Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gli Apostoli e la resurrezione, (Reloaded)

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Patrizia Mura
view post Posted on 21/2/2016, 01:12 by: Patrizia Mura     -2   +1   -1




CITAZIONE (Georges Edouard Lemaître @ 19/2/2016, 20:41) 
riposa su presupposti filosofici e non storici

Poi dici che non fai del catechismo.

Riposa su dei "presupposti" scientifici e non filosofici ed in quanto scientifici non sono pre-supposti, ma, a posteriori, pure constatazioni della realtà così come è.

Si può non essere "materialisti" e tuttavia non ritenere la resurrezione.

Poi se ritieni l'esitenza di Dio, perchè non ti va bene l'esistente così come è stato fatto? Quella cosa tanto vituperata che si chiama "materia" ... da cui nasce la definizione "materialismo".
Se non sei materialista perchè hai bisogno di un "corpo" risorto?

CITAZIONE
per non essere costretti ad ammettere la veridicità della Resurrezione.

Questo, agli occhi di chi ti legge, appare come un "tacciare di malafede".


CITAZIONE
chissenefrega della resurrezione

Qualcuno ha scritto questo, per altri motivi e con altri significati che credo anche di aver compreso - non so se creda nella resurrezione, ma il fatto che abbia scritto "chissenefrega" non mi fa presumere che per questo non vi creda, o che non sia degna persona o che non sia un buon cristiano, ma anche se non lo fosse sarebbe lo stesso, ma ... il mio motivo per cui condivido appieno quel "chissenefrega":

e anche fosse?!

Anche tu potessi dimostrare con certezza assoluta che "è risorto"?

E' risorto.

E allora?!

Che cosa me ne dovrei fare?

Pensi che, per questo solo, l'articolo dovrebbe diventare di pubblico interesse per tutti e chiunque solo perchè "fatto straordinario"?

E se non lo diventa chi non ne è interessato sarebbe una persona in malafede?

C'è chi accetta la vita e la morte e l'elaborazione del lutto così come sono, non sente il bisogno di rimproverare iddio per aver fatto le cose in questo modo, nè sente il bisogno di richiedergli "prestazioni straordinarie", accetta di dover fare i conti con la realtà delle cose così come sono e trova per questo ottime ragioni.

I fatti comprovabili sono una cosa, la tua lettura di essi (preconfezionata perchè è assolutamente puro catechismo, tanto è vero che non vi è alcuna novità: da quando avevo 15/16 anni le argomentazioni non sono cambiate di una virgola e non fai che ripetere il mio catechismo, paro paro) è totalmente soggettiva, oltre che esuberante ed 'impressionate', checchè tale soggettività accomuni per diversi motivi forse un certo numero di individui.

Per la discussione spostata nel trash a cui ho partecipato:
condivido pienamente la scelta.

Fai, nelle tue argomentazioni, delle consecutio logiche senza fondamento, piene di fallacie, ignorando tutte le possibili varianti possibili del funzionamento della sfera psichica degli individui.

Personalmente apprezzo enormente quelle persone che credono nella resurrezione e non sentono alcun bisogno di autoconvincersene o convincere gli altri o sentire il bisogno di predicare su questo piano:
che poi è la purezza della fede autentica per me.

Di solito sono silenziose e fattivamente impegnate nel loro soggetto di fede, cioè presso gli ultimi, e lo sono "materialmente".

Esse credono di avere il dovere di offrirsi agli altri concretamente, e lo credono prima e a prescindere da qualunque promessa di premiazione resurrezionale, e "vedono gesù risorto" nei disgraziati che hanno davanti ai quali non danno una pacca sulla spalla "annunciando loro che Cristo e risorto", si sentirebbero rispondere cose come "bella consolazione!", ma sanno rimboccarsi le maniche e di solito non ostentano neanche nè la loro fede nè troppe certezze, ma piuttosto ammettono la fatica continua e la debolezza della loro fede, quindi mi domando come puoi ostentare tanta sicurezza, perchè guarda che non è per niente una bella testimonianza, piuttosto il contrario.

Altri invece, per assolvere i doveri per cui non si ha diritto a nulla in cambio, tantomeno ad alcuna resurrezione, hanno bisogno, appunto della "resurrezione", ma in ultimo ad ogni buon conto, se hanno bisogno di tante "dimostrazioni" per avere la certezza del loro premio, tutto sommato alla prova dei fatti se ben osservati poi finisco per 'rimanere sempre lì' ad aspettarla.

Altri non ne hanno semplicemente bisogno.

La resurrezione è indimostrabile, soprattutto come tu la rappresenti, e sempre sarà così.

E la fede, ovvero la fiducia, è in ben altro che si ripone, checchè si proponga sempre una ed unica lettura dei vangeli, naturalmente 'obbligatoria così' per tutti.

Trovo un vero peccato, personalmente, che sia stato gettato nel cestino della spazzatura come spurio, quello che ritengo uno dei più belli e significativi episodi del Vangeli, l'incontro sulla strada di Emmaus, che mi pare tu rinneghi in qualche modo, solo perchè sarebbe stata cambiata l'ambientazione ovvero la vera e storica ubicazione dei fatti, e dunque cancelliamolo.

Trovo un vero peccato aver letto che chi fa del catechismo scriva che "non crediamo solo per la sola testimonianza di poche donne" (o qualcosa del genere, non ho tempo ora di andare a ripescare la frase esatta, il sento apparso era questo).

Io farei molta attenzione, che a volte voler iperargomentare conduce esattamente all'esito opposto rispetto a quello che si pretenderebbe di ottenere e di saper ottenere.

Pensa che uno dei motivi per cui non sono cristiana e non sono cattolica è proprio perchè non mi dà nessuna fiducia questo modo di ragionare, pure se fosse comprovatamente ed inconfutabilmene risorto altre cento volte e non una sola.

Se non si sentisse il bisogno di iperargomentare oltre il limite del lecito, ma non solo questo, forse non sarebbero proliferate continuamente le confutazioni opposte, e confutarle serve a molto poco.

IMHO, i miei 2 cent, en passant.
 
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