Studi sul Cristianesimo Primitivo

NT e testi coevi

« Older   Newer »
  Share  
Hard-Rain
view post Posted on 27/12/2009, 18:15     +1   -1




Ho un paio di domande specifiche riguardanti il greco neotestamentario, in particolare quello del vangelo di Marco ma anche degli altri canonici, confrontato con quello di testi coevi.

(1) Nel greco NT si nota una notevole frequenza nell’uso dell’articolo con funzione pronominale, sia nelle porzioni narrative del testo che nelle affermazioni, proposizioni, parabole. Nei testi coevi questo uso è attestato in così grande proporzione? Per esempio, ho notato che in Epitteto (50-120 d.C.) questa scelta non costituisce che una rara eccezione, di solito sono usati i pronomi dimostrativi veri e propri, particolarmente εκεινος, εκεινη, εκεινο, per richiamare un soggetto precedentemente menzionato.

(2) ενεκα per esprimere il complemento di causa efficiente, è scarsamente utilizzato nel greco neotestamentario. Nei testi coevi tra il I a.e.v. e il II e.v. è più usato rispetto al NT? Noto poi che a parte qualche caso, generalmente nel NT il genitivo è solitamente posposto a ενεκα mentre ad esempio Epitteto, oltre a usare molto di più questo costrutto per la causa efficiente, lo usa nella forma gen.vo + ενεκα, quello che poi solitamente è dato come uso più attestato e regolare nelle grammatiche di greco classico (es. Sivieri-Vivian). Informazioni sull’uso negli altri autori o nei papiri?

Many thanks in advance.
 
Top
0 replies since 27/12/2009, 18:15   76 views
  Share