Studi sul Cristianesimo Primitivo

le ossa di Paolo, se non è dimostrabile che è lui dimostriamo che non lo è

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Enrico65
view post Posted on 29/7/2010, 19:13     +1   -1




Ciao a tutti.Stavo leggendo della discussione delle ossa del sarcofago della basilica di S.Paolo che si presume siano dell'apostolo. Logicamente c'è chi si schiera contro dicendo che, dato che non si puo' dimostrare che è Paolo, questa è l'ennesima bufala però, allora ,dimostrate che non è lui, altrimenti questa è l'ennesima prova di scetticismo su qualsiasi cosa.Ora, dato che quando chi non è d'accordo con me mi dice" studia prima di parlare" non vorrei cadere nell'errore degli stessi "Maestri del nulla" che bacchettano tutto e tutti ( certo che se poi nessuno si ricorda di loro perchè fanno e dicono quello che hanno studiato dagli altri, ma di loro non apportano nulla, mi domando che hanno studiato a fare).
Certo nessuno puo' dire che quello sia Paolo ma nemmeno che non lo sia, a parità di incertezze, la tradizione tramandata, almeno, è un punto a favore.
Non vi arrabbiate però se ho detto una bufala prometto di studiare.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 2/8/2010, 07:53     +1   -1




L'onere della prova spetta a chi fa una affermazione. Se io dico che stamattina ho visto Giulio Cesare tu ci crederesti? Mi diresti: dimostrami che l'hai visto, fammelo conoscere, dimmi che ti ha detto. Accetteresti come mia risposta: no, invece l'ho visto, dimostra tu al contrario che non l'ho visto, se non sei in grado di dimostrare che non l'ho visto allora significa che l'ho visto! Oppure hai mai visto un vigile urbano che ti faccia una multa senza che tu abbia commesso alcunchè, poi ti dicesse: dimostrami che non hai fatto alcuna infrazione, altrimenti paga la multa! In casi dove non è possibile avere una ragionevole probabilità bisogna sospendere il giudizio ed evitare di usare dati incerti nelle argomentazioni. Sappiamo che il cristianesimo nei secoli passati aveva una spiccata propensione a creare reliquie.
 
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view post Posted on 2/8/2010, 08:19     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
Sappiamo che il cristianesimo nei secoli passati aveva una spiccata propensione a creare reliquie.

Anche oggi.
Nell mondo cattolico non si incontrano ancora immaginette con un pezzettino della stoffa dell'abito di tale santo o beato o servo di Dio?
 
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Enrico65
view post Posted on 2/8/2010, 19:36     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 2/8/2010, 08:53)
L'onere della prova spetta a chi fa una affermazione. Se io dico che stamattina ho visto Giulio Cesare tu ci crederesti? Mi diresti: dimostrami che l'hai visto, fammelo conoscere, dimmi che ti ha detto. Accetteresti come mia risposta: no, invece l'ho visto, dimostra tu al contrario che non l'ho visto, se non sei in grado di dimostrare che non l'ho visto allora significa che l'ho visto! Oppure hai mai visto un vigile urbano che ti faccia una multa senza che tu abbia commesso alcunchè, poi ti dicesse: dimostrami che non hai fatto alcuna infrazione, altrimenti paga la multa! In casi dove non è possibile avere una ragionevole probabilità bisogna sospendere il giudizio ed evitare di usare dati incerti nelle argomentazioni. Sappiamo che il cristianesimo nei secoli passati aveva una spiccata propensione a creare reliquie.

Sono d'accordo, infatti non abbiamo nessuna prova ne in un senso ne nell'altro, però devi ammettere che gli atei e gli scettici partono subito in quarta dicendo" non abbiamo prove quindi non è lui, bufala ennesimo inganno. ennesima truffa". Ora, io non voglio cadere nello stesso errore, infatti devo ammettere che dall'altra parte è bastato ritrovare una casetta a Nazareth per uscire in pompa magna ed esclamare" ritrovata casa a nazareth questo prova la sua esistenza nel primo secolo, fan di Gamala zitti e a casa".Logicamente questi hanno risposto che una casa non fa una città altrimenti ogni casetta nella nostra campagna sarebbe una città.Ecco, a me danno fastidio tutti questi fanatismi e tutti questi insulti.Ma perchè chi crede in una tesi deve etichettare la controparte con truffatori, ingannatori,falsari ecc?
Non vorrei dire una stupidaggine ma non si potrebbero analizzare le ossa?
In un documentario in cui si parlava della discendenza Merovingia che risaliva a Gesu' hanno esaminato le ossa di una principessa Merovingia perchè, secondo gli esperti, dalle ossa si poteva risalire alla palestina.Praticamente nell'analisi di queste ossa, qualore questa principessa fosse discesa da gesu', un indizio sarebbe potuto essere trovare tracce di dna o cos'altro che riconducevano alla palestina.
Ora, analizzando le ossa di Paolo si potrebbe vedere di che secolo sono e se sono di un uomo proveniente dalla zona di Paolo.
Era un documentario di Atlantide sulla 7 e l'analisi venne fatta se non sbaglio in Belgio.
 
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view post Posted on 2/8/2010, 20:42     +1   -1
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אריאל פינטור

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Non vorrei dire una stupidaggine ma non si potrebbero analizzare le ossa?

Non è una stupidaggine. Dall'osso si può ricavare il DNA della persona.
Il problema però non si risolve, perché con le migrazioni avvenute durante i millenni, non esiste un DNA esclusivo di una popolazione.
Esistoni i cosiddetti aplotipi più o meno caratteristici di una certa area geografica, ma nel caso degli Ebrei, a causa della diaspora, trovi questi aplotipi dappertutto.
L'unico DNA più tipico e molto più affidabile dal punto di vista dell'appartenenza è quello dei Leviti e ancora più precisamente, di quello del ramo dei Cohanim, poichè da sempre la quasi totalità si sposa nell'ambito dei Cohanim (per ragioni legate alla funzione sacerdotale che non sto a spiegare).
Per il resto, il reperto DNA può essere solo indicativo. Ad esempio, il cosiddetto aplotipo E1C1C1 è abbastanza verosimilmente originario della Palestina, trasmigrato in NordAfrica, poi in Spagna e di lì nel bacino Mediterraneo, ma non si può definire in senso stretto DNA ebraico, poichè è molto frequente anche tra gli arabi, come non esiste un DNA di altro tipo specifico per una certa popolazione. Questo sarebbe stato molto indicativo 3000 anni fa ma non oggi.
Quindi esaminare il DNA di quelle ossa ci può dire al massimo che si trattava di un uomo originario del medio oriente o della Grecia, ma a questo punto vi erano schiavi di ogni tipo a Roma e Greci in Sicilia, a Roma e a Napoli. Quindi punto e daccapo

Edited by Negev - 2/8/2010, 22:03
 
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Hard-Rain
view post Posted on 2/8/2010, 20:56     +1   -1




Ma anche se avessimo il DNA e potessimo stabilire che viene dalla Palestina che cosa avremmo concluso? Non ci viveva solo Paolo in Palestina a quel tempo. E poi Paolo chi era? Aveva cittadinanza romana, poi dice di essere stato educato alla scuola di Gamaliele, non è che sia poi tanto facile stabilire chi fosse questo Paolo e dove abbia vissuto. Sarebbe interessante anche riuscire ad avere una datazione di quelle ossa, sapere se almeno sono ossa di uno morto nel I secolo dopo Cristo, con la precisione che il metodo può dare. Certo, se saltasse fuori che le ossa sono medievali e che magari hanno il tipico DNA degli scandinavi, credo che in tal caso possiamo cominciare a sospettare che non sono di Paolo di Tarso.
 
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lino85
view post Posted on 3/8/2010, 12:32     +1   -1




Per chi non avesse visto la notizia originale, eccola qua:

http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_...44f02aabc.shtml

A quanto pare le ossa risultano essere quelle di una persona vissuta tra il I e II secolo.

Una cosa di cui però ci si dovrebbe chiedere è a quale epoca risalga questa tradizione che afferma che quella tomba sia quella di Paolo e quanto sono affidabili i documenti storici fuori dal nuovo testamento che parlano di Paolo subito dopo la sua morte, occorrerebbe vedere se il tempo passato è troppo lungo per considerarli molto affidabili.
Avevo inoltre letto che di Paolo la tradizione ricorda anche la corporatura fisica e una descrizione del suo corpo che potrebbe essere utile per vedere se è compatibile con i resti trovati in quel sarcofago.
Insomma, la ricerca archeologica è sempre in movimento come si vede.

Ciao.
 
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MsNifelheim
view post Posted on 3/8/2010, 12:44     +1   -1




Se non ricordo male la tradizione della morte di Paolo a Roma è molto antica, ne parlava un padre della chiesa nella prima metà del II secolo
 
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lino85
view post Posted on 3/8/2010, 14:02     +1   -1




Da quel che ho letto in giro, negli "Atti di Paolo e Tecla", della fine del II secolo, c'è una descrizione dettagliata di come era Paolo fisicamente "piccolo di statura, con la testa calva, le gambe curve, un bel corpo, le sopracciglia congiunte e il naso un po' sporgente". Ciò potrebbe essere utile confrontando ciò con le ossa del sarcofago a Roma.

Ciao.
 
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spirito!libero
view post Posted on 3/8/2010, 15:44     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 2/8/2010, 08:53)
L'onere della prova spetta a chi fa una affermazione. Se io dico che stamattina ho visto Giulio Cesare tu ci crederesti? Mi diresti: dimostrami che l'hai visto, fammelo conoscere, dimmi che ti ha detto. Accetteresti come mia risposta: no, invece l'ho visto, dimostra tu al contrario che non l'ho visto, se non sei in grado di dimostrare che non l'ho visto allora significa che l'ho visto! Oppure hai mai visto un vigile urbano che ti faccia una multa senza che tu abbia commesso alcunchè, poi ti dicesse: dimostrami che non hai fatto alcuna infrazione, altrimenti paga la multa! In casi dove non è possibile avere una ragionevole probabilità bisogna sospendere il giudizio ed evitare di usare dati incerti nelle argomentazioni. Sappiamo che il cristianesimo nei secoli passati aveva una spiccata propensione a creare reliquie.

Scusate l'OT, ma è davvero interessante che tutti accettino per certe questioni il correttissimo discorso di Hard-Rain sull'onere della prova , mentre se ne infischino altamente su certe altre ma si creda semplicemente sulla parola degli altri, davvero un curioso fenomeno.

Saluti
Andrea
 
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lino85
view post Posted on 3/8/2010, 16:13     +1   -1




CITAZIONE (spirito!libero @ 3/8/2010, 16:44)
CITAZIONE (Hard-Rain @ 2/8/2010, 08:53)
L'onere della prova spetta a chi fa una affermazione. Se io dico che stamattina ho visto Giulio Cesare tu ci crederesti? Mi diresti: dimostrami che l'hai visto, fammelo conoscere, dimmi che ti ha detto. Accetteresti come mia risposta: no, invece l'ho visto, dimostra tu al contrario che non l'ho visto, se non sei in grado di dimostrare che non l'ho visto allora significa che l'ho visto! Oppure hai mai visto un vigile urbano che ti faccia una multa senza che tu abbia commesso alcunchè, poi ti dicesse: dimostrami che non hai fatto alcuna infrazione, altrimenti paga la multa! In casi dove non è possibile avere una ragionevole probabilità bisogna sospendere il giudizio ed evitare di usare dati incerti nelle argomentazioni. Sappiamo che il cristianesimo nei secoli passati aveva una spiccata propensione a creare reliquie.

Scusate l'OT, ma è davvero interessante che tutti accettino per certe questioni il correttissimo discorso di Hard-Rain sull'onere della prova , mentre se ne infischino altamente su certe altre ma si creda semplicemente sulla parola degli altri, davvero un curioso fenomeno.

Saluti
Andrea

Ci possono essere casi in cui il discorso dell'onere della prova è complicato: vedi i seguenti link

http://en.wikipedia.org/wiki/Legal_burden_of_proof

http://en.wikipedia.org/wiki/Philosophic_burden_of_proof

Come si vede, il discorso è molto più complesso di come sembra.

Un esempio di onere della prova potrebbe essere quest'altro: una persona afferma che la centomiliardesima cifra di pigreco è divisibile per 3, un'altra persona afferma che non è vero, un'altra afferma che non vuole fare affermazioni su quest'argomento. Chi ha l'onere della prova? Le prime due persone, perchè anche la seconda, negando l'esistenza di una centomiliardesima cifra di pigreco che appartenga al gruppo (0,3,6,9) comunque afferma l'esistenza che la cifra di pigreco appartenga al gruppo (1,2,4,5,7,8). Ogni persona infatti che nega l'esistenza di qualcosa come X nell'ambito Y è come se dicesse "io ritengo che nell'ambito Y (che può essere anche il mondo, vedi le discussioni se esistano certe particelle o leggi nell'universo) esistono solo questi elementi a,b,c..." e nell'elenco non mette l'elemento X. La terza persona, invece non volendo fare alcuna affermazione al riguardo continua per inerzia a stare nella posizione di pensiero precedente alle affermazioni dei primi due.

Altri casi in cui è difficile da capire qual è l'onere della prova è ad esempio se un certo tipo di alimenti (ad esempio gli OGM) debbano essere non messi al commercio fino a che non si dimostra che sono innocui alla salute oppure se debbano essere messi in commercio subito e solo quando si è dimostrato che sono nocivi alla salute si devono ritirare dal commercio. Cosa si fa? Ci si deve prima chiedere quanto siano "diversi" questi nuovi alimenti, forse, ma il dibattito è aperto.

Nel caso dei discorsi storici, sono dunque daccordo con Hard-rain. Ogni fonte e reperto storico quando in essi è scritta qualche affermazione, essa fa "scuotere" il nostro insieme di credenze, ma per un principio di inerzia è ogni cambiamento di credenze che deve essere motivato e dimostrato almeno con ampia probabilità, mentre il mantenimento delle credenze si motiva solamente per il fatto che non ci sono cambiamenti nel momento in cui le si mantiene.

Ciao.

Edited by lino85 - 3/8/2010, 17:17
 
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spirito!libero
view post Posted on 3/8/2010, 16:15     +1   -1




Apro un 3d apposito così non portiamo OT questo.

qui:
https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=49807899
 
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Enrico65
view post Posted on 3/8/2010, 19:00     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 2/8/2010, 21:56)
Ma anche se avessimo il DNA e potessimo stabilire che viene dalla Palestina che cosa avremmo concluso? Non ci viveva solo Paolo in Palestina a quel tempo. E poi Paolo chi era? Aveva cittadinanza romana, poi dice di essere stato educato alla scuola di Gamaliele, non è che sia poi tanto facile stabilire chi fosse questo Paolo e dove abbia vissuto. Sarebbe interessante anche riuscire ad avere una datazione di quelle ossa, sapere se almeno sono ossa di uno morto nel I secolo dopo Cristo, con la precisione che il metodo può dare. Certo, se saltasse fuori che le ossa sono medievali e che magari hanno il tipico DNA degli scandinavi, credo che in tal caso possiamo cominciare a sospettare che non sono di Paolo di Tarso.

Certezze credo non ne avremmo mai.Indizi solo indizi ma meglio di niente.Qualcuno potrebbe rispondere" e che risolvi?" Vabbè ma se riduciamo tutto ai minimi termini non vale la pena nulla.



CITAZIONE (Negev @ 2/8/2010, 21:42)
CITAZIONE
Non vorrei dire una stupidaggine ma non si potrebbero analizzare le ossa?

Non è una stupidaggine. Dall'osso si può ricavare il DNA della persona.
Il problema però non si risolve, perché con le migrazioni avvenute durante i millenni, non esiste un DNA esclusivo di una popolazione.
Esistoni i cosiddetti aplotipi più o meno caratteristici di una certa area geografica, ma nel caso degli Ebrei, a causa della diaspora, trovi questi aplotipi dappertutto.
L'unico DNA più tipico e molto più affidabile dal punto di vista dell'appartenenza è quello dei Leviti e ancora più precisamente, di quello del ramo dei Cohanim, poichè da sempre la quasi totalità si sposa nell'ambito dei Cohanim (per ragioni legate alla funzione sacerdotale che non sto a spiegare).
Per il resto, il reperto DNA può essere solo indicativo. Ad esempio, il cosiddetto aplotipo E1C1C1 è abbastanza verosimilmente originario della Palestina, trasmigrato in NordAfrica, poi in Spagna e di lì nel bacino Mediterraneo, ma non si può definire in senso stretto DNA ebraico, poichè è molto frequente anche tra gli arabi, come non esiste un DNA di altro tipo specifico per una certa popolazione. Questo sarebbe stato molto indicativo 3000 anni fa ma non oggi.
Quindi esaminare il DNA di quelle ossa ci può dire al massimo che si trattava di un uomo originario del medio oriente o della Grecia, ma a questo punto vi erano schiavi di ogni tipo a Roma e Greci in Sicilia, a Roma e a Napoli. Quindi punto e daccapo

Grazie per la risposta, cmq la principessa Merovingia non aveva nulla che la correlasse alla palestina nel DNA quindi l'esperto ha sentenziato" Nessuna discendenza Marovingia con Gesu'"
 
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12 replies since 29/7/2010, 19:13   156 views
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