Studi sul Cristianesimo Primitivo

Plinio e la testimonianza sui cristiani, Epp. 96-97. Trasmissione del testo e critica testuale

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Saulnier
view post Posted on 9/5/2011, 09:42 by: Saulnier     +1   -1




cit. jeohudda
CITAZIONE
10.VOGT, J., Aufstieg und Niedergang der römischen Welt , Berlino, 1989.
credo qui tu ti riferisca ad un articolo di Joseph Vogt apparso nella splendida Aufstieg und Niedergang der römischen Welt Potresti per cortesia darmi riferimenti più precisi?

Si tratta dell'articolo di Etienne Aubrion: "La ‘correspondance’ de Pline le Jeune" disponibile anche in anteprima limitata su google libri.

cit barionu
CITAZIONE
Questo di Jucundus è solo l'ultimo episodio che rende altamente probabile l' ipotesi di interpolazione per quanto riguarda Plinio.

Per quanto riguarda frate Giocondo, direi che la probabile esistenza ancor agli inizi del 1500 di un manoscritto mutilo (ma contenente le lettere 96-97 del Libro X) a Blois, scagioni in maniera completa il frate veronese da sospetti di interpolazione (bisognerebbe ipotizzare la stessa interpolazione in due manoscritti diversi: il Parisinus e il manoscritto mutilo di Blois).

Per averne la quasi certezza, bisognerebbe dimostrare che il manoscritto mutilo consultato da Guido de Grana alla fine del XIII secolo sia lo stesso copiato da Leandro per Avantius. Fondamentale sarebbe comprendere se Guido ha consultato il Libro X a Blois, dove presumibilmente Leandro ha copiato il Plinio per Avantius (e dove anche Lascaris non trovava il tempo per copiarlo nel 1501).

Impossibile?

In verità no, perché sappiamo (vedi sopra) che Leandro ha collazionato a Blois un codice di Persio con scolii attribuiti a Cornuto che Guido de Grana conosce e cita spesso nelle sue postile bernensi e nel commento a Ugo di Macon . Ci dice il Professor Stagni:

Al momento, visto che ancora si attende un’edizione degli scolii a Persio, non sono in grado di stabilire se gli estratti di Leandro da Cornuto presentini errori congiuntivi o comunque varianti significative in comune con le citazioni di Guido; ma niente prova il contrario.

Qualora dunque il codice di Persio commentato da Cornuto (e collazionato a Blois da Leandro) fosse lo stesso conosciuto da Guido (e quindi residente a Blois) allora il dubbio non dovrebbe più sussistere.

cit. MsNifelheim
CITAZIONE
Esistono studiosi che sostengono questa tesi?

Per quanto riguarda invece la presunta autenticità delle lettere di Plinio (che è cosa differente dall’asserire la colpevolezza di Giocondo) esistono, come è ovvio, partigiani dell’una o dell’altra tesi.

E questo già a partire dalla fine del XVIII secolo quando Johann Semler, il padre del razionalismo tedesco e primo ad affermarne la non autenticità sulla base di argomenti interni al testo, ebbe a definire queste lettere di Plinio (in Novae Observationes del 1788):
stolidissimae nugae fraudesque non piae, sed impudentissimae.

Ma aldilà della solita lista degli autori pro e contro (reperibile un po’ ovunque sul web), che può andar bene eventualmente per una bibliografia ma che ha poco senso in un forum, intendo portare avanti nei prossimi giorni una critica del testo basata su argomenti , utilizzando naturalmente il lavoro prezioso di tutti quegli eruditi che hanno affrontato la questione, non negli ultimi 50 anni ma negli ultimi 250, e che verranno naturalmente citati in bibliografia.



 
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7 replies since 7/5/2011, 17:16   3834 views
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