Studi sul Cristianesimo Primitivo

Mauro Pesce: Gesu' non fondo' il cristianesimo, discontinuita' tra il maestro e la Chiesa

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negazionista
view post Posted on 21/1/2012, 19:25 by: negazionista     +1   -1




È solamente facendo luce sull’effettiva figura storica di Gesù che si può riuscire a comprendere cosa sia e come sia nato quello che oggi chiamiamo cristianesimo, perché esso è qualcosa di fondamentalmente diverso, almeno nell’ottica di Pesce (e, per l’idea che me ne sono fatto, anche nella mia), non solo dalla pratica di vita di Gesù, ma anche delle dottrine e delle prassi dei movimenti immediatamente successivi: «
CITAZIONE
Non si può mettere tra parentesi la differenza tra Gesù e il cristianesimo successivo. È proprio questa distanza, questa discontinuità che costituisce il problema storico per eccellenza della storia del cristianesimo primitivo

» (pag. 158).
Ovviamente, come prima cosa bisogna capire di quale cristianesimo stiamo parlando. Non si può pensare che esso sia un prodotto già compiuto alla sua nascita; né si può utilizzare come termine di paragone ciò che oggi consideriamo tale, perché le comunità “cristiane” dei primi due secolo dopo Cristo erano differenti sotto molti punti di vista, sia tra di loro, sia rispetto alle dottrine oggi considerate ortodosse.
Ora, il cristianesimo nasce in un ambiente giudaico, a sua volta immerso in un ambiente gentilizio, impregnato di cultura romana ed ellenistica. Pesce propone una distinzione importante nella considerazione dei termini “giudaico”, “gentile” e “cristiano”. Essi possono essere intesi in senso culturale, etnico o religioso. Dato che per “cristiano” si deve intendere principalmente l’aspetto religioso, allora, «se vogliamo parlare di nascita del cristianesimo intendendo con ciò l’autonomia del cristianesimo dal giudaismo, dovremo parlare di autonomia non primariamente dal punto di vista culturale ed etnico, ma dal punto di vista religioso» (pag. 150).
Inoltre, bisogna individuare se effettivamente Gesù e anche Paolo di Tarso si distacchino dal giudaismo, se possono essere considerati, cioè, veri e proprio fondatori del cristianesimo, perché «solo se Gesù e i suoi seguaci avessero introdotto nella cultura giudaica elementi che giudaici non sono si potrebbe dire che ci troviamo di fronte ad una novità “culturale”» (pag. 158).
Secondo Pesce, Gesù e Paolo non si collocano fuori dalla cultura giudaica, né per quanto riguarda la prassi, né per l’immaginario mitico e religioso. Se pure si sono distaccati in parte dai consueti modi di vivere, questo non vuol dire che abbiano fondato una religione diversa, poiché, per esempio, «anche Francesco rappresenta una notevole novità rispetto alla religiosità italiana dell’epoca eppure non fonda un movimento non-cristiano a causa di questa novità» (ibid.).
Proprio a partire da questi problemi comincia l’arduo lavoro dello storico, che Pesce cerca di definire, facendo di questo libro anche un ottimo manuale metodologico. A un accurato studio delle fonti, che rigetta la distinzione tra fonti canoniche e apocrife, si aggiunge una presa di distanza dalla fede e dalla teologia. Spesso, gli storici che si occupano di questi argomenti sembrano trovarsi di fronte a un’alternativa: o «considerare la ricerca storica come criterio per l’autenticità del kerygma o all’opposto considerare il kerygma come criterio per l’attendibilità delle ricostruzioni storiche su Gesù» (pag, 129). Penso di aver commesso il primo di questi due errori. Chiedo scusa ai miei pazienti interlocutori.
In questi casi, non prevale il dato storico, ma ciò che viene considerato dottrina certa e a cui i dati devono accordarsi. È evidente che in questo modo la ricerca viene viziata. Per contro, «se il messaggio delle chiese sia autentico o meno non è questione che può interessare la ricerca storica. E d’altra parte nessuna ricerca storica rigorosa potrà mai accettare di mutare le proprie analisi per accodarsi a ciò che le chiese ritengono essere un kerygma autentico»

Aspetto il giudizio (negativo) a parte su Kierkegaard da parte di Polymetis (e così trasformando il forum ancora una volta in una segreteria personale del forumista di turno, chiedo scusa anche di questo ;) )

Se volete, vista l'inutilità oggettiva di aver trascinato il topic in sezione teologia, Talità Kum abbia se vuole la facoltà (e la pazienza) di poterlo ripristinare nel luogo ad esso più consono (sezione storia, intendo, non il trash :) ).

PS siete rimasti un pò spiazzati dall'accenno a s.Francesco non è vero ;) ?

ciao e buona serata a tutti
 
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92 replies since 17/1/2012, 12:57   3740 views
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