Come definizione "storica" non mi dispiace questa (in grassetto la parte importante):
We hasten to distinguish the miracle stories from those lists of nature’s freakish wonders that were indeed noted, published and discussed by the literati. Nature’s genetic anomalies, often called terrata, or nature’s strange inexplicable phenomena, sometimes called paradoxographia,3 might well be termed mirabili (miracles) by anyone in the Greco-Roman world, but they are not stories and not the miracles to which we refer. Rather, we mean those narratives in which a wonderful rescue or salvation of someone takes place by the overturning of “the canons of the ordinary” through the intervention of a deity or hero.*
La cosa essenziale quindi è che l'evento miracoloso sia causato dalla volontà di un essere superiore o dall'intercessione o il potere (quasi sicuramente concesso da un'origine divina) di un eroe. Normalmente non si può camminare sull'acqua, ma sostenuto da una divinità ci riesci.
Dal punto di vista della scienza quindi non si può mai parlare di miracolo come comunemente inteso, ma solo di fenomeni fisici con cause sconosciute, in quanto per parlare di essi dovremmo prima dimostrare l'esistenza di un agente che volontariamente può produrli (le cui azioni potrebbero essere quindi chiamate correttamente "miracoli"). Al massimo la scienza (se ci riesce) trova la causa sconosciuta e il "miracolo" non è quindi ritenuto più tale neanche nel senso comune.
C'è però una precisazione da fare. Il miracolo non era l'unico modo nell'antichità di sovvertire i "canoni dell'ordinario", l'altro metodo era la magia, pratica diffusissima in tutte le culture del mediterraneo e che veniva usata anche per denigrare l'avversario.
A charge of magic represented a persuasive way to denigrate one’s theological opposition: the opposition would have to “prove” that its alleged powers derived from the “right” cosmic forces.*
C'è quindi anche un discorso culturale importante che riguarda i vari punti di vista dei vari gruppi religiosi (una guarigione poteva essere vista come un miracolo da un cristiano e come un intervento di un daimon o magia o addirittura un semplice trucco da un pagano e viceversa).
Miracoli e diffusione del cristianesimoI miracoli e la loro diffusione non possono spiegare la diffusione del cristianesimo. E' vero però che se guardiamo i racconti dei primi secoli l'importanza dei miracoli per la conversione e l'affermazione della propria fede sembra preponderante. Non solo nei Vangeli dove gli esempi si sprecano (In Giovanni viene addirittura dichiarato lo scopo del racconto miracoloso)
“Jesus performed many other signs in the presence of His disciples that are not written in this book.
But these (signs) are written so that you may believe Jesus is the Messiah, the Son of God, and by believing you may have life in His name.” (John 20:30-31)
, ma anche e soprattutto successivamente nella letteratura cristiana per esempio nei miracoli di Pietro, negli atti di Tommaso, Giovanni e di Andrea:
Atti di pietro:
“But Peter turned round and saw a smoked tuna fish hanging in a window; and he took it and said to the people, “If you now see this swimming in the water like a fish, will you be able to believe in him whom I preach?”
And they all said with one accord, ‘Indeed we will believe you!’
Now there was a fish pond near by; so he said, ‘In your name, Jesus Christ, in which they still fail to believe” (he said this to the tuna) “in the presence of all these be alive and swim like a fish!” And he threw the tuna into the pond, and it came alive and began to swim. And the people saw the fish swimming; and he made it do so not merely for that hour, or it might have been called a delusion, but he made it go on swimming, so that it attracted crowds from all sides and showed that the tuna had become a live fish; so much so that some of the people threw in bread for it, and it ate it all up. And when they saw this, a great number followed him and believed in the Lord.’ Acts of Peter 5:15Atti di Giovanni:Here, as in other passages of the Acts of John, the wonders of the apostle are
what stimulate conversions to Christianity (see AT 39, 57, 76). Gentiles who
were accustomed to calling the gods their benefactors now consider John to be
such because of the benefits he has brought them (27).**Molto probabilmente quelli che ho citato sono solo racconti leggendari, ma l'impegno nel produrre una tale mole di letteratura sui miracoli non credo sia stato senza frutto e scopo
pratico. Per attirare nuovi fedeli, penso che i racconti dei miracoli siano stati l'architrave su cui imbastire la conversione verso la parte di popolazione pagana che adoravano gli dei principalmente per i benefici che la divinità garantiva loro (Guarigione, buona sorte, ecc..). Quindi
fontalmentali per un certo tipo di religiosità, anche se non necessariamente per altre (dove si privilegiavano l'etica e la morale, la gnosi, il senso di comunità,ecc..).
In grassetto nei commenti precedenti ho messo appunto in evidenza come nelle storie cristiane siano i miracoli che fanno arrivare alla conversione. E' tramite i racconti delle sue opere potenti (o dei suoi rappresentanti) che si poteva dimostrare l'importanza del proprio Dio nel cosmo.
The miracles in John's Gospel are marked by a certain extravagance-the wine is far more than needed, Lazarus far more deceased than necessary-making clear that the deeds are not simply the tricks of a clever human being but the revelation of God's own presence and power ("glory"). **La differenza tra l'umano e il divino era identificata fondamentalmente con il potere. Quindi più i miracoli erano incredibili, più era dimostrato il potere (e la carità) della propria divinità, che quindi risultava essere quella degna di essere seguita e adorata. Più le voci erano pressanti e impegnate e convinte erano le voci a favore, più "qualcosa di vero doveva esserci".
E' dalle persone comuni che si è diffuso il cristianesimo e per alcune di loro la divinità si misurava sulla sua "utilità" nell'affrontare la vita che era piuttosto difficile, spietata e imprevedibile.
Poi chiaramente entravano in gioco mille altri fattori come la comunità, il senso di appartenenza, le paure ecc... se vogliamo trattare la diffusione del cristianesimo penso serva un topic a parte.
Sarebbe bello vedere nei topic degli esperti cosa dice Paolo e capire se c'è qualche esperienza di conversione dei primi secoli raccontata direttamente o quasi da chi si è convertito e
se i miracoli o i loro racconti sono una delle cause. Spesso leggo in alcuni libri riferimenti alle (poche) testimonianze di conversione dei primi cristiani, ma non ho mai trovato le fonti originali. Se qualcuno le ha trovate sarebbe interessante leggerle.
Anche sulle apparizioni fossi in te farei un topic a parte.
*
Miracles in Greco-Roman Antiquity - a Sourcebook (Wendy Cotter - Ph.D.: Loyola University Chicago)
Il libro è un interessante raccolta di fonti primarie sui miracoli nel mondo greco-romano: i miracoli vengono divisi in Guarigioni, Resurrezioni dai morti, Esorcismi e controllo della natura. C'è persino una formula magica da recitare per tenere lontani lontani i demoni, non si sa mai...
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"Among gentiles - The greco-roman religion and Christianity" di Timothy Johnson. Davvero un libro interessante (per le parti che ho letto).
http://historiantigua.cl/wp-content/upload...renceLibrar.pdf