CITAZIONE (Hard-Rain @ 23/10/2010, 10:54)
si potrebbe dire che questi due vangeli abbiano voluto creare l'impressione che si sapesse in giro della nascita controversa di Gesù.
Eccome!
dal primo dei link da me sopra riportati
www.antikitera.net/news.asp?ID=925riporto uno stralcio (non originale; da me un pochino modificato per dargli maggiore chiarezza) nel quale, tramite la lettura e l'analisi (neanche troppo forzata) dei testi evangelici,
si finisce col dedurre questa intenzionalità (che poi non appare neanche troppo nascosta)
è lungo, ma davvero "rivelatore"
(l'autore, leggendo e studiando i personaggi inseriti in maniera "indebita/insolita/inaspettata"
nelle due genealogie di Gesù proposte da Matteo e Luca, parte da queste anomalie,
ne ricostruisce il perchè e oltre a farci dedurre che i due evangelisti
erano al corrente e che accennarono/scrissero, volenti o giocoforza, di questi "natali" controversi di Gesù,
giunge praticamente alla conclusione che il Nostro in verità,
non poteva che essere un figlio di un padre ignoto:
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Analizziamo la genealogia ufficiale di Gesù,
anzi le genealogie visto che sono due e anche diverse,
di Matteo e quella di Luca------------------------
Genealogia secondo
Matteo[1]Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
[2]Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,
[3]Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram,
[4]Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn,
[5]Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse,
[6]Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa,
[7]Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf,
[8]Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia,
[9]Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia,
[10]Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,
[11]Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
[12]Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle,
[13]Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor,
[14]Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd,
[15]Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe,
[16]Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
[17]La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
La genealogia di Matteo parte da Abramo ed arriva fino a Giuseppe sposo di Maria, ma in essa vi è un particolare unico a inaspettato.
Tutti gli alberi genealogici del tempo erano basati unicamente sulla discendenza maschile. Era il padre a dare il nome alla casata: anche oggi non si fa diversamente, in particolare nelle famiglie reali.
Ma nell'elenco di Matteo troviamo citate quattro donne, questo è un fatto del tutto nuovo, fuori dalle regole e usanze del tempo.
"Giuda generò Fares e Zara da
Tamar"
"Salmòn generò Booz da
Racab"
"Booz generò Obed da
Rut"
"Davide generò Salomone da quella che era stata la
moglie di Urìa"
Tamar, Racab, Rut sono nomi di donna. Della moglie adultera di Urìa, Matteo ne censura perfino il nome.
Ma il particolare ancora più sorprendente è che
ognuna di queste donne era una straniera, citata nell' Antico Testamento per la sua scandalosa reputazione sessuale.
Tamar (Tamara) era una vedova che nel disperato desiderio di avere un figlio si era fatta mettere incinta ricorrendo a uno stratagemma. Aveva finto di essere una prostituta da strada e aveva sedotto il proprio suocero.
Racab (o Raab) è stata indicata come taverniera o "meretrice".
Rut era una moabita, condizione assai riprovevole agli occhi degli ebrei, tanto che era loro vietato qualsiasi rapporto con donne di quella nazione
per la loro fama di pericolose tentatrici. Ma Booz fu indotto a infrangere il divieto con un inganno: Rut lo ubriacò e poi si infilò nel suo letto, costringendolo a sposarla.
La moglie di Uria, il nome della quale non viene nemmeno citato da Matteo, è la scostumata Betsabea, della quale Davide si era perdutamente invaghito, vedendola dalla terrazza della reggia, mentre, tutta sola nella sua casa, si metteva in mostra denudandosi per il bagno.
David per averla in modo legale, pensò bene di spedirne il marito Uria a combattere gli Ammoniti e ordinò che fosse messo in prima fila, e naturalmente Urìa fu ucciso.
Così Davide ebbe via libera e la donna rimase incinta, mescolando il lui la gloria al disonore. Tuttavia Matteo, anche senza fame il nome, la inserisce nella venerata stirpe reale di Davide.
Anzi, è lei che la apre, dando alla luce Salomone.
Qui siamo di fronte a qualcosa di molto importante.
L'evangelista ha voluto devastare il modo usuale di riportare gli alberi genealogici, che si limitava alla sola linea maschile, per infilarci un riferimento a donne e solo a quelle che gli ebrei conoscevano benissimo per la loro pessima fama, donne che la Bibbia cita per la loro attività sessuale, che suscitavano scandalo, e che non si addicono alla genealogia ufficiale di una casa reale e che soprattutto non c'era alcun bisogno che Matteo le inserisse nell' elenco.
(e su Wikipedia si legge anche che addirittura "Figure femminili dalla statura morale più elevata non sono affatto menzionate";
http://it.wikipedia.org/wiki/Genealogia_di_Ges%C3%B9)
Ma perché ha fatto ciò?
Sembra proprio che Matteo avesse voluto mettere a tacere i lettori
critici o bigotti perchè sapeva che di lì a poco avrebbero potuto non gradire
quanto stavano per leggere.
Cioè con la sua elencazione "ibrida e torbida" ha voluto avvertire che nella genealogia più venerata da
quella cultura, cioè la stirpe reale dello stesso Davide, c'erano addirittura storie
di immoralità sessuale e voleva che questa fosse una cosa che i suoi lettori accettassero.Perchè il lettore doveva accettare quelle storie di immoralità sessuale?
E' perchè
l'evangelista prepara il lettore a quello che dopo poche righe sarebbe venuto; si faccia attenzione:
alla fine dell'elenco dei quaranta nomi, proprio all'ultimo, il pilastro della parentela crolla: "Giacobbe generò Giuseppe, sposo di Maria dalla quale è nato Gesù, chiamato il Cristo".
Per trentanove volte cioè Matteo ha usato l'espressione "generò da", cioè una forma attiva con soggetto maschile. Alla quarantesima, quando arriva a Giuseppe, usa lo stesso verbo, ma in forma passiva, con un agente femminile: "dalla quale è stato generato".
In questo modo una quinta donna viene introdotta nella lista: Maria stessa. E bisogna evidenziarlo bene, perchè questo è l'albero genealogico di Giuseppe, non di Maria.
Allora
perchè viene inserito anche il nome di lei?La risposta ce la dà l'esigenza che emerge rilevando una grossa caratteristica in questa stirpe di Giuseppe: sul ramo davidico di Giuseppe, che pure aveva espresso tutti gli antichi sovrani di Giuda, pesava
la maledizione del profeta Geremia. Nel periodo che precedette la distruzione di Gerusalemme da parte dei babilonesi, nel 538 a.c., Geremia aveva alzato la sua terribile voce di condanna su
Ieconia, l'ultimo della stirpe di Davide a regnare: "Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo che non ha successo nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di sedere sul trono di Davide ne di regnare ancora su Giuda» (Geremia 22, 30).
Era come se Geremia avesse dichiarato che il patto stretto da Dio con Davide era stato annullato.
Giuseppe era un discendente in linea diretta da questo disonorato Ieconia.
Gesù, però, fortunatamente entrava nell'albero genealogico come figlio adottivo, in quanto non generato da Giuseppe, e nelle sue vene non scorreva
il sangue del maledetto Ieconia.
Ma è anche vero che cosi gli cadeva la regalità, la potenziale pretesa al trono davidico.
Si doveva quindi trovare un modo perchè egli risultasse
erede biologico di un altro ramo di stirpe davidica;
Matteo non ci pensò sù e come abbiamo visto, usò la figura di Maria.Ma era disponibile un ramo con il requisito della regalità, da parte di Maria?
La risposta ci viene dal vangelo di
Luca.
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Genealogia di Gesù secondo
Luca[23]Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli,
[24]figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe,
[25]figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài,
[26]figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda,
[27]figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri,
[28]figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er,
[29]figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi,
[30]figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim,
[31]figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide,
[32]figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson,
[33]figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda,
[34]figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor,
[35]figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala,
[36]figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech,
[37]figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam,
[38]figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
Luca fa una ricostruzione della stirpe di Davide che ci offre la chiave mancante per capire come Gesù potesse rivendicare la discendenza anche senza legami biologici con il padre Giuseppe.
Matteo aveva cominciato con Abramo per finire con Giuseppe e, invece, Luca procede a ritroso, comincia con Gesù e finisce addirittura con Adamo. Invece dei quaranta nomi di Matteo, ne fa settantatrè.
In questa genealogia raccontata da Luca, ci sono due elementi (almeno due) che colpiscono.
Rileggiamo l'evangelista: "
Gesù, quando incominciò il suo ministero, aveva circa trerit´anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli" (Luca 3, 23).
Come detto sopra, non possono non colpirci queste due cose:
l'inciso "come si credeva" ed il nome "Eli".
Luca in pratica ci potrebbe stare informando di due cose: che Giuseppe era solo il padre legale di Gesù e che sempre Gesù aveva il nonno di nome Eli.
Sul primo punto non si discute.
Ma per il secondo punto sappiamo che secondo Matteo, il padre di Giuseppe si chiamava Giacobbe: chi è allora questo Eli?
Una possibilità è che fosse il padre legale di Giuseppe in base alla legge del levirato, l'istituzione sociale prevista dall'antico diritto ebraico, secondo la quale la vedova (= madre biologica di Giuseppe) senza figli veniva presa in sposa dal fratello (= Giacobbe, come dice Matteo) del defunto (= Eli) e gli eventuali figli (= tra cui Giuseppe) nati tra la vedova ed il fratello del defunto marito erano considerati proprio figli del defunto marito (= Eli, che, quindi, non era padre biologico di Giuseppe, ma padre legale).
Ma... forse Eli era il padre di... Maria: infatti in uno scritto apocrifo che anticamente si chiamava “Storia della natività di Maria”, ed in seguito ridenominato "Protoevangelo di Giacomo", il padre di Maria è identificato e gli è attribuito il nome di Gioacchino; ora: Eli è una forma breve del nome Eliakim e questo a sua volta è una forma del nome Gioacchino.Dato che le genealogie erano importantissime sia per gli Ebrei che per i primi, è possibile che Luca abbia avuto a disposizione uno di quei documenti
(vedi maggiori spiegazioni su quei documenti due paragrafi sotto) e poiché era normale per lui attenersi alla consuetudine di includere solo maschi nelle genealogie, avendo tra le mani quell' Eli riportato come nonno di Gesù,
lo usò, accodandovi a quel punto il maschile Giuseppe invece del femminile Maria.
Si parla poco dei nonni di Gesù ma, ovviamente, Gesù aveva due nonni, uno da parte di Giuseppe e uno da parte di Maria. Due nonni significano due alberi genealogici separati.
Quello che abbiamo in Luca (3, 23-28) è quasi certamente l'altro lato della famiglia di Gesù, delineato attraverso la reale discendenza dalla madre Maria. E infatti l'elenco di avi da lui registrato non corrisponde affatto a quella registrata da Matteo.
Per il semplice motivo che è un altro elenco.Le famiglie ebree erano piuttosto attente a mantenere la memoria del loro albero genealogico: ne erano fiere. A maggior ragione dovevano comportarsi così anche i discendenti della stirpe davidica. Giuseppe Flavio, lo storico ebreo di quel periodo, traccia la propria genealogia sacerdotale con palese orgoglio e menziona documenti d'archivio che egli stesso ha consultato. Giulio Aficano, uno scrittore giudeo-cristiano vissuto nel III secolo d.C., riferisce che, da quando Erode e i suoi successori avevano cercato di distruggere le documentazioni genealogiche pubbliche, le principali famiglie ebree avevano preso l'abitudine di custodirle gelosamente in privato.
E Giuseppe Flavio rileva, in particolare, che era proprio una caratteristica dei discendenti di Gesù conservare nella clandestinità il loro albero genealogico
(ndr di sapremo: Giuseppe Flavio rileva davvero questo? Ha cioè parlato di Gesù e di discendenza?). Dato che la discendenza di Gesù da Davide era così importante per i primi cristiani, è probabile che Luca abbia avuto a disposizione uno di quei documenti.
La ricostruzione di Luca rivela una informazione importante. Maria apparteneva come il suo sposo Giuseppe alla stirpe di Davide, ma c'era una differenza decisiva, perché lei discendeva da Davide non attraverso la stirpe maledetta che da Salomone arrivava a Ieconia, ma attraverso la discendenza di un altro dei figli di Davide e della sua prediletta Betsabea, Natam, fratello di Salomone (Luca 3, 31).
Natam non salì mai sul trono del padre e di conseguenza la sua genealogia rimase oscura. Lui è citato nell' elenco biblico, i suoi discendenti no, a differenza di quelli di Salomone.
Così secondo Luca,
Gesù avrebbe potuto rivendicare la sua discendenza da David per parte di madre. Non per adozione ma per sangue visto che quel ramo non era interotto dalla maledizione su Ieconia come quello di Giuseppe.
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ndr di sapremo:
e, facendo un passo indietro, tornando alla domanda posta alla fine della genealogia di Matteo, possiamo ora ricapitolare e dare una risposta
a quell'uso, un pò in "contropiede", di Maria nel suo albero genealogico:
Matteo doveva sapere della maledizione nel ramo di Giuseppe
(un ramo spezzato si può dire) e, per conferire a Gesu la doverosa regalità,
aveva bisogno di un altro ramo: quello di Maria.
Sapendo che fosse di discendenza regale,
ha risolto attacando il nome di questa donna alla stesura del suo albero
(stesso verbo ma al passivo e nome di Maria al complemento d'agente).
Però, sapendo che a questo punto poteva emergere una ricusazione di tale figura per via di talune chiacchere che circolavano (relazione illegittima), per distoglierle l'attenzione ed allegerirne la posizione,
ebbe l'idea (del tutto arbitraria, invero) di anteporre nell'elenco altrettante donne, ben quattro, ricordate dalla Storia per reputazioni simili, se non peggiori, a quella di Maria.
Edited by sapremo - 1/11/2010, 03:26