CITAZIONE (chimofafà @ 5/1/2010, 18:37)
Riformulo la domanda:
Gesù era un ebreo integrato nella sua comunità (cita e legge la Torah, parla dei profeti, parla di Mosé, parla del re Davide, parla di Adamo, eccc...) per cui dimostra di avere assorbito le scritture veterotestamentarie che a quella data identificano Dio in YHWH, ergo anche lui quando parla dell'Abbà non può che non essere lo YHWH che condivideva in comune con i suoi connazionali, se così non fosse avremo un Gesù che si rivolge in modo "astratto e generico" verso un Dio archetipo padre di tutti gli uomini, ma a questo punto non si capisce perché avrebbe dovuto assorbire in se i richiami della Torah se non s'identificava con YHWH! E non si capirebbe perché fu inserito nel canone delle scritture cristiane il Vecchio Testamento, riletto ed interpretato abbondantemente in chiave cristologica dagli evangelisti e dai padri della Chiesa. Il Vecchio testamento per il protocristianesimo fu solo un trampolino di lancio per la divinità di Gesù, un pò come lo shuttle che dopo la spinta propulsiva sgancia i serbatoi del carburante?
Io non sono sicuro di capire, perciò provo a riformulare la tua riformulazione (in corsivo le mie modifiche):
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Gesù era un ebreo integrato nella sua comunità (...) per cui dimostra di avere assorbito le scritture veterotestamentarie che a quella data identificano Dio in YHWH, ergo anche lui quando parla dell'Abbà,
quell'Abbà non può che essere* lo YHWH che condivideva con i suoi connazionali. Se così non fosse, avremmo un Gesù che si rivolge in modo astratto e generico verso un Dio archetipo padre di tutti gli uomini.
Ma a questo punto non si capisce perché
Gesù avrebbe dovuto assorbire in se i richiami della Torah, se
il suo Abbà non s'identificava con YHWH!
E non si capirebbe perché fu inserito nel canone delle scritture cristiane il Vecchio Testamento, riletto ed interpretato abbondantemente in chiave cristologica dagli evangelisti e dai padri della Chiesa.
(Se l'Abbà a cui si riferiva Gesù non era il YHWH del Vecchio Testamento, allora) il Vecchio testamento per il protocristianesimo fu solo un trampolino di lancio per la divinità di Gesù, un pò come lo shuttle che dopo la spinta propulsiva sgancia i serbatoi del carburante?
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* Tu hai scritto "non può che non essere". Io suppongo che ti sia sfuggito un "non" di troppo, e non che il senso della frase era che l'Abbà di Gesù non può essere (=non può che non essere) il YHWH che condivide con i connazionali.
Se questa mia esegesi della tua riformulazione è corretta, allora la mia opinione é:
Gesù assorbì le scritture veterotestamentarie e l'Abbà a cui Gesù si riferiva era lo YHWH a cui rendevano culto gli altri suoi connazionali dell'epoca, non un Dio generico o archetipo (anche se non riesco a capire che cosa sarebbe questo Dio generico o archetipo; ma comunque sia non era il Dio che Gesù adorava).
Coerentemente con questa religione di Gesù (almeno su questo punto), il primissimo cristianesimo (che ancora non era cristianesimo) considerò le scritture veterotestamentarie come rivelate e imprescindibili, ossia come la propria Scrittura. Per cui in origine le scritture ebraiche non furono affatto prese come un mero trampolino. Gradualmente però - man mano che certi settori del cristianesimo si distaccavano, in gradi diversi, dal giudaismo - anche i rapporti con le scritture ebraiche cambiarono, in qualche caso anche nella direzione del rigetto (Marcione).