Studi sul Cristianesimo Primitivo

Il Consolatore

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Hard-Rain
view post Posted on 29/12/2009, 20:36 by: Hard-Rain     +1   -1




CITAZIONE
Dal punto di vista linguistico, in greco si sarebbe potuto rendere paraclita?

Non ho capito la domanda. Che io sappia in italiano "paraclito" è proprio un calco dal greco παρακλητος o forse dal latino corrispondente (che comunque si rifà al greco). Non ha altre applicazioni che nel caso dello spirito santo "paraclito", non si usa per altre cose. In greco invece è un termine che, al difuori dei testi cristiani, ha prevalentemente un significato tecnico giuridico, lett. significa "chiamato", "convocato", deriva dal verbo greco παρακαλεω, giuridicamente ο παρακλητος era quello che potremmo definire l'avvocato difensore che viene chiamato durante un processo per difendere l'imputato. Questo è il senso dello spirito "paraclito", letteralmente è lo spirito che difende (in senso ampio: consola). Da non confondersi con παρακλητικος che invece ha un senso esortatorio, cioè colui che incoraggia, colui che ti esorta e ti spinge.

Forse ho capito la tua richiesta. Tecnicamente παρακλητος è un sostantivo maschile, viene declinato come un sostantivo maschile e gli si premette l'articolo maschile. D'altra parte, non vedere per forza un "sesso" dietro queste designazioni. Anche ο θεος tecnicamente è un sostantivo maschile, ma cosa possiamo dire da questo, che Dio è un maschio o una femmina? Vedila così: "avvocato" nella lingua italiana fa pensare a un uomo, al genere maschile. Però l'avvocato Maria Rossi è una donna. Così se la designazione grammaticalmente è maschile, la sostanza dell'oggetto va studiata per altra via, dalla teologia dell'autore. Anche θαλασσα in greco tecnicamente è per esempio un sostantivo femminile, ma cosa vogliamo dedurre, che il mare ha un sesso ed è femminile? Sono sostantivi astratti, non hanno un "sesso" proprio. I linguisti affermano che nel greco arcaico i nomi erano maschili o femminili in dipendenza della sfera di appartenenza dei nomi, se una cosa o una attività era maschile (andare a caccia, tagliarsi la barba, ecc...) allora gli si dava un genere grammaticale maschile, e viceversa. Peraltro tieni conto che in indoeuropeo non esisteva una opposizione tra maschile e femminile, ma solo tra il neutro e tutti gli altri nomi (maschili e femminili assieme). ο παρακλητος probabilmente deriva da una attività tipicamente maschile, Giovanni chiaramente eredita questo termine, così come noi ereditiamo oggi "avvocato" e lo applichiamo nei contesti più disparati.

Ma poi ti faccio anche un'altro esempio. In greco, "inizio del vangelo secondo Marco", si dice αρχη του ευαγγελιου κατα Μαρκον, ora la parola che io ho tradotto con "inizio", in italiano sà di maschile, ma in greco αρχη è femminile. Non è colpa mia o di Giovanni, nessuno ha voluto dare un sesso all'inizio, soltanto che il greco grammaticalmente ha il femminile ma nella mia lingua madre il miglior traducente di αρχη, vale a dire "inizio", è maschile. Allo stesso modo Giovanni avrà trovato in ebraico parole di genere maschile e femminile, ma se doveva scrivere in greco è chiaro che ha dovuto fari i conti con le parole greche il cui genere può essere diverso dall'ebraico. Per esempio "mare" in ebraico è maschile o femminile? Come dicevo in greco sappiamo che si declina come sostantivo femminile, η θαλασσα.
 
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22 replies since 29/12/2009, 19:21   593 views
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