cit. Negev
CITAZIONE
Su questo Abramo non è molto d'accordo ed infatti chiede dove tu lo abbia letto, per sapere la referenza.
Non vi è sempre una spiegazione delle lettere grandi nella Torah, ma in questo caso non ritiene che vi fosse da parte dei masoreti un tentativo in codice di mettere in guardia contro il cristianesimo, in quanto è già ovvio per un Ebreo che seguire il Cristianesimo è una via idolatrica (trinità, incarnazione, eucaristia, immagini scolpite ecc). Non occorreva sottolinearlo
Ciao Negev.
Le lettere grandi nel passaggio sono ben tre, oltre alla ‘nun’ di Notser (Esodo: 34,7) abbiamo la ‘resh’ di ‘Dio straniero’ (Esodo, 34,14):
Non adorerai un Dio straniero.e poi la ‘iod’ di ‘metallo fuso’ (Esodo, 34,17):
Non ti farai un dio di metallo fuso.Io credo che le tre lettere ingrandite vadano correlate, mi sembra oggettivamente difficile che possa essere una casualità.
Forse però non si tratta di un’ammonizione (anche se il contesto della citazione, lo lascerebbe intendere) ma di un messaggio in codice:
I Notsrim sono idolatri che adorano un Dio straniero.Probabilmente non si tratta neppure di un caso isolato.
Rabbi Bahya ben Asher ben Hlava, esegeta biblico e cabalista spagnolo del XIV secolo, scrisse un commentario al Pentateuco intitolato Kad ha-Kemah (vedi 1 Re, 17:14-16) in 60 capitoli o discorsi.
Nel primo di questi discorsi in riferimento al passaggio di Salmi 80: 13, il rabbi ci dice:
La lettera Ain è sospesa, perché tali sono gli adoratori di colui che fu sospeso.Salmi 80:11-15, recita:
Ha esteso i suoi tralci fino al mare
e arrivavano al fiume i suoi germogli.
Perché hai abbattuto la sua cinta
e ogni viandante ne fa vendemmia?
La devasta il porco selvatico
e se ne pasce l'animale del bosco.
Dio degli eserciti, volgiti,
guarda dal cielo e vedi
e abbi cura di questa vigna,
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato,
il germoglio che ti sei coltivato.In effetti nel testo masoretico, in Salmi 80:13, vediamo sospesa sopra la riga la lettera ‘ain’ ע della parola ‘porco selvatico’ ed è a questo che intende riferirsi Rabbi Bahya nel suo commento.
Secondo Johann Buxtorf (Commentarius Masorethicus) sospendendo la lettera ע (ain) nella parola ‘porco selvatico’, i masoreti hanno voluto designare il Cristo appeso alla croce, paragonato al porco selvatico che ha devastato la Vigna di Israele.
Gli adoratori di colui che fu sospeso o appeso, sono i cristiani.
Non dimentichiamo infatti che per la tradizione rabbinica il Cristo fu anche Thola, colui che fu appeso.
Il Toledoth Yeshu per questo motivo era anche detto “Maaseh Thola” o “Opera dell’Appeso”Rimarrebbe da chiedersi, perché ‘appendere’ proprio la lettera ‘ain’?
Io credo che si tratti ancora di un arguto gioco lessicale.
Infatti tra lo Yeshua (ישוע), il Salvatore dei Vangeli e Yeshu (ישו), il Gesù rabbinico, vi è solo una lettera di differenza: la ‘ain’ per l’appunto. Dopo la soppressione di questa lettera dal suo nome, Yeshua per i rabbini divenne Yeshu (ישו), acronimo che sta “Yemach Shmo w’Zikro” ovvero “possano il suo nome e la sua memoria essere cancellati”.
Colui che doveva essere lo Yeshua, il Salvatore del popolo giudaico dal dominio Romano (e dopo la sua morte, grazie all’impostura paolina, anche dei gentili) per la tradizione rabbinica, visto il fallimento della sua missione ‘storica’ e la successiva nascita dell’apostasia idolatrica cristiana, divenne Yeshu, “che il suo nome e la sua memoria siano cancellati”. La sospensione della lettera ‘ain’ nella Bibbia ebraica diventa, in codice, un riferimento al Dio-Cristo e ai Cristiani.
La chiave per l’interpretazione l’ha svelata Rabbi Bahya nel suo commento.
Se andiamo a cercare le altre lettere ‘ain’ sospese, all’interno del testo masoretico ecco che le troviamo, per due volte, in Giobbe 38:12-15:
Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi? Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. È sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire. Le lettere ע (ain) sospese sono naturalmente quelle delle parole רשעים,
impios, i malvagi.
Per quale motivo?
"Perché tali sono i cultori dell’appeso" ci dice Rabbi Bahya.
Salmi, 80, 13-15 è un passo fondamentale, sagace risposta ebraica alla parabola dei vignaioli omicidi scritta dagli apostati della Legge (cristiani) contro gli ebrei rimasti fedeli alla Torah:
Matteo, XXI, 33-45:
Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo;dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta. La Vigna naturalmente è il popolo di Israele (Isaia 5: 5-7) e il suo padrone è il Tetragramma.
Non credo dunque sia necessario spiegare il senso della parabola e i sommi sacerdoti e farisei dimostrano di aver compreso benissimo.
Il Gesù evangelico (Dio
ex eventu grazie alla penna dello scriba) rimprovera
i giudei di essere restati con la verità contro l’impostura ecclesiastica.
Duemila anni di persecuzioni e censure (si finirà per trattarli da deicidi!) per avere rifiutato di fare Dio e figlio di Dio un Messia fallito (criminale per la
lex romana e crocifisso per crimine di lesa maestà), diventato il Dio d'Occidente grazie ad una dolosa mistificazione incomprensibile al goy ma non all'ebreo.
Parlo di impostura perché il profeta Nazareno, doveva essere il Messia di Israele e come tale si era presentato: colui che doveva ripiantare la Vigna del Signore, il suo popolo prediletto, Israele, liberando la sua terra dall’occupazione straniera.
"Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature". L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio. Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia.”La Storia ha sancito il suo fallimento.
Invece di ripiantare la Vigna del Signore, il Nazareno fu la causa della sua devastazione, ‘il porco selvatico’ che ha devastato la Vigna del Signore di Salmi 80:13.
Per quanto crudele il paragone ha la sua ragion d’essere.
D’altra parte, a chi Giuseppe Flavio imputa la distruzione di Gerusalemme?
All’estremismo della setta zelota fondata da Giuda il Galileo e Tacito, in un frammento delle Historiae preservato da Sulpicio Severo, ci dice che Tito con la distruzione del Tempio aveva voluto estirpare
exitiabilitis superstitio cristiana.
P.S. Le note sul testo masoretico derivano per la maggior parte dal Commentharius Masorethicus di Joahnn Buxtorf (1564-1629) professore di ebraico all’università di Basilea per 39 anni.
http://fr.wikipedia.org/wiki/Johannes_BuxtorfRicevette presso di lui numerosi eruditi ebrei con i quali egli poteva discutere delle difficoltà che incontrava e spesso era consultato egli stesso dagli ebrei su questioni relative alla loro legge cerimoniale. Sembra aver meritato il titolo che gli fu conferito di “Maestro dei rabbini”. La sua preferenza per la frequentazione dei Giudei gli causò in un’occasione delle noie con le autorità della città, le leggi contro i giudei essendo molto strette.Edited by Saulnier - 12/7/2010, 19:21