Studi sul Cristianesimo Primitivo

Simone Bar-Iona / Bariona

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Hard-Rain
view post Posted on 9/7/2010, 11:13     +1   -1




Se può essere utile ci sono anche queste note che avevo compilato alcuni anni fa:

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Nazareno.pdf
 
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view post Posted on 9/7/2010, 11:36     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
In questa maniera i redattori masoretici intendevano ammonire i giudei a non convertirsi alla religione cristiana, a non fare cioè come i Notzrim, idolatri che adorano un Dio straniero (Notzri).

CITAZIONE
Necessario invece sottolineare il dato, perché confermerebbe che è nel sostantivo “notzer” che va ricercata l’origine di “Nazareno.”

In Ebraico moderno cristiano si dice; "Notzrì", Plurale "Notzrim".

Mi pare molto acuta l'osservazione sulla Nun ingrandita. Poichè nella Torah nulla è casuale e, generalmente, un ingrandimento di lettera (non esistono maiuscole in Ebraico mira sempre a sottolineare qualcosa, voglio approfondire con Abramo questo aspetto, perché vi potrebbe essere qualche altra spiegazione più profonda.
Ad esempio, nello "Shema Israel", nel testo sul Sefer Torah, la "ain" di "Shemà" (ascolta) e la "dalet" di "Echad" (Uno) sono scritte ingrandite, in quanto ain e dalet formano la parola "ed" (testimone) a significare che il Popolo d'Israel porta in sè la testimanianza dell'Unità e Unicità di Dio.
 
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 9/7/2010, 12:13)
Se può essere utile ci sono anche queste note che avevo compilato alcuni anni fa:

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Nazareno.pdf

Naturalmente conoscevo bene il tuo ottimo midrash.

Infatti Stagnaro ha elaborato il suo pdf partendo dal tuo.


zio ot :mf_bookread.gif:

CITAZIONE (Hard-Rain @ 9/7/2010, 08:23)
CITAZIONE
secondo me ha il senso di "osservatorio", insomma doveva essere un punto di osservazione e ciò corrisponde esattamente alla descrizione evangelica, ma non potrebbe essere la Natzrat attuale perché questa non è situata in una posizione montuosa abbastanza alta da potersi definire punto di osservazione. I suoi abitanti, coerentemente al nome della città, dovrebbero chiamarsi "natzratim" e non "notzrim".

Se è così, che cosa ne pensi delle rovine sull'Har Nitai? Si trattava di un tipico posto di osservazione, vi sono anche delle mura a fortificare l'agglomerato che è posto su di un monte tutto circondato da dirupi attorno alle zone circostanti. Il luogo si trova in Galilea, a nord di Nazaret e vicino alla sponda occidentale del lago di Gennesaret (= mare di Tiberiade). Flavio Giuseppe, senza riportare un nome, afferma di aver provveduto a fortificare alcune zone nelle montagne attorno al lago di Gennesaret, al tempo della rivolta giudaica. Le costruzioni dell'Har Nitai potrebbero risalire a prima di questo periodo e Flavio Giuseppe avrebbe rafforzato e ampliato quanto già esisteva, come a Gamla, dove è dimostrato che il muro di protezione fu soltanto ampliato e consolidato da Flavio Giuseppe e non costruito ex novo e infatti non ci fu molto tempo per i lavori bellici, con le tecniche e gli strumenti dell'epoca e i Romani che incombevano. Sfortunatamente l'IAA (= Israel Antiquities Authority) non ha mai fatto eseguire degli scavi archeologici sull'Har Nitai così disponiamo di pochissime informazioni per lo più provenienti da esploratori dilettanti come tale Kevin Kluetz.

Immagini della Nazaret attuale, delle rovine dell'Har Nitai e di Gamla:

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Nazaret-Archeo.htm

La cit in alto è da un post di Abramo ( che non riesco per ora a rintracciare ).

Guarda, io stesso non sono affatto convinto dell' attuale Gamlà come sito per il Luca del precipizio.

Har Nitai ( nome fittizio dato di recente ) mi convince assai di più.

Ma in questo 3d direi di affrontare la questione filologica .



zio ot
 
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CITAZIONE (Negev @ 9/7/2010, 12:36)
CITAZIONE
In questa maniera i redattori masoretici intendevano ammonire i giudei a non convertirsi alla religione cristiana, a non fare cioè come i Notzrim, idolatri che adorano un Dio straniero (Notzri).

CITAZIONE
Necessario invece sottolineare il dato, perché confermerebbe che è nel sostantivo “notzer” che va ricercata l’origine di “Nazareno.”

In Ebraico moderno cristiano si dice; "Notzrì", Plurale "Notzrim".

Mi pare molto acuta l'osservazione sulla Nun ingrandita. Poichè nella Torah nulla è casuale e, generalmente, un ingrandimento di lettera (non esistono maiuscole in Ebraico mira sempre a sottolineare qualcosa, voglio approfondire con Abramo questo aspetto, perché vi potrebbe essere qualche altra spiegazione più profonda.
Ad esempio, nello "Shema Israel", nel testo sul Sefer Torah, la "ain" di "Shemà" (ascolta) e la "dalet" di "Echad" (Uno) sono scritte ingrandite, in quanto ain e dalet formano la parola "ed" (testimone) a significare che il Popolo d'Israel porta in sè la testimanianza dell'Unità e Unicità di Dio.

In Ebraico moderno cristiano si dice; "Notzrì", Plurale "Notzrim".

Negev , ce lo posti in Ebraico vocalizzato ?


דוד ות
 
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CITAZIONE
In questa maniera i redattori masoretici intendevano ammonire i giudei a non convertirsi alla religione cristiana, a non fare cioè come i Notzrim, idolatri che adorano un Dio straniero (Notzri).

Sulle cause che hanno indotto i masoreti (tra il VI e il X secolo) ad usare un codice (non è peraltro questo l’unico caso) per scrivere contro i cristiani mi pare superfluo indagare.

Ne ho discusso con Abramo che ha scritto molto in merito e mi ha promesso che interverrà per chgiarire le questioni linguistiche.
In breve, vi anticipo che il termine "notser" come giustamente hai riportato, significa "osservante", "custode" e probabilmente i seguaci gesuani si ritenevano tali definendosi "notsrim", vocabolo biblico ricorrente anche in Isaia, ma che non è "sinonimo di "cristiano", essendo usato anche per altro. Oggi però lo si usa per indicare i Cristiani.

CITAZIONE
Nel testo masoretico (la Bibbia ebraica) in Esodo: 34, 7 troviamo la parola ‘notzer’ נֹצֵר (nel senso di custode /custodire) con la lettera ‘nun’ maiuscola come pure nel seguito al v. 14 troviamo maiuscole la ‘resh’ di ‘Dio straniero’ e al v.17 la ‘iod’ di ‘metallo fuso’.

In questa maniera i redattori masoretici intendevano ammonire i giudei a non convertirsi alla religione cristiana, a non fare cioè come i Notzrim, idolatri che adorano un Dio straniero (Notzri).

Su questo Abramo non è molto d'accordo ed infatti chiede dove tu lo abbia letto, per sapere la referenza.
Non vi è sempre una spiegazione delle lettere grandi nella Torah, ma in questo caso non ritiene che vi fosse da parte dei masoreti un tentativo in codice di mettere in guardia contro il cristianesimo, in quanto è già ovvio per un Ebreo che seguire il Cristianesimo è una via idolatrica (trinità, incarnazione, eucaristia, immagini scolpite ecc). Non occorreva sottolinearlo
 
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Pardon, ma ho degli occhiali che sembrano telescopi ...



דוד ות


 
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Saulnier
view post Posted on 11/7/2010, 16:19     +1   -1




cit. Negev
CITAZIONE
Su questo Abramo non è molto d'accordo ed infatti chiede dove tu lo abbia letto, per sapere la referenza.
Non vi è sempre una spiegazione delle lettere grandi nella Torah, ma in questo caso non ritiene che vi fosse da parte dei masoreti un tentativo in codice di mettere in guardia contro il cristianesimo, in quanto è già ovvio per un Ebreo che seguire il Cristianesimo è una via idolatrica (trinità, incarnazione, eucaristia, immagini scolpite ecc). Non occorreva sottolinearlo

Ciao Negev.
Le lettere grandi nel passaggio sono ben tre, oltre alla ‘nun’ di Notser (Esodo: 34,7) abbiamo la ‘resh’ di ‘Dio straniero’ (Esodo, 34,14):

Non adorerai un Dio straniero.

e poi la ‘iod’ di ‘metallo fuso’ (Esodo, 34,17):

Non ti farai un dio di metallo fuso.

Io credo che le tre lettere ingrandite vadano correlate, mi sembra oggettivamente difficile che possa essere una casualità.

Forse però non si tratta di un’ammonizione (anche se il contesto della citazione, lo lascerebbe intendere) ma di un messaggio in codice:

I Notsrim sono idolatri che adorano un Dio straniero.

Probabilmente non si tratta neppure di un caso isolato.
Rabbi Bahya ben Asher ben Hlava, esegeta biblico e cabalista spagnolo del XIV secolo, scrisse un commentario al Pentateuco intitolato Kad ha-Kemah (vedi 1 Re, 17:14-16) in 60 capitoli o discorsi.
Nel primo di questi discorsi in riferimento al passaggio di Salmi 80: 13, il rabbi ci dice:

La lettera Ain è sospesa, perché tali sono gli adoratori di colui che fu sospeso.

Salmi 80:11-15, recita:

Ha esteso i suoi tralci fino al mare
e arrivavano al fiume i suoi germogli.
Perché hai abbattuto la sua cinta
e ogni viandante ne fa vendemmia?
La devasta il porco selvatico
e se ne pasce l'animale del bosco.
Dio degli eserciti, volgiti,
guarda dal cielo e vedi
e abbi cura di questa vigna,
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato,
il germoglio che ti sei coltivato.



In effetti nel testo masoretico, in Salmi 80:13, vediamo sospesa sopra la riga la lettera ‘ain’ ע della parola ‘porco selvatico’ ed è a questo che intende riferirsi Rabbi Bahya nel suo commento.

Secondo Johann Buxtorf (Commentarius Masorethicus) sospendendo la lettera ע (ain) nella parola ‘porco selvatico’, i masoreti hanno voluto designare il Cristo appeso alla croce, paragonato al porco selvatico che ha devastato la Vigna di Israele.

Gli adoratori di colui che fu sospeso o appeso, sono i cristiani.

Non dimentichiamo infatti che per la tradizione rabbinica il Cristo fu anche Thola, colui che fu appeso.
Il Toledoth Yeshu per questo motivo era anche detto “Maaseh Thola” o “Opera dell’Appeso”


Rimarrebbe da chiedersi, perché ‘appendere’ proprio la lettera ‘ain’?

Io credo che si tratti ancora di un arguto gioco lessicale.

Infatti tra lo Yeshua (ישוע), il Salvatore dei Vangeli e Yeshu (ישו), il Gesù rabbinico, vi è solo una lettera di differenza: la ‘ain’ per l’appunto. Dopo la soppressione di questa lettera dal suo nome, Yeshua per i rabbini divenne Yeshu (ישו), acronimo che sta “Yemach Shmo w’Zikro” ovvero “possano il suo nome e la sua memoria essere cancellati”.

Colui che doveva essere lo Yeshua, il Salvatore del popolo giudaico dal dominio Romano (e dopo la sua morte, grazie all’impostura paolina, anche dei gentili) per la tradizione rabbinica, visto il fallimento della sua missione ‘storica’ e la successiva nascita dell’apostasia idolatrica cristiana, divenne Yeshu, “che il suo nome e la sua memoria siano cancellati”.

La sospensione della lettera ‘ain’ nella Bibbia ebraica diventa, in codice, un riferimento al Dio-Cristo e ai Cristiani.

La chiave per l’interpretazione l’ha svelata Rabbi Bahya nel suo commento.

Se andiamo a cercare le altre lettere ‘ain’ sospese, all’interno del testo masoretico ecco che le troviamo, per due volte, in Giobbe 38:12-15:

Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi? Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. È sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.

Le lettere ע (ain) sospese sono naturalmente quelle delle parole רשעים, impios, i malvagi.
Per quale motivo?

"Perché tali sono i cultori dell’appeso" ci dice Rabbi Bahya.

Salmi, 80, 13-15 è un passo fondamentale, sagace risposta ebraica alla parabola dei vignaioli omicidi scritta dagli apostati della Legge (cristiani) contro gli ebrei rimasti fedeli alla Torah:

Matteo, XXI, 33-45:

Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo;dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.


La Vigna naturalmente è il popolo di Israele (Isaia 5: 5-7) e il suo padrone è il Tetragramma.

Non credo dunque sia necessario spiegare il senso della parabola e i sommi sacerdoti e farisei dimostrano di aver compreso benissimo.

Il Gesù evangelico (Dio ex eventu grazie alla penna dello scriba) rimprovera i giudei di essere restati con la verità contro l’impostura ecclesiastica.
Duemila anni di persecuzioni e censure (si finirà per trattarli da deicidi!) per avere rifiutato di fare Dio e figlio di Dio un Messia fallito (criminale per la lex romana e crocifisso per crimine di lesa maestà), diventato il Dio d'Occidente grazie ad una dolosa mistificazione incomprensibile al goy ma non all'ebreo.

Parlo di impostura perché il profeta Nazareno, doveva essere il Messia di Israele e come tale si era presentato: colui che doveva ripiantare la Vigna del Signore, il suo popolo prediletto, Israele, liberando la sua terra dall’occupazione straniera.

"Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature". L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio. Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia.”

La Storia ha sancito il suo fallimento.
Invece di ripiantare la Vigna del Signore, il Nazareno fu la causa della sua devastazione, ‘il porco selvatico’ che ha devastato la Vigna del Signore di Salmi 80:13.
Per quanto crudele il paragone ha la sua ragion d’essere.
D’altra parte, a chi Giuseppe Flavio imputa la distruzione di Gerusalemme?
All’estremismo della setta zelota fondata da Giuda il Galileo e Tacito, in un frammento delle Historiae preservato da Sulpicio Severo, ci dice che Tito con la distruzione del Tempio aveva voluto estirpare exitiabilitis superstitio cristiana.

P.S. Le note sul testo masoretico derivano per la maggior parte dal Commentharius Masorethicus di Joahnn Buxtorf (1564-1629) professore di ebraico all’università di Basilea per 39 anni.

http://fr.wikipedia.org/wiki/Johannes_Buxtorf

Ricevette presso di lui numerosi eruditi ebrei con i quali egli poteva discutere delle difficoltà che incontrava e spesso era consultato egli stesso dagli ebrei su questioni relative alla loro legge cerimoniale. Sembra aver meritato il titolo che gli fu conferito di “Maestro dei rabbini”. La sua preferenza per la frequentazione dei Giudei gli causò in un’occasione delle noie con le autorità della città, le leggi contro i giudei essendo molto strette.

Edited by Saulnier - 12/7/2010, 19:21
 
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אריאל פינטור

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Caro Saulnier,
le tue osservazioni vanno troppo oltre la mia competenza. Abramo si è riproposto di intervenire, perché vi è tutta una letteratura ebraica sulle lettere ingrandite nella Torah.
Io non sono davvero in grado di rispondere.
Allora un po' di pazienza e a presto
 
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Le lettere piccole e grandi nella Toràh hanno tutt'altro scopo e significato. Per esempio la 'ain di Salmo 80:13 sovraccitato indica la mettà del libro di Salmi come riportato in Kiddushin 30a. Se interessa, appena ho un po' di tempo vedremo di trattare alcune altre lettere.

Shalom
 
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Esodo XXXIV , 7

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( Nell' Originale la Nun è grande )






נֹצֵר חֶסֶד לָאֲלָפִים, נֹשֵׂא עָו‍ֹן וָפֶשַׁע וְחַטָּאָה; וְנַקֵּה, לֹא יְנַקֶּה--פֹּקֵד עֲו‍ֹן אָבוֹת עַל-בָּנִים וְעַל-בְּנֵי בָנִים, עַל-שִׁלֵּשִׁים וְעַל-רִבֵּעִים.






Traduzioni


Nuova Riveduta:
Esodo 34,7
che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente; che punisce l'iniquità dei padri sopra i figli e sopra i figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione!»

C.E.I.:
Esodo 34,7
che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

Nuova Diodati:
Esodo 34,7
che usa misericordia a migliaia, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito, e che visita l'iniquità dei padri sui figli e sui figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

Riveduta:
Esodo 34,7
che conserva la sua benignità fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente, e che punisce l'iniquità dei padri sopra i figliuoli e sopra i figliuoli de' figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione!'

Diodati:
Esodo 34,7
che osserva la benignità in mille generazioni; che perdona l'iniquità, il misfatto, e il peccato: il quale altresì non assolve punto il colpevole; anzi fa punizione della iniquità de' padri sopra i figliuoli, e sopra i figliuoli de' figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione.

Commentario:
Esodo 34,7

5 Versi 5-9 Il Signore diede alcuni chiari segni della sua presenza e manifestazione della sua gloria con una nube e da lì proclamò il suo NOME; cioè, le perfezioni e il carattere indicati dal nome JEHOVA. Dio Signore è il Misericordioso: concede il perdono al peccatore e solleva il bisognoso. Amorevole, dolce e pronto nel concedere benedizioni immeritati. Paziente; lento all'ira per dare tempo per il pentimento, punendo solo quando è necessario. Egli è ricco di bontà e di verità e anche i peccatori ricevono le ricchezze della sua generosità in grande abbondanza, sebbene essi abusino di esse. Tutto quello che Egli rivela è verità infallibile, tutto quello che promette è mantenuto con fedeltà. Avendo misericordie a migliaia, Egli mostra continuamente clemenza verso i peccatori e ha tesori che non si esauriscono fino alla fine dei tempi. Perdona l'ingiustizia, la trasgressione e il peccato; la sua clemenza e la sua bontà portano al perdono pieno e alla liberazione dal peccato. E la volontà, senza altri mezzi, risparmia il colpevole; la santità e la giustizia di Dio fanno parte della sua bontà e del suo amore verso tutte le sue creature. Nelle sofferenze di Cristo, la santità e la giustizia Divina vengono mostrate completamente e il male del peccato svelato. La clemenza indulgente di Dio assiste sempre il convertito, santificandolo con la grazia. Nessuno è perdonato se non colui che si pente e abbandona la via del peccato; né scapperà chi abusa, trascura o disdegna questa grande salvezza. Mosè si inchinò, e adorò riverentemente. Per la perfezione del nome di Dio, il credente può intercedere presso di Lui per il perdono dei suoi peccati, la santificazione del suo cuore e l'ingrandimento del regno del redentore.

Riferimenti incrociati:
Esodo 34,7
Eso 20:6; De 5:10; Ne 1:5; 9:32; Sal 86:15; Ger 32:18; Dan 9:4
Sal 103:3; 130:4; Dan 9:9; Mic 7:18; Mat 6:14,15; 12:31; 18:32-35; Lu 7:42,48; At 5:31; 13:38; Rom 4:7,8; Ef 1:7; 4:32; 1G 1:9
Eso 23:7,21; Nu 14:18-23; De 32:35; Gios 24:19; Giob 10:14; Sal 9:16,17; 11:5,6; 58:10,11; 136:10,15; Is 45:21; Mic 6:11; Na 1:2,3,6; Rom 2:4-9; 3:19-26; 9:22,23; Eb 12:29; Ap 20:15; 21:8
Eso 20:5,6


Interessante sarebbe capire come mai notzrì נֹצרִי

nell' Ebraico di oggi venga utilizzato per definire : Cristiano


דוד ות


 
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Cit da Saulnier


La sospensione della lettera ‘ain’ nella Bibbia ebraica diventa, in codice, un riferimento al Dio-Cristo e ai Cristiani.

La chiave per l’interpretazione l’ha svelata Rabbi Bahya nel suo commento.

Se andiamo a cercare le altre lettere ‘ain’ sospese, all’interno del testo masoretico ecco che le troviamo, per due volte, in Giobbe 38:12-15:

Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi? Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. È sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.

Le lettere ע (ain) sospese sono naturalmente quelle delle parole רשעים, impios, i malvagi.
Per quale motivo?

"Perché tali sono i cultori dell’appeso" ci dice Rabbi Bahya.


///////////////////////////////////////////////


Giobbe XXXVIII


www.mechon-mamre.org/f/ft/ft2738.htm


רשעים Reshaìm

La nota di studio di Saulnier è veramente interessante. E inquietante .

( Saulnier , a te S. Holmes ti fa un baffo ... :B): :ph34r: :2029.gif: )



דוד ות
 
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Saulnier
view post Posted on 12/7/2010, 18:24     +1   -1




CITAZIONE
Le lettere piccole e grandi nella Toràh hanno tutt'altro scopo e significato. Per esempio la 'ain di Salmo 80:13 sovraccitato indica la mettà del libro di Salmi come riportato in Kiddushin 30a. Se interessa, appena ho un po' di tempo vedremo di trattare alcune altre lettere.

Shalom

In questo passaggio ho l’impressione che esistano più livelli di interpretazione,

1 livello (superficiale)

Ci si limita a constatare che la lettera ‘ain’ si trova a metà del libro dei Salmi e per tale motivo (quale?) essa viene ‘sospesa’ sulla riga. E’ quanto affermato in Kiddushin 30a.
Rabbi Samuel ben Joseph Strashun (Rashash) ha contato le parole del libro dei Salmi e ha trovato che nella prima metà vi sono quasi 2000 parole in più rispetto alla seconda metà. Da cui si è dedotto che il Kiddushin 30a deve riferirsi alle lettere (ma chi le ha contate?).

2 livello (intermedio)

L’interpretazione di Rabbi Salomon (il famoso Rashi, XI secolo) nel Midrash Tehillim (il Midrash sui Salmi) citato da Buxtorf.
Ci dice che se gli ebrei saranno pii allora la lettera ‘ain’ sarà omessa e i nemici del popolo israelita saranno come il porco marino חזיר מיאר in cui in effetti la lettera ‘ain’ è sostituita dalla ‘aleph’.
Al porco marino non è consentito salire sulla terra (di Israele) e se lo farà sarà destinato a perire e il popolo ebraico sarà salvo.
Al contrario se gli ebrei non saranno degni allora la ‘ain’ sarà presente e i suoi nemici saranno come il porco selvatico חזיר מיער che devasterà la Vigna di Israele.
La lettera ‘ain’ è sospesa, poiché la sua presenza o assenza dipenderà dal comportamento del popolo ebraico. Tuttavia da quello che vedo mi sembra che la trasformazione di ‘porco selvatico’ in ‘porco marino’ non passa per una semplice omissione della lettera ‘ain’ (come nel caso di Yeshua / Yeshu) ma da una sostituzione della lettera ‘ain’ con la lettera ‘aleph’, il che, tutto sommato, rende un po’ forzata l’interpretazione di Rabbi Salomon.

3 livello (profondo)

L’interpretazione data nel post precedente grazie alla chiave di lettura fornita da Rabbi Bahya.

Quello che è stupefacente è che queste tre interpretazioni non si contraddicono ma anzi si completano a vicenda.
Kiddushin 30a ci dice anche che la lettera ‘vav’ di ‘gachon’ (Lev. 11:42) o ‘ciò che cammina sul ventre’ (serpente) si trova a metà delle lettere della Torah.
Entrambi questi punti di mezzo individuano un animale che per il popolo ebraico simboleggia il male: il porco selvatico e il serpente.

Restando fedele alla Torah e sfruttando il suo potere, l’ebreo può lacerare (dividere in due) il porco selvatico e il serpente, ovvero le forze del male, simboleggiato dalla posizione che queste due parole hanno nei rispettivi libri (livello 1).

Le conclusioni di Rashi (livello 2) sono analoghe: se gli ebrei resteranno fedeli alla Torah, i loro nemici (simboleggiati dal porco selvatico che con l’alef sosituita alla ‘ain’ diventa ‘marino’) non potranno devastare la Vigna di Israele.

Rabbi Bahja (livello 3) senza contraddire le prime due interpretazioni, va oltre individuando nominalmente i nemici di Israele e il ‘porco selvatico’ che ha devastato la Vigna di Israele.

CITAZIONE
Le lettere piccole e grandi nella Toràh hanno tutt'altro scopo e significato. Per esempio la 'ain di Salmo 80:13 sovraccitato indica la mettà del libro di Salmi come riportato in Kiddushin 30a. Se interessa, appena ho un po' di tempo vedremo di trattare alcune altre lettere.

Shalom

Grazie Abramo, certamente sarebbe interessante capire se esistono interpretazioni alternative alle tre lettere ingrandite di Esodo sopracitate (Esodo, 34,7-14-17).

Shalom
 
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view post Posted on 12/7/2010, 18:40     +1   -1
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אריאל פינטור

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Ciao Saulnier,
i livelli che tu citi fanno parte del metodo classico ebraico di studio:
P.A.R.D.E.S
di cui trovi il dettaglio qui
http://forumebraico.forumfree.it/?t=41853416
 
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Saulnier
view post Posted on 13/7/2010, 08:49     +1   -1




Grazie Negev, davvero molto interessante.
 
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103 replies since 30/6/2010, 00:01   4923 views
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