Studi sul Cristianesimo Primitivo

Mauro Pesce: Gesu' non fondo' il cristianesimo, discontinuita' tra il maestro e la Chiesa

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Elijah Six
view post Posted on 21/1/2012, 21:28 by: Elijah Six     +1   -1




Parlare con chi non ha alcuna idea di teologia e filosofia diventa pesante dopo un po'. Non è su un forum che si imparano cose. Le cose le impari leggendo manuali, frequentando corsi universitari, leggendo le fonti primarie, ecc.
Il mio consiglio: cambia metodo.

CITAZIONE
In assenza di prove per l'uno o per l'altro senso, dove ha origine la fede e la pretesa cristiana nel 2012?

Cos'è la fede?
La fede è la fiducia riposta in qualcosa o qualcuno di esterno. Le prove sull'autenticità non sono in un primo momento verificabili. Se no non sarebbe fede.

Ma a parte questo, la cosa buffa è che la stessa scienza non si basa esclusivamente sulla ragione, ma sull'accettazione irrazionale di determinati elementi del paradigma in vigore (così Thomas Kuhn).

Essere atei è una scommessa tanto quanto essere credenti. Anzi, secondo certi punti di vista essere atei è persino più difficile e complicato che essere credenti.
Non vedo dunque dove vuoi arrivare.
In questo mondo l'uomo è destinato a restare ignorante, al so di non sapere socratico. Questo è almeno il mio punto di vista.

CITAZIONE
Sarebbe interessante sapere perchè in un altro topic Polymetis ha definito Kierkegaard una deriva nella storia della filosofia...

Chissà perché. Forse perché neotomismo (Polymetis) e Kierkegaard (Weiss) hanno idee assai differenti sul legame tra fede e ragione?
La chiesa cattolica è in linea di massima contro la separazione tra fede e ragione. Reputa la tesi di una ragione debole pericolosa (così Papa Giovanni Paolo II nell'enciclica Fides e Ratio).
La ragione però non può decidere e stabilire se i contenuti della rivelazione di Dio sono corretti e sensati. La ragione lavora ed è al cospetto della fede.

Kierkegaard invece reputa la fede un passo nel vuoto, contro ogni argomento razionale.
Martin Lutero - restiamo sempre in ambito protestante - reputava la ragione sotto il potere di Satana, talmente corrotta dal peccato originale da non essere più utile e utilizzabile. Lutero non aveva problemi ad ammettere che usando esclusivamente la ragione umana non si poteva che giungere alle seguenti conclusioni: o Dio non esiste, o Dio non è giusto (questo di fronte al problema del male). La tesi della doppia predestinazione sostenuta da Lutero veniva reputata da Lutero stesso un controsenso, se analizzata tramite la ragione umana.
Quindi? Quindi niente. L'uomo non è in grado di comprendere i misteri di Dio. Se vuole salvarsi - così Lutero - deve affidarsi ciecamente e incondizionatamente alla sua grazia.
Una simile posizione viene considerata in ambienti cattolici come fideismo.
Tieni comunque presente che in ambito protestante non tutti hanno seguito Lutero, Kierkegaard e co.
Basta approfondire un po' la filosofia della religione per capirlo.

Un esempio attuale: il cristiano riformato Alvin Plantinga, studioso che ha argomentato in modo logico sul perché la coesistenza di un Dio onnipotente e buono non sia in contraddizione con l'esistenza del male nel mondo.
È grazie a lui se buona parte degli studiosi reputa al giorno d'oggi il problema della teodicea non più tanto un problema insormontabile dal punto di vista logico (poi ovviamente ci sono e ci saranno sempre persone che sosterranno il contrario).

Anche in questo caso: il mondo è bello perché è vario. Detto in altro modo: trovi posizioni di tutti i generi in qualsiasi confessione e nello stesso ateismo.
 
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92 replies since 17/1/2012, 12:57   3740 views
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