| Se trovi piombo e lo rifondi, esso torna praticamente nuovo. Se pensi di recuperare condutture antiche, già commetti un errore, perché la rilavorazione di un metallo antico è operazione tutt'altro che facile e certamente facilmente individuabile. L'ossido del piombo è bianco, ma se lo conservi in un'anfora sigillata quindi all'interno di un ambiente senza ossigeno (almeno così risulta, poi chissà), cioè in atmosfera riducente, le cose sono ben diverse (senza ossigeno non v'è ossidazione ed il piombo rimane o torna metallico!). Per altro pare che vi siano anche fogli di rame, così ho letto da qualche parte. Qui comunque rimane sempre il fatto che ad Oxford hanno fatto analisi ben precise e prima di dire che siano dei pirla, è necessario capire due semplici cose: a) se hanno effettivamente analizzato elementi di questa "libreria" (ma non vi sono motivi per ritenere il contrario), b) se le analisi che hanno condotto sono conclusive (ma anche qui non vi sono motivi per ritenere il contrario), cioè se i materiali che hanno avuto a disposizione sono rappresentativi di tutta la collezione o soltanto di una parte (non v'è una chiara datazione di quei testi, c'è anche chi dice che parte di essi risalga al II sec. in connessione con la rivolta di Bar Kochba, quindi potrebbe anche trattarsi di una raccolta non omogenea di libri). Infine si ricade sempre sullo stesso punto: ci sono troppi elementi che cozzano e riguardano il grado logico della questione: compio scavi clandestini, mi spacco la schiena a rinvenire elementi in piombo decenti per sviare le indagini scientifiche dei laboratori e poi che faccio? Un "soup alphabet", copio una Monna Lisa qualsiasi (invece di uno tra i due miliardi di ritratti di Gesù presenti sulla Terra) e ci butto dentro elementi che non hanno nulla a che vedere con la storia del protocristianesimo così come si legge comunemente nella (per altro criticabile) produzione scientifica accademica odierna. Insomma un pirla di manifatturiero, nel 2011... Lo ritengo complesso da dimostrare, molto più complesso di quanto non sia dimostrabile che si tratti effettivamente di reperti antichi ergo autentici (poi che siano cristiani o di altra provenienza, questo è un altro discorso). Giacché insomma le uniche notizie scientifiche che abbiano sono le analisi di laboratorio, per ora dobbiamo basarci su quelle: i giochini in Photoshop su qualche foto scaricata su internet, o analisi paleografiche compiute sempre soltanto sulle foto scaricate da internet, lasciano il tempo che trovano. Vediamo adesso se la polizia Giordana che dice di aver recuperato 7 libri, farà in modo che possano essere seriamente analizzati: non sarà difficile a quel punto, con nuove analisi di laboratorio, capire se quel metallo è antico o antichizzato. Io preferisco non sbilanciarmi, ma se proprio devo dire la mia attualmente, non trovo alcun valido motivo basato su ragionamenti scientifici che impedisca di considerare quei libri antichi (ripeto, a prescindere dal loro soggetto)
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