Studi sul Cristianesimo Primitivo

Plinio e la testimonianza sui cristiani, Epp. 96-97. Trasmissione del testo e critica testuale

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Polymetis
view post Posted on 9/5/2011, 17:26 by: Polymetis     +1   -1
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CITAZIONE
E questo già a partire dalla fine del XVIII secolo quando Johann Semler, il padre del razionalismo tedesco e primo ad affermarne la non autenticità sulla base di argomenti interni al testo, ebbe a definire queste lettere di Plinio (in Novae Observationes del 1788):
stolidissimae nugae fraudesque non piae, sed impudentissimae.

Erano epoche di ipercriticismo, e si dubitava di tutto perché era di moda farlo. Argomenti da inventare non mancano certo a chi voglia mettere in dubbio l'autenticità di un'opera. Nell'Ottocento ad esempio l'ipercriticismo tedesco era arrivato a negare in alcuni suoi esponenti che ci fosse arrivata anche solo un'opera di Platone genuina, o, nei campo della neotestamentaria, una sola epistola paolina autentica. Ma simili esagerazioni sono state da lungo tempo abbandonate, sebbene avessero anche argomenti dalla loro parte: semplicemente, non erano conclusivi. Comunque la domanda di MsNifelheim resta. Chi sono gli studiosi che oggi mettono in dubbio queste lettere? Si tratta di una controversia morta e sepolta, per la quale si possono citare solo mummie, o qualche accademico dubita ancora oggi?
A me il "gioco della lista dei nomi pro e contro" che tu disdegni invece interessa sommamente, perché dal confronto statistico si può subito mettere a nudo una tesi ascientifica che si basa sulla fantasia e le fissazioni private di qualche studioso, o, peggio, sulle fissazioni maniacali di qualche dilettante.

Ad maiora
 
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7 replies since 7/5/2011, 17:16   3834 views
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