Studi sul Cristianesimo Primitivo

La patria di Gesù, il nazoreo di Gamala

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Hard-Rain
view post Posted on 12/9/2009, 20:59 by: Hard-Rain     +1   -1




CITAZIONE
Luca sembra suggerire il punto più alto della località in questione.

Il punto più alto? Non mi pare proprio che parli di punto più alto. Il testo dice "kai anastantes exebalon auton exô tês poleôs, kai êgagon auton heôs ofruos tou orous ef' hou hê polis ôikodomêto autôn, hôste katakrêmnisai auton" = "E, alzatisi, lo scacciarono fuori della città e lo condussero fino al ciglio del monte sopra cui la città era costruita." Il "ciglio del monte" è "ofrus tou orous", il senso più vicino al contesto di Lc. 4,29, secondo il vocabolario di Montanari, non è che: "ciglione, erta scoscesa, scarpata". Potremmo, dunque, dire: "lo condussero fino alla scarpata del monte sopra il quale era edificata la città". Dove si parla di punto più alto? Ma forse ricordo qualcosa delle discussioni con il professor Barbaglia. Infatti la crux era l'uscita dalla città. Infatti per essere scacciati da Gamla che sta su uno sperone di roccia (le fotografie le conoscete tutti) mi pare sia logico discendere dal monte, ma non così per Nazareth che è più pianeggiante e si trova in una situazione diversa. In ogni caso, non leggo dove si parli che fu condotto sul punto più alto del monte su cui sorgeva la città, questo lo eslcudo nella maniera più categorica.

CITAZIONE
Ma iul punto è "Perché"? Perché su nessuno dei tanti altri "messia" morti s'è costruita una religione con un messia risorto? Se dietro la storia di Gesù c'è solo un rivoluzionario sconfitto la sua storia sarebbe finita con lui, non c'è alcun motivo per capire, senza postulare la resurrezione o la credenza in essa, il perché questo gruppo disperso dopo la morte infamante del loro capo abbia invece ritrovato la più fervente delle fedi, e la più grande passione per predicare. Già, perché il presunto gruppo di guerriglieri s' poi trasformato in un gruppo di predicatori che hanno esportato il cristianesimo in tutto l'impero.

La cosa poi curiosa da notare è che alcuni arpiolidi si affannano a spostare il più avanti possibile le vicende gesuane, dopo il 36, se possibile persino dopo la cessazione della tetrarchia dell'Antipa. Perchè? Questo non fa altro che ridurre la distanza temporale tra le lettere di Paolo e i fatti storici, con conseguente maggior probabilità di trovare testimoni oculari e persone ancora in vita che conoscevano quanto accaduto. Paolo avrebbe potuto benissimo riferirisi a un falso messia ben più antico allora e da lì creare il suo mito. Perchè prendere il più recente, quello meglio ricordato da tutti? Da questa prospettiva, trovo il mix bipartito costituito da: (i) fatto politico di grande risonanza (Messia ribelle che aveva preso il potere a Gerusalemme e/o tentato una rivoluzione); (ii) tentativo di spostare avanti nel tempo la data della morte di Gesù rispetto a un convenzionale 32 o 33 d.C.; - particolarmente controproducente per la dottrina arpiolide.

P.S. Vedo che il signor operanuova ogni tanto fa capolino nel forum a sbirciare... In realtà io ho letto cosa ha scritto altrove... Signor operanuva, ma come si fa a sostenere un dottissimo livello simbolico nei vangeli? Dove trova tanta finezza in documenti scritti in un greco popolare e non di rado rozzo? I sinottici ma anche Giovanni sono documenti scritti in un greco popolare, non certo da intellettuali che si ponevano particolari fini letterari. L'impressione è che sia una narrativa apologetica senza alcuna pretesa letteraria, impressione non certo mia personale ma di quasi tutti i grandi studiosi che hanno esaminato quei testi e che, comunque, si ricava semplicemente leggendoli nella loro lingua d'origine e confrontando con altre opere di alto livello, del periodo e precedenti, anche soltanto con i padri della Chiesa del periodo successivo. Poi lei dice che i vangeli sono traduzioni di testi ebraici, ma quando mai? Sicuramente la questione sinottica ha senso in greco e non in ebraico, pertanto un Matteo e un Luca disponevano di un Marco già composto in greco. Che ci siano dei semitismi è indubbio, ma ciò non preclude la composizione di quelle opere in greco e non certo in ebraico. Non dimentichi che ci sono anche numerosi indicatori per i quali il testo non può derivare da una banale traduzione letterale dall'ebraico, p.e. il frequente uso del participio perifrastico con imperfetto di "eimi" in Luca, l'uso del "pws" praticamente sempre con senso di "come" e non di "cosa", ecc..., ecc...., il discorso sarebbe piuttosto lungo.... In estrema sintesi: lei può cercare di far emergere un dottissimo livello simbolico anche nelle lettere della mia povera nonna che scriveva al fidanzato poi suo marito, nata nel 1910, che non ha mai raggiunto la terza elementare: non si dimentichi, tuttavia, il senso dell'oggetto che sta esaminando e quanto poco la mia povera nonna sapeva di simboli, di lingua, di immagini e quant'altro!
 
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171 replies since 10/9/2009, 23:31   5893 views
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