| Vedete, io ho due hobby, la distruzione dei Testimoni di Geova e la distruzione dei neo-pagani, i cosiddetti wiccan.. L'argomento mi ha a lungo interessato criticamente in passato... Godo immensamente nel dimostrare loro, agli adoratori della Grande Madre, sedicenti continuatori di una sorta di culto pan-mediterraneo antichissimo di cui le varie dee sarebbero solo specializzazioni, che questa idea è per l'appunto un cliché accademico di decenni fa, demolito dalla più recente storia delle religioni del mondo classico, e su questo ho anche scritto qualcosa allorché ho commentato l'Inno alla Madre degli Dèi dell'imperatore Giuliano.
La sociologia nella storia delle religioni va usata con le dovute cautele antichistiche... Si rischia altrimenti di fare come quei folli che pensano di provare che l'iconografia della Madonna col bambino in braccio venga da Iside che tiene in braccio Horus... Il problema è che questi fenomeni si sviluppano indipendentemente, senza alcun bisogno di trasmissioni e di contagi, e questo perché banalmente ovunque le madri tengono i figli in braccio. Allo stesso modo, che i fedeli vedano nella figura femminile di Maria una madre, non implica alcun collegamento col paganesimo. Il medesimo fenomeno si sarebbe creato anche se non ci fosse stato alcun paganesimo prima del cristianesimo, come inevitabile conseguenza del fatto che Maria è l'unica figura femminile di rilievo del "pantheon" cristiano, e dunque chi cerca in lei rifugio, la vede in modo materno. E con questo non voglio tuttavia sposare altri deliri, come quelli di Jung, il quale sosteneva che Maria fu trasformata in una sorta di dea per fare da contraltare al principio maschile di dio Padre. Ovviamente queste spiegazioni psicanalitiche, proprio perché semplici ed intuitive, hanno grandemente attecchito, ma in esse si manifesta null'altro se non l' incapacità di sopportare la complessità dei fenomeni storici da parte di alcune deboli mente, che dunque hanno bisogno di ricorrere a questi riduzionismi per spiegarsi il culto mariano. Invece di ricorrere a Maria sotto la croce che diventa Madre del credente modello, il discepolo prediletto, si preferisce correre dietro alla psicanalisi e ai suoi deliri astorici, e magari mettersi a studiare le processioni mariani con categorie prese da quell'altro antopologo che giocò a fare l'antichista, De Martino, vedendo in ogni prefica siciliana il corrispettivo moderno dei pianti rituali antichi, e nel planctus Mariae il corrispettivo medievale delle persiane di Eschilo che si strappano i capelli per la fallita spedizione... Se c'è una cosa certa, è che nella ricerca storica su Maria si sono accatastate un cumulo di banalità psicanalitiche, antropologiche e sociologiche che, proprio perché elaborate da non antichisti, sono grossolani esempi di comparazioni indebite, senza alcuna reale relazione filogenetica, un po' come quelli che farneticano della simbologia del Cristo come luce presa da Mitra. Quindi, da capo, lasciamo perdere la sociologia, e torniamo ai testi antichi, altrimenti finirete per vedere in ogni buco il simbolo di una vagina come quale antropologo moderno... Bisogna buttare nel caminetto tutti i libri che vedono in ogni campo arato tre volte un misterioso simbolo della fantomatica Dea, in ogni falò il residuo di una festa celtica, nell'albero di Natale il ceppo di Yule, nella Madonna la reincarnazione di Cibele, nel concepimento di Gesù una fecondazione divina da modello teogamico con lo Spirito Santo che sostituisce la pioggia dorate di Zeus, e compagnia cantante...
Ad maiora
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