure uno iota, ma lui ne ha scavalcato di iota! Sabato docet, Legge mosaica sul divorzio, e tutto il resto: ambivalenze sui sacrifici, ecc... lui considera valida la Legge fino alla sua comparsa da dopo di lui la solfa cambia! Vedi Mt 11,13; Lc 16, 16, certamente era un pio ebreo, ma di fatto ero uno scissionista (con ammiccamenti alla "teologia" esseno-enochica), voleva introdurre dei suoi correttivi e per fare questo si doveva necessariamente dichiarare più grande di Mosé!

Questa è una tua interpretazione.
quando avrebbe non osservato shabbat? solo nell'episodio delle spighe e per giunta non lui personalmente ma i suoi discepoli.
Le guarigioni di Shabbat: del tutto lecite, perché non solo non è peccato ma E' OBBLIGATORIO INFRANGERE LO SHABBAT PER SALVARE UNA VITA O IN UNA EMERGENZA e la sofferenza umana è una emerrgenza.
Uno scissionista? era circonciso, aveva genitori ebrei, fu presentato al Tempio, "si alzava a parlare nel tempio e nella sinagoga" "si sedeva e ammaestrava le genti" (due modi di agire tipici dei Rabbini: ci si siede a insegnare e ci si leva per leggere la Torah). Compiva i pellegrinaggi a Gerusalemme, osservava le feste (sukkot, pesach). Durante la cena di Pesach leva il calice pronunciando lo stesso kiddush che ancora oggi, da 3000 anni gli ebrei pronunciano il venerdì sera dopo il tramonto. Nella stessa occasione spezza il pane e lo distribuisce, (come altrettanto si fa da 3000 anni ad ogni ingresso di Shabbat).
Il divorzio: lo ammette chiaramente in caso di adulterio. (Era poi libero di ritenere, come tutti ritengono tutt'ora, che il divorzio non sia una cosa buona e vada evitato nel modo più assoluto, limitandolo solo a casi davvero gravi di incompatibilità).
Le divergenze, le opinioni differenti, le scuole rabbiniche particolari (vedi oggi il movimento Chabad, Breslav ecc), le posizioni diverse, le idee sulla resurrezione o sulla reincarnazione e mille altre cose, sono del tutto normali tra gli Ebrei. Perché Gesù doveva essere un eretico? perché aveva idee sue?
Era di certo un po' singolare, rispetto alle idee di purità e rispetto ai contatti con i Gentili, ma non si può certamente dire che non fosse ortodosso. Forse aveva delle influenze essene, data anche la parentela con Giovanni il Battista ed è un po' singolare che un Rabbi di 30 anni non fosse sposato e con figli (Ma ne siamo poi sicuri?)
Il contrasto con i Farisei sembra più nel senso di un maggiore rigore nell'applicazione della Legge piuttosto che nell'annullamento (Non sono venuto ad abolire la Legge o i profeti ma a dare compimento: il verbo usato è pleròo: che indica un portare a termine, un realizzare)
 
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chimofafà
view post Posted on 2/7/2010, 15:42     +1   -1




CITAZIONE
Questa è una tua interpretazione.

He no, questo lo dice il Vangelo:

CITAZIONE
quando avrebbe non osservato shabbat? solo nell'episodio delle spighe e per giunta non lui personalmente ma i suoi discepoli.
Le guarigioni di Shabbat: del tutto lecite,

In svariate altre occasioni:

Mt 12, 9-14 e paralleli in Marco, in questa narrazione Gesù guarisce di sabato un uomo con una mano paralizzata (non era quindi in pericolo di vita), Gesù sottolinea con questo gesto che l'uomo valeva bene più di una pecora! Qui si registra lo stupore dei presenti Mt 12, 10.

Lc 13, 10-17, Gesù guarisce di sabato una donna curva (non era in pericolo di vita), qui si registra pure lo "sdegno" del capo della sinagoga (Lc 10, 14).

Lc 14, 1-6, Gesù guarisce un idropico (non era in pericolo di vita) di sabato, ancora una volta si registra lo stupore dei presenti Lc 14, 3.

Gv 5, 1-18, Gesù guarisce un paralitico (non era in pericolo di vita), di sabato (Gv 5, 10), qui addirittura viene formulata ufficialmente l'accusa perché Gesù guarisce di sabato (Gv 5, 18).


"Perciò il Figlio dell'uomo [che non è certo quella figura "comunitaria" intesa nell'ortodossia] è signore anche del sabato". (Mc 2, 28 e passi paralleli).


CITAZIONE
Uno scissionista? era circonciso, aveva genitori ebrei, fu presentato al Tempio, "si alzava a parlare nel tempio e nella sinagoga" "si sedeva e ammaestrava le genti" (due modi di agire tipici dei Rabbini: ci si siede a insegnare e ci si leva per leggere la Torah). Compiva i pellegrinaggi a Gerusalemme, osservava le feste (sukkot, pesach). Durante la cena di Pesach leva il calice pronunciando lo stesso kiddush che ancora oggi, da 3000 anni gli ebrei pronunciano il venerdì sera dopo il tramonto. Nella stessa occasione spezza il pane e lo distribuisce, (come altrettanto si fa da 3000 anni ad ogni ingresso di Shabbat).
Il divorzio: lo ammette chiaramente in caso di adulterio. (Era poi libero di ritenere, come tutti ritengono tutt'ora, che il divorzio non sia una cosa buona e vada evitato nel modo più assoluto, limitandolo solo a casi davvero gravi di incompatibilità).

Certo, ma infatti Gesù non voleva appunto creare una "nuova religione", la vede concretizzata richiamandosi soprattutto a quelle correnti "eretiche" dell'ebraismo ortodosso, vedi escatologia ed apocalittica e la figura messianica "superumana", attingendo anche dalla tradizone esseno-enochica. Il dualismo bene male (luce-tenebre), la credenza in angeli e demoni, ecc... erano patrimonio di quelle correnti [eretiche], nulla osta al fatto che Gesù potesse essere allo stesso tempo un "pio" ebreo ed uno "scissionsita", inseriva un plusvalore alla religio (a suo modo di vedere), ma allora che l'avrebbero ammazzato a fare se era un "pio" ebreo rispettoso della Legge?

CITAZIONE
le posizioni diverse, le idee sulla resurrezione o sulla reincarnazione e mille altre cose, sono del tutto normali tra gli Ebrei. Perché Gesù doveva essere un eretico? perché aveva idee sue?

Bè allora perché non avete fatto entrare nel canone ebraico anche i testi relativi alla tradizione esseno-enochica?

CITAZIONE
Il contrasto con i Farisei sembra più nel senso di un maggiore rigore nell'applicazione della Legge piuttosto che nell'annullamento

Veramente Gesù biasima l'ipocrisia dei farisei nell'applicare la Legge (vere o false che siano le narrazioni), dai testi si evince questo, anzi voleva limare i pesanti fardelli che la tradizione imponeva (Lc 11, 46 e paralleli in Matteo).

CITAZIONE
data anche la parentela con Giovanni il Battista

Questa è solo un'affermazione, possiamo solo analizzare la cronaca dei Vangeli, la parentela Lucana, tra l'altro, é in antitesi con Gv 1, 31:

"[Giovanni Battista all'uditorio] Io non lo conoscevo, [...].

La congruità e un'altra storia.

CITAZIONE
è un po' singolare che un Rabbi di 30 anni non fosse sposato e con figli (Ma ne siamo poi sicuri?)

Assolutamenti sì, vedi anche Mt 19, 12, a meno che anche tu non voglia ripercorrere le orme di Dan Brown, senza fonti si fa solo dietrologia.

Ciao.

Edited by chimofafà - 2/7/2010, 16:59
 
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view post Posted on 2/7/2010, 19:24     +1   -1
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אריאל פינטור

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In svariate altre occasioni:

Mt 12, 9-14 e paralleli in Marco, in questa narrazione Gesù guarisce di sabato un uomo con una mano paralizzata (non era quindi in pericolo di vita), Gesù sottolinea con questo gesto che l'uomo valeva bene più di una pecora! Qui si registra lo stupore dei presenti Mt 12, 10.

Lc 13, 10-17, Gesù guarisce di sabato una donna curva (non era in pericolo di vita), qui si registra pure lo "sdegno" del capo della sinagoga (Lc 10, 14).

Lc 14, 1-6, Gesù guarisce un idropico (non era in pericolo di vita) di sabato, ancora una volta si registra lo stupore dei presenti Lc 14, 3.

Ma chi ti ha detto che dare sollievo a un malato o guarire di Shabbat sia proibito?
Ma dove è scritto? Il presunto sdegno del capo della Sinagoga è totalmente immotivata e se pure vi è stata e non è uno scritto apologetico, potrebbe essere stata un'opinione personale, come ve ne sono oggi, visto che vi è qualche ultraordodosso che non si bagna a mare di Shabbat perché è proibito "trasportare" le goccioline d'acqua. Che significa che la maggoranza degli osservanti non si bagna di Shabbat?


CITAZIONE
"Perciò il Figlio dell'uomo [che non è certo quella figura "comunitaria" intesa nell'ortodossia] è signore anche del sabato". (Mc 2, 28 e passi paralleli).

Si dovrebbe essere certi che questa frase sia di Gesù e non dell'evangelista

CITAZIONE
Bè allora perché non avete fatto entrare nel canone ebraico anche i testi relativi alla tradizione esseno-enochica?

Perché non fanno parte della tradizione ebraica maggioritaria e tradizionale, quella che è sopravvissuta nei secoli.
Se gli esseni fossero sopravvissuti probabilmente farebbero parte anchìessi del Canone. Ma dove stanno questi esseni? Chi sono? che fine hanno fatto?

CITAZIONE
Veramente Gesù biasima l'ipocrisia dei farisei nell'applicare la Legge (vere o false che siano le narrazioni), dai testi si evince questo, anzi voleva limare i pesanti fardelli che la tradizione imponeva (Lc 11, 46 e paralleli in Matteo).

Tutti i napoletani sono ladri, tutti i siciliani sono mafiosi, Tutti i farisei quindi sono ipocriti.
Ma che vuol dire.
E' dovere di ogni Ebreo criticare gli ipocriti e chi applica la Legge in modo errato.
Era dovere, oltre che diritto di Gesù critiicare l'ipocrisia e la scorretta applicazione della Legge e auspicare maggiore rigore
 
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chimofafà
view post Posted on 2/7/2010, 21:45     +1   -1




CITAZIONE
Ma chi ti ha detto che dare sollievo a un malato o guarire di Shabbat sia proibito?
Ma dove è scritto?

Es 20, 9-11; Dt 5, 12; Nm 16, 32-36, ma come se non fossero sufficientemente esaustivi questi precetti, la tradizione farisiaca ne precisò di ulteriori:

39 gruppi di azioni che violavano il sabato, tra cui:

fare un nodo d'una fune;
spegnere lampade;
fare due punti di cucito;
scrivere due lettere dell'alfabeto;
limitazioni nelle passeggiate, con qualche eccezione (fino a 900 metri).

Se queste azioni sono più impegnative di operare guarigioni, fate voi!

CITAZIONE
Il presunto sdegno del capo della Sinagoga è totalmente immotivata e se pure vi è stata e non è uno scritto apologetico, potrebbe essere stata un'opinione personale,

Ma scusa, allora questo rispetto del sabato in cosa si traduceva materialmente e perché lapidavano, se praticamente l'interpretazione era "lassista"?

Difatti tu stesso non risponderai prima di domani sera per il rispetto dello shabbat, se persino battere due righe sulla tastiera ancora oggi è considerato "lavoro", può darsi che alcuni non utilizzino neppure la luce.

CITAZIONE
potrebbe essere stata un'opinione personale

Ma allora questo Gesù praticamente aveva a che fare ogni volta (vedi altre usanze ebraiche) con dei "sparuti" ed "isolati" pensatori farisei, ha perso tutto questo tempo per quello che oggi definiremo "chiacchere da bar", fondando buona parte delle sue argomentazioni con una "inesistente" controparte "ortodossa", insomma incontrava sempre dei "liberi pensatori", persino un capo della sinagoga pensava ad uso e costume proprio.

CITAZIONE
Si dovrebbe essere certi che questa frase sia di Gesù e non dell'evangelista

Potrei risponderti alla maniera classica ed accademica sui criteri d'intentificazione delle "autentiche loghia" Gesuane, ma poichè non ne sono convinto, possiamo solo considerarla solo in via indiretta, come del resto anche tutto l'AT chi garantisce che Mosè abbia detto le cose che sono scritte nella Torah? Perché per te la tradizione orale ebraica è in grado di garantire questo e per i cirstiani non dovrebbere essere uguale?

Sia l'una che l'altra tradizone non hanno fondamento storico (o almeno questo non è provato fino adesso, se non con un'invocazione alla trasmissione di una fase orale) e per il momento non c'è verso di stabilire se quello che hanno detto queste figure carismatiche corrisponda a quello che c'è scritto, anche se questo ci porta a due conclusioni:

esiste un ricordo ed un substrato storico più o meno "distorto" ed attualizzato della tradizione orale per entrambe;

Tutte due le tradizioni sono solo invenzioni letterarie che nella tradizone orale hanno trovato il loro "anello mancante".

Personalmente opto per la prima, ma questo non garantisce nessuna congruità storica.

CITAZIONE
Perché non fanno parte della tradizione ebraica maggioritaria e tradizionale, quella che è sopravvissuta nei secoli.

Come dire che poiché "l'ortodossia cattolica" risultò alla fine vincente, le altre "correnti" avevano torto, può darsi anche, ma non abbiamo il doppio cieco, e poiché la storia la scrivono sempre i vincitori, dovremo considerare veritiera tutta la storia che fino ad ora ci è pervenuta?

CITAZIONE
Ma dove stanno questi esseni? Chi sono? che fine hanno fatto?

Penso che Gesù stesso (dalle testimonianze evangeliche) , Paolo (dalle lettere) , ed i primi cristiani (vedi testimonianza di Plinio il giovane), abbiano in parte "assorbito" alcune loro "teologie", adesso girano in mezzo a te con tanto di credenza in angeli e demoni, fuoco eterno e tutto il resto delle ritualità (dalle tradizioni cenobitiche al battesimo "riformulato", ecc...).

CITAZIONE
Tutti i farisei quindi sono ipocriti.
Ma che vuol dire.

Può semplicemente voler dire che quando si formò la tradizone redazionale evangelica il conflitto con la classe dei farisei "vincitori" aveva assunto un certo peso e le divisioni tra cristiani ed ebrei erano già ben delineate.

CITAZIONE
E' dovere di ogni Ebreo criticare gli ipocriti e chi applica la Legge in modo errato.
Era dovere, oltre che diritto di Gesù critiicare l'ipocrisia e la scorretta applicazione della Legge e auspicare maggiore rigore

Si ma Gesù non si limitò solo a questo, come ti ho postato sopra.

Devi ammettere che l'uomo Gesù pose delle "differenziali" all'interno dell'ebraismo ortodosso, pur non volendo formare una nuova religione.

Ciao.
 
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view post Posted on 2/7/2010, 22:13     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
Es 20, 9-11; Dt 5, 12; Nm 16, 32-36, ma come se non fossero sufficientemente esaustivi questi precetti, la tradizione farisiaca ne precisò di ulteriori:

39 gruppi di azioni che violavano il sabato, tra cui:

fare un nodo d'una fune;
spegnere lampade;
fare due punti di cucito;
scrivere due lettere dell'alfabeto;
limitazioni nelle passeggiate, con qualche eccezione (fino a 900 metri).

Le conosco le 39 categorie
e che c'entra il guarire? Non è compreso e fare del bene a un sofferente è un obbigo

CITAZIONE
Se queste azioni sono più impegnative di operare guarigioni, fate voi!

Il concetto di "impegnativo" non c'entra proprio nulla nell'osservanza dello Shabbat.
Il concetto è tutt'altro: non si effettuano opere "creative" o che trasformino qualcosa, come il cucinare.
Il concetto inoltre è fondato sul non eseguire quei "lavori" che furono necessari per l'edificazione del Santuario. Quindi guarire un poveraccio paralitico o lebbroso o cieco che soffre (anche se soffre solo psicologicamente o spiritualmente), non solo è permesso ma è una mitzvà elevatissima, ben superiore al non compiere un lavoro come accendere il fuoco.
Non ultimo la Torah dice "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Contravvenire a un precetto della Torah, per compierne uno ancora più importante è assolutamente la cosa da fare e che cosa vi è di più elevato che amare il prossimo e alleviarne la sofferenza?
Hai poche idee confuse, sbagliate e fondate su poche cose che leggi qua e là. Se non sai nulla di Ebraismo, non scrivere sciocchezze.
CITAZIONE
Difatti tu stesso non risponderai prima di domani sera per il rispetto dello shabbat, se persino battere due righe sulla tastiera ancora oggi è considerato "lavoro", può darsi che alcuni non utilizzino neppure la luce.

No. io scrivo di sabato e guido l'auto, non osservo bene. Se non scrivo nel forum biblico è per rispetto agli osservanti ebrei.
stai parlando di "può darsi".
perché non parli di cose che sai bene? anzichè avere la presunzione di saperne ANCHE di Ebraismo (oltre che di tutto il resto?
Dovrei stare a spiegarti come si usa la luce ecc ma sarei off topic

CITAZIONE
Potrei risponderti alla maniera classica ed accademica sui criteri d'intentificazione delle "autentiche loghia" Gesuane, ma poichè non ne sono convinto, possiamo solo considerarla solo in via indiretta, come del resto anche tutto l'AT chi garantisce che Mosè abbia detto le cose che sono scritte nella Torah? Perché per te la tradizione orale ebraica è in grado di garantire questo e per i cirstiani non dovrebbere essere uguale?

Ma fai tutto tu?

CITAZIONE
Come dire che poiché "l'ortodossia cattolica" risultò alla fine vincente, le altre "correnti" avevano torto, può darsi anche, ma non abbiamo il doppio cieco, e poiché la storia la scrivono sempre i vincitori, dovremo considerare veritiera tutta la storia che fino ad ora ci è pervenuta?

Lortodossia cattolica ha vinto perché appoggiata dal potere temporale, ma mi risulta che ortodossi d'oriente e tutti i movimenti protestanti esistano eccome
Intanto degli esseni non c'è quasi traccia


CITAZIONE
Devi ammettere che l'uomo Gesù pose delle "differenziali" all'interno dell'ebraismo ortodosso, pur non volendo formare una nuova religione.

Non ho mai detto il contrario. Un conto sono le differenze dottrinali altro è rigettare in toto qualcosa. Gesù aveva delle peculiarità come tantissimi altri rabbi, ma era un osservante.

Edited by Negev - 2/7/2010, 23:29
 
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operanuova
view post Posted on 3/7/2010, 09:34     +1   -1




CITAZIONE (Negev @ 2/7/2010, 23:13)
Es 20, 9-11; Dt 5, 12; Nm 16, 32-36, ma come se non fossero sufficientemente esaustivi questi precetti, la tradizione farisiaca ne precisò di ulteriori:
39 gruppi di azioni che violavano il sabato, tra cui:
fare un nodo d'una fune;
spegnere lampade;
fare due punti di cucito;
scrivere due lettere dell'alfabeto;
limitazioni nelle passeggiate, con qualche eccezione (fino a 900 metri).

Salute a tutti, vi leggo spesso. Ciao, caro Negev. Stai bene? Tu sai che io - sui temi che non sono di mia specifica competenza (assolutamente parziali rispetto alle grandi questioni del cristianesimo primitivo) - pongo domande per comprendere, non per affermare. Ritengo quindi corretto, nel confronto tra le pratiche predicate da Gesù e la tradizione ebraica, ragionare più sulle differenze certe che non su quelle opinabili come la questione delle guarigioni di sabato. La quale questione, però, giacché in fondo Cristo era chiamato rabbunì, non si può escludere che sia stata una diatriba con correnti farisaiche estremamente rigide.
La domada è questa. Ricordo di averti fatto io notare che una discriminante certa è, perlomeno, nell'accettazione che i discepoli raccolgano le spighe. Una seconda differenza macroscopica (sulla quale non ricordo di aver chiesto un tuo parere) è nell'invito del Maestro a bere il proprio sangue. Quest'invito (metaforico-memoriale o eucaristico come come lo si voglia intendere) a me pare una enorme trasgressione. Addirittura sta scritto che a chi trasgredisce questo divieto viene comminata la pena del karet.
Io ritengo che quest'invito di Cristo a bere il suo sangue, connesso col concetto di sangue come elemento vitale - simbolicamente la vita stessa nell'ebraismo - e collegato col loghion «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6) determini una frattura insanabile. Che ne pensi?
 
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24 replies since 29/6/2010, 15:05   614 views
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