CITAZIONE (a_ntv @ 30/10/2009, 00:45)
1Enoch, ad li là del servire nella lettura dell'Apocalisse (il che è indubbio, basta ad esempio leggere il commento del Lupieri all'Ap), era un testo ben noto al tempo di Cristo. Esso quindi prova che la caduta di Satana come una stella era posta nel passato. Questo è utile sopratutto in riferimento al tema del post di apertura, Lc 10,18. Se Luca avesse collocato la caduta di Satana nel futuro, questo si sarebbe stato un problema. Ma invece Luca è in perfetto accordo con 1Enoch (che conosceva o poteva conoscere). In altre parole l'influsso di 1Enoch su Luca è diretto, non passa certo dall'Ap.
Il problema non è il passato, ma il soggetto della frase "io ho visto cadere..."
Che in Luca la caduta di Satana sia un evento compiuto e passato nessuno lo discute. Io invece non sono d'accordo su due cose:
1) Il fatto che 1 Enoc fosse noto al tempo di Cristo (ma è bene precisare che solo alcuni studiosi pensano che esso avesse già preso forma quando Gesù era in vita; secondo altri è possibile che stesse prendendo forma proprio in quegli anni; e per altri ancora - ma costoro sono oggi minoritari - dopo), non spiega di per sé nulla su come vada interpretato Lc 10,18 (e il detto del Gesù storico).
Il ramo sinottico nel quale l'influenza di 1 Enoc è indubitabile è la tradizione matteana. Per quanto riguarda il resto, bisogna discuterne.
Ma lasciando da parte i rami della tradizione sinottica, e limitandoci al Gesù storico, perché dovrei pensare che un detto come Lc 10,18 sia stato pronunciato conformemente alla tradizione enochica, ossia come riferimento a un evento protologico ?
La fine del dominio di Satana era un evento che si attendeva comunemente per il futuro, come attestano Test. Mos. 10,1 ; Giub. 23,29 e Rm 16,20 (e Test. Lev. 18,12).
Perché non pensare semplicemente che il fatto che Gesù ne parli come un evento già compiuto è da ricondursi alla sua prospettiva escatologica? Come la venuta del regno di Dio era un evento atteso per il futuro, e Gesù ne parla però come se esso abbia già fatto irruzione nel presente, allo stesso modo la fine del dominio di Satana era un evento atteso per il futuro, e Gesù ne parla appunto come un evento già compiuto.
E qui sono già in pratica arrivato al secondo punto.
2) che per Gesù la caduta di Satana sia un evento verificatosi all'inizio dei tempi. Bisogna considerare che Lc 10,18 è un detto perfettamente complementare a Q 11,20. L'altro lato della medaglia del fatto che gli esorcismi di Gesù (a differenza di quelli di tutti gli esorcisti del passato) attestano che il regno di Dio è giunto, è per l'appunto che il dominio di Satana ha avuto fine (Lc 10,18). Ma il regno di Dio che per Gesù ha già fatto parzialmente irruzione nel presente (e che si manifesterà in pienezza nel futuro imminente) non è la sovranità eterna di Dio, che è ovviamente signore di tutto da sempre e per sempre, bensì l'affermazione escatologica di tale sovranità, a compimento della storia d'Israele: una realtà dinamica, quindi, che ha fatto irruzione da Giovanni il Battista in poi (Q 16,16), ma che prima d'allora non era presente.
Se dunque A) Lc 10,18 concorda con la prassi esorcistica di Gesù; e se B) tale prassi esorcistica era connotata escatologicamente (Q 11,20); allora C) anche la caduta di Satana è un evento escatologico, e non protologico, qualcosa cioè che è avvenuto nel presente di Gesù (o dai giorni del Battista), e non prima.