| @talità
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. (Gv. 6,1-15)
Le fonti primarie? Le fonti primarie sono i vangeli. In tutti i vangeli viene testimoniato il fatto che il popolo ebraico attendeva un Messia-Re che avrebbe compiuto la promessa fatta da dio a Davide: sarebbe venuto un Messia-Re, discendente di Davide, che avrebbe governato il popolo di Israele come uno stato sovrano nella Terra promessa. Lo stesso Giovanni attesta che la folla, dopo il miracolo dei pani, voleva proclamare Gesù come Re. Lo stesso Gesù entra a Gerusalemme come "figlio di Davide", il Re che entra a Gerusalemme. Il tema "Gesù Messia-Re discendente di Davide" è un tema ricorrente in tutti i vangeli. Ed è questo il modo in cui la gente attendeva il Messia nel I secolo: un Messia-Re discendente di Davide.
E' talmente vera questa cosa che Matteo e Luca, per attestare il fatto che Gesù era veramente il Messia, inventarono la nascita a Betlemme proprio per presentare Gesù come il discendente di Davide atteso (che sarebbe dovuto nascere nella terra di Davide, cioè Betlemme).
Ed è questo "tipo" di Messia che si attendevano le gerarchie religiose ebraiche: un Messia-Re. Ed è del tutto evidente che questo Messia-Re avrebbe creato un sacco di problemi, per il semplice motivo che solo i Romani potevano nominare il Re di Israele. Le gerarchie religiose ebraiche godevano di una certa autonomia perchè collaboravano con i Romani a mantenere l'ordine. Che ne sarebbe stato di loro se avessero appoggiato il Messia-re Gesù? Uno straccione che si proclamava Messia e non aveva neanche un esercito? E' ovvio che le gerarchie ebraiche si trovarono con le spalle al muro: accettare il Messia-Re Gesù e affrontare l'ira dei Romani (solo i romani, infatti, potevano decidere chi poteva essere il Re di Israele), o far fuori il Messia-Re Gesù? E' ovvio che optarono per la seconda ipotesi.
Come ho già detto, però, Gesù non concepiva se stesso come il Messia-Re-politico. Gesù ritenenva di essere il Messia-Re, ma secondo la visione apocalitticista. Quindi un Messia-Re non politico, poichè, secondo la visione apocalitticista, il Messia sarebbe stato messo sul trono da dio dopo che dio stesso sarebbe intervenuto nella storia.
E' del tutto evidente, quindi, che Gesù sapeva bene che avrebbe fatto una brutta fine. Dichiarandosi Messia sapeva bene che sarebbe stato inevitabilmente messo a morte. E sapeva bene che la condanna a morte sarebbe stata la sua fine inevitabile. Ma, al contrario di Paolo e degli evangelisti, che pensarono che l'intervento di dio nella storia sarebbe stata la distruzione del mondo e il Giudizio finale, il Gesù storico pensava che l'intervento di dio nella storia sarebbe stata la sua risurrezione.
|