Studi sul Cristianesimo Primitivo

Alcune considerazioni sul secondo tempio

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view post Posted on 27/10/2012, 18:05     +1   -1
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Capito spesso in questo bel forum, ma raramente mi azzardo a intervenire, leggo, semplicemente. Oggi sono andato a frugare persino nel cestino dei rifiuti e con sorpresa ho visto che una mia discussione lo ha onorato. Beh, poco male, anche se credo che siate stati un po' frettolosi a definire la mia discussione sulla consacrazione del secondo tempio spazzatura. E' sì perchè ci sarebbe un problema che dovreste ancora risolvere, magari in maniera più accettabile di quanto hanno finora fatto gli studiosi. i quali di fronte all'evidente asincronia di Gv 2,20-21, che ci dice che per la ricostruzione del tempio occorsero 46 anni, e l'informazione di G. Flavio in Antichità, che afferma che ci vollero 18 mesi, conciliano il tutto sostenendo che per il tempio occorsero 18 mesi, mentre per colonnati e portici 46 anni. Beh, insomma, la forzatura è evidente perchè pochi sarebbero disposti a credere che una costruzione richieda 18 mesi per farla e 46 anni per "rifinirla" e solo il ricorso all'ipse dixit di aristotelica memoria rende accettabile il tutto.
Quello che allora io penso, facendo ricorso alla logica più elementare, è che Giovanni non faccia riferimento al tempio erodiano, ma a quello post esiliaco. I 46 anni necessari alla sua costruzione allora non furono necessari per colonnati e portici, ma solo perchè ci fu l'editto di Artasesre che bloccò i lavori e che tutti, tutti si ostinano a non considerare. Non trovate che questa spiegazione sia per lo meno più razionale rispetto a quella che fantastica di 46 anni di suppellettili? Insomma se la mia spiegazione è spazzatura, anche quella degli studiosi non scherza, non scherza proprio












 
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view post Posted on 27/10/2012, 20:57     +1   -1
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Non sono un esperto della materia, ma non definirei portici e colonnati "rifinitura", visto che sono almeno 10 volte più grandi del tempio propriamente detto.
Prendo la prima immagine che trovo, di certo ci sono molte ricostruzioni proposte ma la sostanza non cambia:

temple-of-jerusalem
 
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view post Posted on 27/10/2012, 21:32     +1   -1
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Beh Teodoro, ricorriamo sempre alla logica elementare e impostiamo il problema. Se per una costruzione di dimensioni X occorrono 18 mesi, quanti ne occorrono per una costruzione 10 volte più grande? Soluzione: 15 anni e degli altri 31, dico trentuno anni, cosa ne hanno fatto? No, preferisco pensare che Giovanni facesse riferimento al tempio post esiliaco, la cui ricostruzione fu interrotta da un editto di A.Serse. E' molto più logico e lineare, anche perchè mi sfugge la logica del discorso flaviano: se ci sono voluti 46 anni perchè scrivere 18 mesi?
 
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view post Posted on 27/10/2012, 22:31     +1   -1
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Non vedo questa necessità stringente. Se per "tempio" intendi solo ciò che lo è scrictu sensu, quindi ciò che c'è sul podio, è del tutto evidente che le proporzioni sono abbastanza corrette, specie se si pensa che l'urgenza di terminare la cella del tempio è diversa da quella di completare le strutture accessorie, per le quali ci si poteva prendere più tempo. Dunque anche la spiegazione armonizzatrice può benissimo funzionare.
Ma, ripeto, non mi sono mai interessato della cosa, ma non vedo perché essere dogmatici nel dire che tale spiegazione è impossibile.
 
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view post Posted on 28/10/2012, 06:46     +1   -1
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Teodoro, la debolezza della loro spiegazione è nella sua necessità. Infatti non sarebbe assolutamente possibile interpretare Gv. 2,20-21 in altra maniera se non quella corrente, perchè attribuire i 46 anni al tempio post esiliaco è impossibile dal momento che i lavori si fanno iniziare nel 535 a.C. Se fai un semplice calcolo ti rendi conto che andiamo ben oltre il sesto anno di Dario a cui ci vincola Esd. 6,15 In altre parole attribuire i 46 anni al tempio erodiano è una scelta obbligata che ha costretto gli studiosi a conciliare le informazioni di G. Flavio con quelle di Giovanni attraverso un ragionamento accettabile solo obtorto collo perchè nessuna fonte attesta un periodo così lungo di lavori al tempio. Dire quindi che Flavio si riferiva strictu sensu al tempio è un'evidente forzatura dettata dalla necessità. Diversamente la mia interpretazione di Gv. 2,20-21 poggia sulle solide basi dell'evidenza logica e cronologica: c'è un editto che blocca i lavori e che giustifica un periodo così lungo per la ricostruzione del tempio.
Ma l'importanza di questa mia osservazione è un'altra: Giovanni conosceva, come Teodoreto di Cirro, la mia cronologia che ho riassunta in un lungo saggio che in calce ti linko. In quelle pagine, Teodoro, ho ricostruito un periodo che va dal 989a.C. al 70d.C. Il buon A-NTV, che tu conosci, non ha potuto far a meno di definirla cronologia teologica, ma cronologia. Ha riconosciuto cioè che il mio discorso sotto un profilo matematico-cronolgico fila via dritto. Certo le conclusioni possono essere condivise oppure no, ma nessuno potrà mai attaccare la mia scoperta: l'autore biblico nel conteggiare gli anni di regno dei vari re sbaglia a far di conto, per cui tutti coloro che a lui si affidano hanno la sorte segnata. Anche G. Galil, il max esperto mondiale, sbaglia per il motivo che ti ho accennato: si fida dell'autore biblico. La questione dell'attendibilità cronologica di 1-2 re è dunque apertissima perchè se si fanno i conti personalmente tutte le incongruenze fin qui lamentate dagli studiosi scompaiono. E' tutto dimostrato al capitolo 4 del mio saggio. Potete semplicemente fidarvi del mio calcolo o farlo personalmente, ma vi renderete conto che ho ragione: l'autore biblico sbaglia per cui sbagliano tutti colo che a lui si affidano, più o meno famosi che siano La questione dell'affidabilità cronologica di 1-2 Re, caro Teodoro, è apertissima. Buona domenica. Ecco il link al mio studio http://0z.fr/e1V5h
Ps: alla luce di quanto scritto non credi che la mia discussione meriti almeno il cestino del riciclabile?
 
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view post Posted on 28/10/2012, 09:22     +1   -1
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CITAZIONE
per il tempio occorsero 18 mesi, mentre per colonnati e portici 46 anni. Beh, insomma, la forzatura è evidente perchè pochi sarebbero disposti a credere che una costruzione richieda 18 mesi per farla e 46 anni per "rifinirla" e

A me sembra una cosa del tutto comune invece. Le cose si inaugurano puntualmente prima di finirle, magari perché c'è qualche evento importante o qualche interesse politico a farlo. Si pensi alla Sagrada Família di Barcellona: è ancora ben lungi dall'essere finita, ma venne il papa il Spagna, e dunque per l'occasione si decise di inaugurarla.
Un monarca similmente, desideroso di accaparrarsi il merito di qualcosa, può costruire il minimo indispensabile ed inaugurarlo in tutta fratta, quando invece la maggioranza dei lavori è ancora da fare.
Passata la foga iniziale del progetto appena iniziato e dell'inaugurazione, i lavori notoriamente rallentano, perché c'è già stato il ritorno d'immagine e la gente è meno pressata. E' un po' lo stesso che accade se si va a vedere il tipo di progressione che ebbe la costruzione del Duomo di Milano: la struttura portante fu presto pronta, il resto delle rifiniture ha richiesto secoli, proprio perché non c'era nessuna fretta di farle, potendo già la struttura assolvere la sua funzione di Chiesa. Similmente per il tempio, che con o senza colonnato mantiene la sua funzionalità sacrificale, rendendo le rifiniture accessorie e meramente esornative.

Ad maiora
 
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view post Posted on 28/10/2012, 09:25     +1   -1
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La mia impressione è sempre la medesima. L'articolo sul blog non ha un carattere scientifico, ma teologico. Con la teologia possiamo spesso dire tutto e il suo contrario, ma di certo non stabilire un evento storico.
Ciò detto, lascio ai mods e a Talità.
 
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view post Posted on 28/10/2012, 10:25     +1   -1
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CITAZIONE (Polymetis @ 28/10/2012, 09:22) 
CITAZIONE
per il tempio occorsero 18 mesi, mentre per colonnati e portici 46 anni. Beh, insomma, la forzatura è evidente perchè pochi sarebbero disposti a credere che una costruzione richieda 18 mesi per farla e 46 anni per "rifinirla" e

A me sembra una cosa del tutto comune invece. Le cose si inaugurano puntualmente prima di finirle, magari perché c'è qualche evento importante o qualche interesse politico a farlo. Si pensi alla Sagrada Família di Barcellona: è ancora ben lungi dall'essere finita, ma venne il papa il Spagna, e dunque per l'occasione si decise di inaugurarla.
Un monarca similmente, desideroso di accaparrarsi il merito di qualcosa, può costruire il minimo indispensabile ed inaugurarlo in tutta fratta, quando invece la maggioranza dei lavori è ancora da fare.
Passata la foga iniziale del progetto appena iniziato e dell'inaugurazione, i lavori notoriamente rallentano, perché c'è già stato il ritorno d'immagine e la gente è meno pressata. E' un po' lo stesso che accade se si va a vedere il tipo di progressione che ebbe la costruzione del Duomo di Milano: la struttura portante fu presto pronta, il resto delle rifiniture ha richiesto secoli, proprio perché non c'era nessuna fretta di farle, potendo già la struttura assolvere la sua funzione di Chiesa. Similmente per il tempio, che con o senza colonnato mantiene la sua funzionalità sacrificale, rendendo le rifiniture accessorie e meramente esornative.

Ad maiora

Beh Polymetis, il tuo intervento si colloca nel campo del meramente opinabile. Se non ci fossero alternative potrebbe costituire una soluzione, ma l'alternativa c'è ed attribuire i 46 anni al tempio post esiliaco, la cui ricostruzione fu fermata con un preciso editto di cui ci parla una specifica pagina biblica, cioè Esd. 4,23. L'alternativa, a mio parere, è più lineare e coerente. rileggi quello che hai scritto e ti renderai conto da solo in quali labirinti d'ipotesi entriamo se i 46 anni li attribuiamo al tempio erodiano. La mia spiegazione ha il pregio della semplicità e chiarezza: è l'editto di A. Serse che li ha costretti a tempi così lunghi. Tutto qua. Ciao e buona domenica pure a te
 
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Hard-Rain
view post Posted on 28/10/2012, 12:54     +1   -1




@maredelnord

Bisogna fare attenzione al lessico. Il naos generalmente è il santuario, un edificio relativamente piccolo. Lo hieron era invece tutto il compleso del tempio, infinitamente più grande e complesso. Chi ha visitato la spianata del tempio a Gerusalemme è in grado di sapere di che cosa sto parlando. Il disegno postato da Teodoro studita esemplifica bene la situazione (dove Holy Place = naos, in greco). All'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv c'è un bellissimo plastico che illustra in tre dimensioni la situazione.

@ polymetis
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E' un po' lo stesso che accade se si va a vedere il tipo di progressione che ebbe la costruzione del Duomo di Milano: la struttura portante fu presto pronta, il resto delle rifiniture ha richiesto secoli

A Bologna stiamo ancora aspettando che sia ultimata la facciata in marmo di San Petronio! :-)
 
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view post Posted on 28/10/2012, 14:36     +1   -1
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Si Hard, è quello che cercavo di spiegare, lo abbiamo capito (quasi) tutti. Ma poi sono io il dittatore che trasha i post...
 
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view post Posted on 28/10/2012, 15:35     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 28/10/2012, 12:54) 
@maredelnord

Bisogna fare attenzione al lessico. Il naos generalmente è il santuario, un edificio relativamente piccolo. Lo hieron era invece tutto il compleso del tempio, infinitamente più grande e complesso. Chi ha visitato la spianata del tempio a Gerusalemme è in grado di sapere di che cosa sto parlando. Il disegno postato da Teodoro studita esemplifica bene la situazione (dove Holy Place = naos, in greco). All'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv c'è un bellissimo plastico che illustra in tre dimensioni la situazione.

@ polymetis
CITAZIONE
E' un po' lo stesso che accade se si va a vedere il tipo di progressione che ebbe la costruzione del Duomo di Milano: la struttura portante fu presto pronta, il resto delle rifiniture ha richiesto secoli

A Bologna stiamo ancora aspettando che sia ultimata la facciata in marmo di San Petronio! :-)

D'accordo, ma questa spiegazione andrebbe bene se non ce ne fossero altre altrettanto valide come la mia che poggia il suo cardine su un fatto che inspiegabilmente tutti si ostinano a non considerare: l'editto di A.Serse che blocca i lavori al tempio. Questa spiegazione, rispetto a quella sinora in uso, si avvale pure di un calcolo molto preciso che rispetta le fonti, le quali ci tramandano con certezza una lettera di Temistocle ad A.Serse l'anno che ricevé l'ostracismo, cioè il 471 a.C A questo punto merita un discorso a parte la fine che ha fatto questa lettera in mano agli studiosi, i quali avendo datato il primo di A.Serse nel 465 a.c. sostengono che Temistocle non sapesse a chi stava scrivendo. Ogni conclusione o giudizio a riguardo è accettata. Io invece immagino -ma solo lo stretto necessario- che Temistocle avendo fretta di trovare un asilo sicuro abbia colto al volo l'elezione di un re potenzialmente amico e abbia scritto la lettera l'anno di intronizzazione di A. Serse, che allora sarebbe, appunto il 471 a.c. Da questa data dobbiamo ricavare il VII° di Artaserse, in cui rientrano i sacerdoti proprio con il compito di ricostruire il tempio come si legge in Esd. 7,14-20. Tale anno sarebbe allora il 464 a.c. a cui vanno tolti i 46 anni di Gv. 2,20-21 e otteniamo precisamente, state bene attenti, il sesto anno di Dario (secondo) come indicato espressamente da Esd. 6,15 per la fine dei lavori al tempio.. Può essere un caso tanta precisione? Il mio calcolo non solo rispetta le fonti che vogliono regnante Artaserse nel 471 a.c. (per cui non ha bisogno di dire che Temistocle scriveva lettere a casaccio), ma rispetta pure la Bibbia, la quale, checchè ne dicano gli studiosi, ci parla di un editto di Artaserse che blocca i lavori, che gli studiosi devono ignorare per tenere in piedi una cronologia altrimenti insostenibile, e di un rientro a Gerusalemme nel VII° di Artaserse di un gruppo di sacerdoti con il compito di riedificare il tempio. Capite da soli che se in ballo c'è Artaserse, il sesto di Dario, che segna la fine dei lavori al tempio di cui ci parla Esd. 6,15 e quello di Dario II e non primo. Converrete che la spiegazione attuale fa a brani la Bibbia e non rende giustizia a Temistocle, oltrechè costringerci a credere che il tempio fu costruito in tempi biblici: mezzo secolo.
Ps: tranquillo Teodoro, non sei il dittatore, se vuoi trasha pure.
 
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sky@line
view post Posted on 30/10/2012, 22:17     +1   -1




CITAZIONE (maredelnord @ 28/10/2012, 15:35) 
...oltrechè costringerci a credere che il tempio fu costruito in tempi biblici: mezzo secolo.

Che la ricostruzione dell'area complessiva del tempio avesse richiesto un lungo periodo ce lo dice lo stesso Giuseppe Flavio ( AG XX:219) ed è oggi anche confermato dall'archeologia (http://allaboutjerusalem.com/article/weste...0%99t-finish-it).

Come osserva giustamente Hardrain però, nel passo di Giovanni il riferimento è al luogo santo "naos", e non al tempio in senso lato "hieros", utilizzato qualche passo prima per indicare la cacciata dei mercanti dal tempio. Se questa differenza è volutamente sottolineata in effetti ci si scontra un pò con quanto affermato da Giuseppe Flavio, e cioè che occorsero 18 mesi per edificare il tempio propriamente detto. Giuseppe ricorda anche che il termine di questi lavori coincise con l'anniversario del regno di Erode e che dunque i festeggiamenti furono doppiamente sontuosi. Ed è ragionevole supporre che anche a distanza di anni rimanesse viva la memoria di una tale ricorrenza.

Stante questa premessa, qualcuno ha letto il passo di Giovanni 2:20 in una maniera sostanzialmente diversa (http://bbhchurchconnection.wordpress.com/2...-six-years-ago/) Se ho ben capito, nel citare i 46 anni il redattore di Giovanni avrebbe utilizzato il dativo piuttosto che l'accusativo, il che da un punto di vista strettamente letterale dovrebbe leggersi come tempo trascorso "dalla" e non "per" la ricostruzione del tempio.
Già nel blog citato si manifestano dubbi su una tale lettura, ma vorrei chiedere anche qui se risulta palesemente errata o comunque in netto contrasto con il senso e il contesto del dialogo.

Mi si passi un piccolo appunto cronologico: accettando l'interpretazione di Köstenberger si potrebbe supporre al 21/19 AC l'annuncio della nuova edificazione del tempio da parte di Erode, al 19/17 AC, dopo l'adeguata preparazione di tutto l'occorrente descritto da Giuseppe Flavio, l'inizio della ricostruzione vera e propria del "naos" e al 17/15 AC la data di consacrazione del nuovo tempio sacro. Aggiungendo i 46 anni citati da Giovanni arriveremmo al 30/32 DC.

 
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view post Posted on 31/10/2012, 07:05     +1   -1
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CITAZIONE (sky@line @ 30/10/2012, 22:17) 
CITAZIONE (maredelnord @ 28/10/2012, 15:35) 
...oltrechè costringerci a credere che il tempio fu costruito in tempi biblici: mezzo secolo.

Che la ricostruzione dell'area complessiva del tempio avesse richiesto un lungo periodo ce lo dice lo stesso Giuseppe Flavio ( AG XX:219) ed è oggi anche confermato dall'archeologia (http://allaboutjerusalem.com/article/weste...0%99t-finish-it).

Come osserva giustamente Hardrain però, nel passo di Giovanni il riferimento è al luogo santo "naos", e non al tempio in senso lato "hieros", utilizzato qualche passo prima per indicare la cacciata dei mercanti dal tempio. Se questa differenza è volutamente sottolineata in effetti ci si scontra un pò con quanto affermato da Giuseppe Flavio, e cioè che occorsero 18 mesi per edificare il tempio propriamente detto. Giuseppe ricorda anche che il termine di questi lavori coincise con l'anniversario del regno di Erode e che dunque i festeggiamenti furono doppiamente sontuosi. Ed è ragionevole supporre che anche a distanza di anni rimanesse viva la memoria di una tale ricorrenza.

Stante questa premessa, qualcuno ha letto il passo di Giovanni 2:20 in una maniera sostanzialmente diversa (http://bbhchurchconnection.wordpress.com/2...-six-years-ago/) Se ho ben capito, nel citare i 46 anni il redattore di Giovanni avrebbe utilizzato il dativo piuttosto che l'accusativo, il che da un punto di vista strettamente letterale dovrebbe leggersi come tempo trascorso "dalla" e non "per" la ricostruzione del tempio.
Già nel blog citato si manifestano dubbi su una tale lettura, ma vorrei chiedere anche qui se risulta palesemente errata o comunque in netto contrasto con il senso e il contesto del dialogo.

Mi si passi un piccolo appunto cronologico: accettando l'interpretazione di Köstenberger si potrebbe supporre al 21/19 AC l'annuncio della nuova edificazione del tempio da parte di Erode, al 19/17 AC, dopo l'adeguata preparazione di tutto l'occorrente descritto da Giuseppe Flavio, l'inizio della ricostruzione vera e propria del "naos" e al 17/15 AC la data di consacrazione del nuovo tempio sacro. Aggiungendo i 46 anni citati da Giovanni arriveremmo al 30/32 DC.

Beh, alllora i problemi per conciliare le informazioni di Flavio con quelle di Giovanni ci sono, come a mio parere esiste un'alternativa all'interpretazione di Gv. 2,20-21. Mi ripeto, ma lo faccio volentieri. Nella mia ricostruzione, datandolo nel 471 a.C., io non esco dallo spettro suggerito dagli studiosi per la datazione del I° di Artaserse. Infatti essi lo collocano tra il 465 a.C. e il 475 a.C. Anzi, credo di fare di più e forse di meglio: motivo la mia scelta sulla base della lettera che Temistocle scrive ad Artaserse nello stesso anno i cui ricevè l'ostracismo, che è, appunto, il 471 a.c. Se noi utiliziamo questa data, la quale, come ho scritto, tutto è fuorchè di comodo per far tornare i conti, noi possiamo con estrema facilità e seguendo alla lettera le informazioni della Bibbia, in particolare quelle di Esdra, seguire tutte le vicende cronologiche legate alla ricostruzione del II° tempio indicate, appunto, dalla Bibbia. Infatti possiamo facilmente calcolare il VII° di A.Serse di Esd. 7,14-20 in cui rientrano i sacerdoti con il compito di metter mano ai lavori. A questa data, che sarebbe il 464 a.c., dobbiamo togliere i 46 anni di Gv. 2,20-21 e otteniamo "il sesto anno di Dario" di cui ci parla Esd 6,15 per indicare la fine dei lavori al tempio, cioè il 418 a.C., data che anche gli storici scrivono essere il sesto di Dario II (424a.c.-404 a.c.). Possibile che tanta precisione sia un caso fortunato? Riflettete serenamente per un attimo e credo che converrete che l'ipotesi che Giovanni facesse riferimento al tempio post esiliaco non è farneticante.
 
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view post Posted on 31/10/2012, 09:58     +1   -1
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Innanzitutto un saluto a Skyline, è un piacere rivederti su queste sponde!

Leggendo l’intero passo di Giovanni si comprende come il dialogo tra Gesù ed i “giudei” si svolga all’interno del tempio (dove Gesù ha appena rovesciato i banchi dei cambiavalute), e recita (Gv, 2:19-10):

“Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».

Non vorrei semplificare eccessivamente la questione, ma mi sembra evidente che sia Gesù che i giudei si riferiscano a “questo tempio”, cioè quello in cui si trovano in quel momento.

Tra l’altro (da prendere come nota a margine), proprio per chi è interessato alla “cronologia biblica”, il dato apparentemente bizzarro di 46 anni fornito da Giovanni, se confrontato con le possibili date di inizio dei lavori del tempio da parte di Erode, colloca l’azione di Gesù nel tempio in un periodo compatibile col suo ministero pubblico (come ha già fatto notare Syline).
Poiché l'autore del vangelo di Giovanni non è certo famoso per aver spulciato archivi alla ricerca di ricostruzioni storiche e cronologiche, a parer mio potremmo essere di fronte ad un interessante dato della tradizione che preserva potenzialmente una qualche eco storica. Cercherò di approfondire.

Ciao,
Talità
 
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view post Posted on 31/10/2012, 11:54     +1   -1




CITAZIONE (maredelnord @ 31/10/2012, 07:05) 
Riflettete serenamente per un attimo e credo che converrete che l'ipotesi che Giovanni facesse riferimento al tempio post esiliaco non è farneticante.

Non mi sono mai dilettato con la datazione del secondo tempio, non capisco però il motivo che indurrebbe gli attori del dialogo a rifarsi ad una costruzione della quale forse rimaneva solo il portico di Salomone, mentre tutto il resto era stato già demolito e interamente o parzialmente ricostruito.

D'altra parte l'incongruenza naos/hieron potrebbe essere solo apparente e utilizzata in chiave teologica. Dal momento infatti che si intende parlare del corpo santo di Gesù, si alluderebbe al tempio sacro/naos facendo però riferimento, nei fatti, all'immensa ricostruzione di tutto il tempio/hieron che certamente allora era ancora in corso.

CITAZIONE (Talità kum @ 31/10/2012, 09:58) 
Innanzitutto un saluto a Skyline, è un piacere rivederti su queste sponde!

Ma io leggo sempre e con molto interesse, che purtroppo è inversamente proporzionale a quanto avrei da dire!!

Riguardo alla lettura del passo credo che in ogni caso rimarrebbe possibile la compatibilità di date tra Giuseppe Flavio e la cronologia evangelica classica. L'interpretazione alternativa proposta, per quanto difficile, avrebbe però il pregio di rendere un pò meno forzata (18 mesi) questa compatibilità temporale, e sarebbe forse anche più plausibile, nel senso che è più facile supporre il ricordo a partire dalla inaugurazione del nuovo tempio piuttosto che dall'inizio dei lavori di ricostruzione. In sostanza gli interlocutori di Gesù, alla sfida di ricostruire il tempio sacro, avrebbero risposto che questo era già stato fatto 46 anni prima, rimanendo sottinteso che per l'imponente operazione ci vollero ben più di tre giorni.
 
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