Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gli Apostoli e la resurrezione, (Reloaded)

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Georges Edouard Lemaître
view post Posted on 19/2/2016, 20:41 by: Georges Edouard Lemaître     +2   +1   -1




Ho letto gli ultimi commenti, e vorrei cercare, in un lungo post (mi scuso in anticipo per la lunghezza) di riassumere lo "status quaestionis" riguardante la supposta Resurrezione di Gesù Cristo, dico supposta perché è evidente che in questo topic hanno scritto persone che la reputano un falso della comunità primitiva, consapevole o no poco importa, sempre un falso rimane, per queste persone.


Io ritengo che, per cercare di fare chiarezza sulla Resurrezione, la cosa migliore sia approcciare questo supposto evento come un giornalista investigativo.

Cercare, in altre parole, di "ricomporre" la storia per capire cosa successe.

La prima cosa è il lavoro sulle fonti. Da dove prendiamo le nostre informazioni sulla Resurrezione di Gesù? Beh, abbiamo una vasta gamma di materiale sulla Resurrezione di Gesù, a volte di maggiore qualità a volte minore, ma direi che tutti possiamo concordare su quali siano le tre migliori e più importanti fonti di informazione sulla Resurrezione di Cristo, che ora elencherò dalla più tarda alla più recente.

1) I quattro Vangeli canonici del Nuovo Testamento, ovvero il Vangelo di Marco, Matteo, Luca e Giovanni.
2) Le lettere del Nuovo Testamento.
3) Materiale antecedente anche le lettere

Partiamo dai Vangeli. I quattro Vangeli contengono i più lunghi e dettagliati racconti sulla Resurrezione di Gesù. E qui, se l'approccio che dobbiamo tenere è quello del giornalista investigativo, dobbiamo iniziare col farci la prima e più importante domanda: i Vangeli sono affidabili?

Direi che per capire quanto possano essere affidabili occorra prima determinare il loro genere. A che tipo di letteratura fanno riferimento i Vangeli? Gli autori dei Vangeli intendevano scrivere la Storia?

La risposta a questa domanda è "certamente si".
Gli evangelisti hanno adottato una forma di letteratura utilizzata nel mondo antico chiamata Bios, o biografia.
in questo tipo di letteratura gli autori edificano un racconto comprendente storie, discorsi e detti focalizzati sul personaggio principale. Questo tipo di racconti hanno la pretesa di essere storicamente affidabili, e questo lo vediamo bene nel prologo del Vangelo di Luca, dove l'evangelista omonimo ( Luca 1:1-4) spiega che ha attentamente investigato tutto fin dall'inizio e consultato testimoni oculari. Luca inoltre include accurate referenze a figure storiche. In Luca 3:1 lui descrive la Parola di Dio venire nel "Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare". Gli evangelisti intendevamo scrivere la Storia. Su questo non c'è dubbio. Il loro obiettivo era scrivere ciò che accadde realmente e hanno incluso le testimonianza di testimoni oculari.

Ma sono stati scritti tardi? Alcuni sostengono che i racconti sulla Resurrezione non possano essere ritenuti affidabili perché le Scritture furono redatte decenni dopo il supposto evento.

Beh, c'è un generale consenso che la redazione finale dei Vangeli, partendo da Marco per arrivare a Giovanni, sia stata completata tra i 30 e i 65 anni dopo la morte di Gesù.
I critici del cristianesimo puntano molto su questo "gap temporale" per dire "visto? I Vangeli sono scritti tardivi e non affidabili".
Tuttavia, questo "gap temporale" è, storicamente parlando, nulla. È molto vicino al tempo degli eventi. Dico di più, se vogliamo usare questo "gap temporale" per squalificare i Vangeli, dovremmo fare lo stesso con più o meno qualsiasi opera antica.
Pensiamo per esempio ad Augusto -generalmente considerato il più grande imperatore romano. Ci sono nove principali fonti sulla vita di Augusto, tre limitate e incomplete erano a lui contemporanee, un'altra fu scritta 16 anni dopo Augusto, Plutarco scrisse tra i 50 e i 110 anni dopo la sua morte e la fonte finale, se non ricordo male, venne scritta 100-200 anni dopo la sua morte.
Tuttavia, nessuno storico rigetta queste fonti perché furono scritte così tanto dopo gli eventi, anzi.

Io ho un certo interesse riguardante la storia della seconda guerra mondiale, e qualche anno fa lessi questo libro, "Auschwitz" di Laurence Rees. Lo scrisse nel 2005 descrivendo in maniera dettagliata eventi accaduti più di 60 anni prima. Reese non era ancora nemmeno nato quando Auschwitz era operativo, nonostante ciò è stato in grado di riportare del materiale dalla ottima attendibilità storica, perché ha consultato le persone che c'erano, che hanno visto. Qualcuno potrebbe dire addirittura che quel libro contenga miglior materiale storico di diversi libri scritti precedentemente, perché ha consultato più fonti e intervistato più persone.

Da qui, rifiutare i Vangeli perché furono scritti "tardi" è del tutto arbitrario. In realtà i Vangeli sono fonti importanti di informazioni sulla Resurrezione, e sono affidabili perché scrivono di eventi storici e sono scritti vicino (storicamente parlando) agli eventi che vogliono documentare.

Inoltre, i critici del cristianesimo che attaccano i resoconti di Resurrezione nei Vangeli, spesso dimenticano (o fanno finta di dimenticare) che ci sono fonti più antiche ed importanti riguardanti la Resurrezione.

Queste sono di grande interesse, vediamo perché.

Le lettere del Nuovo Testamento, in particolare le lettere di Paolo (ovviamente non tengo in considerazione le lettere deutero-paoline), sono la più antica fonte scritta di informazioni riguardanti Gesù. Tutte le lettere di Paolo furono scritte molto prima di qualunque Vangelo, e contengono riferimenti a Gesù e alla Sua Resurrezione. La più antica di queste lettere è quella ai Tessalonicesi, scritta appena 20 dopo la morte di Gesù, contenente riferimenti alla Sua Resurrezione.
Oggi noi siamo nel 2016, praticamente è come se Paolo scrivesse di eventi accaduti nel 1996

Le lettere del Nuovo Testamento sono quindi un'importantissima fonte di informazioni sulla Resurrezione di Gesù, tuttavia esiste una fonte ancora più antica riguardante la Resurrezione.

Mi spiego meglio: le lettere del Nuovo Testamento di Paolo sono i documenti più antichi che abbiamo su Gesù, ma all'interno di queste lettere noi possiamo trovare inni e credi ancora più antichi.

Ci sono anche inni che attestano una antichissima presa di coscienza sulla divinità ed eternità di Gesù, come l'inno di Filippesi, che è prepaolino, ma il più importante di tutti è indiscutibilmente il credo riportato in 1 Corinzi 15, il Kerygma più antico in assoluto.

" A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli."

Questa è la più antica e convincente evidenza della realtà storica della morte e Resurrezione di Gesù Cristo, prima di tutto in ragione della sua antichità. Paolo ha scritto questa lettera tra l'inizio e la metà degli anni '50, almeno 10 anni prima della stesura del Vangelo di Marco, e in questa lettera sta citando un Kerygma già esistente e antecedente alla sua predicazione. Guardate nel verso 3 dove Paolo scrive

" A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto".



Paolo aveva precedentemente ricevuto questa tradizione sulla morte e Resurrezione di Gesù e l'ha trasmessa ai Corinzi.

Ora, stando a quello che dicono tutti i maggiori studiosi del Gesù storico (Dunn, EP Sanders, J.P. Meier, NT Wright ecc) è verissimo che Paolo scrisse 20 anni dopo i fatti, ma è altrettanto vero che ha citato informazioni apprese appena entro 2-5 anni dalla morte di Cristo. e ancora più antiche rispetto alla data in cui ne venne a conoscenza, quindi risalenti proprio al tempo della morte di Cristo.
Paolo avrà appreso quelle informazioni nel 33-35 D.C, e la morte di Cristo era avvenuta nel 30 D.C (che è la data su cui c'è più consenso).

Lo stesso vale per l'informazione riguardante i 500. Paolo, a causa del suo passato, dovette dimostrare la sua buona fede e credibilità ai primi cristiani, offrire un’informazione falsa come i 500 testimoni oculari, facilmente verificabile da chiunque, avrebbe oscurato non poco la sua reputazione. Oltretutto, occorre osservare che Paolo spiega anche che di questi 500 testimoni oculari, alcuni sono vivi mentre altri sono morti, come ho sottolineato anche sopra. Qualcosa di parallelo c’è in Flavio Giuseppe quando sostiene che 23 anni dopo l’evento di cui parla le persone sono ancora vive, lo dice «per dimostrare» ciò che afferma (Antichità giudaiche, 20,266). Ugualmente Paolo fornisce questa informazione per invitare i suoi uditori ad andare a verificare, “sono ancora vivi!”.

In definitiva, Paolo ricevette quel Kerygma negli anni '30, e quel Kerygma, che includeva espliciti riferimenti alla Resurrezione di Gesù, è stato formulato, con ogni probabilità, pochi mesi dopo gli eventi della Resurrezione.

Questa è indubbiamente la migliore e più antica fonte riguardante la Resurrezione.

Pertanto, chi scrive che "non ci sono fonti contemporanee sulla vita, gli atti e la Resurrezione di Gesù Cristo" semplicemente dice il falso: il Kerygma citato in 1 Corinzi 15 è una fonte contemporanea della morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
Parimenti dice il falso, mente sapendo di mentire, chi scrive che Paolo fu l'inventore del cristianesimo. Paolo non ha inventato proprio nulla, nè fu lui a divinizzare Cristo.

Se qualcuno non è d'accordo porti argomenti contrari e vediamo se reggono. Buona fortuna. :)

Pertanto possiamo dire che la Resurrezione è ben documentata storicamente. Ma è avvenuta davvero?

Gesù è davvero risorto dai morti? Direi che per capire questo occorre risolvere sei fatti storici che richiedono spiegazioni. Vediamo quali sono:

1) La tomba fu trovata vuota.

Che Gesù morì è del tutto incontestato a livello storico, e abbiamo molteplici fonti che affermano che la tomba venne trovata vuota, per la precisione i Vangeli, i discorsi negli Atti degli apostoli e nel Kerygma di 1 Corinzi 15. Queste fonti, che includono testimonianze antichissime, indicano tutte che la tomba fu trovata vuota.

Inoltre, le prime "teorie alternative" alla Resurrezione presumono la tomba vuota. Ad esempio, in Matteo 28 apprendiamo che le autorità spiegarono la Resurrezione di Gesù accusando i discepoli di aver trafugato il corpo, e sempre Matteo ci dice che questa storia stava circolando tra i Giudei in modo massiccio.
Ora, il trafugamento di cadavere è certamente una spiegazione plausibile per ciò che successe, nondimeno assume che la tomba era vuota, e di certo Matteo non si sarebbe inventato una calunnia contro i cristiani così, per volontà di inserire materiale redazionale.

Uno dei fattori più persuasivi nell'attestare la storicità della tomba vuota, inoltre, è che le prime testimoni della Resurrezione riportate nei Vangeli erano le donne. All'epoca la testimonianza di una donna non aveva alcun valore, e il fatto che furono le donne (nel Vangelo di Giovanni c'è solo Maria di Magdala ma poco importa, rimaneva sempre un dato oltremodo imbarazzante) a essere ricordate come testimoni dimostra che gli scritti sulla tomba vuota nel Nuovo Testamento ben difficilmente sono stati inventati.

E da qui abbiamo il fatto storico, ovvero che la tomba di Gesù Cristo fu trovata vuota.

2) Le apparizioni del Risorto

Nel Kerygma di 1 Corinzi 15 abbiamo un vasto numero di testimoni della Resurrezione, li infatti viene elencata una lista dei testimoni, molti dei quali erano ancora vivi.

Pietro, i dodici, Giacomo, tutti gli apostoli, e infine 500 persone in una volta.
Il fatto che così tante persone videro Gesù nello stesso tempo rende davvero poco verosimile l'idea che stessero vedendo solo "visioni" o fantasmi. Il fatto che ci furono così tanti testimoni della Resurrezione in tempi differenti è un'evidenza eccellente della storicità della Resurrezione di Gesù.

La tomba vuota e le apparizioni del Risorto sono due fatti che richiedono spiegazioni.


3) Origine della Fede della Chiesa primitiva nella Resurrezione di Cristo

Ogni spiegazione della Resurrezione deve spiegare le origini della Fede della Chiesa primitiva nella Resurrezione. Se Cristo non è risorto da dove viene questa Fede?

Alcuni pensano che la Fede nella Resurrezione ebbe origine dalla cultura giudaica, ma la Resurrezione di Gesù era completamente differente dalla dottrina giudaica del tempo. In quel tempo gli ebrei credevano in una Resurrezione che avrebbe avuto luogo alla fine del mondo quando ognuno sarebbe stato resuscitato. Non potevano concepire una Resurrezione individuale (intendo una Resurrezione definitiva, perché Lazzaro venne si resuscitato, ma per morire di nuovo e non in un corpo glorioso), pertanto la Resurrezione non può essere attribuita alle aspettative giudaiche.

Gli scettici finora hanno fallito nel fornire spiegazioni alternative che spieghino il perché la Chiesa primitiva improvvisamente credette nella Resurrezione di Cristo.
Se Gesù non è resuscitato una spiegazione alternativa alla Resurrezione deve spiegare perché i discepoli credettero proprio che Lui fu risorto. Che cosa causò quella credenza?
Sul serio qualcuno crede che la tesi di un discepolo che trafuga il corpo all'insaputa di tutti dando origini alle visioni sia credibile? Oppure che lo "cercarono nella tomba sbagliata"? Ma stiamo scherzando? Io non penso che qualcuno possa davvero credere a giustificazioni così deboli e lacunose (e la loro debolezza da evidente diventa schiacciante quando si arriva al caso Paolo, di cui parlerò piu sotto).


4) La domenica diventa il giorno dell'adorazione

Il cristianesimo iniziò come un movimento ebraico. Gesù era un ebreo e i primi discepoli erano tutti Ebrei.
Nel mondo ebraico il giorno dell'adorazione e del riposo era lo Shabbath, ovvero il Sabato, per gli ebrei lo Shabbath era un giorno molto importante, tuttavia i cristiani erano diversi.
Il loro giorno sacro era il giorno dopo lo Shabbath, ovvero la Domenica.

Quale evento fu così significativo da cambiare il giorno sacro dal Sabato alla Domenica? La spiegazione più plausibile è che i cristiani ricordassero e celebrassero il giorno nel quale Gesù venne resuscitato.


5) Le vite cambiate dei primi discepoli.

Le vite degli apostoli furono tutte cambiate in maniera totale dalla Resurrezione. Tutti hanno lasciato le loro precedenti occupazioni per predicare il Kerygma. Pietro era precedentemente un pescatore e divenne il leader della Chiesa antica. Giacomo, divenne anche lui un pilastro della Chiesa primitiva.

Inoltre, e questa è la cosa più importante, dopo la loro fuga impaurita al momento della crocifissione di Gesù, i discepoli hanno improvvisamente e sinceramente creduto che Egli era risorto dai morti, nonostante la loro ebraica predisposizione contraria. Tanto che improvvisamente furono disposti perfino a morire per la verità di questa convinzione. L’eminente studioso britannico NT Wright ha perciò affermato: «Questo è il motivo per cui, come storico, non riesco a spiegare l’ascesa del cristianesimo primitivo a meno che Gesù sia risorto, lasciando una tomba vuota dietro di lui». (“The New Unimproved Jesus”, Christianity Today, 13/09/1993).

Qualcuno potrà dirmi che la Tradizione ci dice che morirono tutti tranne Giovanni spesso in modi orribili ma che tale dato, in molti casi, non è comprovabile storicamente? Molto bene, tuttavia il martirio di Pietro e Paolo, che sono incontestabilmente gli apostoli più importanti, non mi risulta che venga messo in dubbio storicamente, e andarono a Roma a farsi crocifiggere a testa in giù e decapitare.

6) La conversione di Paolo

C'è un stato un periodo nella sua vita nel quale Paolo (e ho dimostrato sopra la completa falsità di chi dice che il cristianesimo l'ha inventato lui) fu un persecutore della neonata Chiesa, arrivando persino ad assassinare i cristiani, venendo addirittura coinvolto nel martirio di Stefano.

Tuttavia Paolo cambiò idea. Che cosa convinse Paolo? Qualche tempo fa ho chiesto ad un mio amico la ragione per la quale era cristiano e lui rispose "la conversione di Paolo".
Disse che non riusciva a trovare una spiegazione convincente sul perché qualcuno così accanitamente contrario a Cristo potesse diventare il Suo più grande difensore, se non ammettendo che Egli davvero vide il Cristo Risorto.
Paolo vide il Risorto e questo cambiò la sua vita. Che, pure lui si era bevuto il cervello? Pure lui ha avuto delle "allucinazioni"? E come avrebbe potuto averle, non essendo lui un devoto di Cristo ma anzi un persecutore? Le probabilità che Paolo avesse una visione di Cristo erano ZERO.
Faccio inoltre notare che negli Atti viene narrata la conversione di Paolo, e viene riportato che ègli vide Cristo, mentre gli uomini che erano con lui udirono la voce e basta.
Se Paolo avesse avuto un'allucinazione gli uomini al suo fianco non avrebbero udito alcunchè, senza contare che se fosse un episodio redazionale il redattore di Atti avrebbe scritto che anche gli uomini che erano con lui videro Cristo, dal momento che non ha alcun senso scrivere che ne sentirono solo la voce.
Se sei un agiografo che si inventa di sana pianta una cosa del genere mi pare evidente che la inventi per portare più acqua possibile al tuo mulino, e cosa ci sarebbe stato di meglio che scrivere che anche gli uomini che erano con lui videro il Signore? Perché fermarsi a dire che sentirono solo la voce?

I nemici del cristianesimo conoscono bene l'estrema importanza di Paolo, e infatti dopo aver inventato che Paolo era l'inventore del cristianesimo si sono recentemente inventati che Paolo mentiva quando diceva di essere stato un feroce persecutore dei cristiani, e che furono storielle inventate da lui per rendere più credibile la sua predicazione.

Ovviamente non c'è alcuna prova di tutto questo, e infatti questa tesi ha zero peso in ambito accademico, e questo per due motivi molto importanti

1) Quod gratis adfirmatur gratis negatur. Non si può partire assumendo la falsità di una testimonianza come premessa, la falsità va dimostrata. In dubio pro reo.
2) Paolo non aveva a che fare con degli occidentali del XXI secolo, gente che non crede manco a quello che vede a momenti, aveva a che fare con gente decisamente più disposta a credere nel sovrannaturale, pertanto non aveva alcun bisogno di inventarsi espedienti per rendere più credibile la sua storia, anzi, sarebbe stato molto più credibile omettendo il suo passato di persecutore.
Trasferire il nostro ipercriticismo a gente di 2000 anni fa è, oltre che anacronistico, ridicolo.



Ogni spiegazione alternativa della Resurrezione di Gesù deve necessariamente spiegare questi sei fatti:


1) La tomba di Gesù fu trovata vuota dalle donne.
2) Molte persone in molteplici occasioni furono convinte di aver visto Gesù risorto.
3) La Chiesa primitiva credette improvvisamente nella Resurrezione contrariamente alle aspettative giudaiche del tempo.
4) La Domenica divenne il giorno sacro contrariamente al costume giudaico, il cui giorno sacro era lo Shabbath.
5) Le vite dei primi discepoli cambiarono in maniera drammatica dopo la Resurrezione.
6) Paolo, il grande persecutore del cristianesimo, venne convertito da un'apparizione di Cristo.

Io credo che la miglior spiegazione per tutti questi fatti sia che Gesù realmente resuscitó dai morti. È un miracolo, certo, non è ripetibile, certo, ma l'evidenza che abbiamo punta tutta in questa direzione.
Se qualcuno (come ho avuto modo di verificare in una delle discussioni ora in trash, alle quali ho partecipato) crede che la Resurrezione sia impossibile, beh, questa prospettiva non ha nulla di storico, perché riposa su presupposti filosofici e non storici. È una petitio principii, che ignora volutamente che determinati effetti reclamano una causa ben specifica e mette il proprio materialismo di fronte a tutto.

Un po' come se noi cristiani continuassimo a credere nella Resurrezione anche qualora fosse stato dimostrato che essa è una credenza tardiva del III secolo. :)

Se qualcuno ha evidenze che smentiscano quanto ho scritto in questo post prego, si faccia avanti. Buona fortuna. :)

Edited by Maranathà - 21/2/2016, 23:17
 
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