Studi sul Cristianesimo Primitivo

Salvezza e Redenzione nella mariologia per primo millennio, Attraverso lo studio dei testi liturgici

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Paolo Agostino Bonaventura
view post Posted on 30/8/2012, 20:33     +1   -1




Senza temere le bastonature di Teodoro, dico la mia.

Mi sembra che in sostanza ci sia un passo in una preghiera molto importante

CITAZIONE
ancora ti offriamo questo servizio razionale per quelli che riposano nella fede, progenitori, padri, patriarchi, profeti, apostoli, predicatori, evangelisti, martiri, confessori, asceti, e per ogni spirito giusto che ha compiuto la sua vita nella fede.
In modo particolare per la tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra, Madre di Dio e semprevergine Maria.

che ha ricevuto tre interpretazioni:

- da R Taft e dalla maggioranza degli studiosi moderni: la Chiesa del primo millennio "pregava per Maria e per i santi con le medesime parole che si usano per il nonno e la nonna"

- da Nicola Cabasilas nel Commento della Divina Liturgia: "Quindi commemora tutta l'assemblea dei santi. Essi sono il motivo per cui la Chiesa rende grazie a Dio. E' per loro che offre un sacrificio spirituale di ringraziamento; soprattutto è per la santa Madre di Dio, che sorpassa tutti gli altri in santità. Questo è il motivo per cui il sacerdote non chiede nulla in favore dei santi; piuttosto, egli chiede che possa essere assistito da loro nelle sue preghiere."

- dal vescovo George Wagner (citato da A Kniazeff, La Madre di Dio nella Chiesa Ortodossa: citazione che sarebbe meglio verificare...): la preghiera includerebbe in questa offerta del sacrificio di Cristo anche il beneficio che da esso quotidianamente possono ricavare come glorificazione i santi, non esclusa la santa Madre di Dio.


Cabasilas non aveva però a disposizione i metodi e gli strumenti della critica moderna.

Rimangono le opinioni di Taft e di Wagner, tra le quali non saprei quale scegliere: forse Taft, perchè difficiliore (e perchè espressa in termine squisitamente tecnici: “per il nonno e la nonna” :woot: ).

Tutta la discussione sulla preparazione storico-liturgica di Jesùs Castellano Cervera mi sembra poco pertinente: egli si limita a citare i due autori: eventualmente sarebbe meglio, per chi ha la possibilità, controllare le due citazioni: non si sa mai...

Ma quello che non capisco è :1221.gif: il salto logico :1221.gif: nell’affermazione:

CITAZIONE
la Chiesa del primo millennio :o: "pregava per Maria e per i santi con le medesime parole che si usano per il nonno e la nonna".

Tutta la Chiesa? :1122.gif:

Non sarebbe più corretto dire che un testo importante, ma isolato, risalente al primo millennio sembra presupporre una preghiera per Maria, in un passo di discussa interpretazione?

A meno che nelle opere di Taft non siano presentati altri testi che testimonino la diffusione di simili espressioni. Chi ha la possibilità ci riferisca, se ha tempo e voglia.

Sarebbe anche interessante sapere se Cabasilas sia il primo a sentire il disagio che il testo provoca alla nostra teologia o se opere precedenti e contemporanee abbiano cercato anch’esse di smussarlo.

Scusate l’intrusione.

:) :D :B):

Edited by Paolo Agostino Bonaventura - 31/8/2012, 11:51
 
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view post Posted on 31/8/2012, 11:00     +1   -1
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Caro Paolo,
Il testo delle intercessioni in CHR ha ricevuto ben più di tre interpretazioni, né è possibile metterle sulla stadera come se fossero equivalenti. Anche qui pecchi di mancanza di metodo storico, se posso permettermi, subito illustrando a mio avviso perché:

Taft è probabilmente il più eminente studioso di liturgia bizantina tuttora vivente, e di gran lunga colui che meglio conosce la storia del testo che la tradizione attribuisce a Giovanni Crisostomo. Basta scorrere la sua bibliografia (circa 800 voci!) per vedere quale sia stato il suo contributo alla Liturgiewissenschaft in tal senso. Giorgio Wagner, seppur studioso di ottimo livello, è decisamente un parvulus auctor, e inoltre si rifà alla medesima scuola del Taft, dunque le due entità non sono giustapponibili.
Ma veniamo a Cabasilas. Di norma quando un non-addetto ai lavori vuole parlare di liturgia tira fuori il Cabasilas, semplicemente perché è probabilmente il commentario più noto alla liturgia che abbiamo. Ciononostante, ve ne sono moltissimi altri e soprattutto di molto più antichi, e che quindi risentono in misura minore delle stratificazioni nei livelli di comprensione che il testo aveva acquisito nel corso della sua espansione e (inevitabilmente) corruzione.

E così, Visto che queste interecessioni sono nell'anafora da molto prima di Cabasilas, perché non andare a vedere altri autori che – se non altro cronologicamente – possano attestare in maniera più genuina il sensus auctoris? C'è l'enorme corpus omilare di Crisostomo, i commentari di Ps.Germano, di Massimo il Confessore, abbiamo una sfilza di testi cui possiamo riferirci per capire il senso primitivo di questa intercessione. Certo che se andiamo a prendere un testo del XIV secolo suonato troveremo la comprensione teologica di un uomo della tarda bizantinità, non certo il senso che a quella intercessione era attribuito dal suo autore e dalla comunità che originariamente la proclamava.

Il lavoro che fa Taft è proprio questo. Utilizzando il metodo della Liturgie comparée inaugurato da Anton Baumstark nella prima metà del secolo scorso va a scavare le fonti e le tradizioni parallele per capire la genesi e l'evoluzione di ogni unità liturgica, ivi compresa quell'intercessione. Naturalmente per far questo bisogna anche sapere che l'anafora in questione antedata il Crisostomo, essendo apparentata in maniera stretta con la cd. Anafora degli Apostoli, un altro testo antiocheno forse della seconda metà del IV secolo. È in questo contesto, nella Siria del IV secolo, che va cercata l'origine della nostra intercessione, non certo in Cabasilas.

Il risultato può sembrare sorprendente, ed è quello scherzosamente riassunto dallo stesso Taft nel video che hai citato: il Sitz im Leben dell'intercessione mariana è quello delle preghiere per i defunti, con tutte le conseguenze teologiche che vogliamo trarne, se è vero che legem credendi lex orandi statuat. Che la comunità orante non avesse in mente alcun purgatorio è del tutto ovvio, a meno che tu non voglia affermare che fedeli stessero pregando per liberare Maria dalle fiamme purificatrici del Purgatorio, una linea sulla quale difficilmente potrei seguirti.

A queste considerazioni aggiungo ancora una cosa. Non è affatto vero che il testo crisostomiano sia un'isola liturgica. Non può esserlo per vari motivi:

- La zona di Antiochia è uno dei principali centri di irradiazione liturgica della tarda antichità, e il formulario crisostomiano è il testo più rappresentativo di tale area
- Nel momento in cui le liturgie tendono ad invertire la rotta di frammentazione dei secoli precedenti e ad unificarsi in relativamente pochi testi (JAS, BAS, CHR per l'oriente) il fatto che CHR diventi nel tempo il formulario più in auge ci dice che era un testo teologicamente consono, in linea con la comprensione della fede e del culto della comunità che ha scelto non di marginalizzarlo, ma di metterlo al primo posto.
- Le reciproche influenze dei testi liturgici, ormai ampiamente studiate non solo da Taft ma da tutti gli studiosi di Liturgia Comparata, non consentono di affermare l'esistenza di nessun testo "impermeabile", sicché la presenza di quella intercessione in CHR non è da intendersi come un masso erratico nella Tradizione, ma semmai come un relitto di teologia arcaica.

In conclusione, l'argomento liturgico, uno tra i più interessanti per antichità e rilevanza nello studio della teologia del primo millennio, non solo non porta acqua al mulino del Purgatorio, ma svuota questa favola di ogni consistenza.
 
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Paolo Agostino Bonaventura
view post Posted on 31/8/2012, 16:45     +1   -1




Caro Teodoro,

quando un paziente entra in ambulatorio e mi dice: "Dottore, mi prescriva questo e quello perché l'ho visto su Internet..." faccio fatica a stare calmo ed ad essere gentile. :784.gif:

Immagino che tu possa avere la stessa reazione di fronte ai miei messaggi. Per questo le mie espressioni di ignoranza e di scuse sono sincere. :510.gif:

Sto partendo finalmente per le vacanze, sotto il sole di Cipro :1077.gif: , pronto ad un bagno di spiritualità ortodossa (e non solo...), e per il momento osservo solo una cosa: ho l'abitudine, quando posso, di controllare le fonti.

Ora l'Anafora dei Dodici Apostoli, che tu citi come apparentata alla Liturgia di San Giovanni Crisostomo e che è ancora in uso presso i Maroniti ed i Siro-Giacobiti, dice:

CITAZIONE
Ai nostri padri e fratelli che sono morti nella vera fede, concedi la gloria divina, nel giorno del giudizio; non entrare in giudizio con loro, poiché nessun vivo è innocente dinanzi a Te. Un solo essere fu trovato senza peccato sulla terra, il tuo Figlio unico, nostro Signore Gesù Cristo, il grande purificatore della nostra stirpe: per lui speriamo di trovare la misericordia e la remissione dei peccati per noi e per loro.
Ricordiamo specialmente la santa Madre di Dio, Maria sempre Vergine, i santi apostoli, i martiri che risplendono della loro vittoria e tutti i santi che ti furono graditi. Per la loro preghiera e la loro intercessione, proteggici dal male e la tua misericordia sia su di noi, in questo mondo e nell'altro, affinché glorifichiamo il tuo nome benedetto, per Gesù Cristo e lo Spirito Santo.

Riporto sempre da Bouyer nel libro già citato.

Qui la prospettiva riguardo Maria mi sembra completamente diversa dalla attuale spiegazione della Liturgia di San Giovanni Crisostomo. Viene invece posto un collegamento stretto tra preghiera per i morti e Giudizio divino, come tu sostieni nel messaggio riguardo il "purgatorio".

Con ciò non voglio dire che Taft abbia torto o che tu non abbia ragione. Semplicemente è bene sempre controllare su quali basi, su quali testimonia sono costruite le ipotesi allo stato attuale più probabili: puoi indicarmi i commenti da te accennati, di Giovanni Crisostomo, Massimo il Confessore...? Con PG disponibile sul deskop di casa li studierei volentieri (al mio ritorno). :mf_bookread.gif:

Altrimenti il brano di San Giovanni Crisostomo rimane, benché importante e interessante, manifestatamente isolato. :(

Io capisco anche che questi argomenti sono stati da te studiati probabilmente per anni ed assimilati da tempo e dovere spiegare le cose più semplici o andare a riguardare e dovere riportare citazioni per te ormai scontate sia una scocciatura.

Per questo ti chiedo ancora pazienza, ma anche di indicare da quali testimonianze, specialmente primarie, hai ricavato le tue convinzioni.

Grazie.

:) :D :B):
 
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view post Posted on 2/9/2012, 18:22     +1   -1
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Caro Paolo,
Mi chiedi di dare ulteriore ragione delle "mie" convinzioni, sebbene esse non siano tanto le mie, quanto quelle di Robert Taft. Ciò che posso fare nel mio piccolo è di fornire dettagli ulteriori per illustrare che l'intercessione mariana della Liturgia di san Giovanni Crisostomo (d'ora in avanti CHR) non sia un ramo secco, isolato e magari tardivo della tradizione, ma al contrario un relitto di teologia arcaica.

Il concetto di offrire l'anafora "per" (ὑπέρ) i santi, è un carattere arcaico, come si può evincere dalla sua presenza in Const. Ap. VIII. Che sia un tratto arcaico è desumibile anche dal criterio delle aree laterali: infatti nella liturgia armena esiste una petizione affinché Dio "dia pace ai santi" (sic!) (LEW, 440).
Ma anche altri testi hanno un'idea simile, chiedendo di "ricordarsi dei santi" ad es. un frammento est-siriano del VI secolo (Brightman, Liturgies Eastern and Western, d'ora in poi LEW, 516), l'anafora di san Giacomo (d'ora in poi JAS, LEW, 57. Altri esempi dall'Egitto e dalla Siria Orientale in LEW 128 e 440.

Proprio in JAS la struttura delle intercessioni per i defunti è:
- ricordati dei santi padri, patriarchi, profeti, apostoli, confessori
- di ogni spirito giusto (i.e. i santi)
- della Madre di Dio
- di s.Giovanni Battista
- Apostoli ed evangelisti
- Martiri
- etc.

Talché si vede che la Madre di Dio è inserita nelle intercessioni per i defunti (una struttura del tutto simile ma in un testo meno prolisso c'è in BAS-Alex). Che la sua presenza in relazione ai defunti sia antica lo si può vedere anche dal commentario di Giacomo di Edessa (AD 708, Ed. Rahmani, pp. XIX-XX) che coerentemente menziona l'intercessione mariana immediatamente prima di quelle dei defunti.

Secondo Mazza (Rendere Grazie, EDB, 303 scc.) le intercessioni di CHR sono una innovazione rispetto all'ur-text dell'Anafora degli Apostoli (che è diversa dall'anafora dei 12 Apostoli ma che da questa deriva) e derivano recta via da BAS-Alex (la recensione alessandrina dell'anafora di san Basilio), ma la materia è assolutamente contesa. Ad es. Kucharek (e molti con lui) sostiene che CHR sia più antico e primitivo di BAS. In ogni modo anche secondo Mazza non tutte le interecessioni di CHR derivano da BAS: ad es. quando si dice "ricordati della Chiesa, etc" CHR andrebbe a pescare non da BAS ma da "la tradizione siriaca soggiacente", come dicevo.

La materia, come si può vedere, è piuttosto complessa. Per cercare di trarre una sintesi, si può osservare che il sitz-im-leben dell'intercessione mariana non solo in CHR ma in generale nelle anafore orientali del primo millennio è quello delle preghiere per i defunti. Di qui i testi assumono forme diverse, dalle formulazioni "per" (offriamo questo sacrificio "per" questo e quello) a quelle "ricordati di", ma il senso non cambia di molto. C'è da ricordarsi che nel loro sviluppo millenario tutti questi testi hanno in qualche modo smussato gli elementi non più in linea con la teologia che nel frattempo si era sviluppata, sicché è questa la spiegazione dell'apparente isolamento di CHR nella formulazione della sua intercessione mariana, ma essa va intesa come un relitto appunto, e non come una strana e isolata innovazione.

Dunque la Chiesa primitiva "pregava per la Madre di Dio con le stesse parole che usava per il nonno o la nonna", come suggerisce il buon Taft, un'idea che difficilmente si sposa con il purgatorio.
 
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view post Posted on 3/9/2012, 13:33     +1   -1
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Brevissimamente,
Oltre ai riferimenti bibliografici che ho sparso nella prima pagina di questo thread, aggiungo questo sul tema delle intercessioni "per":

I riti di ordinazione e la Cilicia armena, tesi di dott. di Claudio Gugerotti, P.I.O., 28/6/1996, rel. R. Taft, correl. B.L. Zekiyan (PUBBLICATA).

Robert F. Taft, "Praying to or for the Saints? A Note on the Sanctoral Intercessions Commemorations in the Anaphora: History and Theology," in Michael Schneider, Walter Berschin, eds., Ab Oriente et Occidente (Mt 8, I 1). Kirche aus Ost und West. Gedenkschrift fur Wilhelm N yssen (St. Ottilien: EOS-Verlag, 1996), 439-455.
 
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Paolo Agostino Bonaventura
view post Posted on 10/9/2012, 20:10     +1   -1




Ti ringrazio ancora, Teodoro, per la tua pazienza e gentilezza! :shifty:

Ora davvero l'argomento si fa interessante!

Ho trovato in Internet Archive Texts il libro da te citato, Brightman, Liturgies Eastern and Western, interessantissimo, l'ho scaricato e devo guardarmelo con calma. :mf_bookread.gif: :mf_bookread.gif:

Ho trovato anche un brano simile a quelli da te citati nella Liturgia di Addai e Mari, che secondo Bouyer potrebbe essere "la più antica composizione eucaristica cristiana" a nostra attuale disposizione:

CITAZIONE
Signore, Dio potente, ricevi questa oblazione per tutta la santa Chiesa cattolica e per tutti i padri pii e giusti che sono stati graditi ai tuoi occhi, e per tutti i profeti e apostoli, per tutti i martiri e confessori, per tutti quelli che piangono e sono afflitti, per tutti coloro che sono poveri e maltrattati, deboli e perseguitati e per tutti i defunti che se ne sono andati e ci hanno lasciato, per questo popolo che attende e spera la tua misericordia e per la mia incostanza e la mia debolezza.

Ammettendo la spiegazione di Taft per il brano della Liturgia di San Giovanni Crisostomo, spiegazione che è la più semplice e immediata, mi viene da domandare: il brano è, dal punto di vista della composizione, monolitico o possiamo pensare che i titoli dati a Maria ("santa, purissima, benedetta e gloriosa") siano già una correzione, un'attenuazione della preghiera precedente sentita come dissonante?

Ed in ogni caso quando si è cominciato a cercare di spiegare in modo diverso le espressioni arcaiche di intercessione per Maria? Con Cabasilas o già prima?

:shifty: :D :B):



 
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view post Posted on 10/9/2012, 20:18     +1   -1
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Gli aggettivi si sono stratificati dopo. Tuttora tra greci e russi c'è una differenza (i russi ne hanno uno di più!), all'inizio probabilmente non c'era nulla. È chiaro che la sensibilità è mutata molto presto, ed è per questo che per noi è così difficile risalire al sensus auctoris. In ogni modo ben prima di Cabasilas, probabilmente già alla fine del V secolo era quasi come oggi.
Se mastichi il tedesco, la monografia di riferiferimento sulle intercessioni è quella di Gabriele Winkler che forse ho citato sopra.
 
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21 replies since 16/12/2011, 21:01   690 views
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