Tra le prove della esistenza di tal Giovanni figlio di Giuda,
che Paolo Tranfo apporta nei suoi studi nel suo libro "La croce di spine",
(Paolo Tranfo che apprezzzo per la misura dei suoi interventi, scritti o parlati
in cui ho avuto modo di imbattermi, mentre sulle sue tesi mi riservo di leggere il libro)
su di una pare fare affidamento particolarmente.
Tale prova viene descritta oltre che nel suo libro anche in questa video-conferenza tenuta ad Arpiola di Mulazzo nel 2008
(e di tale prova, con un pochino di orgolgio, afferma in un altro video di averla scovata lui
e dialogando con Luigi Cascioli, in questo video, quest'ultimo gliela descrive come praticamnete decisiva):
p.1 (dal min. 4:20 fino alla fine)
www.youtube.com/watch?v=4uhgvdwcu3Y&NR=1p.2 (tutta 7 minuti)
www.youtube.com/watch?v=0j7jCkOODs8&feature=relatedCome prova vengono analizzate una decina di righe di un'opera dello storico G. Flavio.
La prova si basa oltre che sull'interpretazione del testo cioè del motivo per il quale le persone sarebbero state fatte apparire improvvisaemte nel racconto (cioè_ mia sintesi della sua tesi_ vengono chiamati in causa insieme quindi sono fratelli) anche sul termine "parentela" che appare nel testo e che secondo Tranfo va ad accomunare Giovanni e Simone
Ma su qusto seconda prova ho un serio dubbio.
Ecco innanzitutto il testo:
"...Furono dunque i sicari quelli che per primi calpestarono la legge e incrudelirono contro i connazionali, senza astenersi da alcun insulto per offendere le loro vittime, o da alcun atto per rovinarle. Eppure Giovanni fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui; egli infatti non soltanto eliminò chiunque dava giusti e utili consigli, trattando costoro come i suoi più accaniti nemici fra tutti i cittadini, ma riempì la patria di un'infinità di pubblici mali, quali inevitabilmente doveva infliggere agli uomini chi già aveva osato di commettere empietà verso il dio. La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità, sì che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il dio non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini. D'altra parte, poi, Simone figlio di Ghiora quale delitto non commise? Quale sopruso risparmiò a coloro che come liberi cittadini lo evevano eletto a loro capo? Quale amicizia, quale parentela non rese questi due più audaci nelle loro stragi quotidiane? Essi infatti consideravano un atto d'ignobile cattiveria far male a degli estranei, mentre ritenevano di fare una bella figura mostrandosi spietati verso i parenti prossimi..."
Il mio dubbio è che nella frase
"Quale amicizia, quale parentela non rese questi due più audaci nelle loro stragi quotidiane? Essi infatti
consideravano un atto d'ignobile cattiveria far male a degli estranei, mentre ritenevano di fare una bella figura mostrandosi spietati verso i parenti prossimi..."
la parola "parentela" indichi la parentela rispettivamente del tal Giovanni, che era spietato contro i suoi
parenti rispettvivi, e la parentela del tal Simone, che era spietato anche lui contro i rispettvivi suoi parenti.
E pertanto che questa parentela non sia tra Giovanni e Simone.
E che pertanto in qusto caso questo Giovanni non sia il fratello di Simone.