Studi sul Cristianesimo Primitivo

Posts written by Polymetis

view post Posted: 20/8/2012, 15:18     Consiglio su libri introduttivi - Recensioni, News, Links e Bibliografie
CITAZIONE
"remesso che non ho letto opere di Donini, comunque sia mi risulta che, a prescindere dalla sua attività politica sia stato uno studioso accademico che ha ricoperto per molto tempo ruoli molto alti nelle università italiane dei decenni passati"

All'epoca c'era una guerra ideologica molto chiara, e il marxismo era una specie di setta, che innervava gli storici dell'economia, i sociologi, i filosofi, e chiunque altro si definisse marxista. Una setta con un'ortodossia per giunta.
E' difficile per noi cogliere il senso e l'ardore di queste contrapposizione ideologiche, ma all'epoca ci si divideva le cattedre tra sette avverse (ad es. tot in quota a storici della Democrazia Cristiana, e tot in quota a storici comunisti), ed era questo il modo per avere un pluralismo. Essere non schierati, non pagava affatto in termini di carriera accademica. L'unica introduzione non ideologica alla storia delle religioni di quegli anni è quella, che consiglio tutt'ora, del Brelich, che era ateo, ma almeno evitava di parlare di "rivolte proletarie" e sciocchezze simili per definire l'ascesa del cristianesimo.

CITAZIONE
"Tra parentesi, questo è un esempio di una domanda che non ha senso porre agli storici,"

Per l'appunto, la domanda non ha senso, eppure è stata posta. Comunque sia ho l'impressione che fosse un corso pre-masticato, cioè no di quei corsi per principianti assoluti, dove devi spiegare ogni singolo aspetto perché la gente non ha una preparazione previa. I corsi universitari negli States sono spesso così: non esiste il corrispettivo del liceo classico, e i corsi su materie storiche ed antichistiche che si tengono nelle loro scuole superiori sono di infimo livello, cosicché la gente si ritrova all'università senza un minimo di metodo storico. Il risultato sono questi corsi per ebeti, che purtroppo prendono sempre più piede anche nei nostri atenei italiani a causa del declino nella serietà degli insegnanti nelle nostre scuole superiori. Professori che ad es. tengono un corso di filosofia del diritto davanti ad un pubblico di studenti che non hanno mai letto Cicerone, Tucidide, Isocrate, potranno mai dire qualcosa di approfondito? O si tratterà invece di corsi pre-masticati, di omogeneizzati per gente senza cultura?
Io personalmente credo che negli studi umanistici si stia assistendo ad un declino, un declino causato dall'imperialismo linguistico anglosassone. Gli storici americani ed inglesi sono i più citati ed i più influenti non perché siano i migliori, ma perché tutti li leggono essendo in inglese. Il problema di questo mondo è che, come dicevo, non hanno studi umanistici già al liceo, e dunque francamente le loro pubblicazioni cosiddette universitarie a me mediamente fanno ridere, e le ritengo appropriate per lo più a studenti di quarta ginnasio (con l'avvertenza che io all'epoca studiavo cose ben più serie).
Ben altro clima si respirava quando la filologia era in mano ai tedeschi, che hanno un curriculum antichistico liceale con greco e latino, e dunque all'epoca nelle università si poteva parlare di cose serie, senza temere di avere davanti un pubblico demente come quello uscito dalle scuole superiori americane.
Se penso alla ricerca biblica tedesca dei decenni passati, e la confronto con l'imperialismo americano di quest'epoca mi viene da piangere. Torniamo al tedesco! Ovviamente non voglio essere uno zelota, gli studiosi seri ci sono anche negli USA. Ma se ci pensate bene, quelli che filtrano fino a noi, i nomi noti intendo, sono solo delle decine. A monte invece c'è una sterminata schiera di gente, che insegna nei diecimila piccoli college sparsi per tutto il territorio USA, di livello mediocre per studenti mediocri.
L'unica cosa positiva degli studi contemporanei americani è che, conoscendo gli studi precedenti, anche tedeschi, possono basarsi sulla loro ricchezza, e sull'acribia che c'era allora. Sono dunque studi più evoluti, ma solo perché vengono dopo cronologicamente e possono contare sulle ricerche fatte in passato per ampliarle. Questi continuatori sono però nani sulle spalle di giganti.
Io personalmente trovo addirittura più stimolante leggermi le opere pubblicate in latino negli anni '30, e vedere che profonda conoscenza delle fonti c'era, piuttosto che i pastrocchi degli studiosi americani moderni.

CITAZIONE
"Non conosco queste concezioni dello stato intermedio delle anime negli scritti giudaici del tempo

"

Per chi volesse approfondire:

-G.W.E. Nickelsburg, Resurrection, Immortality and Eternal Life in Intertestamental Judaism, Harvard University, Cambridge (Mass.) 1972;
-J.S. Park Conceptions of Afterlife in Jewish Inscription, Mohr, Tubingen, 2000.
-M Gilbert, Immortalité? Resurrection? Faut-il choisir?", in a cura di Ph. Abadie e J.-P. Lemonon, "Le judaïsme à l'aube de l'ère chrétienne, Cerf, Paris, 2001.
-Pieter W. Van Der Horst, Ancient Jewish Epitaphs: an Introductory Survey of a Millennium of Jewish Funerary Epigraphy (300 BCE–700 CE), Kampen: Kok Pharos, 1991.

,
CITAZIONE
ma sbaglio o peraltro da questa visione di contrapposizione tra concezioni di anima greca e quella di resurrezione giudaica traspare una vecchia e ormai superata concezione di opposizione tra ellenismo e giudaismo che pensavo quasi nessuno studioso sostenesse ormai più?"

Ogni tanto salta ancora fuori, causa la grande influenza degli "evangelici", e dei vari protestantesimi, che vedono nel connubio tra filosofia greca e giudaismo l'albero della Chiesa Cattolica, e dunque non perdono tempo a ribadire il loro illusorio progetto di un ritorno alla genuina visione delle Scritture pre-filosofia greca patristica, come se le Scritture in se stesse fossero un atollo esente da influssi ellenistici! I TdG sono particolarmente fissati con questa contrapposizione.

Ad maiora

Edited by Polymetis - 20/8/2012, 16:40
view post Posted: 20/8/2012, 14:01     Consiglio su libri introduttivi - Recensioni, News, Links e Bibliografie
CITAZIONE
Questo è un corso di Yale di introduzione che segue il libro che ti ho indicato, puoi scegliere gli argomenti che ti interessano di più tra le lezioni presenti per avere velocemente un'introduzione al tema (e ci sono i sottotitoli se l'audio risulta troppo difficile da seguire):

http://oyc.yale.edu/religious-studies/rlst-152
www.youtube.com/playlist?list=PL279...E0&feature=plcp

Ho ascoltato la I puntata, e l'ho trovata semplificatoria ed irritante, ad uso di studenti scemi.
Ad esempio, come si fa a domandare alla classe cose come "la dottrina della Trinità è presente nel NT?", senza specificare esattamente cosa si intende con "è presente"? Si potrebbero fare 10.000 distinguo.
E poi, come si fa a dire in modo così tranchant che l'idea dell'immortalità dell'anima deriva da Platone, ed è estranea al NT che parla solo di resurrezione, cercando di riscaldare la minestra di Oscar Cullmann come fosse l'ultima novità esegetica, ed ignorando i nuovi studi circa la dottrina dello stato intermedio delle anime nel giudaismo medio, e dunque il suo riflesso nel NT?
view post Posted: 20/8/2012, 13:22     Consiglio su libri introduttivi - Recensioni, News, Links e Bibliografie
CITAZIONE
Salve a tutti,
Provo a scrivere in questa sezione spwrando di non sbagliare, riguardo un consiglio per chi come me vorrebbe avvicinarsi in modo organico allo studio del cristianesimo delle origini, e non solo, ma anche alle influenze delle religioni precristiane sul cristianesimo.
Ho compiuti fin ora letture molto disomogenee, molto critiche e perlopiù divulgative ( odifreddi, Augias, Deshner).
Mi consigliate dei testi che introducono gradualmente a questa disciplina?
Cmq ho ordinato online la bibbia della cei in italiano, per leggere direttamente il testo. Poi, di Donini Storia delle religioni, e di Migliore Introduzione al nuovo testamento.
Spero nel vostro aiuto e grazie.

Donini, Deshner, e Odifreddi sono spazzatura ideologica, scientificamente parlando. Il primo in particolare era uno storico delle religioni profondamente influenzato dall'ideologia marxista, che gli faceva da chiave di lettura per qualunque cosa.
Se vuoi introduzioni in italiano scientifiche al cristianesimo delle origini puoi rifarti al classico" Storia del cristianesimo. Vol. 1: L'antichità." con saggi di vari specialisti tra cui Filoramo Giovanni; Lupieri Edmondo; Pricoco Salvatore, 2005, Laterza, a cura del Menozzi, che è quello usato nella maggior parte dei corsi di storia del cristianesimo delle università italiane.
Oppure "Il cristianesimo antico. Dalle origini al Concilio di Nicea", Jossa Giorgio, Carocci.
view post Posted: 20/8/2012, 11:21     video puntate di "Viaggio nel mondo della Bibbia" di Tv2000 - Recensioni, News, Links e Bibliografie
La pagina ovviamente non la posso ricordare, anche perché non esiste una pagina specifica. E' tutto il capitolo sull'etnogenesi dei proto-israeliti che difende la tesi secondo cui l'aggregazione degli habiru degli altipiani stia alla base del futuro popolo di Israele. Comunque Liverani dice che gli habiru sono gli antenati degli Ebrei, non che sono gli ebrei stessi.

Ciao
view post Posted: 19/8/2012, 20:56     video puntate di "Viaggio nel mondo della Bibbia" di Tv2000 - Recensioni, News, Links e Bibliografie
CITAZIONE
" Un'altra ricostruzione storica ormai abbandonata che identificava gli ebrei con gli Habiru citati dalle fonti egiziane, sumere e ugaritiche tra il 1800 e il 1100 a.C"

Quest'ipotesi gode di alterne fortune da un secolo...
Qualche giorno fa ho letto, da buon bibliofilo, i due volumi della Storia di Israele del Ricciotti (anni '30), e ho trovato quest'ipotesi menzionata e confutata. Se invece prendi "Oltre la Bibbia" di Liverani, che è uscito pochi anni fa, troverai una sua difesa. Anche al mio corso di storia del Vicino Oriente Antico il professor Lucio Milano la difese...
Come ripeto: fortune alterne...
view post Posted: 15/8/2012, 09:30     il Purgatorio - Storia del Cristianesimo
CITAZIONE
PE Testa “I novissimi e la loro localizzazione nella teologia ebraica e giudeo-cristiana” fotocopia senza, aihmè, indizi per capire la rivista e la data

E' sul Liber Annuus dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, 1976, vol. 26, pp. 121-169

Mi ha incuriosito questo articolo, credo che andrò a leggermelo
view post Posted: 9/8/2012, 18:05     Flavio Giuseppe, edizione critica - Filologia, Linguistica & Paleografia dei testi cristiani
Fino al libro XI è uscita l'edizione in più volumi curata da Nodet, professore alla Ecole Biblique, presso le edizioni Cerf col titolo "Les Antiquités juives". Quanto al XII libro, l'edizione della Loeb è generalmente ben vista.

Ad maiora
view post Posted: 8/8/2012, 12:39     Delucidazioni sul Dogma Trinitario - Teologia e Filosofia
CITAZIONE
"ancora con questa temporalità...ma chi l'ha tirata in ballo,sei fissato.Dio è ingenerato,cioè si ingenera in se stesso,per definizione,in quanto perfetto ed eterno(cioè al di fuori del tempo)."

No, è il Figlio che è generato (e non che "si" genera), e non Dio. A meno che con Dio, tu voglia parlare del solo Figlio, giacché Dio è nome tanto della sostanza comune, quanto delle singole persone, che coincidono con la sostanza o non coincidono con la sostanza a seconda dei casi.
CITAZIONE
" Ne consegue che parlando di una relazione reale è necessario aggiungere qualcosa che indichi la sua realtà: si deve menzionare non solo il suo esse ad, ma il suo esse in; non solo la relazione come tale, ma la qualità ontologica dei termini in relazione e il fondamento di tale relazione"

Queste sono le parole di Maspero, dal pdf che avevo consigliato in questo 3d.
http://bib26.pusc.it/teo/p_maspero/AppuntiTri22-25.pdf

Nel nostro mondo la relazione è accidentale, e presuppone che i termini della relazione pre-esistano alla relazione stessa. Non così nella Trinità. Tu presumi che la relazione per essere tale debba essere tra due termini, quando invece nel mondo di Dio è l'inverso, e cioè ciò che esiste è la relazione, e le persone stesse sono relazione (e non pre-esistono ad essa). Non c'è dunque alcun fondamento che preceda la relazione.

CITAZIONE
"è riferita esclusivamente al suo termine correlativo; in quanto esse in, la relazione
costituisce se stessa per il fatto di essere riferimento all’altro. Il paradosso si basa sul fatto
che ci troviamo di fronte ad un Relativo che è assoluto...un assoluto
riferito al suo termine fino al punto che tutto il suo essere –che tuttavia è reale– consiste in
questo riferimento."

Anche qui bisogna capire cosa dice Maspero che tu citi. La relazione non si dice verso la sostanza comune, ma verso le persone, che dal punto di vista terreno non sarebbero affatto ab-solutae, ma, al contrario, relazionate. in Dio ci sono solo in quanto sono in rapporto alle altre, sono la relazione stessa, sono l'esse ad, che è un "esse in" perché in Dio non c'è accidente, ma tutto è sostanza e coincide con essa, ergo anche la relazione è sostanza.



CITAZIONE
"Non è logicamente e razionalmente valido il rapporto fra "esse ad" ed "esse in"secondo il quale la relazione costituisce se stessa per il fatto di essere riferimento all’altro:può essere un bell'esercizio retorico e un buon artificio filosofico,ma è vacuo"

E perché mai? Se in Dio non c'è accidente, ma solo sostanza, allora la relazione dovrà esser pure lei sostanza, la relazione quale "esse ad" dovrà esser sostanza, perché altrimenti introduciamo in Dio l'accidentalità. Infatti c'è un senso di sostanza tale per cui la relazione, cioè la persona, coincide con la sostanza, esattamente come c'è un senso per cui invece non coincide, ed è il senso per cui il Padre non è il Figlio, pur essendo ciascuno di essi tutta la sostanza, e ciò perché s'oppone la relazione, anzi, sono la relazione, ed è l'unica cosa che li distingua.
CITAZIONE
"le 3 ipostasi sono la stessa sostanza e non può essere giustificata una diversità ontologica."

E infatti non c'è. Si dice che il Figlio è tutto ciò che è il Padre, ma non è il Padre. Il Figlio è tutto ciò che è il Padre, ove non s'opponga la relazione.

Ad maiora
view post Posted: 8/8/2012, 09:59     Delucidazioni sul Dogma Trinitario - Teologia e Filosofia
CITAZIONE
"ma proprio perchè è ab eterno,Dio è ingenerato."

La generazione, non implica il venir meno dell'atemporalità. Qui sulla terra è così, ma sembra che tu dia alla generazione divina caratteri che sono propri solo di quella umana.

CITAZIONE
"Ciò implica che le ipostasi non possono che essersi congenerate paritariamente fra loro,poichè ogni cosa che nasce "da" nasce necessariamente "in"...Dio non può generare se stesso "da" se stesso"

"

Ancora questo errore logico dove confondi la persona con la sostanza? Esiste un senso in cui le persone sono l'interezza della sostanza, ed è quello dell'essenza, e un senso per cui non coincidono con la sostanza, ed è il senso della relazione. Tu fai coincidere le persone con la sostanza in modo improprio. Non è Dio come sostanza che si genera, ma la persona del Figlio.

CITAZIONE
"io vado ancora più a monte e affermo che dio non può generare se stesso al di fuori di se stesso,"uscendo" da se stesso."

Cosa che nessuno ha affermato, perché ciascuna delle tre persone è Dio tutto intero (ma non nel senso dei sabelliani che una persona sia le altre tre), bensì nel senso che ciascuna di esse sia l'interezza della sostanza. Se ciascuno di essi è l'interezza della sostanza, ciascuna di esse non è però l'altra per via della dinamicità della relazione di generazione e spirazione che le oppone.
Sicché in Dio, la parola persona designa in recto non la sostanza, ma la relazione, mentre negli esseri umani il nome persona designa in recto la sostanza. In Dio le relazioni non solo distinguono le persone tra loro, ma le costituiscono, perché è solo la relazione che le distingue le une dalle altre, essendo poi ciascuna di esse Dio tutto intero, ed avendo tutto in comune ove non si opponga la relazione.
Il Padre dunque genera in Figlio, ma non fuori dalla sostanza che egli è, perché il Figlio non è una sostanza diversa dal Padre, ma è la stessa. Ed infatti è ab aeterno uno col Padre, perché non c'è priorità cronologica del FIglio sul Padre.

CITAZIONE
"ssendo Dio perfetto ed eterno,egli non può che creare se stesso all'interno di se stesso,poichè necessariamente ingenerato...e dunque la congenerazione delle 3 parti della trinità avviene reciprocamente e paritariamente all'interno di dio stesso."

Non si vede perché la necessità di generare all'interno della stessa sostanza dovrebbe implicare parità dal punto di vista fontale.

"
CITAZIONE
CITAZIONE
Indicami dove sarebbe il cronologico nel logico nel mio discorso,così potrò spiegarti perchè sbagli."

Non è una, sono tutte. Rileggiti pure tutto il tuo post per vedere dove mischi la logica con la cronologia.

Ad maiora
view post Posted: 8/8/2012, 09:07     Delucidazioni sul Dogma Trinitario - Teologia e Filosofia
CITAZIONE
"Una riprova del fatto che non hai capito il mio discorso è che tiri in ballo ancora la cronologicità mentre ho sempre parlato secondo criteri logici("

Tu parli di criteri logici, ma assumi conseguenze del campo cronologico nel logico, e senza rendertene conto.


CITAZIONE
"Altrimenti è un discorso contraddittorio in sè...la spiegazione tomistica non la trovo convincente,se permetti trovo più sensate altre teori"

Non è la spiegazione tomista quella che ti ho dato.

CITAZIONE
"Il problema è che la subordinazione fontale messa così è un assurdo e non ha basi razionali che spieghino questo postulato...dio non può nascere "da",se non nel modo da me esplicato che garantisce "

Il tuo problema è che concepisci il "dipendere da" come qualcosa che appartenga alla contingenza, e dunque inadatto alla divinità. Ma non così in questo caso: questo tipo di generazione dal Padre è ab aeterno, dunque necessaria, perché non potrebbe essere diversamente, è da sempre, e dunque non ha né i caratteri temporali né i caratteri di contingenza della dipendenza su questa terra. Come ripeto le tre persone non si dividono l'unica sostanza, ma ciascuno è da sempre Dio tutto intero, ove non s'opponga dinamicamente la relazione.
view post Posted: 7/8/2012, 19:45     Delucidazioni sul Dogma Trinitario - Teologia e Filosofia
CITAZIONE
"a inficia se "il Padre è la sorgente unica di tutto l'essere trinitario"...affermando dunque il fatto che dal padre venga generato il figlio e via discorrendo:ciò non può essere in un sistema in cui i 3 sono uno"

"Sono un"o non vuol dire che ciascuna persona è le altre due, ma che sono uno nella sostanza, cioè tutti e tre dio tutto intero.
Ciascuna delle tre persone è Dio tutto intero, e non si dà un momento in cui una delle tre non lo sia.

CITAZIONE
",la promanazione della generatio non può discendere dal padre,ma deve necessariamente essere frutto di un rapporto paritario secondo le modalità che ho prima esposto.I"

E io ti ho già replicato quanto ciò sia del tutto superfluo.

CITAZIONE
"Questo rapporto paritario è possibilitato dal fatto che le tre parti sono uno:Dio è uno,esiste da sempre e pertanto è ingenerato.L"

Temo che tu non abbia capito granché di cosa si intende con quell' "uno".

CITAZIONE
" altrimenti non sarebbe possibile e a quel punto si avrebbe un 2vs1 che subordinerebbe una delle parti o due di esse all'altra."

Come già detto, visto che quello che tu assumi come conseguenza spiacevole di una reductio ad absurdum è invece per me una premessa del tutto gradita, il tuo ragionamento non mi tange. E' esattamente così: c'è una subordinazione fontale. Ciò non inficia l'unicità divina, perché ciascuno dei 3 è Dio tutto intero quanto alla sostanza, ove non s'opponga la relazione, e questo ab aeterno. La priorità logica non è cronologica.

Ad maiora

view post Posted: 6/8/2012, 22:48     Delucidazioni sul Dogma Trinitario - Teologia e Filosofia
CITAZIONE
"si,poichè la subordinazione fontale implica che vi sia la preminenza di una delle 3 parti sulle altre du"

E infatti è così che dev'essere. Qual è il problema? COntinuo a non capirlo. Per essere Dio il requisito è essere eterni: se la generazione del Figlio è ab aeterno, cioè non è mai esistito un tempo in cui ci fosse il Padre, ma non il Figlio, allora il requisito della deità è soddisfatto. Non vedo invece perché tu credi che la priorità logica del Padre dovrebbe inficiare la divinità del figlio, o l'unicità di Dio: non la inficia perché, da capo, non è mai esistito un tempo di uno senza l'altro.
CITAZIONE
"nfatti io non ho detto che una delle parti la riceve dalle altre 2,ma che le 3 parti si congenerano nella stessa sostanza"

Così dai una priorità logica alla sostanza, anziché alle persone. Il che generà forse un quarto di troppo, cioè la sostanza che starebbe prima delle persone.
Invece nel dogma trinitario, ed è qui la sottigliezza, le tre persone sono distinte, cioè una non è l'altra, ma ciascuna di esse è DIo tutto intero quanto alla sostanza, cioè le tre persone non si dividono la sostanza in tre parti... Il padre è tutto ciò che è il figlio, ove non s'opponga la relazione.
view post Posted: 6/8/2012, 18:18     Delucidazioni sul Dogma Trinitario - Teologia e Filosofia
CITAZIONE
scusa ma questo non implica di nuovo la pre-esistenza logica di una parte della trinità sulle altre due?

Perché presupponi che la priorità logica (e non pre-esistenza logica!), sia un problema per il dogma trinitario? Non è così, ed anzi, la monarchia del Padre, cioè la sua priorità fontale, è una delle sue caratteristiche.

"
CITAZIONE
e dunque la preminenza di una delle parti della trinità sulle altre due?"

Ma guarda che infatti c'è una preminenza del Padre. E' la formulazione classica del dogma che lo prevede.

CITAZIONE
"Se le 3 parti sono una,come fa una delle tre ad avere una preminenza su se stessa?"

Una nella sostanza, non una persona. Non è una persona che ha preminenza su se stessa. Se con "tre parti" intendi ciascuna delle tre persone, allora queste tre persone non sono affatto una sola persona, bensì una sola sostanza.

CITAZIONE
"Per questo la generatio non può promanare da una delle 3 parti della trinità,ma deve essere necessariamente concausata e incausata dalle/nelle 3 parti stesse(che sono una"

Questa frase è contraddittoria, anche perché usi il termine ambiguo "causa". Se ogni parte ricevesse la generazione dalle altre 2, non potrebbe essere al contempo ingenerata.

CITAZIONE
"io ho basato il mio discorso sul piano logico,non cronologico,affermando che una subordinazione fontale(che è quindi logica e non cronologica) genera una preminenza (logica)di una delle 3 parti della trinità sulle altre due:ciò conferirebbe (dal punto di vista logico) una "preminenza" ad una delle 3 parti (che si configurano però come una),il che non avrebbe semplicemente senso."

E perché di grazia non avrebbe senso? Genera forse qualche contraddizione?

Ad maiora

view post Posted: 4/8/2012, 12:55     Qdsh = "prostituto sacro"? - Esegesi Biblica
La cosa più vicina alla prostituzione sacra (femminile!) che ho trovato è in questo brano di Osea:

"Sulla cima dei monti fanno sacrifici
e sui colli bruciano incensi
sotto la quercia, i pioppi e i terebinti,
perché buona è la loro ombra.
Perciò si prostituiscono le vostre figlie
e le vostre nuore commettono adulterio.
Non punirò le vostre figlie se si prostituiscono,
né le vostre nuore se commettono adulterio;
poiché essi stessi si appartano con le
prostitute
e con le prostitute sacre offrono sacrifici;

un popolo, che non comprende, va a precipizio." (Os 4,14-15)

La traduzione di Rav Disegni è leggermente diversa:
"Sulla cima dei monti sacrificano, sulle colline offrono incensi, sotto le querce, i pioppi e gli olmi, dalla dolce ombra, le vostre figlie si prostituiscono e le vostre nuore commettono adulterio. Non punirò le vostre figlie quando si prostituiscono , né le vostre nuore quando commettono adulterio, , giacché esse non fanno che unirsi alle altre prostitute e sacrificare con le altre meretrici; e il popolo inciampa senza rendersene conto"

La cosa interessante però è la nota che mette Rav Di Segni, che scrive a piè pagina: "Immagini di prostituzione a fine di culto secondo il costume dei Cananei e di altri popoli idolatri"

view post Posted: 31/7/2012, 13:33     "La Bibbia dei Pagani" di Rinaldi e info su scritti pagani anticristiani - Recensioni, News, Links e Bibliografie
Non dimenticare il Contra Galilaeos di Giuliano...

Ho sentito l'intervista. Oltre a non sapere usare il congiuntivo la sua bocca partorisce un cumulo di facilonerie: il NT sarebbe "semplice" e privo di lessico filosofico, e, come comico esempio, sceglie proprio la presunta assenza della parola ipostasi, che invece c'è in Ebrei...
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