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Talità Kum scrive CITAZIONE a) Gli studiosi usano i nomi degli evangelisti (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) come un modo conveniente per riferirsi ai Vangeli canonici, dei quali non si conosce l'autore. b) Marco è il vangelo più antico, utilizzato come fonte scritta da Matteo e Luca. Questi sono i punti fermi dell'attuale ricerca, così come si trovano in tutte le introduzioni di ogni buon commentario. Beh, mi si conceda, è anche un punto fermo che sia Papia che Clemente di Alessandria molto prima dell’attuale ricerca avessero già scritto che il Vangelo di Mc era il più antico, visto che avevano affermato che Marco avrebbe scritto il suo Vangelo all’inizio del regno di Claudio e Girolamo precisa anche l’anno, il 42 (Chronicon – Eusebio) Vediamo allora alcune importanti imprecisioni. 1) Non bisognerebbe mischiare le testimonianze (Papia, Clemente, Gerolamo) come se parlassero con una voce sola, ovvero quella della "tradizione". 2) La "tradizione" da oriente ad occidente è piuttosto fluida sull'ordine di composizione e pubblicazione dei vangeli canonici, anche perché variano i criteri (autorità, liturgia, etc.) ma c'è un certo consenso a considerare Matteo (che avrebbe scritto in ebraico) il primo e Giovanni l'ultimo. 3) Papia non si esprime sulla data di composizione di Marco 4) Clemente afferma che i vangeli "con le genealogie" furono scritti prima di Marco (Eusebius, H.E. 6.25.4-6) 5) Qualunque ordine fornisca la tradizione, foss'anche la priorità marciana, di certo non è fondato sulla dipendenza testuale di Matteo e Luca da Marco - come da me specificato nel punto fermo (b). I "moderni" studi di critica testuale stabiliscono un ordine cronologico dei Vangeli in base ad evidenze interne, che vengono ritenute più solide di tradizioni esterne malsicure: non dimentichiamo infatti che in certi casi non sappiamo neppure a quali testi si riferiscono i primi Padri, se siano cioè i Vangeli che conosciamo noi o qualche altro protovangelo. Aggiungo quindi un altro paio di punti: Il testo che conosciamo come "Vangelo secondo Marco" non è una collezione dei racconti di Pietro. Il testo che conosciamo come "Vangelo secondo Matteo" non è la traduzione di un vangelo ebraico. Ciao, Talità |