Studi sul Cristianesimo Primitivo

Yeshu, Yeshua e la censura negli scritti ebraici

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jehoudda
view post Posted on 10/8/2010, 15:22 by: jehoudda     +1   -1

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In primis vorrei cogliere ancora una volta l' occasione per ringraziare Saulnier per l' interessantissimo lavoro di approfondimento che sta svolgendo sulle relazioni intercorse fra la vicenda del gesù storico e la "letteratura rabbinica"
Credo si debba oggettivamente riconoscere che sia una tematica di altissima rilevanza e che ha avuto una attenzione relativamente bassa nella discussione generale sulla storia delle origini del cristianesimo. (certamente anche a causa della estrema complessità del soggetto e la problematicità delle fonti documentali)
Sicuramente non sono mancati e non mancano tentativi specialistici rivolti a delineare singoli aspetti di questa "relazione storico-culturale" ma è mia sensazione che se daun lato, molto raramente, hanno raggiunto il grande pubblico, dall' altro per loro stessa struttura non hanno quasi mai inteso dare alla questione un ampio respiro nel tentativo di verificare se le interazioni occorse fra le due "culture religiose" fuoriuscite dalla singolarità gesuana, prima, durante e dopo gli eventi storici (poi teologicamente deformati dalla progressiva incidenza delle costruzioni testuali neotestamentarie) possano dare adito ad una parziale o più radicale rilettura dei reali fatti storici che oggi "conosciamo".

Ciò detto mi sembra evidente, come da me gia sottolineato più volte, che la rilettura di Saulnier, oltre a presentare una mole di informazioni indiscutibilmente interessanti (alcune sono decisamente inedite nel mondo dei forum di settore che spesso si arrovellano su contrapposizioni di elementi decisamente più noti e forse per questo anche più "tritie"), si contraddistingua per il fatto che si propone in quanto tentativo ermeneutico specifico, cioè con un intento di utilizzare su basi ipotetiche questi dati poco battuti, per consolidare una visione altrettanto ipotetica ma sicuramente alternativa della storia delle origini del cristianesimo.

Trovo questo assolutamente legittimo, trattandosi giustamente e vieppiù di un tentativo svolto in un ambito libero e strettamente amatoriale (non specialistico e non accademico) da una persona che rivendica ed esercita semplicemente il diritto di esporre la sua personale visione dei fatti, con l 'ausilio di nozioni ed argomenti non banali e tramite una esposizione accattivante e certamente mai lesiva delle idee altrui, per quanto diverse esse possano essere.

La semplice, ripeto e sottolineo, volontà di sfruttare dei validi spazi di comunicazione interattiva a sfondo non specialistico per condividere con gli altri le risultanze dei propri approfondimenti, e magari (come egli stesso ha scritto recentemente) di misurarne l' eventuale validità nel confronto con il parere di quegli "altri" di cui sopra.

Fatto questo che gli è stato ampiamente riconusciuto, sempre recentemente, dall' ottimo moderatore del forum di Consulenza Ebraica, in seguito a una incredibile, proditoria serie di accuse personali che Saulnier si era visto accollare dal solito improvvido e poco tollerante utente di turno che, evidentemente a corto di argomenti, bene ha pensato di inferire nei discorsi di Saulnier retromotivazioni assurde e davvero fuori luogo.

L 'ottimo Negev. moderatore del forum, che pur a più riprese ha confermato di non condividere nella sostanza la maggior parte delle ipotesi sostenute da Saulnier (o da altri utenti che si muovono su linee assimilabili) non ha esitato a "censurare" quella aggressione intellettualmente e culturalmente inaccettabile, ricordando che quando si espongono le proprie ricerche personali con serenità e nel rispetto dell' altrui parere, non si compie alcunchè di illegittimo, anzi....

Ora assodato che non vi sia (e non vi sia mai stato) in nessuno dei post inseriti da Saulnier, un solo pur piccolo elemento che sia andato in distonia con il principio appena esposto, mi preme esprimere una mia personale ma generale valutazione su questa ultima riflessione da lui inserita, anche e soprattutto alla luce di una reazione che definirei "metodologicamente e dialetticamente scomposta, mal concepita e vanamente irridente"

Molti degli elementi citati dall' ottimo Saulnier mi erano già noti (battiamo evidentemente, e forse non casualmente, le stesse piste anche grazie all'enorme disponibilità che oggi la rete offre a chi vogli spulciare, (o fare le pulci alla), l'enorme mole di documentazione delle piu svariate epoche) alcuni altri mi risultano nuovi.
Trovo dunque particolarmente stimolante quanto propone e indubbiamente intrigante il quadro di insieme in cui, seppur in via ipotetica, tenta di incastonare e "significare" tali riferimenti.
Mi ripropongo , tempo permettendo e comunque con la dovuta calma che su questioni così complesse si rende necessaria, di poter inserire qualche mio personale contributo alla sua elaborazione (che peraltro mi sembra cominci a prendere una sua formale ed organica struttura nell'insieme delle riflessioni fino ad oggi proposte, emerge cioè una linea interpretativa di fondo sulla quale si possa poi ragionare nel merito)

La contingenza però che mi ha motivato in modo speciale ad intervenire scturisce da quello che ho testè definito una risposta "metodologicamente e dialetticamente scomposta, mal concepita e vanamente irridente", che nella sua globalità (e nei singoli elementi) sembrerebbe, di primo acchitto, più una infastidita reazione a una riflessione che in luogo d'essere semplicemente e legittimamente non condivisa (e controargomentata) sia stata indebitamente intesa quale provocazione e in quanto tale tratatta.

Senonchè quelle che a me sono apparse parole prive di senso logico compiuto e chiaramente denotanti una scarsa ed insufficiente lettura/comprensione delle considerazioni proposte da Saulnier nel suo post che quindi ne ha impedito una
critica puntuale degna di tal nome, hanno subito riscosso l' opportuna e rapidissima (io sono troppo lento) controrisposta di Saulnier.

Ebbene non posso che dire che se per il post originale di Saulnier, ribadisco una personale e positiva valutazione e una più che personale sensazione di condivisione, pur in un quadro di rispetto dell 'idea fondamentale di opinabilità che resta sovrano quando si esprimono personali rivisitazioni di vicende storiche,
non posso invece che quotare parola per parola (punteggiatura compresa) quanto Saulnier "è costretto" a replicare alla discutibilissima risposta prodotta.

Non avrei saputo sintetizzare meglio di quanto fatto da Saulnier, le lacune argomentative, le provocazioni sterili, e la generale "manomissione"/incomprensione degli elementi portanti della sua riflessione.

Vedo purtroppo con rammarico che MsNifelheim non ha inteso (o non ha voluto intendere) le ragioni, a mio avviso assolutamente ineccepibili che Saulnier ha lucidamente esposto nella sua risposta, e si lancia in una seconda "esegesi" che ripropone ed amplifica le falle logiche e dialettiche già correttamente segnalategli da saulnier.

Mi limito a segnalare un solo brillante esempio che è poi l'incipit di questo secondo maldestro intervento:

CITAZIONE
CITAZIONECITAZIONE SAULNIER INTEGRA
Nessuno scritto rabbinico avrebbe potuto pervenirci qualora avesse contenuto un riferimento esplicito a Gesù il Nazareno (cioè non ‘traslato cronologicamente’ e non camuffato mediante l’uso di pseudonimi).



CITAZIONECITAZIONE SAULNIER INTEGRA
E’ a torto che si dice che il Talmud non contenga la confutazione del Nuovo Testamento, quando tutte le affermazioni, tutti gli insegnamenti, tutte le storie degli Evangelisti sono ampiamente spiegate e vi si dimostra in maniera chiara chi fu il Cristo e quali furono i suoi seguaci, dove egli nacque, da chi e quando, e perché, come e sotto chi egli fu giustiziato


Quale teniamo delle due affermazioni di Saulnier?

CITAZIONEAncora una volta MsNifelheim ha troncato ‘sbadatamente’ la citazione

Mentre Saulnier 'sbatamente' è riuscito a dire una cosa e il suo contrario

come è possibile non riuscire a comprendere un passaggio cosi elementare riuscendo così a distorcerne a tal punto il senso da accollarnere al titolare una autocontraddizione che non sta... nè in cielo nè in terra...

Come si evince chiaramente dal testo originale e completo di Saulnier, la prima delle due citazioni (portate da MsNifelheim come primo dei due elementi della sbandierata contraddizione) è effettivamente un' assunzione personale di Saulnier che sostiene che:

Nessuno scritto rabbinico avrebbe potuto pervenirci qualora avesse contenuto un riferimento esplicito a Gesù il Nazareno (cioè non ‘traslato cronologicamente’ e non camuffato mediante l’uso di pseudonimi).

Poi Saulnier nel tentare di argomentare e consolidare questo suo assunto personale (che poi non è necessariamente solo suo) cerca di spiegare quali possano essere stati i motivi storici che hanno condotto gli stessi ebrei ad autocensurare la loro letteratura e a titolo di esempio cita documentalmente una direttiva interna al mondo ebraico tesa a censurare per l 'appunto le loro stesse scritture al fine di evitare che i cristiani potessero leggere e contestare passaggi sul cristo che sarebbero stati pericolosamente considerati blasfemi e alibi perfetto per giustificare eventuali ulteriori aggressioni.

a questo punto, e in funzione dell' argomento precedente saulnier giustamente fa notare come Lusitano (e non saulnier direttamente) potesse sostenere (imprudentemente o forse perchè da anticristiano non si voleve porre su una linea di prudenza) quello che secondo MsNifelheim sarebbe il secondo dei due elementi della sbandierata contraddizione

E’ a torto che si dice che il Talmud non contenga la confutazione del Nuovo Testamento, quando tutte le affermazioni, tutti gli insegnamenti, tutte le storie degli Evangelisti sono ampiamente spiegate e vi si dimostra in maniera chiara chi fu il Cristo e quali furono i suoi seguaci, dove egli nacque, da chi e quando, e perché, come e sotto chi egli fu giustiziato

e che invece risulta, nel ragionamento generale (che ovviamente si può condividere o meno) assolutamente logico e lineare.

Vale a dire che, sembra plausibile che Lusitano, ribellandosi al trend generalizzatosi fra gli ebrei che avevano scelto prudentemente di censurare le loro proprie scritture, relegando certe conoscenze/informazioni ad una più sicura trasmissione orale, avesse deciso di affermare con rabbiosa sicumera e conoscendo/avendo accesso a fonti originali non censurate che:

Extare in Talmudicis libros integros quibus affatim tota Evangeliorum historia improbetur

da che risulta, spero definitivamente, evidente che non sussista alcuna contraddizione, alcuna sbadataggine, che non ha alcun senso logico domandare "Quale teniamo delle due affermazioni di Saulnier?", che l'affermazione "Mentre Saulnier 'sbatamente' è riuscito a dire una cosa e il suo contrario" è sicuramente indice di una grave incomprensione del testo di base.

Tutto il resto è un po' inevitabile conseguenza di questo errato approccio alla riflessione altrui e procede "serenamente" attraverso stralci poco avveduti e commenti che conseguentemente "vanno paradossalmente fuori traccia".

Ora dell' onestà intellettuale avete gia parlato entrambi e mi limiterei solo ad aggiungere, a mo' di battuta, che più che "parole sante" si tratterrebbe di "parole laiche"...

Mi preme solo concludere dicendo che le riflessioni come quelle di Saulnier (e mi prendo la briga di aggiungere anche quelle che più sporadicamente tento di inserire personalmente) possono senza ombra di dubbio cosituire dal punto di vista dei contenuti e delle ipotetiche risultanze un enorme cumulo di sciocchezze, ma resta inteso che per smontarle, contestarle, controargomaentarle ecc occorra quanto meno sforzarsi di comprenderne il flusso logico, evitando di trasformarle, attraverso uno scaltro ed insipiente taglia e cuci, in cosa altra da quello che vogliono essere.
buona giornata
Jehoudda



 
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11 replies since 9/8/2010, 10:45   1180 views
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