Studi sul Cristianesimo Primitivo

Celso su Gesù

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Elijah Six
view post Posted on 19/9/2009, 13:47     +1   -1




Celso su Gesù

1) Cosa sappiamo su Celso e la sua opera "Alethes logos" ("Il discorso vero")?
Celso è un personaggio sconosciuto ed enigmatico della seconda metà del II sec. d.C. È difficile stabilire chi fosse, anche perché già Origene aveva problemi al riguardo.
"Unica fonte per la sua biografia resta solo l'opera sua." (Rizzo, p. 13)
"Der Platoniker Kelsos tritt erst durch sein Werk in Erscheinung und wird in ihm historisch greifbar." (Lona, p. 30)
Per Origene - senza troppa convinzione - Celso era un epicureo. Forse lo considera tale anche solo per denigrarlo (dare dell'epicureo a qualcuno aveva questo effetto ai tempi di Origene).
Fatto sta che al giorno d'oggi, in base ai resti della sua opera, la maggior parte degli studiosi ritiene che Celso fosse in realtà un platonico (medio-platonico). C'è chi ha cercato in passato di identificare il nostro Celso con un qualche epicureo dal nome Celso (conosciamo altri 25 Celso - non tutti epicurei ovviamente - che sono vissuti nel corso della storia, 2 dei quali sono stati a volte identificati con l'autore dell'"Alethes logos", ma senza successo).
La preparazione di Celso è impressionante, abbiamo a che fare con una persona colta. E la cosa più interessante è che non aveva solo conoscenze letterarie, ma anche esperienze dirette (a quanto pare viaggiava e ha avuto modo di avere contatti diretti con varie culture).
Lanata considera Celso un razionalista (p. 29), ma in realtà più che un razionalista, Celso è da considerare come un tradizionalista (così Lona, p. 49), "der allein den Wert der eigenen Überlieferung anerkennt." (Lona, p. 49)
Celso difende a spada tratta la cultura pagana, le sue antiche tradizioni. Prende in considerazione infatti numerosi personaggi importanti del passato (Platone, Erodoto, Omero, Eraclito, ecc.) per controbattere al nuovo e recente fenomeno cristiano.
Celso crede insomma in Dio (quello platonico), nei demoni, negli oracoli, nella vita eterna, ecc., ma rigetta in toto la fede cristiana. È un accanito oppositore del Cristianesimo, ma non si abbassa a critiche sciocche come quelle di cannibalismo, infanticidio, immoralità sessuale, ecc. Non troviamo traccia di queste classiche accuse (infondate) fatte ai cristiani prima dell'opera di Celso. Lui va più in profondità ed è più serio, anche se assai polemico e con un unico intento: "Celsus' goal ... was the elimination of Christianity altogether." (Hargis, p. 61)
Egli è convinto che "the adoption of Christian teaching would result in social anarchy" (Cook, p. 90) e che "not only anarchy would follow, but a Christianized Roman empire would be defenceless, because the Christian God would surely not fight for it." (Cook, p. 90)
Quindi Celso ha paura che l'avvento del Cristianesimo porti all'anarchia e al caos totale. Anche per questo non ha problemi a giustificare le persecuzioni fatte nei confronti dei cristiani (vedi Cook, p. 89-90).
Il testo dell'"Alethes logos" è andato perso. "L'esemplare o gli esemplari che ne circolavano nel mondo antico furono probabilmente vittime sia di una caduta d'interesse conseguente all'affermazione definitiva del cristianesimo, sia degli interventi con cui l'Impero Romano cristianizzato cercò di assicurare la distruzione dei libri della parte soccombente." (Lanata, p. 10) La ricostruzione del testo è possibile solo grazie all'opera "Contra Celsum" ("Contro Celso") di Origene. In otto volumi Origene confuta passo per passo quanto scritto da Celso nel 178 d.C. (questa è la datazione classica dell'opera di Celso). Lo cita letteralmente, cosa che permette di tentare di ricostruire il testo.
Non è di certo facile tentare di fare una ricostruzione dell'"Alethes logos". È un atto delicato e complicato, non esente da problemi.
Tra gli studiosi abbiamo 3 vari gruppi per quanto riguarda il parere su una possibile ricostruzione del testo:
I primi sono assai pessimisti al riguardo, e non ritengono possibile tentare di fare una cosa simile (tesi sostenuta da quasi più nessuno al giorno d'oggi).
Il secondo gruppo è assai ottimista, e ritiene che il testo ci è stato tramandato da Origene in modo pressoché intatto e fedele (tesi sostenuta da pochi al giorno d'oggi).
Infine abbiamo il terzo gruppo, la maggioranza (Lanata, Rizzo e Lona seguono tale linea), che sostiene una sorta di via di mezzo. Ciò che noi possediamo sono frammenti di un libro. Frammenti che seguono un certo filo logico. Quindi è possibile farsi un'idea di cosa abbia scritto Celso, ma non bisogna scordarsi della situazione delicata, incompleta, frammentaria.
Ciò che sappiamo è comunque che Celso propone in un primo momento un dialogo (fittizio) tra un ebreo e Gesù (in seguito l'ebreo parla con i cristiani). Tale ebreo propone le idee non solo sue, ma anche quelle di Celso. Il tema in questione è la figura di Cristo.
Dopo aver utilizzato la posizione ebraica per mettere in chiaro la vera natura di Gesù, Celso inizia a parlare in prima persona e critica in modo indistinto sia gli ebrei come anche i cristiani, difendendo la tradizione pagana.

2) Cosa conosceva Celso del Nuovo Testamento e dei cristiani in genere? Quali sono state le fonti di Celso e da dove le ha recuperate?
La questione non è affatto semplice. Celso dimostra di conoscere i fatti più importanti della vita di Gesù come riportati nei Vangeli (soprattutto quello di Matteo). Ma d'altra parte non troviamo mai alcuna citazione testuale - se non una qualche eccezione - proveniente dal Nuovo Testamento. "Celsus thinks with narrative scenes in mind" (Cook, p. 102) e "does not spend time looking for internal contradictions" (Cook, p. 101) anche quando magari avrebbe senso farlo, come nel caso delle due genealogie differenti presenti in Matteo e Luca. Celso non crede che Gesù discenda da Adamo (peculiarità lucana) e dai re giudei (peculiarità matteana), ma come confutazione non riporta il fatto che Matteo e Luca divergono, il che è un po' strano. Sembra quasi che Celso abbia più informazioni ricevute da un confronto con persone (cristiane o forse ebree informate sui cristiani), che da letture che ha compiuto.
"Celsus' knowledge of the scripture is very limited, but he does have a good feel for the major points of Christian proclamation including Jesus' birth, the incarnation, the arguments from prophecy concerning Jesus, the miracles of Jesus, and Jesus' passion and resurrection." (Cook, p. 26)

(Qui ci sarebbe da dire qualcosina in più, ma ora non ho tempo).

3) Chi era Gesù secondo Celso?
Gesù era un semplice uomo, veramente esistito, un mago, uno stregone, di professione carpentiere come il marito di sua madre. Era piccolo, brutto e ignobile, oltre che povero.
È nato in Giudea, scappato poi in Egitto, dove ha imparato le arti magiche egiziane. Tornato a Nazaret è cresciuto lì (questa è una deduzione). È stato in seguito battezzato da Giovanni il Battista nel Giordano. Compiva guarigioni grazie alle arti magiche che aveva appreso. I suoi discepoli erano degli ignoranti pescatori e pubblicani, dei poco di buono. Dei traditori e rinnegatori, che l'hanno abbandonato al momento dell'arresto nel Getsemane. Gesù è stato processato e messo alla croce per volontà degli ebrei. Gesù è morto alla croce, non perché fosse un ribelle violento anti-romano, bensì perché seduceva la gente con le sue arti magiche ed era blasfemo.
Questo è il Gesù che troviamo raffigurato nel testo di Celso.

Ciò che secondo Celso i cristiani dicono di falso su Gesù, insomma ciò che per Celso è finzione nei Vangeli è:
- la presunta verginità della madre di Gesù, in realtà adultera. Il vero padre di Gesù è un soldato dal nome Panthera
- Gesù non è mai risorto (idea inconcepibile per Celso)
- Gesù non ha affatto predetto il suo arresto e la sua morte. La presunta preveggenza di Gesù è da attribuire alla fantasia dei suoi discepoli
- Gesù non discende da Adamo o dai re giudei, ma è una persona povera e insignificante, non di certo reale, quindi Celso considera false le genealogie presenti ad esempio in Matteo e Luca
- Gesù ha sì guarito persone, ma non ha fatto miracoli di altro genere (contro la legge della natura)

Questo è quanto Celso ritiene finzione nei Vangeli, non altro. È curioso notare come sono questioni sulle quali la moderna ricerca accademica sul Gesù storico si astiene di norma dall'esprimere giudizi, visto che sono punti di fede, da decidere a livello personale (verginità di Maria, risurrezione di Gesù, miracoli di Gesù, capacità di predire il futuro, ecc.).

Per quanto riguarda infine il mutamento della buona novella da parte di alcuni (pochi, una minoranza), bisogna dire che Celso conosceva le posizioni di Marcione ed è probabile che si riferisse a lui (e altri come Valentino), come anche fa presente Origene. Già Tertulliano si lamentava di come Marcione modificasse i testi per ribattere a certe confutazioni.

Bibliografia:
- Celso, "Il discorso vero", a cura di Giuliana Lanata, Adelphi, Milano 1994
- Celso, "Contro i cristiani", a cura di Salvatore Rizzo, Rizzoli, Milano 1994
- John Granger Cook, "The Interpretation of the New Testament in Greco-Roman Paganism", Mohr Siebeck, Tübingen 2000, 1-102
- Horacio E. Lona, "Die 'wahre Lehre' des Kelsos", Herder, Freiburg 2005
- Jeffrey W. Hargis, "Against the Christians", Peter Lang, New York 1999, 1-62
(Per il testo del "Contra Celsum" di Origene, è bene consultare Chadwick, Borret e Marcovich; in italiano c'è Colonna)

P.S.:
Per Celso Gesù non era di certo Giovanni di Gamala né uno dei figli di Giuda il Galileo, come nemmeno un ribelle violento anti-romano. Prendere alcune parole di Celso per supportare queste tesi significa non aver capito niente di Celso.

Edited by Elijah Six - 19/9/2009, 15:09
 
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view post Posted on 19/9/2009, 15:39     +1   -1
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Personalmente, ritengo Celso un guazzabuglio inattendibile del tutto.

zio ot
 
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a_ntv
view post Posted on 19/9/2009, 22:09     +1   -1




Elijah Six,

grazie per il bel post.

Io tra l'altro adoro Origene (i suoi commenti ai Numeri e al Levitico sono splendenti)
 
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view post Posted on 19/9/2009, 22:28     +1   -1

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E6 visto che hai aperto questa discussione su Celso riporto qui una parte del post da te inserito qui

http://cristianesimoprimitivo.forumfree.ne...stpost#lastpost


CITAZIONE
....La verità è che Celso è il primo a confutare la tesi di un certo Luigi Cascioli, come anche la tesi del Gesù ribelle violento anti-romano, e come anche la tesi mitica, visto che sempre secondo Celso Gesù era un uomo (II, 79) realmente esistito, non di certo un mito. Se Celso avesse avuto il ben che minimo dubbio sulla esistenza di Gesù, lo avrebbe fatto presente, ma non è assolutamente il caso.

Per Celso Gesù è effettivamente esistito (ed è nato in Giudea, quindi Gamala è da escludere), ed era un mago imbroglione, ma non di certo un ribelle violento anti-romano.

Certe tesi è tempo che vengano abbandonate.

Ascolta il caro amato Celso.

Sono contento che tu voglia tornare su Celso ed il complesso problema costituito dal suo trattato, o meglio dalla confutazione di Origene del suo trattato andato perduto....
Penso che con molta pazienza si potrebbe cercare di sviluppare un interessante approfondimento della questione che pero presuppone una valutazione non superficiale delle fonti.

Per quanto riguarda il tuo passaggio sopra citato avrei da farti una obiezione metodologica.
Mi sembra discutibile affermare con tanta certezza che Celso sostenesse tutto quanto riporti. Possiamo solo dire che quelle sono le affermazioni che Origene nella sua confutazione al trattato di Celso, ascrive al polemista anticristiano, del quale, ripeto, l' opera non ci é pervenuta.
La differenza mi sembra francamente sostanziale ed ovviamente tale da non poter garantire sufficientemente che le parole originali di celso coincidessero con quanto di esse riportato da Origene.
Per non parlare della questione fondamentale della completezza....
Come e quanto nel rapportare Origene ha filtrato il testo originale di Celso?

Volendo comunque supporre che nel Contra Celsum, Origene, abbia riportato abbastanza fedelmente le considerazioni di di Celso, (cosa di cui tu sembri abbastanza convinto, tanto che, sostieni che

"Per Celso Gesù è effettivamente esistito (ed è nato in Giudea, quindi Gamala è da escludere), ed era un mago imbroglione, ma non di certo un ribelle violento anti-romano.
Certe tesi è tempo che vengano abbandonate.
Ascolta il caro amato Celso"


evitando volutamente di ribadire che queste non sono le parole dirette di Celso ma le parole che Origene ascrive a Celso), sono d' accordo che in questo caso bisognerebbe abbandonare "certa tesi" secondo la quale Gesù potrebbe essere stato un ribelle violento anti-romano.

Bisognerebbe in questo caso "ascoltare il caro amato Celso" come tu suggerisci, e concludere con lui che Gesù "era un mago imbroglione".

Ma ovviamente per i motivi addotti sopra, cioé la forzatura metodologica da te compiuta (identita, qualitativa e quantitativa, non determinabile fra testo originale Celsiano e suo resoconto di Origene) non posso condividere la tua convinzione che Gesù fosse solo "un mago imbroglione" e resto al contrario ancorato alla mia ipotesi che Gesù possa essere stato un ribelle violento anti-romano...


Per Waylander

CITAZIONE
CITAZIONE (Serveto @ 19/9/2009, 11:06)
CITAZIONE
Caro Elijah, una persona con gli occhi e la mente aperta capisce subito che i passi da te citati sono stati interpolati dagli scribi cristiani per nascondere la vera verità. Suvvia...

E' una battuta?

:huh:

Come vedi... era semplicemente un'anticipazione :0003021.gif:

No, non é come dici.
I passi "di Celso" citati da E6 non sono stati interpolati dagli scribi cristiani.
Sono stati "riportati" ex-novo da scriba cristiano, tale Origene, nel suo "Contra Celsum"
E6 non puo citare "passi di Celso" per la semplice ragione che non ci é pervenuta l'opera di Celso.
E sotto un aspetto rigorosamente scientifico non si puo affermare identita fra il Celso originale (perduto) ed il Celso rapportato (pervenuto)
O quantomeno non con tanta facilità.
Quindi E6 dicendo

CITAZIONE
Leggendo nella sua opera "Il discorso vero" troviamo scritto:

"Tu [cioè Gesù] sei nato in un villaggio della Giudea da una donna del posto..." (Celso, "Il discorso vero", [I,28], Adelphi, 1994 Milano, traduzione di Giuliana Lanata, p. 65-66)

induce all errore perché sembra voler citare passi dell'opera di Celso ma in realtà sta citando passi del Contra Celsum di Origene (in una ulteriore rielaborazione moderna realizzata nel tentativo di restituire una potenziale ricostruzione della presunta opera di Celso)....

Peraltro é la nomenclatura stessa che Adelphi utilizza nell' identificazione del volume citato da E6 che risulta evidentemente fallace e discutibile.
A meno che l'editore e la traduttrice non abbiano avuto fra le mani un inedito ed inestimabile manoscritto di Celso....


cordialmente
Jehoudda





 
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view post Posted on 20/9/2009, 00:15     +1   -1
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Questo modo di ragionare è quello tipico dei complottisti, sempre ipotesi ad hoc, illazioni gratuite. Non è così che si fa storia...
In primis "in dubio pro reo", Origene è innocente fino a prova contraria. Non s'è colpevoli finché non si dimostra l'innocenza, ma innocenti finché non si dimostra la colpevolezza. E non è l'innocente a dover dimostrare che è innocente, ma è l'accusa che per prima deve mostrare quali prove di colpevolezza abbia, altrimenti il processo non inizia neppure, giacché quod gratis adfirmatur, gratis negatur. In questo caso, che motivi o anche solo indizi avete per ritenere che queste citazioni di Celso non siano corrette? L'unico motivo pare sia la vostra simpatia verso questa tesi. Inoltre Origene non poteva fare citazioni farlocche, per il semplice motivo che s'era proposto di confutare un'opera ai suoi tempi perfettamente circolante e reperibile. Se avesse confutato tesi non appartenenti a Celso 1) i suoi amici gli avrebbero chiesto perché si fosse dato tanto da fare a difendere Cristo da accuse che mai gli erano state lanciate. 2) Chiunque l'avrebbe subito sbugiardato facendo un confronto tra l'Alethes Logos e quello che lui aveva scritto, dicendogli che non stava affatto confutando Celso.

Non solo non v'è motivo di credere che Origene citi male, è addirittura irragionevole pensare che una cosa del genere sia possibile.
Inoltre nessuno ha mai detto che occorra credere che Celso ne sapesse molto su Cristo, ma solo che non lo si può certo usare per la tesi pro-zelota o negatrice dell'esistenza di Cristo.
 
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Deicida
view post Posted on 20/9/2009, 12:10     +1   -1




CITAZIONE
Elijah Six: Prendere alcune parole di Celso per supportare queste tesi significa non aver capito niente di Celso.

Prendere invece parole di Celso scritte per mano di Origene,e pretendere che siano riconducibili all'opera originale andata perduta le sembra invece sostenibile?
Qui non mi sembra che qualcuno abbia mai utilizzato Celso per sostenere le proprie tesi sul Gesù zelota.

CITAZIONE
Polimetys:Questo modo di ragionare è quello tipico dei complottisti, sempre ipotesi ad hoc, illazioni gratuite. Non è così che si fa storia...

Certo.Ricordiamoci che la "storia" invece si fa con le visioni di Paolo e i morti che camminano a Gerusalemme :581.gif:

CITAZIONE
In primis "in dubio pro reo", Origene è innocente fino a prova contraria.

Ma poichè l'innocenza di Origene non la si può dimostrare,non è per nulla scorretto ipotizzare (poichè tutto ciò che riguarda la storia si riconduce a "ipotesi più o meno probabili") che non avesse riportato il discorso di Celso nella sua vera versione.O per lo meno,non tutto.
Come tra l'altro ha affermato lei stesso tempo fa:

CITAZIONE
Se per te “dare un avvallo sicuro” vuol dire “dimostrare”, questa non è mai stata una mia pretesa, e ti sfido a mostrarmi dove sarebbe stata una mia pretesa “dimostrare” qualcosa riguardo a qualsiasi argomento della storiografia antica.

CITAZIONE
In questo caso, che motivi o anche solo indizi avete per ritenere che queste citazioni di Celso non siano corrette?

Che domanda ingenuotta.

CITAZIONE
Inoltre Origene non poteva fare citazioni farlocche,

Lo può forse dimostrare?O le devo ricordare(con le sue stesse parole) che non esistono dimostrazioni assolute nella storiografia antica?

CITAZIONE
Se per te “dare un avvallo sicuro” vuol dire “dimostrare”, questa non è mai stata una mia pretesa, e ti sfido a mostrarmi dove sarebbe stata una mia pretesa “dimostrare” qualcosa riguardo a qualsiasi argomento della storiografia antica.

 
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Serveto
view post Posted on 20/9/2009, 12:12     +1   -1




CITAZIONE
Inoltre Origene non poteva fare citazioni farlocche, per il semplice motivo che s'era proposto di confutare un'opera ai suoi tempi perfettamente circolante e reperibile

Infatti, anche a me pare assai remota l'ipotesi che Origene interpolasse le citazioni di Celso in modo così vistoso, visto il suo scopo era quello di confutare un'opera che era largamente disponibile, farne un "libero adattamento" non avrebbe certo aiutato la sua causa presso i pagani.

Inoltre ricordo che neppure Porfiro, che pure aveva conosciuto Origene, lo accusa di aver interpolato le accuse di Celso, anzi, si rende conto che è meglio spostare l'attacco ai cristiani su altri temi, cosa assai improbabile se Origene avesse volutamente occultato le accuse di Celso. Oppure dobbiamo supporre che anche l'opera di Porfirio, oltre che distrutta, fosse stata anche "ritoccata" ad arte, ipotesi che lo ripeto mi pare davvero remota.

Shalom
 
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Hard-Rain
view post Posted on 20/9/2009, 12:15     +1   -1




CITAZIONE
non è per nulla scorretto ipotizzare (poichè tutto ciò che riguarda la storia si riconduce a "ipotesi più o meno probabili") che non avesse riportato il discorso di Celso nella sua vera versione.O per lo meno,non tutto.

Vi sono delle insanabili contraddizioni tra Celso e la tesi di Gesù/Giovanni da Gamala che emergono anche qualora ciò che ha riportato Origene fosse lacunoso. Per esempio se Gesù è figlio di Panthera (un soldato romano!), allora è impossibile che sia figlio di Giuda lo Zelota o di un suo discendente a meno di non supporre che sia stato adottato e così via, cioè leggende improbabili da dimostrare, superiori a quelle degli stessi vangeli. Se Celso afferma che Gesù era di Nazareth, allora è impossibile che Celso dica che era di Gamla. E così via.
 
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view post Posted on 20/9/2009, 12:34     +1   -1
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Per Deicida

CITAZIONE
"Prendere invece parole di Celso scritte per mano di Origene,e pretendere che siano riconducibili all'opera originale andata perduta le sembra invece sostenibile?"

Certo, si fa con una quantità incredibile di opere antiche. La maggior parte delle opere dell'antichità è andata perduta, abbiamo interi cataloghi pieni di titoli che noi non possediamo, e non per colpa di qualcuno, ma perché hanno smesso di essere copiate. Di quest'opere ci restano solo frammenti, e quella di Celso è una di queste. Tali opere si ricostruiscono basandoci appunto su coloro che le citano, sempre che ovviamente non ci siano motivi per non farlo e per sospettare che quelle citazioni siano alterate, e qui tali motivi non ci sono.

CITAZIONE
"Certo.Ricordiamoci che la "storia" invece si fa con le visioni di Paolo e i morti che camminano a Gerusalemme "

Come già spiegato quel brano è una piccola apocalisse, e non ha nulla a che fare con dei morti entrati a Gerusalemme, perché è incompatibile con l'escatologia cristiana una resurrezione anticipata. Quei morti non entrarono nella Gerusalemme terrena ma in quella celeste, è il classico tema della letteratura cristiana antica di Gesù che spalanca le porte dell'Ade e libera le anime ivi imprigionate. Quest'evento escatologico collegato alla resurrezione non ha nulla a che fare con dei cadaveri entrati nella Gerusalemme che tu hai in mente.

CITAZIONE
"Ma poichè l'innocenza di Origene non la si può dimostrare,non è per nulla scorretto ipotizzare (poichè tutto ciò che riguarda la storia si riconduce a "ipotesi più o meno probabili") che non avesse riportato il discorso di Celso nella sua vera versione.O per lo meno,non tutto."

Semmai sarebbe più corretto dire "non è impossibile ipotizzare che Origene non l'abbia riportato correttamente", quando al fatto che sia corretto ipotizzarlo, è invece tutt'altro discorso. Mi chiedo infatti in base a quale metodologia antichistica sarebbe corretto fare una cosa del genere. Non è impossibile che Origine abbia riportato il testo contraffacendolo, ma questa ipotesi nel mio paradigma non è impossibile esattamente nella stessa misura in cui non è impossibile che il testo sia stato scritto dagli alieni. "Non impossibile" non significa "ipotesi seria", significa "ipotesi non escludibile al 100%", nella stessa misura in cui non posso escludere che la terra non sia un geoide perché degli alieni alterano la mia percezione. Il fatto che nessuna ipotesi sia impossibile, non implica che tutte siano ugualmente probabili. In questo caso vorrei sapere quali sarebbero gli indizi che dicono che questo testo è riportato male, in caso contrario è un'ipotesi gratuita che va negata con le stesse argomentazioni con cui è stata presentata, cioè con nessuna argomentazione.
CITAZIONE
"Che domanda ingenuotta."

Aggettivare la mia domanda come ingenua, non risponde ad essa.
CITAZIONE
"Lo può forse dimostrare?O le devo ricordare(con le sue stesse parole) che non esistono dimostrazioni assolute nella storiografia antica?"

No, non lo posso dimostrare, coma come ripeto visto che quest'ipotesi si basa sul nulla, è superflua. Fino a prova contraria quelle citazione sono da considerarsi genuine, perché come ripeto in dubio pro reo.

Ad maiora
 
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view post Posted on 20/9/2009, 12:44     +1   -1

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CITAZIONE (Polymetis @ 20/9/2009, 01:15)
Questo modo di ragionare è quello tipico dei complottisti, sempre ipotesi ad hoc, illazioni gratuite. Non è così che si fa storia...
In primis "in dubio pro reo", Origene è innocente fino a prova contraria. Non s'è colpevoli finché non si dimostra l'innocenza, ma innocenti finché non si dimostra la colpevolezza. E non è l'innocente a dover dimostrare che è innocente, ma è l'accusa che per prima deve mostrare quali prove di colpevolezza abbia, altrimenti il processo non inizia neppure, giacché quod gratis adfirmatur, gratis negatur. In questo caso, che motivi o anche solo indizi avete per ritenere che queste citazioni di Celso non siano corrette? L'unico motivo pare sia la vostra simpatia verso questa tesi. Inoltre Origene non poteva fare citazioni farlocche, per il semplice motivo che s'era proposto di confutare un'opera ai suoi tempi perfettamente circolante e reperibile. Se avesse confutato tesi non appartenenti a Celso 1) i suoi amici gli avrebbero chiesto perché si fosse dato tanto da fare a difendere Cristo da accuse che mai gli erano state lanciate. 2) Chiunque l'avrebbe subito sbugiardato facendo un confronto tra l'Alethes Logos e quello che lui aveva scritto, dicendogli che non stava affatto confutando Celso.

Non solo non v'è motivo di credere che Origene citi male, è addirittura irragionevole pensare che una cosa del genere sia possibile.
Inoltre nessuno ha mai detto che occorra credere che Celso ne sapesse molto su Cristo, ma solo che non lo si può certo usare per la tesi pro-zelota o negatrice dell'esistenza di Cristo.

Dunque, vediamo.
In primis, visto che la sua risposta non fa riferimento a interventi definiti (non ne quota) devo ritenere che la sua riflessione sia da considerarsi una risposta a quanto da me espresso, visto che sono l'unico ad aver postato (a parte l'utente Barionu che pero non entra nel merito) in questo 3D aperto da E6. (chiedo scusa per il linguaggio da battaglia navale...)

La inviterei quindi cortesemente a rivolgere la sua attenzione ai singoli utenti che hanno sempre e comunque un pensiero autonomo.
Come io ho l'abitudine di rispondere a miei interlocutori in maniera diretta sarebbe simpatico che anche gli altri utenti si sforzassero di fare lo stesso evitando di lasciare nel dubbio chi si sentisse chiamato in causa.
Ed evitando di usare un approccio che tenda ad accomunare ed identificare il sottoscritto ad altri utenti altrettanto indefiniti, tramite generici "voi", "vostre" ecc
Questo é decisamente scorretto e francamente fastidioso.

CITAZIONE
Questo modo di ragionare è quello tipico dei complottisti, sempre ipotesi ad hoc, illazioni gratuite. Non è così che si fa storia...

Immagino che lei qui volesse dire "quello tipico di chi vede complotti dovunque" perché altrimenti, se dovessi prenderla alla lettera, dovrei pensare che sta identificando in un gruppo indefinito di utenti una volonta di complottare contro....la verità, o contro la storia... o contro un pensiero definito...
Le "ipotesi ad hoc" sono necessarie, in quanto ipotesi, ma proprio perché ipotesi, non hanno pretesa di autodimostrarsi, si propongono liberamente e si sottopongono alla verifica e al riscontro di criteri logici e metodologici rigorosi.
Se sottoposte a questo vaglio, non dovessero mostrare sufficiente forza, muoiono da sole. In ogni caso non hanno mai ucciso nessuno, se non il raccapricciante "pensiero unico", che pero purtroppo ha la nefasta capacita di risorgere sempre dalle ceneri...

"Illazioni gratuite" é invece un suo giudizio di merito, ostile, a mio avviso non argomentabile, e di riflesso fine a se stesso (gratuito?)

"Non è così che si fa storia..."
Mai avuta questa pretesa, penso solo di confrontare nell' ambito di un forum
sul cristianesimo una serie di riflessioni personali con quelle di altri appassionati della materia.
D'altra parte, credo nello spirito del forum stesso, che non mi pare si dia come obiettivo quello di "fare storia".
Se lei invece ha aspirazione di fare storia e conoscesse a differenza mia la ricetta per farla, non credo che dovrebbe perder tempo con me, (o dovrei dire con "noi" visto il suo approccio)
Ci sono, sia in questo forum, sia in sedi piu confacenti alle sue indubitabili capacita, mille occasioni per soddisfare questo suo ammirevole desiderio.

CITAZIONE
In primis "in dubio pro reo", Origene è innocente fino a prova contraria. Non s'è colpevoli finché non si dimostra l'innocenza, ma innocenti finché non si dimostra la colpevolezza. E non è l'innocente a dover dimostrare che è innocente, ma è l'accusa che per prima deve mostrare quali prove di colpevolezza abbia, altrimenti il processo non inizia neppure, giacché quod gratis adfirmatur, gratis negatur.

Francamente bislacco questo approccio
Perché parla di colpevoli, innocenti, presunti tali, processi, accuse, prove di colpevolezza ecc ecc?
Questo é il suo modo di intendere la storia...o meglio "é cosi che si fa storia"?
Personalmente non vedo proprio cosa centri questa sua appassionata metafora a carattere giuridico-processuale con il tentativo di chiarire, laddove fosse possibile, la genesi e le specificità di un testo come il Contra Celsum di Origene e le sue corrette interrelazioni con un testo, quello di Celso, a noi non pervenuto e del quale quindi l'eventuale ricostruzione si palesa operazione di estrema difficoltà (per motivi filologici, storiografici, politico-religiosi ecc)

Se poi tanto le piacciono i criteri giuridici le rispondo che se io scrivessi una confutazione del suo pensiero e fra ottanta anni, previa non conservazione del mio scritto (cosa scontata peraltro) , qualcuno si prendesse la briga di confutare, in sua difesa, le mie parole intanto sparite, inserendole nella confutazione stessa, questo difficilmente, secoli dopo, in un' ipotetica aula di tribunale, sarebbe ritenuta una base valida per dibattere, in quanto non si potrebbe certificare la pari validità delle due posizioni, in quanto le due non avrebbero una tradizione indipendente ed autonoma, ma l'una sarebbe conosciuta solo attraverso l'altra (quella avversaria).
Evidente vizio di forma e di sostanza.

Lasci dunque perdere queste categorie che, di certo, non possono aiutarci a progredire nel caso specifico.


CITAZIONE
In questo caso, che motivi o anche solo indizi avete per ritenere che queste citazioni di Celso non siano corrette? L'unico motivo pare sia la vostra simpatia verso questa tesi.

Peccato.
Qui aveva posto una domanda potenzialmente molto importante e pertinente, sulla quale vale e varrebbe la pena di approfondire (quello che auspicavo in mio post precedente).
Peccato che si dia, un istante dopo, la risposta da solo, lasciando ben intendere che non é interssato alla risposta, in quanto ritiene evidentemente inaccettabile per principio la domanda.
Ma non é un problema, trovandoci su un forum aperto, potremmo forse trovare il modo di sviluppare un confronto con altri utenti che fossero interessati ad approfondire seriamente, ed altrimenti la questione.
Non tutti devono sentirsi necessariamente attratti dalle stesse problematiche, e dagli stessi utenti.
In realtà poi, a ben rileggere la sua domanda, mi preme sottolineare che io non ritengo che le citazioni di Celso nel Contra Celsum siano sicuramente non corrette
Io ho scritto:

CITAZIONE
Per quanto riguarda il tuo passaggio sopra citato avrei da farti una obiezione metodologica.
Mi sembra discutibile affermare con tanta certezza che Celso sostenesse tutto quanto riporti. Possiamo solo dire che quelle sono le affermazioni che Origene nella sua confutazione al trattato di Celso, ascrive al polemista anticristiano, del quale, ripeto, l' opera non ci é pervenuta.
La differenza mi sembra francamente sostanziale ed ovviamente tale da non poter garantire sufficientemente che le parole originali di celso coincidessero con quanto di esse riportato da Origene.
Per non parlare della questione fondamentale della completezza....
Come e quanto nel rapportare Origene ha filtrato il testo originale di Celso?

Dato che ci troviamo nel caso di una confutazione di parte (pervenutaci e prodotta su commissione da un pensatore cristiano) ad un' opera di parte avversa (non pervenutaci e prodotta da un oscuro pensatore "pagano" 70/80 anni prima) trovo assolutamente logico che si ponga il problema della valutazione del grado di aderenza del testo/pensiero celsiano rapportato nel CC rispetto al testo/pensiero originale di Celso che non ci é pervenuto.

La risposta che si da da solo, costituisce, per quanto mi riguarda, ed in mancanza di un confronto piu pacato ed argomentato, una "illazione gratuita".

CITAZIONE
Inoltre Origene non poteva fare citazioni farlocche, per il semplice motivo che s'era proposto di confutare un'opera ai suoi tempi perfettamente circolante e reperibile

A prescindere che Origene, come qualunque autore, cristiano, pagano, ebreo ecc dell' Antichità poteva, fino a prova contraria fare citazioni farlocche, per mille motivi, non sono cosi certo che quanto dice sul fatto che ai suoi tempi l'opera di Celso fosse "un'opera ai suoi tempi perfettamente circolante e reperibile" sia un dato storico attestato solidamente.
Verifichero con maggiore attenzione cosa sappiamo della "fortuna editoriale" dell'opera di Celso negli ottanta anni circa che dividono la sua uscita dalla confutazione portatagli da Origene.
Resta chiaro che qui stiamo cercando di affrontare la questione storiografica legata alla non pervenuta opera di Celso, senza dimenticare che la stessa, quale che possano essere le differenti valutazioni in via ipotetica della sua traslazione Origeniana, non potrebbe in alcun modo (anche qualora se ne ritrovasse miracolosamente un manoscritto autonomo) costituire verita storica autofondante rispetto agli eventi storici trattati (quelli inerenti alla vicenda storica gesuana in se avevano gia piu di 160 anni).

Quindi, tanto più, sussiste la necessità da parte di tutti, quale che sia la propria lettura dei fatti gesuani, di essere molto cauti nell'utilizzare la fonte (mediata) celsiana.

CITAZIONE
Se avesse confutato tesi non appartenenti a Celso 1) i suoi amici gli avrebbero chiesto perché si fosse dato tanto da fare a difendere Cristo da accuse che mai gli erano state lanciate. 2) Chiunque l'avrebbe subito sbugiardato facendo un confronto tra l'Alethes Logos e quello che lui aveva scritto, dicendogli che non stava affatto confutando Celso.

Queste considerazioni di merito hanno il pregio di essere argomentate e quindi, rispetto a quanto ha fatto precedere, mi intrigano molto di piu su un piano di confronto e di approfondimento.
Mi riservo quindi di risponderle con piu calma dopo averne valutato con l'attenzione che meritano la portata dei contenuti.
Peraltro anche se un mio intervento in merito non dovesse trovare un suo interesse specifico, non me ne farei un cruccio, in quanto le due questioni da lei poste, rivestono secondo me un interesse generale e rientrano perfettamente in un eventuale allargamento del discorso su Celso.
Quindi, di certo, interessano me e potrebbero incontrare l'interesse di altri utenti che si sono posti la questione celsiana senza aver raggiunto, come il sottoscritto, conclusioni definitive.


Purtroppo devo prendere atto che riprende subito con stile dogmatico

CITAZIONE
Non solo non v'è motivo di credere che Origene citi male, è addirittura irragionevole pensare che una cosa del genere sia possibile.

Francamente questa affermazione mi lascia allibito....
Sono certo che nel rileggersi vorrà rimodulare questo suo pensiero.
Non é possibile, pur avendo opinioni diverse, anche profondamente diverse, legittimamente diverse, sostenere in forma e contenuti, una affermazione simile.
Addirittura irragionevole....


CITAZIONE
Inoltre nessuno ha mai detto che occorra credere che Celso ne sapesse molto su Cristo, ma solo che non lo si può certo usare per la tesi pro-zelota o negatrice dell'esistenza di Cristo.

Per quanto possa prendere in considerazione questa sua riflessione, mi sembra che qui stia interpretando il pensiero di altri utenti e quindi non mi sembra opportuno commentare.
Lo faro a tempo e luogo debito, se lo riterro opportuno e nella maniera lo riterro opportuno, nel caso in cui fossi sollecitato a farlo.

Peraltro proprio nello scrivere questo post, mi accorgo che altri utenti hanno gia espresso ulteriori considerazioni, che mi riservo di leggere con la dovuta attenzione.

Buona giornata
jehoudda



 
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view post Posted on 20/9/2009, 13:29     +1   -1

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Polymetis Inviato il: 20/9/2009, 13:34
CITAZIONE
Per Deicida

CITAZIONE
"Prendere invece parole di Celso scritte per mano di Origene,e pretendere che siano riconducibili all'opera originale andata perduta le sembra invece sostenibile?"

Certo, si fa con una quantità incredibile di opere antiche. La maggior parte delle opere dell'antichità è andata perduta, abbiamo interi cataloghi pieni di titoli che noi non possediamo, e non per colpa di qualcuno, ma perché hanno smesso di essere copiate. Di quest'opere ci restano solo frammenti, e quella di Celso è una di queste. Tali opere si ricostruiscono basandoci appunto su coloro che le citano, sempre che ovviamente non ci siano motivi per non farlo e per sospettare che quelle citazioni siano alterate, e qui tali motivi non ci sono.

Lei qui ci spiega un processo metodologico ineccepibile.
Peccato per la conclusione che, a mio avviso, non tiene.
A fronte di questa ricostruzione dei testi antichi dovrebbe dare maggior peso (e fare opportuna differenza) fra caso e caso.
In questo caso specifico il fatto che l'opera di Celso fosse per l' epoca uno dei piu duri attacchi portati al mondo cristiano, non ci esime dal tentare di ricostruirla attraverso la metodologia da lei correttamente illustrata, ma ovviamente non ci permette di escludere, dato che le citazioni non sono di parte o neutre, ma raccolte in una sola opera che é fortemente orientata CONTRA, ci da ampiamente motivo di sospettare che quelle citazioni possano essere state filtrate qualitativamente e quantitativamente , vale a dire selezionate, riformulate, in altre parole alterate.
Non abbiamo allo stato neanche la possibilità di stabilire su quale fonte precisa Origene abbia lavorato.
Francamente in queste condizioni possiamo a malapena dire di sapere cosa rapportasse Origene di Celso e della sua opera.
Oltre non si puo andare, mi sembra, in un senso o nell'altro.

Comunque insisto:
proprio in una corretta applicazione della metodologia da lei richiamata, qui siamo in un caso in cui si puo, al contrario di quanto sostiene affrettatamente, ragionevolmente sospettare che "quelle citazioni siano alterate" o possano esserlo state.
Le motivazioni di base che hanno spinto Origene a scrivere il suo trattato potrebbero senz'altro averlo indotto a procedere tagli e modifiche.
Ripeto che al fine della migliore comprensione di questa questione é importante cercare di capire meglio quale fosse stata la diffusione dell' opera di Celso negli ottanta anni che la distanziano da Origene.

Abbiamo attestazioni solide che essa fosse diffusa e letta?
ci sono citazioni e fonti che confermerebbero questo fatto?

Allo stato la ricostruzione del testo di Celso attraverso l'opera di Origene, va presa con molta, molta circospezione.

Sarebbe il caso di prendere in considerazione anche analisi critiche (del testo ricostruito) di alcuni filologi che in passato hanno espresso chiari dubbi sulla
totale aderenza e palesi sospetti su possibili specifiche alterazioni presenti in specifici passaggi del trattato che Origene scrive CONTRA CELSUM.

jehoudda
 
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Hard-Rain
view post Posted on 20/9/2009, 13:38     +1   -1




Certo che di parole da spendere ne avete. Mi piacerebbe contare quanti sostenitori della tesi di Gesù di Gamla avrebbero messo in dubbio l'attendibilità del testo di Celso citato da Origene qualora quest'ultimo avesse scritto che Gesù era il figlio di Giuda lo Zelota ed era nato a Gamla. Qui se si vuole fare un lavoro serio non resta che prendere il "Contra Celsum", leggerselo attentamente, meglio se nell'originale greco, e confrontarsi con tutti quelli che hanno prodotto dei lavori seri sull'argomento, dopodichè esporre i motivi per cui lo si ritiene, in tutto od in parte, un falso storico. Tutto il resto, non vale un granchè, filologicamente parlando. Va da sè che la dimostrazione della eventuale falsità del Contra Celsum non dimostra comunque che Gesù era figlio di Giuda lo Zelota e tantomeno che la sua città di origine e/o nascita fosse Gamla.
 
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Deicida
view post Posted on 20/9/2009, 14:04     +1   -1




CITAZIONE
Hard-Rain: Vi sono delle insanabili contraddizioni tra Celso e la tesi di Gesù/Giovanni da Gamala che emergono anche qualora ciò che ha riportato Origene fosse lacunoso. Per esempio se Gesù è figlio di Panthera (un soldato romano!), allora è impossibile che sia figlio di Giuda lo Zelota o di un suo discendente a meno di non supporre che sia stato adottato e così via, cioè leggende improbabili da dimostrare, superiori a quelle degli stessi vangeli. Se Celso afferma che Gesù era di Nazareth, allora è impossibile che Celso dica che era di Gamla. E così via.

Caro Hard,proprio perchè non ci si può fidare di ciò che ha riportato Origene riguardo un manoscritto perduto di Celso,non penso si possa dar retta a quanto contenuto nel "Contra Celsum".Anzi,ammettere che Gesù era figlio di un soldato romano,poteva benissimo essere un modo per allontanare dalla realtà storica.

CITAZIONE
Polimetys:Tali opere si ricostruiscono basandoci appunto su coloro che le citano, sempre che ovviamente non ci siano motivi per non farlo e per sospettare che quelle citazioni siano alterate, e qui tali motivi non ci sono.

I motivi esistono già dal momento in cui uno scrittore cristiano (quindi di parte) riporta delle confutazioni su un manoscritto che non è più disponibile.

CITAZIONE
Come già spiegato quel brano è una piccola apocalisse, e non ha nulla a che fare con dei morti entrati a Gerusalemme, perché è incompatibile con l'escatologia cristiana una resurrezione anticipata. Quei morti non entrarono nella Gerusalemme terrena ma in quella celeste, è il classico tema della letteratura cristiana antica di Gesù che spalanca le porte dell'Ade e libera le anime ivi imprigionate. Quest'evento escatologico collegato alla resurrezione non ha nulla a che fare con dei cadaveri entrati nella Gerusalemme che tu hai in mente.

Può forse dimostrare questa sua fantasiosa interpretazione?

"Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, (52)i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. (53)E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (54)Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!». "(Mt 27,51)

Di cosa si spaventò il centurione??Delle anime incorporee che andavano nella città celeste o degli zombie che entravano a Gerusalemme?

Sì,lo so,è abbastanza ridicola questa sceneggiata stile film horror,è per questo che deve ripiegare su una diversa interpretazione.

CITAZIONE
In questo caso vorrei sapere quali sarebbero gli indizi che dicono che questo testo è riportato male, in caso contrario è un'ipotesi gratuita che va negata con le stesse argomentazioni con cui è stata presentata, cioè con nessuna argomentazione.

Ma forse fa finta di non sentire:per il solo fatto che l'opera di Celso non ci è pervenuta poichè distrutta,e che le informazioni le ricaviamo da uno scrittore di parte,io voglio vedere con che coraggio si può ritenere attendibile il contenuto del "Contra Celsum".

CITAZIONE
Aggettivare la mia domanda come ingenua, non risponde ad essa.

La domanda è ingenua dal momento che la risposta la si sa.Interessi da difendere,apologetica,ecc...

CITAZIONE
Fino a prova contraria quelle citazione sono da considerarsi genuine, perché come ripeto in dubio pro reo.

Col suo stesso pseudo-metodo dovremmo ritenere i vangeli storicamente attendibili perchè fino a prova contraria sarebbero da considerarsi genuini!Sic!





CITAZIONE
Hard-Rain: Certo che di parole da spendere ne avete.

Mi sorprende con quanta leggerezza affronta questo argomento,lei che è sempre pronto a scendere nei dettagli,a valutare i pro e i contro di tutto,nonchè la possibilità di certe ipotesi piuttosto di altre...

CITAZIONE
Va da sè che la dimostrazione della eventuale falsità del Contra Celsum non dimostra comunque che Gesù era figlio di Giuda lo Zelota e tantomeno che la sua città di origine e/o nascita fosse Gamla.

Penso che nessuno abbia questa pretesa.
Anche perchè non si può dimostrare qualcosa senza un riscontro materiale.
L'eventuale falsità del "Contra Celsum" implica solo la non veridicità di ciò che riporta Origene,non la dimostrazione che Gesù era figlio di Giuda o che era di Gamala.

Un caro saluto.
 
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Frances Admin
view post Posted on 20/9/2009, 14:18     +1   -1




Mi scuso preventivamente per l'irruzione, ma a me sembra che da parte di entrambe le posizioni schierate ci sia un certa "ignoranza" riguardo la tradizione testuale del Contra Celsum. Non me ne vogliano gli utenti se uso il termine caustico "ignoranza", ma che è del campo e ha avuto modo di prendere visione diretta della tradizione manoscritta del Contra Celsum, sa che il testo è tutt'altro che omogeneo, una situazione peraltro nella norma del repertorio letterario antico. La disomogeneità testuale del Contra Celsum è stata anche oggetto di discussioni interminabili tra gli addetti, soprattutto del ramo manoscritto discendente dal Codex Vaticanus Graecus 386, del XIII secolo. Tutta la tradizione manoscritta diretta discendente del Codex Vaticanus presenta corruzioni testuali consistenti, di natura sintattica e stilistica, ma anche afferenti intere proposizioni. Non credo, o almeno io non ricordo, che ci siano varianti testuali riguardo il paese natale di Gesù. Dunque, cautela.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 20/9/2009, 14:22     +1   -1




CITAZIONE
Caro Hard,proprio perchè non ci si può fidare di ciò che ha riportato Origene riguardo un manoscritto perduto di Celso,non penso si possa dar retta a quanto contenuto nel "Contra Celsum".Anzi,ammettere che Gesù era figlio di un soldato romano,poteva benissimo essere un modo per allontanare dalla realtà storica.

Ma cos'è la realtà storica? Ripeto la mia opinione. Supponiamo che Celso avesse scritto al contrario che Gesù era figlio di Giuda Zelota di Gamla ed era originario da Gamla. Saremmo per questo nella posizione di poterci fidare di questa affermazione? Non potrei io parimenti sostenere che l'aver scritto che era figlio di Giuda di Gamla era una falsificazione per nascondere che era figlio di Panthera, un soldato romano?

CITAZIONE
Mi sorprende con quanta leggerezza affronta questo argomento,lei che è sempre pronto a scendere nei dettagli,a valutare i pro e i contro di tutto,nonchè la possibilità di certe ipotesi piuttosto di altre...

No, sono io a essere sopreso della famosa dottrina dei due pesi e delle due misure. Tutto quello che serve a sostenere la tesi del Gesù = Giovanni di Gamla è sicuramente autentico, tutto quello che vi si oppone è sicuramente un falso storico. Peraltro, non essendoci nulla di nulla che parli εν παρρησιαι di questo fantomatico Giovanni, tutte le teorie che lo riguardano sono generalmente dedotte supponendo dei falsi che sono la base per ricostuire la "vera" storia.

Nazareth è menzionata come città di origine di Gesù da Giustino Martire (100-170 d.C. c.a.) in Dial., 78,4. Da Ireneo di Lione (130-202 d.C. c.a.), più volte in Adversus Haereses. Da Tertulliano (160-220 d.C. c.a.), Adversus Marcionem, libro IV, cap. 8. Questi autori naturalmente dipendono dai vangeli sinottici ma questo aiuta a stabilire che conoscevano quei passaggi come li conosciamo noi, pur essendo tutti autori di gran lunga anteriori al IV secolo.

Per quanto concerne Celso citato da Origene, il riferimento a Nazareth lo si trova nel Contra Celsum, libro VII, cap. 18, qui abbiamo una lunga citazione di Celso da parte di Origene, introdotta con le formule tipiche delle citazioni ("Celso dice"), l'abbondanza del passaggio rende piuttosto improbabile che Origene si ricordasse a memoria tutte quelle parole (a meno che come dicono certi "arpiolidi", l'intero trattato sia una completa invenzione di Origene). Qui Celso in teoria scrive: "whilst, on the other hand, his Son, the man of Nazareth, promulgated laws quite opposed to these, declaring that no one can come to the Father who loves power, or riches, or glory; [ecc...]". Ho riportato la traduzione inglese di P. Schaff, ANF 04. Da verificare, come dice Frances, la tradizione testuale e l'accuratezza delle parole da cui è desunta questa traduzione.

Edited by Hard-Rain - 20/9/2009, 16:32
 
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