Studi sul Cristianesimo Primitivo

L'espulsione dei cristiani sotto Tiberio

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Saulnier
view post Posted on 22/9/2009, 22:48 by: Saulnier     +1   -1




cit Talità

CITAZIONE
Ciao Saulnier, mi sembra che le date degli eventi facciano parecchia difficoltà.

Le fonti storiche forniscono datazioni incerte, ma comunque comprese in una "forbice" che va dal 19 dC al 36 dC.

In ogni caso troppo presto per parlare di comunità cristiane.

Cia, talità

Ciao talità
Che il problema cronologico esista è vero. Come detto Tacito colloca l’avvenimento nel 19 A.D., mentre Giuseppe Flavio sembra collocarlo durante la prefettura di Pilato. Io ritengo la data fornita da Tacito quella reale, conto nei prossimi giorni di fare delle ipotesi sui motivi che possono aver indotto Giuseppe Flavio a parlare di questa affare durante la prefettura di Pilato.
Sulle comunità cristiane è vero che è troppo presto parlarne in una forbice che va dal 19 A.D. al 36 A.D. ma solo se con queste si intende riferirsi al cristianesimo paolino, o alla comunità che vediamo negli Atti degli Apostoli formarsi dopo la morte di Gesù. Ma non è a quel cristianesimo che ho inteso riferirmi, bensì a quello che ritengo essere il nucleo primitivo della religione cristiana: il cristianesimo apocalittico. Il Messia dei Cristiani doveva liberare la Palestina, distruggere Roma e rendere il popolo eletto (Israele) maestro del mondo.

Cit. Serveto
CITAZIONE
Se fosse così avrebbero censurato cose ben più importanti che questi dettagli. Mi pare francamente una tesi bizzarra, se non altro perché la censura sarebbe stata come minimo disomogenea, e dunque troveremmo almeno delle famiglie di mss con correzioni e interpolazioni differennti a seconda dell'area di produzione.

No, non regge per nulla questa tesi.

Shalom

Il rischio di andare OT è elevatissimo, cercherò pertanto di essere più conciso possibile.
La questione è di primaria importanza, non solo per questo 3d.
Premetto che ritengo che siano state censurate cose ben più importanti.
La censura è stata disomogenea e non organizzata. E’ l’unica ragione grazie alla quale ancora oggi è possibile fare delle ricostruzioni storiche che abbiano un minimo di plausibilità. I vari centri di trascrizione nel Medioevo hanno operato senza concertazione ma con l’obiettivo comune di eliminare tutto quanto andasse contro l’ortodossia cristiana. Solo analizzando le differenze tra le varie recite di Giuseppe Flavio, Tacito, Svetonio e Dioe Cassio è possibile comprendere qualcosa in più su questa vicenda.
L’obiezione che mi pone sulle famiglie di mss non tiene conto del problema degli archetipi. L’opera di Tacito ci è stata trasmessa (parzialmente) grazie a due manoscritti complementari : il Mediceus Prior e il Mediceus Secundus che hanno fatto da archetipi unici per tutti gli altri. Risultato: le lacune negli Annales e nelle Historiae sono comuni a tutti i manoscritti di cui disponiamo. Per Svetonio e le sue Vite dei Dodici Cesari vale esattamente lo stesso: il Memmianus (IX secolo) il Gudianus (XI secolo) e il Vaticanus (XII secolo) derivano da un archetipo unico e hanno molte lacune comuni tra cui quella più evidente è senz’altro la parte iniziale (mancano i primi capitoli della biografia di Giulio Cesare in tutti i manoscritti).
Per Dione Cassio il problema non si pone, per i libri in questione disponiamo del solo epitome del monaco Xifilino.
Resta Giuseppe Flavio. L’opinione che l’insieme dei manoscritti che ci sono pervenuti dello storico ebreo derivino tutti da un archetipo unico fu già quella di Niese (autore della più celebre edizione critica), opinione derivante essenzialmente dalla presenza delle stesse lacune (passaggi citati da autori cristiani) e delle stesse interpolazioni (ad esempio il Testimonium) su tutti i manoscritti.
Se tutto questo non fosse vero converrei con lei: la mia tesi sarebbe davvero bizzarra.

Saulnier

 
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81 replies since 21/9/2009, 23:53   3481 views
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