Studi sul Cristianesimo Primitivo

Simone lo zelota

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MsNifelheim
view post Posted on 28/8/2010, 10:44     +1   -1




Simone lo zelota non appare mai fuori dalle liste dei dodici apostoli. Viene chiamato "lo zelota" in Marco e Matteo, "il cananeo" in Luca. Molti studiosi sono dell'opinione che zelota traduca la parola aramaica qan'ana', ossia zelante, che appunto compare nella traslitterazione di Cananeo.
Una delle tesi sull'origine di questa designazione è quella che Simone facesse parte del gruppo degli zeloti descritti da Flavio Giuseppe. Cohen e Smith hanno comunque mostrato come la fazione rivoluzionaria organizzata descritta da GF si sia costituita solo durante la prima guerra giudaica - di conseguenza rispetto alle vicende gesuane si tratterebbe di un forte anacronismo.
Un esempio di zelota precedente al I secolo vi è il sacerdote Finees, descritto in 4Mac 18,12.
Anche se gli zeloti della legge potevano essere ostili ai gentili, generalmente la loro azione era rivolta nei confronti di ebrei apostati. Ad esempio Filone parla di zeloti delle leggi senza pietà nei confronti degli apostati.
Dunque è documentata una spinta da parte degli zeloti (non comunque il gruppo organizzato cui fa riferimento GF) nei confronti di altri ebrei e non nei confronti degli occupanti romani.
Bisogna inoltre ricordare che al tempo di Gesù la galilea era goveranata non tramite un governatore romano, ma tramite Erode Antipa (quindi un ebreo), il quale imponeva tasse e disponeva di un proprio esercito.

In realtà non è nemmeno chiaro se la designazione zelota indichi effettivamente degli "attaccabrighe" nei confronti di altri ebrei apostati. Infatti esistono altre ricorrenze che parlano di zeloti nel Nuovo Testamento

- in At 5,17 Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore
Nel testo greco, il termine zelos viene tradotto con gelosia o livore.
- Lo stesso Paolo di Tarso designa se stesso come zelante (o zelota) nella sua osservanza della Legge (quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge), Fil 3,6
- In At 22,3 abbiamo Ed egli continuò: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi"
- in Rom 10,2 Paolo, parlando degli ebrei non convertiti: Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza

 
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Hard-Rain
view post Posted on 28/8/2010, 11:23     +1   -1




Le parole di radice ζηλ sono usate anche nei testi filosofici (pagani) del I-II secolo d.C. per denotare un emulatore di qualcuno, anche di Dio (Zeus per i pagani). Uno dei traducenti più appropriati per ζηλωτης è, infatti, "emulatore", qualcuno che ama o ammira a tal punto qualcun'altro da cercare di imitarlo in tutto e per tutto. Alcuni esempi:

(1) In generale, il buon sovrano (ο βασιλευς ο αγαθος) deve ad ogni costo essere infallibile e ineccepibile nel discorso e nell’azione (nei fatti): se davvero bisogna che egli stesso, come ritenevano gli antichi (οι παλαιοι), sia legge vivente (νομος εμψυχος), costruttore (μηχανωμενος) di buona legislazione (ευνομια) e di concordia (ομονοια), capace di tenere lontano illegalità (ανομια) e sedizione/rivolta (στασις), essendo emulatore di Zeus (ζηλωτης του Διος) e padre di quelli che sono governati (da lui), proprio come (lo è) quello (= Zeus). (Musonio Rufo, Diatr. VIII ed. O. Hense, 1905).

L'espressione ζηλωτης του θεου si rintraccia anche nella letteratura religiosa giudaico-cristiana. Cfr. At. 22:3 e Rom. 10:2 per il Nuovo Testamento greco. Cfr. Es. 20:5, Es. 34:14, Deut. 4:24, Deut. 5:9, Deut. 6:15, Naum 1:2 per la LXX. Lo “zelo” per il Dio è dunque un concetto che si rintraccia anche nei testi pagani, cfr. anche Epittèto e cfr. Seneca, Epist., 95,51.

(2) bisogna che colui che desidererà piacere (τον αρεσοντα, dal verbo αρεσκω) a quelli (= agli dei) e avrà fiducia in loro (τον πεισθησομενον, ptc. fut. pass. di πειθω) cerchi/provi/tenti (πειρασθαι) per quanto è possibile (κατα δυναμιν) di somigliare a quelli (agli dèi). Se la divinità (το θειον) è fedele, anche egli sia fedele. Se libera, (anche egli sia) libero. Se è benefica, (anche egli sia) benefico. Se è generosa, (anche egli) sia generoso. Appunto deve fare e dire tutte le (cose) conseguenti, come un seguace/emulatore di Dio (ζηλωτης του θεου) (Epittèto, Diatribe, libro 2, cap. 14).

(3) Rendici (v. κατασκευαζω) ammiratori/seguaci (v. ζηλωτης) di te stesso, come Socrate (seppe) (rendere seguaci/ammiratori) di se stesso. (Epittèto, Diatribe, libro 3, cap. 7).

(4) Esiste infatti Socrate, o Diogene (di Sinope), affinché il suo elogio (del tiranno) sia (una) dimostrazione riguardo me (stesso)? Ho infatti forse cercato di emulare (v. ζηλοω) il suo carattere (το ηθος) (di Socrate, o Diogene)? (Epittèto, Diatribe, libro 4, cap. 7).
 
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view post Posted on 31/8/2010, 14:56     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 28/8/2010, 12:23)
Le parole di radice ζηλ sono usate anche nei testi filosofici (pagani) del I-II secolo d.C. per denotare un emulatore di qualcuno, anche di Dio (Zeus per i pagani). Uno dei traducenti più appropriati per ζηλωτης è, infatti, "emulatore", qualcuno che ama o ammira a tal punto qualcun'altro da cercare di imitarlo in tutto e per tutto. Alcuni esempi:

CUT

Se non risulta un'aggiunta improria, alla casistica riportata da Hard Rain
sul significato di "emulatore" trovabile nel significante "zelota"

si potrebbe aggiungere anche una passo di Giuseppe Flavio,
dove lo scrittore, dopo la parola "zeloti", usa proprio i termini
"imitarono" e "emulare" nel tentativo di descrivere poi
il perchè delle loro azioni

Antichità giudaica, Lib VII, cap 8, par 268 e 269,
(lingua greca, anni 93-94 d.C. circa):

268
In tale clima propserarono al massimo gli *Zeloti*, un'associazione che confermò
con i fatti il suo nome;
269
essi infatti *imitarono* ogni cattiva azione e non tralasciarono di *emulare* alcun
misfatto registrato nella storia

Nota:
ovviamente è la traduzione italiana (e meglio sarebbe analizzare il passo originale greco)
 
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Saulnier
view post Posted on 4/9/2010, 12:03     +1   -1




In effetti alcuni autori ecclesiastici hanno provato a dare a questo soprannome di "zelota" per Simone una connotazione di tipo differente.

Lenain de Tillemont (citando san Gerolamo e sant’ Ambrogio) nelle sue Memorie di Storia Ecclesiastica.

Tutto ciò che possiamo dire di sicuro su Santo Simone è che Gesù Cristo lo elevò alla dignità dell’apostolato e che egli aveva il soprannome di Cananeo o Cananita, e di Zelante, che è ciò che significa in ebreo la parola Cananeo. E nulla potrebbe meglio esprimere lo spirito apostolico, che questo zelo santo che ci fa guardare i nemici di Dio come i nostri veri nemici, per quanto prossimi essi possano essere a noi secondo la carne.

Alban Butler (Vies des pères, martyrs et autres principaux saints):

Se si vuol credere a Niceforo Callisto (Hist.Eccl. libro 2, cap.40), questo soprannome fu dato a san Simone solo dopo che egli fu chiamato all’apostolato, e questo a causa del suo zelo e del suo attaccamento per il suo divino Maestro. D’altronde, secondo lo stesso autore, egli si era sempre mostrato un fedele osservatore della Legge e molto opposto a coloro che se ne discostavano. Ma questa circostanza non si trova in alcuno degli evangelisti. (Et pour cause!!!)

J. Croiset (Exercices de pieté pour tous les jours de l'année):

Dopo che santo Simone decise di rinunciare a tutto per seguire Gesù Cristo, egli non ebbe più altro Maestro. Egli fu così attaccato a questo divino Salvatore che non lo poté più perdere di vista: attento a tutte le sue istruzioni, testimone assiduo di tutte le sue meraviglie, divenne ben presto uno dei suoi più serventi discepoli ed il suo amore per Gesù Cristo, il suo zelo tutto di fuoco per la gloria del suo divino Maestro, ne fecero ben presto uno dei più grandi Apostoli del Salvatore.

Ricapitoliamo:

Simone lo zelota non riconosceva altro Maestro all'infuori di Gesù Cristo.

Simone fu detto lo zelota a causa del suo zelo (tutto di fuoco!) e del suo attaccamento per il suo divino Maestro.

Simone lo zelota si era sempre mostrato un fedele osservatore della Legge e molto opposto a coloro che se ne discostavano.

Nulla potrebbe meglio esprimere lo spirito apostolico, che questo zelo santo che ci fa guardare i nemici di Dio come i nostri veri nemici, per quanto prossimi essi possano essere a noi secondo la carne


A questo punto, prima di volgere lo sguardo verso Epitteto o Musonio Rufo, per trovare una spiegazione coerente a questo soprannome io mi concentrerei sul contesto storico del I secolo A.D. in Palestina, lasciando da parte solo per un attimo i bucolici racconti evangelici.
 
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MsNifelheim
view post Posted on 4/9/2010, 12:40     +1   -1




CITAZIONE
A questo punto, prima di volgere lo sguardo verso Epitteto o Musonio Rufo, per trovare una spiegazione coerente a questo soprannome io mi concentrerei sul contesto storico del I secolo A.D. in Palestina, lasciando da parte solo per un attimo i bucolici racconti evangelici.

Perchè, l'utilizzo di "zelo per Dio" compare solo nei bucolici racconti evangelici?
Come segnala Hard, cfr. Es. 20:5, Es. 34:14, Deut. 4:24, Deut. 5:9, Deut. 6:15, Naum 1:2 per la LXX. Lo “zelo” per il Dio è dunque un concetto che si rintraccia anche nei testi pagani, cfr. anche Epittèto e cfr. Seneca, Epist., 95,51.
A me sembra che possiamo trovare ampi riferimenti veterotestamentari...
 
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4 replies since 28/8/2010, 10:44   1601 views
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