Studi sul Cristianesimo Primitivo

Cristiani ortodossi e oikonomia

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Sant'Atanasio
view post Posted on 14/4/2016, 14:20     +1   -1




Mi rivolgo ai fratelli ortodossi delle Chiese orientali, che come noi Cattolici hanno la Traditio e la successione apostolica (senza contare che la nostra Chiesa riconosce validi tutti i loro Sacramenti), perché vorrei sapere da loro, visto che su questo tema sono ignorante, gli appoggi scritturali e nella Tradizione che gli consentono di benedire le seconde unioni.

Lo chiedo perché ho molta stima dei cristiani ortodossi, e, pur essendo e rimanendo Cattolico, sotto questo aspetto condivido la loro prassi. Ho sempre visto la Chiesa Ortodossa, in questo, il punto d'equilibrio tra l'eccessivo lassismo di molte Chiese protestanti (senza contare per l'appunto che per me le Chiese senza Traditio e successione apostolica non fanno testo, nessuno si offenda) e l'altrettanto eccessivo ( a mio parere) rigorismo Cattolico che c'è stato fino ad oggi.

So che c'è almeno un cristiano ortodosso qui, ovvero Teodoro Studita, perciò insomma, spero di ricevere delle risposte. :)

Questa osservazione di Teodoro in un altro topic

CITAZIONE (Teodoro Studita @ 1/5/2015, 19:44) 
CITAZIONE (Architeuthis @ 1/5/2015, 09:24) 
Mi permetto di fare una domanda anch'io:

- riguardo al divorzio mi pare esista un atteggiamento assai diverso tra Cattolici e Ortodossi: i primi molto rigidi e idealisti, i secondi più possibilisti, almeno nella prassi.
Che poi i Cattolici, di fatto, usino la Rota un po' come il dentifricio credo sia appurato, però, almeno nei principi, sembrano esserci due orientamenti diversi.

Perché?

Perché la Chiesa Ortodossa nei suoi principî ha la differenza tra akrivia e oikonomia, cioè tra l'ideale e la sua traduzione nella pratica. Nella Chiesa Cattolica, viceversa, se ti sposi sancisci la tua vocazione matrimoniale, benissimo. Poi torni a casa, tua moglie scappa col postino e d'un tratto la tua vocazione diventa monastica, perché se per caso vuoi rifarti una vita sei escluso dai sacramenti. Questo per alcuni è un piccolo problema e spiega le differenze.

Infatti mi trova pienamente d'accordo. Però ecco, voglio capire gli appoggi scritturali (oltre al famoso passo sul divorzio in Matteo, che è diverso dal passo che troviamo in Marco) ma, soprattutto, della Tradizione (visto che i cattolici e gli ortodossi credono prima ancora che nella Bibbia all'interpretazione che la Chiesa da della Bibbia) su cui si basa l'ortodossia. :)

Edited by Sant'Atanasio - 14/4/2016, 16:11
 
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askerella
view post Posted on 14/4/2016, 23:15     +1   +1   -1




Domanda interessante.

Per capire bene ne andrebbe, secondo me, associata un'altra, una premessa: il matrimonio ortodosso consiste nello STESSO sacramento di quello cattolico oppure ci sono differenze importanti da segnalare?

Seconda domanda. Akrivia-oikonomia: rimane chiara questa distinzione nella mente (e nello spirito) del "fedele medio ortodosso" oppure l'oikonomia del secondo/terzo matrimonio di fatto lo fa equiparare al primo nella mente di tutti? (Trasformando così anche l'akrivia).

Terza domanda: nelle chiese ortodosse si fanno iniziative tipo "corsi di preparazione al matrimonio" per spiegare che scappare col postino/a non è un ideale cristiano?

Quarta domanda: si è mai pensato nelle chiese ortodosse ad un doppio binario? In pratica: distinguere tra vocazione matrimoniale e coppia naturale generica. In altre parole, si è mai ipotizzato di proporre ai fedeli due vie? 1) il Sacramento del Matrimonio 2) una benedizione generica alla coppia, coppia che non se la sente di essere "esempio" cristiano per gli altri, bensì rimane aperta alla fuga col postino/a
(non che questo doppio binario risolverebbe tutti i problemi e le casistiche, ma alcune magari sì. Ad esempio sono arcisicura che sia nelle coppie cattoliche che in quelle ortodosse molta gente avrebbe delle sorprese del tipo "ah ma io pensavo che tu volessi sposarmi a vita e invece vuoi solo la benedizione...quindi ancora valuti il postino!.". Il doppio binario secondo me sarebbe un gran bene).
 
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Sant'Atanasio
view post Posted on 14/4/2016, 23:44     +1   -1




CITAZIONE (askerella @ 15/4/2016, 00:15) 
Domanda interessante.

Per capire bene ne andrebbe, secondo me, associata un'altra, una premessa: il matrimonio ortodosso consiste nello STESSO sacramento di quello cattolico oppure ci sono differenze importanti da segnalare?

Seconda domanda. Akrivia-oikonomia: rimane chiara questa distinzione nella mente (e nello spirito) del "fedele medio ortodosso" oppure l'oikonomia del secondo/terzo matrimonio di fatto lo fa equiparare al primo nella mente di tutti? (Trasformando così anche l'akrivia).

Terza domanda: nelle chiese ortodosse si fanno iniziative tipo "corsi di preparazione al matrimonio" per spiegare che scappare col postino/a non è un ideale cristiano?

Quarta domanda: si è mai pensato nelle chiese ortodosse ad un doppio binario? In pratica: distinguere tra vocazione matrimoniale e coppia naturale generica. In altre parole, si è mai ipotizzato di proporre ai fedeli due vie? 1) il Sacramento del Matrimonio 2) una benedizione generica alla coppia, coppia che non se la sente di essere "esempio" cristiano per gli altri, bensì rimane aperta alla fuga col postino/a
(non che questo doppio binario risolverebbe tutti i problemi e le casistiche, ma alcune magari sì. Ad esempio sono arcisicura che sia nelle coppie cattoliche che in quelle ortodosse molta gente avrebbe delle sorprese del tipo "ah ma io pensavo che tu volessi sposarmi a vita e invece vuoi solo la benedizione...quindi ancora valuti il postino!.". Il doppio binario secondo me sarebbe un gran bene).

Aggiungo una cosa: oltre al caso del "postino" (che in effetti uno non se lo aspetta minimamente dalla persona che ama, perciò nemmeno ci pensa a questa eventualità prima che succeda, visto che l'amore è fiducia) ci sono anche i casi ben più frequenti di "morte spirituale" del matrimonio, anche senza che ci siano di mezzo adulteri e cose simili, ed è a quei casi che secondo me noi Cattolici non possiamo più esimerci di rispondere.


Per John Meyendorff http://dialogues.stjohndfw.info/2008/10/di...ox-perspective/
ad esempio, il matrimonio, considerato come sacramento, non impegna gli sposi soltanto nella vita terrena, ma anche nella vita eterna, e la grazia sacramentale ricevuta non è destinata a finire nemmeno con la morte. Il matrimonio è un dono consegnato alla libertà umana, pertanto la grazia deve trovare un terreno fertile, cioè deve essere accolta. Questa accettazione della grazia richiede anche lo sforzo umano, e rinunciare a tale sforzo significa rifiutare la grazia elargita. In questo senso, secondo Meyendorff, il divorzio ecclesiastico indica semplicemente il riconoscimento della chiesa che questa grazia sacramentale è stata rifiutata. Paul Evdokimov sviluppa l’idea della grazia rifiutata o non accolta giungendo alla conclusione che se l’unità degli sposi e il loro amore reciproco sono immagine della grazia sacramentale, allora – in caso tale amore cessi o diminuisca – si affievolisce anche la comunione spirituale significata e realizzata dall’unione fisica. Proseguire la coabitazione coniugale a queste condizioni assomiglierebbe più alla fornicazione che all’unità spirituale, e una “fornicazione” di questo tipo sarebbe equivalente alla fine del matrimonio.

All’inizio del XX secolo, il grande canonista serbo Nikodim Milas http://gavaisky.blogspot.it/2014/09/today-...-canon-law.html elaborò la teoria della morte morale del matrimonio. Questa teoria, sviluppata in seguito dal teologo greco Hamicar S.Alivisatos, dice che come la morte fisica di un coniuge interrompe il legame e dà la possibilità al coniuge rimanente di contrarre seconde nozze (morte fisica del matrimonio), così è anche possibile parlare della morte spirituale di un matrimonio.

Perciò ecco, più ancora che il caso della moglie che scappa con l'amante o del marito che fa la medesima cosa, secondo me è questa la cosa sulla quale dovremmo riflettere, perché anche un matrimonio sacramentale partito con le migliori intenzioni può, secondo i Cristiani Ortodossi, "morire spiritualmente".

E personalmente non vedo l'ora che Teodoro risponda, perché ho proprio la sensazione che Cattolici ed Ortodossi si siano trovati di fronte ad un "bivio" dove hanno fatto scelte diverse, ma che entrambi avessero validi motivi sulla base della Scrittura e della Tradizione.

Per essere chiari, nulla a che vedere con la Chiesa Anglicana. :)
 
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view post Posted on 19/4/2016, 14:46     +1   +1   -1
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Brevemente, perché avete già trovato tutto da soli.
Aggiungo solo che le motivazioni alla base della scelta di fronte a questo "bivio" non sono di natura "scritturale" (poche parole riescono ad essere così orrende), ma di mero opportunismo storico. Per le pieghe diverse che hanno preso le società occidentali e quelle orientali, queste ultime hanno conservato maggiormente le istituzioni della tarda romanità. Le terze nozze, poi, sono proprio un accidente storico dovuto alla necessità contingente di un imperatore senza prole, di risposarsi. Quindi nulla di più lontano dalla Scrittura. Sulla teologia sottostante, avete già tutto, vedo, e ciò che avete funziona.
Quanto alle domande,

CITAZIONE
il matrimonio ortodosso consiste nello STESSO sacramento di quello cattolico oppure ci sono differenze importanti da segnalare?

L'unica differenza seria è il ministro. Gli sposi stessi nel rito latino, un sacerdote in quello ortodosso. Da ciò emergono una serie di problemi canonici per i matrimoni misti, ma questo ci porta fuori dal primo millennio.

CITAZIONE
rimane chiara questa distinzione nella mente (e nello spirito) del "fedele medio ortodosso" oppure l'oikonomia del secondo/terzo matrimonio di fatto lo fa equiparare al primo nella mente di tutti? (Trasformando così anche l'akrivia).

Credo che dipenda molto dal padre spirituale degli sposi. Se tale differenza non è chiara, dovrebbe essere fatta diventare tale da chi segue la vita spirituale degli sposi.

CITAZIONE
nelle chiese ortodosse si fanno iniziative tipo "corsi di preparazione al matrimonio" per spiegare che scappare col postino/a non è un ideale cristiano?

Non che io sappia, ma ci sono molte realtà molto diverse nel mondo, quindi mai dire mai

CITAZIONE
si è mai pensato nelle chiese ortodosse ad un doppio binario?

Questo sì che non avrebbe alcun aggancio nella Tradizione, quindi no e non credo si farà mai.
 
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view post Posted on 19/4/2016, 19:06     +1   -1




Grazie Teodoro.

Domanda: ora, come avrai visto, su questo ci stiamo, non de jure ma de facto, avvicinando a voi.

I casi di morte spirituale del matrimonio, ad esempio, o in caso di coniuge incolpevole che viene lasciato, trovo la vostra prassi davvero giusta.

Tu cosa ne pensi? La domanda non è banale, perché come io sono un Cattolico che su questo punto la vede come la Chiesa Ortodossa tu potresti essere un Ortodosso che su questo punto la vede come l'ha vista (fino ad oggi) la Chiesa Cattolica. :)

In altre parole, trovi giusta questa vostra prassi o preferisci la rigidità cattolica che c'è stata fino ad oggi? Come ho detto la domanda non è banale, perché ci possono essere Cattolici con idee ortodosse su questo e viceversa. :)
 
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view post Posted on 22/4/2016, 22:28     +1   -1
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Ciò che penso io non è rilevante, né è scopo di questa sezione o di questo forum.
Dal punto di vista teologico, trovo che ci sia ben poco. Se, infatti, i detti sul matrimonio del Gesù storico sono interpretati dai più in un senso restrittivo, dall'altra ci sono il cd. "privilegio paolino" e la tradizione della Chiesa del primo millennio che pesano come macigni. Difficile essere dogmatici in questo caso, specie quando poi i frutti di questo dogmatismo non sono sempre felici, come nell'esempio del postino.
In generale, trovo che il Cristianesimo offra dei modelli di perfezione, ma l'adesione a questi modelli deve tener conto della realtà. Ci vuole, insomma, una certa dose di buon senso. E su questo "quid" ancora si discute, come vedi.
 
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Sant'Atanasio
view post Posted on 23/4/2016, 14:00     +1   -1




CITAZIONE (Teodoro Studita @ 22/4/2016, 23:28) 
Se, infatti, i detti sul matrimonio del Gesù storico sono interpretati dai più in un senso restrittivo, dall'altra ci sono il cd. "privilegio paolino" e la tradizione della Chiesa del primo millennio che pesano come macigni.
vedi.

Teodoro, puoi erudirmi di più in tal senso, per piacere, sulla parte sottolineata? Magari una breve sintesi, se puoi.

CITAZIONE (Teodoro Studita @ 22/4/2016, 23:28) 
Difficile essere dogmatici in questo caso, specie quando poi i frutti di questo dogmatismo non sono sempre felici, come nell'esempio del postino.

Concordo in pieno. Per la nostra Chiesa, fino ad oggi, se una viene lasciata dal marito che se ne va in Brasile deve passare il resto della vita in stato monacale, altrimenti viene giudicata una peccatrice degna dell'inferno eterno.

Curiosamente, però, ai sacerdoti che si innamorano viene concessa una dispensa papale per sposarsi e vengono sciolti dall'obbligo del celibato. In buona sostanza, anche il sacerdozio è insolubile, però li, guardacaso, ci si è tenuti una "via di fuga", che non rende il sacramento solubile, ma esenta il prete dagli obblighi ad esso collegati.

Invece con i divorziati risposati, nella nostra Chiesa, c'è sempre stata una severità draconiana.

Per questo sono felice del cambiamento che sta avvenendo. Non so se hai letto l'amoris laetitia, ma oltre che per i divorziati ho letto posizioni molto simili a quelle della Chiesa ortodossa anche sui conviventi e sugli sposati civilmente, visto che la vostra Chiesa considera quelle situazioni come "adombranti", se non sbaglio, il mistero matrimoniale anche se in modo imperfetto (questo nel matrimonio civile, con un'ulteriore "depotenziamento" nelle convivenze) ma non peccati mortali degni dell'inferno.

Su questo devo dire che il mio sentire è pari pari a quello ortodosso.

CITAZIONE (Teodoro Studita @ 22/4/2016, 23:28) 
In generale, trovo che il Cristianesimo offra dei modelli di perfezione, ma l'adesione a questi modelli deve tener conto della realtà.

Concordo. In genere i Cattolici rigoristi ai quali faccio questi discorsi mi danno del lassista, ma vedo che questo concetto è ben chiaro nella Chiesa ortodossa. È davvero un peccato per le divergenze teologiche che ci dividono, lo dico sinceramente, perché unire la tradizione orientale con quella occidentale sarebbe una grande ricchezza per un'ipotetica Chiesa unita (mi riferisco ovviamente ad una riunione tra cattolici ed ortodossi, le Chiese eretiche senza Traditio e successione apostolica non le considero neanche).

CITAZIONE (Teodoro Studita @ 22/4/2016, 23:28) 
E su questo "quid" ancora si discute, come vedi.

Hai letto l'AL? Nel caso tu l'abbia letta secondo me non puoi non concordare sul fatto che molti concetti li espressi siano molto simili a quelli della tradizione della Chiesa Ortodossa.

Edited by Sant'Atanasio - 23/4/2016, 20:25
 
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view post Posted on 23/4/2016, 19:20     +1   +1   -1
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Nell'eucologio Barberini (Bar.Gr.336) c'è già il rito per le seconde nozze. Calabria dell'VIII secolo, ma si riferisce ad una tradizione precedente.
Questo vuol dire che la Chiesa ha mantenuto il diritto matrimoniale romano, che prevedeva la possibilità di seconde nozze, sebbene abbia condito il tutto con un percorso penitenziale.
Quindi bisogna innanzitutto liberarsi dall'idea che la Chiesa Ortodossa conceda le seconde nozze come novità acquisita nel corso del suo "scisma". Non è che mi sia mai appassionato del tema, ma si può anche indagare quando i latini abbiano smesso di farlo.
 
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Sant'Atanasio
view post Posted on 23/4/2016, 19:24     +1   -1




CITAZIONE (Teodoro Studita @ 23/4/2016, 20:20) 
Nell'eucologio Barberini (Bar.Gr.336) c'è già il rito per le seconde nozze. Calabria dell'VIII secolo, ma si riferisce ad una tradizione precedente.
Questo vuol dire che la Chiesa ha mantenuto il diritto matrimoniale romano, che prevedeva la possibilità di seconde nozze, sebbene abbia condito il tutto con un percorso penitenziale.
Quindi bisogna innanzitutto liberarsi dall'idea che la Chiesa Ortodossa conceda le seconde nozze come novità acquisita nel corso del suo "scisma". Non è che mi sia mai appassionato del tema, ma si può anche indagare quando i latini abbiano smesso di farlo.

GRAZIE INFINITE TEODORO! Questa cosa non la sapevo, e l'altro giorno un mio fratello nella Fede Cattolica mi ha detto che gli ortodossi hanno introdotto la possibilità delle seconde nozze solo dopo lo scisma, ora scopro che è una falsità.

Grazie mille.
 
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view post Posted on 23/4/2016, 19:38     +1   +1   -1
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Sul matrimonio ti consiglio di leggere i lavori del mio amico Gabriel Radle, che trovi anche su Academia

https://huji.academia.edu/GabrielRadle

Vedrai cadere un bel po' di luoghi comuni.
 
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Sant'Atanasio
view post Posted on 23/4/2016, 21:03     +1   -1




CITAZIONE (Teodoro Studita @ 23/4/2016, 20:38) 
Sul matrimonio ti consiglio di leggere i lavori del mio amico Gabriel Radle, che trovi anche su Academia

https://huji.academia.edu/GabrielRadle

Vedrai cadere un bel po' di luoghi comuni.

Teodoro Studita (l'utente, non il vero Teodoro, che è già santo) santo subito! :lol:

Aggiungo una cosa. Spesso dei cattolici con cui parlo denunciano il pericolo che sarebbe insito nel "depenalizzare" convivenze, matrimoni civili e seconde nozze.

Ad esempio un cattolico in un altro blog mi scrive

"perché continuate a sostenere ad esempio l’immoralità dell’aborto o dell’utero in affitto, immoralità difficilmente sostenibile se si fanno propri consequenzialismo e sociologismo, per ora incoerentemente ristretti solo in un ambito specifico, ma i cui principi non tarderanno a farsi sentire in ogni campo della morale. Perché, ad esempio, rifiutare l’utero in affitto (ammesso e non concesso che sia un male) se da esso nascono dei beni come una nuova nascita, la felicità di una “coppia”, ecc.? Perché condannare l’aborto (ad es. di un feto malato) se la nascita arrecasse instabilità psichica/emotiva alla donna o alla coppia? Dopotutto detta stabilità non sarebbe un bene?"


Ma io quando mi vengono fatte queste assurde obiezioni porto proprio l'esempio della Chiesa Ortodossa, che è si più aperta della Cattolica (almeno della Chiesa Cattolica come è stata fino ad oggi), ma che non si sognerebbe mai di aprire ad orrori come aborto e utero in affitto.

Anche perché il paragone è sommamente idiota: l'aborto toglie la vita ad un’altra persona, e l’utero in affitto riduce la persona a merce. Io non vorrei mai essere stato abortito, nè che qualcuno mi avesse strappato dalle braccia dei miei genitori per soddisfare il suo desiderio di paternità.

Se permettete, i rapporti tra due persone adulte e consenzienti e libere (ovvero non sto parlando di tradimenti nè coniugali nè tra fidanzati) che non fanno del male a nessuno è una cosa del tutto diversa, come e cosa del tutto diversa la felicità di due divorziati risposati che dopo essersi liberati di un matrimonio diventato un ergastolo (dopo che, magari, avevano aspettato 15 anni a separarsi per il bene dei figli) hanno trovato una persona che li rende felici.

Perciò i timori dei "rigoristi" sono infondati, anche perché nessuna Chiesa vera potrà mai spingersi a certi errori delle Chiese eretiche protestanti, perché il depositum fidei lo impedisce. La verità è che spesso quella è gente che si fa scudo della legge per giudicare il proprio prossimo e usare la legge come una clava, ma purtroppo per loro ho brutte notizie, che derivano da Gesù stesso

Matteo 7,1-2

"Non giudicate per non essere giudicati, perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati e con la misura con la quale misurate sarete misurati.”

E anche la lettera di Giacomo è piuttosto chiara

Giacomo 2,12-13

" Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia. La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio.

Scusate per queste considerazioni personali ma certa gente ce l'ho sullo stomaco. Anche perché poi i rigoristi arrivano a queste idiozie www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/06..._uccidere.shtml che sono lo sbocco inevitabile del legalismo. Il legalismo è il cancro della Fede.

Edited by Sant'Atanasio - 23/4/2016, 22:20
 
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Sant'Atanasio
view post Posted on 24/4/2016, 16:11     +1   -1




CITAZIONE (Teodoro Studita @ 23/4/2016, 20:20) 
Nell'eucologio Barberini (Bar.Gr.336) c'è già il rito per le seconde nozze. Calabria dell'VIII secolo, ma si riferisce ad una tradizione precedente.
Questo vuol dire che la Chiesa ha mantenuto il diritto matrimoniale romano, che prevedeva la possibilità di seconde nozze, sebbene abbia condito il tutto con un percorso penitenziale.
Quindi bisogna innanzitutto liberarsi dall'idea che la Chiesa Ortodossa conceda le seconde nozze come novità acquisita nel corso del suo "scisma". Non è che mi sia mai appassionato del tema, ma si può anche indagare quando i latini abbiano smesso di farlo.

Oltre a questa preziosa indicazione, sapresti dirmi quanto era diffuso il rito per le seconde nozze nella grande Chiesa prima dello scisma, per favore?

Inoltre il canone 8 di Nicea

“A proposito di quelli che si definiscono puri, qualora vogliono entrare nella Chiesa cattolica, questo santo e grande concilio stabilisce […] prima di ogni altra cosa che essi dichiarino apertamente, per iscritto, di accettare e seguire gli insegnamenti della Chiesa cattolica: e cioè essi entreranno in comunione sia con coloro che sono passati a seconde nozze, sia con coloro che hanno ceduto nella persecuzione, per i quali sono stabiliti il tempo e le circostanze della penitenza, così da seguire in ogni cosa le decisioni della Chiesa cattolica e apostolica”.

Qua c'è qualcuno che dice che si riferisse ai vedovi risposati, ma a me la cosa pare molto strana, soprattutto perché li si parlava dei risposati e di coloro che hanno apostatato dalla Fede, e mi sembra davvero strano che i novaziani (contro cui è stato emesso il canone 8) mettessero sullo stesso piano dei vedovi risposati con coloro che avevano apostatato dalla fede sotto persecuzione.
 
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11 replies since 14/4/2016, 14:20   588 views
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