Studi sul Cristianesimo Primitivo

“Chi mi ha toccato il mantello?”, Indagine preliminare sull’identità dell’emorroissa (Studio per un’ipotesi di soluzione)

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maximus55
view post Posted on 7/11/2019, 17:25     +1   -1




Io penso inoltre che un’indagine volta a dimostrare l’identità tra l'emorroissa e Cipro rappresenti non solo un nuovo ed interessante elemento biografico per inquadrare la figura storica di Gesù, ma anche un notevole aiuto per illuminare e comprendere meglio anche alcuni importanti episodi. Ne cito soltanto quattro:

A) a proposito della morte di Giovanni Battista, Marco scrive che "Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea." (Mc 6,21). L’episodio si presta a tre diverse interpretazioni: 1. Erode era d'accordo con la moglie sin dall'inizio e la sua tristezza è una finzione; 2. oppure egli pensava di liberare il Battista servendosi del banchetto e dell'approvazione ufficiale dei commensali alle sue nozze con Erodiade; 3. o ancora, quello che dice Marco è vero: Erode non era affatto d'accordo con sua moglie, non aveva intenzione di liberare il Battista e decise di eliminarlo solo perché aveva fatto un giuramento davanti a testimoni di prestigio: "Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto." (Mc 6,26). A questo proposito si può ben ipotizzare che tra i “notabili della Galilea”, invitati al banchetto dell’Antipa, ci fossero anche Cipro e suo marito Agrippa e che quest’ultimo, visto il suo interesse perché si stabilizzasse la posizione di sua sorella Erodiade alla corte del tetrarca, avesse svolto un’attiva e pubblica opera di persuasione affinché Antipa si impegnasse con un giuramento. Quest’opera d’istigazione potrebbe poi essere alla base dell’ostilità, che sorgerà di lì a poco, tra Antipa e Agrippa stesso (cfr. Antichità Giudaiche 18,150).

B) Molti studiosi hanno già fatto notare come soltanto l’evangelista Luca abbia conservato memoria di alcuni particolari dettagli, circostanze, eventi e personaggi legati alla Galilea. Due fonti di queste informazioni privilegiate sembrano essere quella “Giovanna moglie di Cusa, amministratore di Erode” (Lc 8,3) e quel “Manaèn, compagno d’infanzia di Erode tetrarca” che Luca ricorda tra “i profeti e i dottori” in (At 13,1). A questo proposito, come ho già detto, le precisazioni di Luca devono essere interpretate come indizi che il testo contiene molto più di quanto non mostri di primo acchito e che la prudenza e la discrezione, che l’evangelista ha dovuto usare nel trasmetterli, si siano rese necessarie per la natura dei fatti narrati e dei personaggi implicati. Tra gli episodi riferiti soltanto da Luca vi è il deferimento di Gesù ad Erode Antipa (Lc 23, 6-12). Non appena Pilato apprese che Gesù aveva a lungo predicato in Galilea, decide di rimetterlo al Tetrarca di quella regione, il quale si trovava a Gerusalemme per celebrare la Pasqua. Come è noto il Tetrarca (letteralmente capo di un quarto della Palestina) governava con poteri quasi autonomi ed era legato a Roma in qualità di Principe cliente, e in tal modo conservava una vasta gamma di facoltà amministrative e penali.

«6 Πιλᾶτος δὲ ἀκούσας ἐπηρώτησεν εἰ ὁ ἄνθρωπος Γαλιλαῖός ἐστιν· 7 καὶ ἐπιγνοὺς ὅτι ἐκ τῆς ἐξουσίας Ἡρῴδου ἐστὶν ἀνέπεμψεν αὐτὸν πρὸς Ἡρῴδην, ὄντα καὶ αὐτὸν ἐν Ἱεροσολύμοις ἐν ταύταις ταῖς ἡμέραις. 8 ὁ δὲ Ἡρῴδης ἰδὼν τὸν Ἰησοῦν ἐχάρη λίαν, ἦν γὰρ ἐξ ἱκανῶν χρόνων θέλων ἰδεῖν αὐτὸν διὰ τὸ ἀκούειν περὶ αὐτοῦ, καὶ ἤλπιζέν τι σημεῖον ἰδεῖν ὑπ’ αὐτοῦ γινόμενον. 9 ἐπηρώτα δὲ αὐτὸν ἐν λόγοις ἱκανοῖς· αὐτὸς δὲ οὐδὲν ἀπεκρίνατο αὐτῷ. 10 εἱστήκεισαν δὲ οἱ ἀρχιερεῖς καὶ οἱ γραμματεῖς εὐτόνως κατηγοροῦντες αὐτοῦ. 11 ἐξουθενήσας δὲ αὐτὸν [καὶ] ὁ Ἡρῴδης σὺν τοῖς στρατεύμασιν αὐτοῦ καὶ ἐμπαίξας περιβαλὼν ἐσθῆτα λαμπρὰν ἀνέπεμψεν αὐτὸν τῷ Πιλάτῳ. 12 ἐγένοντο δὲ φίλοι ὅ τε Ἡρῴδης καὶ ὁ Πιλᾶτος ἐν αὐτῇ τῇ ἡμέρᾳ μετ’ ἀλλήλων· προϋπῆρχον γὰρ ἐν ἔχθρᾳ ὄντες πρὸς αὑτούς.» (Lc 23, 6-12).

«[6]Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo [7]e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. Gesù davanti a Erode [8]Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. [9]Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. [10]C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. [11]Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. [12]In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.»
A prescindere dall’autenticità o meno dell’episodio, sul quale si continua a discutere, la presenza di una cristiana come Cipro/emorroissa, nel seguito di Erode Antipa a Gerusalemme, lascerebbe intuire uno scenario quanto meno più articolato di tutta la vicenda narrata. Basti pensare ad esempio al ruolo di un’altra donna come la moglie di Pilato (Mt 27,19) tra i cui contatti non è improbabile anche quello con Cipro. Un altro indizio, o se si vuole suggestione, che ci offre questo episodio è il fatto che Erode Antipa rivestì Gesù “di una splendida veste (ἐσθῆτα) e lo rimandò a Pilato” (Lc 23,11). A questo proposito è interessante notare come Luca usi il termine ἐσθῆτα, “veste, manto” in due sole occorrenze: la prima è appunto Lc 23,11, mentre l’altra è in occasione della morte di Agrippa I, At 12,21 (Ἡρῴδης ἐνδυσάμενος ἐσθῆτα βασιλικὴν, letteralmente “Erode avendo indossato (una) veste regale). In questo modo l’evangelista sembra volerci presentare una sorta di parallelismo antitetico tra Gesù che schernito come un re da burla viene rivestito di una ἐσθῆτα splendida, e re Agrippa I che si presenta alla folla indossando una ἐσθῆτα regale.

C) In Atti 12,5-19 si narra la “miracolosa” liberazione dal carcere di Pietro. Ora, se Cipro può identificarsi con l’emorroissa, avremmo una simpatizzante cristiana addirittura a fianco di re Erode Agrippa I, e costei potrebbe aver svolto un ruolo non di secondo piano nella liberazione del capo degli apostoli.

D) In Atti 26,24-27, viene narrata l’udienza di Paolo di fronte al tribunale del governatore romano Festo, a cui vengono invitati Agrippa II e sua sorella Berenice. A questo riguardo è interessante rilevare come la certezza di Paolo nel ritenere Agrippa un uomo che crede nei profeti, primo fra tutti Gesù “che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo” (Lc 24,19), possa suggerire discretamente, che le conoscenze di Agrippa erano basate su una fonte ed una esperienza particolarissima, quella appunto, a mio parere, trasmessagli da sua madre Cipro:
«Mentre egli (Paolo, ndr) parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse: “Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!”. E Paolo: “Non sono pazzo - disse - eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge. Il re è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso infatti che niente di questo gli sia sconosciuto, perché non sono fatti accaduti in segreto. Credi, o re Agrippa, ai profeti? Io so che tu credi”».
 
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15 replies since 7/11/2017, 18:07   644 views
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