Studi sul Cristianesimo Primitivo

Una domanda su quando nasce il rito della messa

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parolaeverbo
view post Posted on 10/9/2016, 17:56 by: parolaeverbo     +1   -1




Sei stato un pò tendenzioso o quantomeno impreciso. Per esempio sul fatto del lievito. Ti si poteva semplicemente dire che:
La maggior parte delle Chiese d’Oriente si serve del pane lievitato, mentre nella Chiesa latina è obbligatorio il pane azzimo. Notiamo intanto che sia l’una che l’altra Chiesa riconosce la validità della consacrazione. Si tratta dunque solo di una questione disciplinare. Senza entrare nello specifico, e partire dalla festa degli azzimi, per inoltrarsi se ti interessava anche nel significato del lievito.
Ma poi se c'è scritto pane e vino, perchè lanciarsi in cose strane? Sono cose semplici e reperibili, mica è stato detto un atomo di solfuro di non so che. Pane e vino, perchè dire altro. bò.
Ad esempio in San Giustino, nella sua prima apologia II secolo d.C già puoi leggere come veniva celebrata la Messa da questi primi cristiani
L'Eucaristia

LXV. - 1. Noi allora, dopo aver così lavato chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato, sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna.
2. Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio.
3. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni.
4. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: "Amen". La parola "Amen" in lingua ebraica significa "sia".
5. Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l'acqua consacrati e ne portano agli assenti.
Poi nota bene come l'eucarestia nel suo significato fosse già presente:
E' carne e sangue di quel Gesù incarnato

LXVI. - 1. Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato.

2. Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato.

3. Infatti gli Apostoli, nelle loro memorie chiamate vangeli, tramandarono che fu loro lasciato questo comando da Gesù, il quale prese il pane e rese grazie dicendo: "Fate questo in memoria di me, questo è il mio corpo". E parimenti, preso il calice e rese grazie disse: "Questo è il mio sangue"; e ne distribuì soltanto a loro.

4. I malvagi demoni per imitazione, dissero che tutto ciò avveniva anche nei misteri di Mitra. Infatti voi già sapete, o potete apprendere, come nei riti di iniziazione si introducano un pane ed una coppa d'acqua, mentre si pronunciano alcune formule.



Nel giorno chiamato "del Sole"

LXVII. - 1. Da allora noi ci ricordiamo a vicenda questo fatto. E quelli che possiedono, aiutano tutti i bisognosi e siamo sempre uniti gli uni con gli altri.

2. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell'universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo.

3. E nel giorno chiamato "del Sole" ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente.

4. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi.

5. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: "Amen". Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti.

6. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno.

7. Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli, ed insegna proprio queste dottrine che abbiamo presentato anche a voi perché le esaminiate.

Nelle Costituzioni Apostoliche, una raccolta di leggi, di preghiere, di usanze liturgiche nata nell’ambiente antiocheno nel quarto secolo, dovresti poter trovare un'altra descrizione della Messa

prima che ti rilanci in paralleli strani, il giorno chiamato del sole è la domenica

Sembrerebbe che già anticamente la Messa consisteva in due parti : la liturgia della parola e quella del sacrificio

Sul in memoria di me, ho trovato questo passo di un teologo
in «memoria» e la memoria è un semplice «ricordo» di un avvenimento passato, come si ricorda il primo giorno di scuola, che rimane un fatto del passato. Ma il termine memoria (o memoriale) non ha solo questa valenza e significato.

«Memoria-ricordo» in ebraico si dice «zikkaron», come si legge in Esodo (12,14): «Questo giorno sarà per voi un memoriale (zikkaron)». In greco il termine usato è «anàmnesis», la vulgata latina traduce con «commemoratio», vedi 1 Cor. 11,24 e Lc. 22,19. Esodo fa da apripista alla comprensione del significato che anche oggi gli si dà nell’eucarestia. Il termine zikkaron (memoriale) indica qualcosa di più e di diverso di un semplice ricordo del passato, per gli ebrei vuol dire un fatto passato che si fa presente, rivive e si ripropone nell’oggi. In italiano è stato ripreso questo concetto: il memoriale è render presente qui e ora un fatto passato. Così nella liturgia eucaristica cristiana il memoriale è ritenuto attualizzante il fatto ricordato: lo ripropone, con i suoi frutti e le sue grazie che sono disponibili per i partecipanti al rito, allo stesso modo che li ebbero i discepoli nell’ultima cena.
 
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31 replies since 7/9/2016, 21:59   1084 views
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