Studi sul Cristianesimo Primitivo

Liturgia Sacramentaria

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view post Posted on 13/11/2011, 10:02     +1   -1
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Nella Chiesa ortodossa ci sono anime molto diverse. Il testo citato da Lucifero dice che per i cattolici successione apostolica ed eucaristia degli ortodossi sono validi, ma non è affatto detto che sia sensato porre la domanda al contrario, e cioè domandarsi se l'eucaristia e la successione apostolica della Chiesa Cattolica siano valide per gli ortodossi, perché questo implicherebbe costringere l'interlocutore a dover rispondere in base ad una categoria di "validità"\"non validità" che invece è assai latina. L'igumeno Andre ha già scritto: "Il concetto di "validità" è tipico della teologia romana, che noi ortodossi vediamo condizionata dalla mentalità giuridica romana (precristiana)"
Ha già scritto pure che "Altri invece parleranno di un riconoscimento completo dell'intera vita sacramentale della chiesa romana. Per ora, non c'è una decisione conciliare in merito." Sicché, mi sembra evidente che voler mettere una griglia interpretativa unica sui rapporti tra ortodossi e cattolici sia già stato dichiarato fuori luogo. I livelli di apertura variano tantissimo a seconda degli esponenti, e questo proprio perché non essendoci un'autorità centrale unica come quella del papa di Roma c'è una vasta indipendenza, sicché possiamo andare da atteggiamenti di totale chiusura come quelli dei monaci dell'Athos fino ad atteggiamenti di ecumenismo sin troppo affrettato.

Ad maiora
 
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view post Posted on 13/11/2011, 13:09     +1   -1
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Credo anche che esista una certa ambiguità da parte romana, perché se da un lato alcuni documenti (privi di valore dogmatico nel senso autoritativo del termine) come Unitatis Redintegratio dichiarano notevoli aperture nei confronti della Chiesa Ortodossa, altri (che invece hanno un peso dogmatico) sono di segno totalmente opposto.
Ad esempio, sappiamo che la dogmatica cattolica divide le verità di fede in tre categorie (doctrina divina/ doctrina catholica / doctrina ecclesiastica; ma altre denominazioni sono possibili). Nel primo gruppo c'è ciò che comunemente chiamiamo dogma, cioè un assunto irreformabile, divinamente rivelato, cui bisogna credere con "fede teologale", pena la caduta nell'eresia (CIC 751). In questo gruppo figurano, tra l'altro la dottrina sul primato e l'infallibilità del papa e l'immacolata concezione.
Ora, nessun ortodosso, neanche il più progressista, si dichiarerà possibilista nei confronti di questi pezzi di dogmatica di primo grado, con la conseguenza logica di ricadere ipso facto nella categoria di "eretico".
Ebbene, se andiamo a cercare nel Denzinger qualcosa sull'eresia, uno dei primi rimandi (forse il primo) è un testo che gode di un certo peso di autorità, le definizioni degli errori di Lutero nella bolla Exsurge Domine di Leone X. Qui, al punto 33 si condanna la preposizione di Lutero secondo cui "È contro la volontà dello Spirito che gli eretici siano bruciati". Rimanendo sempre nella logica, affermare che questa proposizione è falsa significa affermare che "lo Spirito vuole che gli eretici siano bruciati".
Chiunque si renderà conto che con queste premesse è oggettivamente complesso sbloccare la situazione.

Tornando al problema della mancanza di una autorità centrale, io ritengo che sia un falso problema. Nei confronti del dogma l'Ortodossia ha un unico referente, che è lo Spirito Santo incarnato nella Traditio e che ha ispirato i santi Padri che hanno parlato nei Concili Ecumenici. Dunque potranno esserci pareri diversi su fatti teologicamente irrilevanti, come se l'eucaristia celebrata da un vescovo eretico sia o meno una vera eucaristia, ma di certo nessuno avrà dubbi, ad esempio, sulla processione dello Spirito Santo. Dunque, in conclusione,se ci sono ambiguità o manifestazione apparentemente divergenti nei confronti dell'altra Chiesa, questi non sono affatto nella Chiesa Ortodossa, ma proprio in quella Cattolica, e questo accade proprio perché c'è un'autorità centrale che risponde solo a se stessa e che può cambiare le carte in qualsiasi momento tale che, dopo secoli, si trovano documenti conciliari che dicono tutto e il suo contrario, dal riconoscimento della Chiesa Ortodossa come una vera chiesa con sacramenti "validi", al fatto che lo Spirito vuole che gli eretici (ortodossi) vengano bruciati.

Ma per non andare offtopic (e off-forum!) guardiamo al primo millennio e non ai documenti della storia recente.
 
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igùmeno Andrea
view post Posted on 13/11/2011, 17:54     +1   -1




Ho venerato recentemente le reliquie del grande combattente anti-ariano San Lucifero di Cagliari, spero che il nick sia nel suo onore...

È vero che qui ci allontaniamo su un Off Topic, che poi non è il mio terreno preferito. Comunque, bisogna cercare di rispondere.

Come sempre in questi casi, credo che la risposta sia si e no. I criteri di pensiero dei latini sono più giuridici che pneumatici e quindi le loro domande spesso non hanno molto senso per gli Ortodossi.

Per le scomuniche: quelle del 1054 erano ad personam. Humbert von Silva Candida nel nome del papa di Roma (defunto, ma non lo sapeva Humbert) Leo der Neunte, ha (invalidamente perché il papa era morto) scomunicato il Patriarca Michele Cerulario di beata memoria perché questi rifiutava di accettare l'illegale giurisdizione universale del papa di Roma e perché rifiutava di professare la nuova eresia franka del filioque. In risposta, il patriarca Michele ha scomunicato Humbert. Non erano scomuniche di una Chiesa all'altra. Quando sono stato levate quaranta anni fa da Paolo VI e dal patriarca Atenagora di Costantinopli, era un puro atto politico, certo un rimpianto per gli errori del passato, ma non hanno ristabilito la comunione tra le due chiese, ciò che sarà possibile quando il disaccordo dottrinale sarà risolta e quando chi ha sbagliato rinuncia all'errore. Essi potevano levare quelle scomuniche, perché si trattava dei loro predecessori. Non era una questione che riguardava la Chiesa Ortodossa degli altri Patriarcati.

Quindi non c'è mai stato una formale scomunica della chiesa di Roma, né dei suoi fedeli. Rimane che codesti fedeli non possono accedere ai misteri della Chiesa Ortodossa perché, in quanto membri di una chiesa che professa un certo numero di eresie, dovrebbero prima rinunciare a tali eresie ed essere riuniti alla Chiesa.

Dunque, niente scomunica come la scomunica romana dei protestanti. Poi, il caso della chiesa di Roma è storicamente e dottrinalmente ben diverso di quello dei protestanti.

Per la Chiesa Ortodossa, ricevere i misteri in una chiesa significa certamente l'unione individuale con Cristo, ma anche con il suo Corpo Mistico, che è la Chiesa ed è una. È dunque da escludere la possibilità di ricevere i misteri in una chiesa che non sia in comunione con la Chiesa Ortodossa, o di dare l'accesso ai santi misteri a cristiani che non siano già riconciliati con la Chiesa Ortodossa. Sembra che la chiesa romana ponga meno accento sull'aspetto ecclesiale del ricevimento dei sacramenti, e dunque, con un approccio tutto sommato più devozionalista o pietista (anche se l'aspetto ecclesiale è preso in conto in diversi documenti) si sentono autorizzati di offrire i misteri a cristiani che non sono membri della loro chiesa in virtù di una percepita comunione parziale.

Come ho detto prima, è ovvio che la Chiesa Ortodossa riconosce la permanenza di molti elementi della Chiesa di Cristo, "sopravissuti" nella chiesa romana, vicinissima a noi su moltissimi punti. Ma non condivide l'approccio romano di fare delle eccezioni per quanto riguarda la comunione. L'unico caso, che è anch'esso un'eccezione "per economia" è la possibilità, previa autorizzazione del vescovo ortodosso, di dare il mistero del matrimonio (notare il mio linguaggio) ad una coppia mista di cui una parte è ortodossa e libera e l'altra è battezzata fuori della Chiesa e libera. Ma non potranno ricevere la divina Comunione insieme. Per noi è escluso dare il mistero del matrimonio ad un Ortodosso e un non battezzato, rito che esiste nella chiesa romana, al nostro stupore. Ma poi, la chiesa latina ha una teologia diversa del matrimonio: i "ministri" sarebbero gli stessi che ricevono il sacramento. Ma se fosse così, un matrimonio con un non battezzato è ancor più incomprensibile: un non battezzato sarebbe il ministro di un sacramento cattolico??!!

Bisogna distinguere tra il concetto chiaro e pratico della comunione nel senso che sto scrivendo adesso e quello più, diciamo, poetico del documento del Vaticano da lei citato. Penso che in quel senso poetico la Chiesa Ortodossa possa riconoscere nella chiesa romana enormemente di zone di comunione. Ma tuitto questo rimane potenziale per quanto ci riguarda, nell'attesa di essere attuato tramite l'ingresso nella comunione (nel mio senso) con la Chiesa.

Spero di essere stato chiaro ma non offensivo!

Un abbraccio,
igùmeno Andrea
 
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view post Posted on 13/11/2011, 18:30     +1   -1
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CITAZIONE
, con un approccio tutto sommato più devozionalista o pietista (anche se l'aspetto ecclesiale è preso in conto in diversi documenti) si sentono autorizzati di offrire i misteri a cristiani che non sono membri della loro chiesa in virtù di una percepita comunione parziale.

Tanto per essere precisi, questo è quello che dice esattamente il diritto canonico latino sul dare sacramenti ai non cattolici:

Can. 844 - §1. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai soli ministri cattolici, salve le disposizioni dei §§2, 3 e 4 di questo canone e del ⇒ can. 861, §2.
§2. Ogni qualvolta una necessità lo esiga o una vera utilità spirituale lo consigli e purché sia evitato il pericolo di errore o di indifferentismo, è lecito ai fedeli, ai quali sia fisicamente o moralmente impossibile accedere al ministro cattolico, ricevere i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi da ministri non cattolici, nella cui Chiesa sono validi i predetti sacramenti.
§3. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi ai membri delle Chiese orientali, che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora li richiedano spontaneamente e siano ben disposti; ciò vale anche per i membri delle altre Chiese, le quali, a giudizio della Sede Apostolica, relativamente ai sacramenti in questione, si trovino nella stessa condizione delle predette Chiese orientali.
"

Sicché c'è scritto che: 1)Se non c'è un prete cattolico a disposizione, si può ricevere l'eucaristia da un ortodosso (sempre che te la voglia dare, cosa che capita raramente*). 2)Il prete cattolico può amministrare i sacramenti ai fedeli di quelle chiese che abbiano dei sacramenti validi a giudizio della Sede Apostolica (es. gli ortodossi).


*In questa discussione di google-gruppi ho però letto ad esempio l'esperienza di due cattolici che hanno chiesto ed ottenuto la comunione in chiese ortodosse, molto dipende dai celebranti. Leggete gli ultimi 3 messaggi di questa discussione: http://groups.google.com/group/it.cultura....d2370f4?hl=it&q

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igùmeno Andrea
view post Posted on 13/11/2011, 21:47     +1   -1




Il testo citato da Polymetis mi sembra molto giuridico-legalista, ma ispirato da una teologia pietista o devozionalista, che può concepire la Comunione senza essere in comunione. Dio non è legato dal nostro accesso ai misteri per comunicarci la grazia di cui abbiamo bisogno. Un esempio è Sant'Antonio il Grande, che visse 40 anni nel deserto senza la Comunione e diventò uno dei più grandi santi.

L'esempio clamoroso citato da Teodoro di contraddizioni o assurdità commesse dal "magistero" romano potrebbe essere moltiplicato multipliciter. In ogni caso, se il 6° Concilio ecumenico poteva condannare il papa Onorio per eresia e anatemizzarlo, significa che il valore del "magistero" papale è tutto relativo - relativo ai Concili Ecumenici, appunto.

Ho perso la pazienza nella discussione citata da Polymetis, particolarmente le stupidaggini di Andrea Nicolotti, che dovrebbe sapere meglio, e così non ho trovato l'esempio della comunione data agli eterodossi. Ma poch'importa, abusi ci sono sempre, sed abusus non tollit usum, dice Tommaso d'Aquino giustamente. Il fatto che alcuni sacerdoti ortodossi abbiano trasgredito per ignoranza o per convinzioni eterodosse l'ortoprassi è certamenti un fatto grave ma non cambia nulla alla nostra teologia. Alcuni anni fa si ha fatto un sondaggio tra i sacerdoti cattolici di Parigi, con il risultato che 50% risposero non credere alla presenza eucaristica né alla divinità di Cristo. Situazione senz'altro catastrofica per i cristiani romani di Parigi, ma che non cambia nulla alla dottrina della chiesa romana.

Magari torniamo ora ad argomenti un po' più centrati sul tema di questo forum?
 
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mwelwa
view post Posted on 5/3/2012, 12:02     +1   -1




Caro Padre, mi può spiegare perfavuore, l'intimo conssione essitente tra storia della salvezza e liturgia passando attrverso l'esplicitazione del concetto di memoriale, del ruolo della parola di Dio, del significato del simbolo e del rito del Mistero Pasquale per il culto "in spirito e verità".
 
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view post Posted on 5/3/2012, 20:45     +1   -1
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QUOTE (mwelwa @ 5/3/2012, 12:02) 
Caro Padre, mi può spiegare perfavuore, l'intimo conssione essitente tra storia della salvezza e liturgia passando attrverso l'esplicitazione del concetto di memoriale, del ruolo della parola di Dio, del significato del simbolo e del rito del Mistero Pasquale per il culto "in spirito e verità".

Caro mwelwa, come avrai letto nel Regolamento è buona norma presentarsi nell'apposita sezione prima di postare sul forum.
Attendiamo quindi la tua presentazione per poterti dare il benvenuto e cominciare a discutere, se possibile, gli argomenti da te proposti.

Grazie, ciao
Talità
 
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a_ntv
view post Posted on 6/3/2012, 21:33     +1   -1




Relativamente all'evento culminante del 1054 (la scomunica posta il 16 luglio 1054 dal legato papale Umberto di Silva Candida sull'altare di Santa Sofia), tale scomunica era assolutamente nulla, perché Papa Leone IX era già morto da qualche mese e quindi Umberto di Silva Candida non era più legato papale e non aveva più alcun potere.

Però gli Ortodossi hanno pompato tale atto al di fuori di ogni ragionevole senso per essere indipendenti e servire meglio i loro referenti politici (prima gli imperatori bizantini, poi i sultani ottomani -leader religiosi islamici- a cui i patriarchi di Costantinopoli hanno sempre giurato fedeltà).
 
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view post Posted on 7/3/2012, 12:35     +1   -1
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CITAZIONE (a_ntv @ 6/3/2012, 21:33) 
Relativamente all'evento culminante del 1054 (la scomunica posta il 16 luglio 1054 dal legato papale Umberto di Silva Candida sull'altare di Santa Sofia), tale scomunica era assolutamente nulla, perché Papa Leone IX era già morto da qualche mese e quindi Umberto di Silva Candida non era più legato papale e non aveva più alcun potere.

Come ben evidenziato dalla critica moderna, la vecchia questione sulla validità di tali scomuniche va comunque ridimensionata. In M. G. D'Agostino, Il Primato della sede di Roma in Leone IX (1049-1054). Studio dei testi latini nella controversia greco-romana nel periodo pregregoriano, ed. San Paolo, 2008, puoi vedere nel dettaglio (intorno a pag 200-220, te lo direi con precisione se non fossi a Zanzibar ora) come possa essere sostenuta sia la tesi della validità che quella dell'invalidità. Di certo le scomuniche erano rivolte ad alcuni personaggi precisi (Michele Cerulario, Leone d'Ocrida, Niceta Pettorato e altri) e non alla Chiesa tout-court. Va pure ricordato che anche dopo la morte di Leone, Umbeto rimarrà ai medesimi uffici e comunque che la morte del papa comporti ipso facto l'invalidità di un atto conferito con una podestà che non è stata revocata è tutto da dimostrarsi. Si potrà forse convenire con d'Agostino che la cosa più sensata da fare è osservare la cosa non con categorie canoniche (terreno scivoloso) quanto con categorie storiche (ricezione). E in tal senso la tua conclusione :

CITAZIONE
Però gli Ortodossi hanno pompato tale atto al di fuori di ogni ragionevole senso per essere indipendenti e servire meglio i loro referenti politici (prima gli imperatori bizantini, poi i sultani ottomani -leader religiosi islamici- a cui i patriarchi di Costantinopoli hanno sempre giurato fedeltà).

Sembra fondarsi più su un pregiudizio di marca latina che non su qualche base storica, infatti suona coma una sparata completamente gratuita, e come tale da restituire al mittente con un "quod gratis adfirmatur, gratis negatur".
Di più in quel contesto sembra vero il contrario, visto che Costantino e Leone erano pressoché d'accordo in vista di un'alleanza anti-normanna, e dunque non avevano nessun interesse a mettersi in una bega teologica più dannosa che inutile fomentata da un pazzo come Silvacandida e un personaggio non meno ambiguo come il Cerulario. Quest'ultimo, anzi, fu più volte sanzionato dal Monomaco per la sua stupida indipendenza in questa faccenda, stante comunque che la cosa non ebbe allora l'eco e l'importanza che gli furono date in seguito, specialmente dopo Firenze.
Non si può comunque ignorare che tale gesto è storicamente rilevante non tanto per la sua valenza canonica (che ritengo prossima allo zero), quanto perché è una fonte della enorme distanza teologica (non liturgica, non pragmatica) che già all'inizio del secondo millennio esisteva tra la chiesa latina e tutte le altre. Ricordiamoci infatti che ciò che la storiografia dei vincenti ha imposto come lo "Scisma d'Oriente" è in realtà lo scisma del patriarcato di Roma rispetto alla tradizione degli altri 4 patriarcati, rimasti da allora fino ad oggi pienamente ortodossi.
Una serena analisi delle fonti, infatti, rivelerà che ogni deviazione teologica latina denunciata da Leone d'Ocrida come da Fozio prima di lui è difesa dai latini sulla base delle false decretali pseudo-isidoriane, forgiate ad arte in età carolingia e oggi ampiamente studiate e pubblicate (si veda il progetto pseudo-isidor, in tedesco ma con tutti i testi in latino) e sopratutto riconosciute pacificamente per ciò che sono, dei falsi.

Dunque, prima di lanciarci in invettive storicamente traballanti, si può pensare di circoscrivere un argomento e se ne può parlare con calma e con le fonti alla mano.

 
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23 replies since 29/10/2011, 08:29   1208 views
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