Studi sul Cristianesimo Primitivo

nostre esperienze con studiosi professionisti

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lino85
view post Posted on 7/2/2011, 21:02     +1   -1




In questa discussione mi piacerebbe conoscere se e come avete avuto incontri dal vivo con academici (storici, archeologi, letterati...) studiosi dei reperti, degli scritti e delle tracce degli eventi risalenti all'epoca e ai luoghi di Gesù e dei gruppi cristiani dei primi secoli.

Io, studente universitario, ho sostenuto solo un corso da non frequentante di storia del cristianesimo con un professore specializzato non nella nascita del cristianesimo nei primi due secoli ma nel cristianesimo tardo antico orientale e quindi non mi ritengo che questa esperienza possa avermi fatto capire cosa vuol dire lavorare in modo competente con reperti e fonti dell'epoca di Gesù e dei primi portatori del messaggio cristiano. Ciò che ho compreso infatti è che il lavoro dello storico non ha una metodologia dettagliata universale per ogni tipo di reperto, di scritto, di lingua, di epoca e luogo ma, sebbene ci siano alcune linee guida generali immutabili, occorre sempre ammettere che l'avere fonti e reperti scritti da autori aventi certi assunti culturali, linguistici e conoscitivi piuttosto che altri porta a cambiare anche la metodologia di studio di tali testimonianze di questi momenti del passato.

Mi interessa comprendere quali impressioni si ha di incontri personali da voi avvenuti a conferenze o ancor meglio, di esperienze di lezioni in corsi universitari. Secondo me è molto importante che uno studioso, oltre a compiere pubblicazioni che riscuotono un certo valore scientifico, possa anche tentare di esporre i suoi ambiti di ricerca mediante interventi a faccia a faccia col pubblico interessato. Naturalmente è chiaro che un po' di "semplificazione" nell'esposizione è necessaria a volte per un pubblico non specializzato, ma presupponendo che ci sia un pubblico lettore di tali pubblicazioni ritengo che un'interazione attiva degli appassionati non professionisti con il mondo degli studiosi sia l'ideale perchè testimonia l'interesse che ha il pubblico per gli studi attuali della comunità di studiosi attuale.

Naturalmente questa richiesta di provare a raccontare esperienze di vostri incontri personali con gli accademici fa aggiungere la domanda se voi percepite l'interesse per gli storici del mondo antico di interagire con il pubblico comune. Per questo vi chiedo anche le seguenti domande: per caso avete desiderio di assistere dal vivo a qualche conferenza di qualche studioso particolare di storia dei primi secoli cristiani? Quale nome scegliereste? Se avvenisse ciò quali sarebbero le prime domande che gli fareste?

Questo argomento mi interessa molto non solo per le vostre esperienze passate che vi hanno arricchito nelle conoscenze della materia, ma anche per comprendere sempre di più la metodologia del lavoro di chi studia il mondo antico, che spesso è vista come qualcosa di "affascinante" per la lontananza temporale e che dunque sembra un lavoro amabile ma invece, proprio per tale lontananza, è faticoso proprio per il gran numero di conoscenze parziali, lontane da noi e quindi ancora da decifrare a fondo. In fondo però è giusto così: tutto sommato sono i lavori più difficili che alla fine danno a chi li compie le soddisfazioni migliori.

Ciao.
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 8/2/2011, 12:27     +1   -1




Io, essendomi laureato a Bologna, ho avuto modo di seguire i corsi di Mauro Pesce.
Le sue lezioni erano anzitutto molto piacevoli in ragione della indubbia simpatia del Professore, vuoi per una certa aria da genio imprevedibile e un po' perso tra le nuvole, vuoi per gli esempi estremamente buffi e coloriti, come pure frequenti aneddoti personali, attraverso cui cercava di inculcare certi concetti negli studenti.
Dal punto di vista del metodo, posso citare i seguent aspetti - anche molto banali - su cui egli insisteva in modo particolare:
- accostarsi ai testi con un atteggiamento basilare di fiducia, anziché di sospetto
- leggere i singoli testi ognuno per sé stesso, ovvero evitare assolutamente ogni genere di “lettura canonica” (su questo è capace di infervorarsi)
- estirpare dalla propria testa l’idea di qualsiasi superiorità o preferibilità di scritti canonici rispetto a scritti extra-canonici (e ogni pre-comprensione teologica in generale)
- interrogare i testi da un punto di vista storico-antropologico, chiedendosi quale sistema religioso (idee, riti, pratiche e forme comunitarie) essi esprimano o presuppongano. E sulla base di questa analisi, stabilire eventualmente relazioni tra “famiglie di testi” (ad es. Vangelo di Giovanni, Vangelo di Tommaso, Ascensione di Isaia).
- riconoscere la pluralità originaria di “cristianesimi”
- leggere i testi in lingua originale, quando è possibile, e consultare numerose traduzioni quando non è possibile (mai affidarsi ad una soltanto)
- ricorrere alla consultazione dei fondamentali strumenti scientifici: il Bauer-Danker (BDAG), l’Anchor Bible Dictionary, il Grande Lessico del Nuovo Testamento, Aufstieg und Niedergang der Roemischen Welt, commentari scientifici (ad es. quelli editi da Paideia), le principali riviste del settore (JBL, ZNW, RB, NTS, JSNT, JSHJ etc.),
- notevole, infine, che nella bibliografia d’esame dei suoi corsi venissero sempre proposte opere straniere da noi considerate controverse o radicali: ad es. The Historical Jesus di Crossan, o Ancient Christian Gospels di Koester.

Oltre ai corsi di Pesce, ho avuto modo di assistere a lezioni, conferenze o seminari di Gabriele Boccaccini, Bruce Chilton, Romano Penna, Claudio Gianotto. Di particolare interesse le lezioni di Boccaccini (ciclo di tre seminari sulle concezioni messianiche nel giudaismo del secondo tempio, presso la Cattolica di Milano), sebbene io non sia un “boccacciniano” (anzi, ho cercato di mettergli il bastone tra le ruote rispetto alla sua interpretazione del Figlio dell’uomo a livello del Gesù storico).
 
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Hard-Rain
view post Posted on 8/2/2011, 20:55     +1   -1




Ho visto vari seminari e lezioni, a Bologna, Mauro Pesce, Lorenzo Perrone, Antonio Cacciari, vari ricercatori e dottorandi, Clementina Mazzucco, alcuni studiosi anche religiosi come padre Guido Bendinelli, domenicano, preside della facoltà teologica dell'Emilia Romagna, ecc.... Purtroppo lo studio del greco antico mi sta sottraendo ogni risorsa e non riesco più a stendere articoli su questi incontri e neppure sul viaggio in Israele. Avrei milioni di cose da relazionarvi ma Plutarco richiede il mio tempo in questi giorni.
 
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lino85
view post Posted on 9/2/2011, 12:59     +1   -1




Già che stiamo parlando di esperienze di incontri con professionisti, vorrei conoscere se avete conoscenza di siti che (magari attraverso newsletter) avvisano periodicamente degli eventi pubblici in cui partecipano attivamente storici, archeologi e letterati dei primi secoli cristiani. Nel caso voi non conosceste tali siti e forme di pubblicizzazione di conferenze e attività pubbliche di studiosi, potremo accordarci per far sì che in questo thread o in uno a parte chiunque sia a notizia di questi eventi ne dia conoscenza di luoghi e date di essi a tutti gli altri utenti.

Sarebbe un buon modo per far sì che i nostri interessi non siano solo legati a pagine di carta o di schermi di computer ma anche a contatti faccia a faccia con i massimi conoscitori del campo... con la bellezza che così c'è dialogo libero e attivo, spinto dallo stesso volere che ci fa continuare a studiare la storia passata, certo non senza fatica, ma pur sempre percependo tutto ciò che nello studio c'è di affascinante.

Ciao.
 
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3 replies since 7/2/2011, 21:02   124 views
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