Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gli Apostoli e la resurrezione, (Reloaded)

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Patrizia Mura
view post Posted on 21/2/2016, 23:53 by: Patrizia Mura     -1   +1   -1




CITAZIONE (Georges Edouard Lemaître @ 21/2/2016, 16:20) 
CITAZIONE (verdoux @ 21/2/2016, 11:06) 
Basta dunque una tomba vuota per credere nella resurrezione di chi vi era dentro?

La tomba vuota
tutti i testimoni del Risorto
più i 500 testimoni con Paolo che invita ad andare a verificare di persona le loro testimonianze
l'acerrimo nemico della Chiesa primitiva convertito dal Cristo

onestamente credo che ci voglia più Fede a credere in questo che a credere alla Resurrezione Sempre di Fede si tratta, in ambo i casi

perché comunque la Resurrezione non è dimostrabile aldilà di ogni ragionevole dubbio.

1) tra tomba vuota e resurrezione io vedo in mezzo un non sequitur;

2) tra "testimonianza della" e "resurrezione" io vedo in mezzo un altro non sequitur;

[altri (oltre me forse, ma ora non mi ricordo se lo ho detto/scritto, oppure solo pensato) ti hanno fatto presente con più esempi l'estrema labilità del valore della testimonianza, io te ne feci persino alcuni che esplicitavano come vi siano altri non sequitur fra "il percepito e le motivazioni della forma percepito che poi viene testimoniato" e "la possibilità di tacciare di malafede in maniera automatica un percepito (e di conseguenza testimoniato) non perfettamente corrispondente al reale":
si, proprio quella cosa che alcuni chiamano "cerchiobottismo" e che tale non mi appare affatto, bensì, io ritengo questione seria e degnissima di nota;

3) tra "più di 500 etc." e "resurrezione" io vedo (ancora?) un non sequitur;

[anche qui ti sono già state portate obiezioni - mi pare di averne letta più d'una - in merito al fatto che il numero dei percipienti non avvalora la corrispondenza del percepito con la realtà, occorre molto più di questo;
ma se il numero conta allora ti obietto che tutta la storia dell'umanità, quindi la somma di tutti i milioni o miliardi di persone che la hanno abitata in varie epoche, per il fatto di aver constatato che un organismo muore e il suo cadavere va in decomposizione, hanno ritenuto di elaborare e mettere in atto comportamenti adatti ed opportuni in questo frangente come le diverse forme di sepoltura (un cadavere si seppellisce o crema o altro perchè ... 'di solito' ;) ... non resuscita), perciò in base al numero di persone che lo hanno constatato si può dire che la morte di un organismo è un fatto certo e tutti i fenomeni composti e dipendenti da parti e condizioni sono soggetti a divenire - un divenire che spesso si manifesta in una certa fase come deperimento e disgregazione di una determinata forma -;
in realtà è occorso più di questo ed oggi siamo in grado di descrivere il processo, i modi, le cause, e le conseguenze di tale processo;
ma, se teniamo a parte questa ultima constatazione, e facendo conto solo sul numero, direi che se una persona affermasse che un cadavere … 'di solito' ;) … va in decomposizione e non risorge credo che qualche buon motivo per ritenere tale desunzione dalla realtà lo abbia, e un pochino più corposo di quei 500 e più ... quindi io personalmente vedo un dato mancante nelle tue esposizioni che giustifica - a mio parere - il porsi in essere della resurrezione ma che vedo non citi esplicitamente mai e lo trovo strano];

4) fra "acerrimo nemico convertito" e "resurrezione "io vedo (n.b. che ci sto mettendo un 'io' davanti, almeno) un ennesimo non sequitur: il fatto che anche un 'acerrimo' nemico possa a volte avvalorare le tesi del suo nemico non sposta di un dito le qualità intrinseche di queste (le dinamiche della psiche umana sono spesso sorprendenti, per giunta non vi è nulla di strano e fa parte della natura umana cambiare idea; ma vi è un ulteriore non sequitur nel sostenere che la tesi successiva sia per ciò più valida della precedente, a volte si cambia idea anche passando da una certa percentuale di ragionevole correttezza ad una certa maggior percentuale di "errore" – “errore” tra virgolette perchè devo accorciare e quindi mi costringo a liquidare con questa 'parolaccia')

CITAZIONE
onestamente credo che ci voglia più Fede a credere in questo che a credere alla Resurrezione.
Sempre di Fede si tratta, in ambo i casi

Questo (sempre di fede si tratta) è un artificio retorico (che usi spesso e che si usa spesso a catechismo ;) ma resta un puro suggestivo artificio retorico. Non a caso in precedenza lo ho glissato a piè pari).

CITAZIONE
CITAZIONE (Simone Emili @ 21/2/2016, 11:37) 
Ma nessuno, complice la sparizione del suo cadavere, si è messo a dire di aver visto Guevara risorto e di aver parlato e mangiato con lui.

...è un paragone che non sta in piedi. Ma per niente.

Ci sta bene il tuo quod gratis adfirmatur gratis negatur.
Potrebbe invece contenere interessanti spunti di riflessione, volendo andarli a cercare e volendo evitare di liquidarlo così frettolosamente.

CITAZIONE
CITAZIONE (Patrizia Mura @ 21/2/2016, 09:43) 
Allora mi spieghi questa la seconda affermazione?

CITAZIONE
per non essere costretti ad ammettere la veridicità della Resurrezione.

Evito di quotare tutto il tuo contenuto per risparmiare spazio.

CITAZIONE
pregiudizio antimetafisico

Appare come un giudizio (personale) di valore, che appare valere quanto definire "pregiudizio" il metafisico (ferma restando ad oggi l'indimostrabilità di quest'ultimo stesso).

CITAZIONE
indubbiamente la spiegazione migliore per ciò che è successo

Appare solo un giudizio di valore personale espresso in modo apodittico: soddisfa te.

Sarebbe – per me - forse più prudente affermare che è la spiegazione che personalmente al momento ti senti di accogliere.


CITAZIONE
le ipotesi alternative sanno tanto di arrampicate sugli specchi

Può darsi, tanto quanto una resurrezione forse, il fatto è che più di un tot di elementi non ci sono, si lavora veramente sul risicato, e - probabilmente - anche, vi sono persone che possono avere un interesse specifico a dedicarsi al versante "ipotesi alternative" ma non dispongono di preparazioni specifiche e/o non lavorano utilizzando strumenti interdisciplinari, ed altre che gli strumenti possono averli anche ma "non gliene po' fregà de meno" di dedicarsi, perchè l'argomento si può tranquillamente saltare a piè pari, ovvero non ha alcuna importanza che esistano persone che ritengono la resurrezione, è irrilevante smentirle.
I più, al momento attuale, non se ne preoccupano e si occupano di altro.

Ma ... spesso esiste anche un ma ... laddove ci si occupa di ciò si continua a procedere ignorando tutte varianti possibili del funzionamento della sfera psichica degli individui, le quali, affrontate a fondo, di elementi ne forniscono comunque non pochi.
Ho spesso l'impressione che la maggior parte delle persone che in questo ambito liquidano - sia su un versante che sull'altro - il tema con la propria opinione sulla parola 'allucinazione' non abbiano contezza dell'ampiezza dell'orizzonte delle discipline che studiano il comportamento umano, le quali - in ogni caso - non hanno però come propria mission quella di esprimersi specificatamente su tale argomento, perciò interessa loro tutto sommato poco iperargomentare in modo 'schiacciante', per molte ragioni, compresa quella che non fa parte della loro mission questo essere 'schiaccianti'.

CITAZIONE
ci si è dovuti arrendere all'evidenza che quegli uomini erano sinceri e che credevano davvero in ciò

Come ho già in qualche modo scritto - mi par di ricordare, almeno - chi abbia una minima familiarità con le scienze del comportamento umano è consapevole delle infinite sfumatore di valore dei 'vissuti' e del 'percepito' soggettivo, dunque del conseguente riferito [nel quale entrano in gioco anche non risibili fattori inerenti a vari aspetti della 'comunicazione'] e/o scelta comportamentale, valore che permane - nel suo proprio contesto - anche quando si dovesse riscontrare una scarsa percentuale di corrispondenza ed aderenza al reale oggettivo, senza per questo che la 'sincerità' venga a costituire la prova di un dato oggettivo concreto e condivisibile.

CITAZIONE
per cui hanno sacrificato la vita

Anche qui, senza imbastire iperteorizzazioni, era stato già detto che vi fosse un non sequitur anche in questo caso fra
"aver sacrificato la vita per qualcosa" ed "il fatto che ciò costituisca un avvaloramento di tale cosa"
(sempre ammesso che sia vero che abbiano "sacrificato la vita" nel modo in cui ritieni di argomentare, e che vedi come una dimostrazione della cosa: come s'era già detto si fanno delle - diciamo - scelte, e poi per una molteplicità di fattori, anche non strettamente correlati a tali scelte, capita - e capitava spesso all'epoca - nel frangente di perdere la vita o altro.

CITAZIONE
cerchiobottisti

Parola molto antipatica e - io trovo - giudizio di merito che personalmente comincerei a lasciar da parte.
(qualche volta anche per quell'antipatico principio del "politicaly correct" ... ma magari non soltanto quello ...)

CITAZIONE
Al che ho fatto notare che se questa giustificazione già è debolissima per spiegare ciò che successe alla donne e agli apostoli diventa completamente "tirata via" quando si arriva a Paolo e ai 500

Le tue affermazioni si smontano come i cubetti del lego, senza necessità alcuna di sviluppare "tesi alternative", perchè sui dati appare che operi una iperidieazione mentale strutturando il campo percettivo sulla base di non sequitur preconfezionati e convenzionali: niente di male perchè si può anche pensare ciò che tu pensi, come una 'possibilità' che si sceglie. Ciò che io trovo una stonatura un po' rumorosa è l'apoditticità, come se fosse l’unico legittimo punto di vista, e qui parlo e mi riferisco NON alla tua “parte avversa” (arpiolidi, miticisti, o chi vuoi tu, vedo che le denominazioni si moltiplicano: pare sempre tu stia parlando con loro, quasi come se fossero gli unici degni di attenzione), bensì mi riferisco anche e soprattutto all’ambito della “comunità dei credenti” che io personalmente credo possano strutturare la loro fede e l’oggetto della loro fede anche in altrettanti legittimi diversi modi, tanto è vero che ‘esistono molte chiese’ non a caso e storie di scontri e dialoghi fra esse.
Qualcuno potrebbe sentirsi, e legittimamente anche, perfettamente ‘cristiano’ pure senza dare questo eccesso di importanza alla resurrezione.
Quindi anche in seno alla comunità dei credenti lascerei aperto il dibattito, anche sul fatto che l’oggetto di fede DEBBA per forza essere quello e non, invece “qualcos’altro”.
Quello potrebbe essere solo un supporto per alcuni (“una stampella” o magari un “girello”).

Abbiamo visto in altro 3D, una “comunione per la remissione dei peccati”, una prassi del cristianesimo primitivo dunque diversa dall’attuale più ‘quotata’.
Abbiamo visto una chiesa romana dibattere su questioni che la chiesa copta non ha mai dibattuto, assumendo la prima delle posizioni e poi ‘ripensandoci su’.

Dunque “prudenza Don Abbondio” ;)

Se la ricerca storica, filologica e tutto ciò che vuoi vuole essere vera ricerca deve poter viaggiare anche su binari non precostituiti, altrimenti non si scopre nulla e non si aggiunge nulla, allora tanto vale non perderci tempo.

CITAZIONE
per non essere costretti ad ammettere la veridicità della Resurrezione.

Quel costretti ad ammettere ci sta veramente male ed appare un pochino fuori luogo (* cfr. un appunto che inserisco più sotto).

Rispolverando e calandomi nella mia - benché obsoleta - esperienza cristiana:
se la fede ha un valore lo ha se/perchè e quando/quanto è una manifestazione di libertà, quindi le costrizioni ci stanno molto poco bene (e anche le suggestioni).
E se dovessi parlarti da 'credente' [purtroppo catechismo chiama risposta da catechismo … e anche un pelino più di questo] ti direi: se Dio ha voluto far dono di tale liberà chi sei tu innanzi a Lui per negarla agli altri?

[mi spiace se il dott. Teodoro si irriterà, ma purtroppo è per me la considerazione/risposta più corretta chiamata dalle affermazioni stesse che esponi, praticamente inevitabile, quella che non possono darti arpiolidi [chiunque essi siano che non lo so] o miticisti o i razionalisti o altri che vuoi tu, con i quali protrarresti dibattiti senza fine]

Persino il "perfido" Corano esiste un passo che contiene una affermazione simile, pensa.
Se lo ritrovo nei miei appunti forse (forse) te lo posto.


CITAZIONE
Specie Paolo, l'acerrimo nemico della Chiesa, avrebbe dovuto avere un'allucinazione del Cristo (n.b: oggi a livello storico nessuno nega che Paolo credette davvero di aver visto il Cristo, semmai è la natura di quelle visioni che rimane indeterminata per il metodo storico-critico) che l'ha fatto passare da persecutore ad apostolo più importante insieme a Pietro? Ma scherziamo? Paolo era tutto meno che un wishful thinker che poteva avere un'apparizione "finta", se questo vale già per Maria di Magdala figuriamoci per il nemico della Chiesa primitiva.

Appari trovarti sempre nel raggio dell'opinione e delle desunzioni personali.
A questa stregua me continua a piacere la testimonianza delle donne e ad apparire più credibile l'incontro sulla via di Emmaus degli eventi occorsigli riferiti da Paolo ... alla facciaccia della non storicità dell'ubicazione del racconto di Emmaus (mi sarebbe venuto di aprire un 3D a riguardo per approfondire che mi piace così tanto, insieme ad un altro 3D sull'episodio della Piscina di Betsaeda, forse lo farò, ancora non so ... per ora sono in forte dubbio perchè temo un reloaded bis con il rischio di non trovar soddisfazione in ciò che mi potrebbe interessare).

CITAZIONE
L'unica sarebbe riuscire a dimostrare che ...

C'è sempre qualche problema nella ricerca:

1) esiste una ricerca che cerca solo dove vuole ciò che vuole trovare ... per cui si trova solo ciò che si cerca e si ignora il resto;
2) esiste una ricerca che dimentica di fare i conti con il fatto che vi sono cose che sono o possono essere andate irrimediabilmente perdute e che non si recupereranno mai più [cosa che a volte ho fatto presente anche ad interlocutori della fazione opposta alla tua ma ... non c'è stato verso] e dunque non si sapranno mai più (cfr. il breve interessante documento della ricerca svolta dal Dott. Studita sulla trasmissione orale [non riesco a trovare il link al post, se mai lo inserisco in un secondo momento e poi lo segnalo]: una cosa che appare semplice, ma di valore, tuttavia non può - purtroppo - ripetere la stessa ricerca nel passato: ho posto delle osservazioni e ho constatato la chiarezza e correttezza con cui egli stesso la valuta);
3) esistono a volte ricercatori che sanno aprirsi ed esplorare a 360 gradi e può accadere che facciano incontri inattesi senza 'rimuoverli' anche se non fanno comodo (credo siano fra i più auspicabili): a volte in un ‘reperto’, di qualunque natura esso sia, si inciampa per caso.

Temo che non potrai decidere tu i tuoi "l'unica sarebbe" ;)
Sembra quasi che tu ne faccia una battaglia.

* Qui inserisco il mio richiamo asteriscato:
una tradizione ha senz'altro il diritto/dovere di porre in atto tutto quello che è legittimo per tutelare la propria libertà di esistere: e la ricerca credo si faccia per darsi questo sostegno, ma non per perdere il senso dialettico con dei "essere costretti ad ammettere", che poi sarà sempre impossibile.

CITAZIONE
CITAZIONE (Patrizia Mura @ 21/2/2016, 09:43) 
p.s.
poi tu usi lo scientismo per confutare il scientifico, ed è un errore di metodo, una fallacia

Assolutamente no, ho solo dimostrato che anche la ricerca scientifica riposa su presupposti metafisici infalsificabili, pertanto pretendere che la scienza possa dare una visione esaustiva di tutto il reale è pura illusione .

Qui sarò caustica: non hai "dimostrato" nulla.


Concludo con il tuo

CITAZIONE
la Resurrezione non è dimostrabile aldilà di ogni ragionevole dubbio

e dato che lo sappiamo, mi parrebbe

1) un buon motivo per smussare gli spigoli;
2) un buon motivo per evitare che diventi non un fulcro, ma ogni argomento una occasione per finire per parlare solo di questo come se fosse proprio davvero tutto qui e non vi fosse altro di, comunque, interessante.

Poi magari tenere un 3D “resurrezione, reloaded 1,2,3” potrebbe essere un modo per sfogare, e prima o poi si passa ad altro (in genere per stanca).

A la prochaine (speriamo su altri temi).
 
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