Studi sul Cristianesimo Primitivo

Ma un madrelingua Greco, cosa dice?

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view post Posted on 28/2/2011, 16:22     +1   -1
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Celebrità

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gli studiosi che gravitano attorno allo studio delle origini del cristianesimo, ho notato essere, ognuno per i loro validi motivi,
preminentemente tedeschi, americani, inglesi, italiani ed ebrei.

stante la basilarità della conoscenza del Greco nell affrontare
i testi di riferimento, documenti e storiografia varia, principalmente scritti in Greco, ma un tizio di lingua madre greca,
ovviamente anche lui uno studioso, che meglio di tutti saprebbe affrontare tale lingua,
anche se ovviamente si tratta di Greco nella sua forma antica,
non è mai sbucato fuori??


leggono solo Platone e Socrate?
fanno gli animatori nei villaggi turistici?
non sono intelligenti?
se la ridono sotto i baffi in silenzio perchè in verità ha capito tutto da un pezzo?
Zeus vende di più?


vogliamo un Greco! vogliamo un Greco! vogliamo un Greco!

 
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Hard-Rain
view post Posted on 28/2/2011, 16:27     +1   -1




Intanto il greco moderno non è certo la stessa cosa del greco antico.... Basti solo dire che nel greco moderno, per esempio, mancano il dativo e l'infinito! Se poi anche fosse la stessa cosa non basta sapere una lingua se poi non si sa che significato davano alle parole quei cristiani che scrivevano in greco duemila anni fa. Non basta sapere tutti i significati della parola λογος, ma serve sapere esattamente in che senso la usavano i cristiani. Inoltre pubblicheranno nella loro lingua e in occidente arriva poco, se non viene tradotto almeno in inglese. Degli autori ebrei che scrivono in ebraico conosciamo pochissimo, solo se scrivono in inglese, tutte le pubblicazioni di tantissimi studiosi che lavorano e vivono in Israele sono precluse a chi non conosce l'ebraico. Qui da noi magari arrivano solo i Flusser perchè sono autorità rinomate a livello mondiale. Gli italiani poi non so che rilevanza abbiano all'estero, per es. negli USA. La Germania è un caso speciale perchè storicamente la scuola tedesca è stata al vertice degli studi sulla grecità, sulla filologia e archeologia e, di riflesso, sulla storia del cristianesimo primitivo. Non ricordo chi disse che per chi studia le scienze filologiche bisogna conoscere ancor prima del greco il tedesco (!) è forse una esagerazione, ma rende l'idea dell'importanza della scuola tedesca.

Edited by Hard-Rain - 13/3/2011, 15:02
 
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Serveto
view post Posted on 2/3/2011, 17:59     +1   -1




Inoltre molti testi sono ambigui di per sé, non è una questione di conoscenza della grammatica o del lessico, anche per un italiano che conosce bene la lingua ma, ad esempio, non conosce tutti i particolari del contesto in cui una certa frase è stata scritta, può aver difficoltà a interpretarla correttamente. Qui siamo di fronte a testi scritti 2000 anni fa, appartenenti ad un mondo ed una cultura diversa dalla nostra, e spesso diversa anche da quella greca classica, di cui ci sono giunti la maggior parte dei testi, e pertanto le difficoltà si moltiplicano.

Io ritengo anche che lo sviluppo teologico successivo, che spesso diamo per scontato, potrebbe portarci ad una comprensione distorta del testo, quando ad esempio leggiamo parole come psyche è facile attribuirvi significati teologici e antropologici che la quella parola non poteva avere in quel determinato contesto. Insomma, non è solo un fatto di comprensione della lingua...

Shalom
 
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2 replies since 28/2/2011, 16:22   95 views
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