CITAZIONE (-Waylander- @ 20/1/2010, 10:47)
Ogni tentativo di accedervi in realtà è solo una proiezione delle convinzioni personali di chi tenta tale operazione. Non è allora possibile separare Cristo dalla predicazione ai gentili, ad esempio, a meno di non ipotizzare, e mi chiedo su quali basi, che i suoi discepoli abbiano da una parte deciso di lasciare tutta la loro vita precedente poichè il richiamo di quest'uomo è stato così forte da indurli a farlo e dall'altra non sia stato abbastanza forte da indurli a impegnarsi per conservare il suo insegnamento e la sua volontà, quasi che egli abbia parlato in un vaccuum dal quale poi ognuno ha preso quello che gli pare interpretandolo come gli pare. Posizione che sembra essere quella di molti interpreti moderni.
Perfetto, è quanto penso anch'io. Pesce mi piace, specie nel suo Inchiesta su Gesù, ma proprio da quest'opera si evince un Gesù "schematico", esacerbato.
A mio avviso è impossibile scindere oltre un certo limite il Gesù storico dal Cristo della fede.
Proprio sulla scorta di questa mia convinzione, non ritengo plausibile separare il messaggio pre-pasquale da quello post-pasquale.
Tutta la vita di Gesù, compresa la sua predicazione, è un miracolo di Dio e questo deve essere preso in considerazione dagli studiosi di oggi.
Chiudere Gesù in uno stereotipo moderno è pericoloso; abbiamo le testimonianze dettagliate di chi nel Cristo vedeva il Figlio di Dio e non possiamo pensare che i miracoli descritti in tutti i vangeli (canonici e non) siano frutto di allucinazioni collettivi col solo scopo di ottenere un Gesù storico.
Ne otterremmo un Gesù parziale, schematico, contaminato da un punto di vista distaccato.
Separare Gesù dai suoi miracoli, dai suoi tanti riferimenti alla salvezza che ha portato agli uomini, sarebbe a mio avviso come considerare la sua una semplice leadership in un "movimento politico".
Non metto in dubbio il fatto che movimenti politici trovino il proprio fulcro negli scritti e nei pensieri di uomini storicamente importanti, ma che addirittura questi uomini divengano il centro del movimento stesso non è plausibile.
Se per esempio si considera l'esperienza del comunismo, dal suo massimo teoreta Marx fino allo sgretolamento dell'URSS quanti anni passano? Meno di 150?
Se non si parte, anche storicamente parlando, dal fatto che gli Apostoli credevano incrollabilmente nella risurrezione, e avevano ascoltato (o, secondo il punto di vista di uno studioso razionale, credevano di aver ascoltato) le parole del Cristo post-pasquale, risorto, come si vuole ricostruire la storia della Chiesa?
Lo schema: Predicazione di Gesù ->Morte di Gesù-> Organizzazione della Chiesa,
prima di tutto dimostra di non aver compreso il contesto storico della venuta di Cristo e cioè una Palestina occupata che cercava soprattutto risposte politiche e che avrebbe completamente ignorato Gesù, uno dei tanti predicatori del tempo, se Egli non si fosse rivelato per quello che in realtà era.
Questo a prescindere dai segni che poi ha fatto per dimostrarlo.
Dobbiamo poi capire qual è la forza del suo messaggio, che in ogni caso è universale.
Egli preparava ogni giorno i discepoli alla sua morte e resurrezione.
Se essi non avessero visto avverate le predizioni del loro Signore, quale forza avrebbero avuto per evangelizzare il mondo?
E' una domanda non così facile da affrontare da un punto di vista razionale e oggettivo.
A mio avviso tutte le risposte date, benché mirabili, non esauriscono ancora la questione.
Forse non la esauriranno mai.
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno".
Francesco