CITAZIONE
La crocifissione nelle province romane era uno show quotidiano
Sicuramente lo sarà stato nei giorni più terribili della guerra (500 al giorno) o, molto tempo prima, durante la rivolta del censimento.
Non credo, invece, che lo sia stato in periodi "normali".
Non dimentichiamo, poi, che il capo d'imputazione del "nostro" crocifisso (proclamazione a Re dei Giudei) era di particolare gravità (violazione della lex iulia).
Magari i "crocifissi ordinari" erano delinquenti comuni e ribelli "non eccellenti" ma nel nostro caso la questione era ben diversa e non credo proprio che potesse passare inosservata.
Non parliamo poi dell'uso dei chiodi (supplemento di sadismo verosimilmente riservato a pochi...).
Gianluigi e Frances, ma proprio voi dimenticate che il nostro uomo proclamandosi re aveva posto in in discussione la sovranità di Roma?
Io vi stimo troppo per credere che voi... crediate davvero che si era proclamato "re di un altro mondo" e che quindi la cosa non interessasse più di tanto Roma (che in tal caso non si capisce perchè l'abbia crocifisso...).
CITAZIONE
Filone non ha registrato la vicenda e la morte di Gesù perché: 1) non lo considerava un evento importante; 2) non ne era a conoscenza.
Ripeto, se la pena non era importante, il reato che l'aveva determinata non poteva non avere risonanza, soprattutto per Filone che non scriveva certo di botanica o teatro...
Qui le cose sono due: o non c'è stato nessun Gesù Cristo il cui regno fosse "di un altro mondo" (e quindi nessuno l'ha potuto vedere) o c'è stato (e allora, per quello che ha detto e soprattutto fatto, non poteva certo passare inosservato).
Per la verità, per quanto sopra detto, non sarebbe passato inosservato nemmeno un semplice rivoluzionario con pretese messianiche (Giovanni di Gamala) e infatti secondo me non lo fu (ce lo possono confermare solo i camini degli antichi monasteri nei quali sono andati a finire gli scomodi fogli delle opere degli storici).
Avete presente la burla del 39 riferita da Filone nel Contra Flaccum?
Riporto alcune righe tratte dal mio libro La Croce di Spine (non lo dico per reclame ma solo per "terzi" a fini di copyright):
CITAZIONE
Nel riferire di una visita che Erode Agrippa fece nell'anno 39 a Caligola (Legatio ad Caium- Ambasceria a Gaio), Filone si sofferma su un episodio avvenuto nella sua città durante una sosta del viaggio di ritorno del sovrano giudeo che, avendo ottenuto dall’imperatore l’assegnazione del governo della tetrarchia di Filippo, era diretto verso il suo nuovo regno.
Fu proprio ad Alessandria che alcuni greci per schernire Agrippa e, secondo l’autore, con il probabile beneplacito di Flacco, avrebbero organizzato nello stadio una rappresentazione beffarda, coinvolgendo un mendicante di nome Carabas che acconciarono con una corona di foglie di papiro intrecciate sul capo, un mantello improvvisato sulle spalle ed una canna in mano come fosse uno scettro.
Sistemato il “re fantoccio” in posizione sopraelevata, gli posero delle finte guardie ai lati con dei bastoni in mano tenuti come lance e fecero venire ai suoi piedi altra gente che lo scherniva prostrandosi, salutandolo ed ossequiandolo con il titolo di “maestà”, in lingua siriana (“maris”), in modo che fosse compreso da Agrippa
Non è strano che Filone non abbia speso mezza parola per spiegare il senso di questa burla?
Se davvero non conosceva l'episodio che l'aveva ispirata, come potevano conoscerlo coloro che l'aveva messa in scena (che vivevano ad Alessandria?).
Se lo conosceva (ed io ne sono convinto) come mai non ne fece riferimento (se non altro per aiutare il lettore a capirne il senso)?
Questi "buchi" nelle opere del tempo, a voi sembrano normali?
CITAZIONE
I manoscritti di Qumran si riferiscono a personaggi astratti, non identificati. Perché avrebbero dovuto nominare "Gesù di Nazareth" se utilizzano sempre un linguaggio cifrato? La critica non è neppure sicura se quei "nick" siano riferibili a personaggi storici.
Ecco, bisogna vedere a quale critica ti riferisci...
Il linguaggio è certamente cifrato, ma i riferimenti a personaggi reali sono a mio avviso molto espliciti.
Io, ad esempio, nel "maestro di giustizia", a differenza di Eisenman, ci vedo così chiaramente il Battista che, se proprio vogliamo considerare tali scritti come riferibili a personaggi astratti, non mi resta che pensare che lo stesso, conoscendoli bene, abbia assunto di proprosito quel ruolo...
Se poi Gesù avesse dato tangibili segni a riprova della propria investitura messianica, nei rotoli l'avremmo incontrato (magari in chiave cifrata) come messia giunto (quindi non più atteso).
Ovviamente in tal caso l'avvento (come compimento dell'attesa escatologica) non sarebbe stato semplicemente registrato ma avrebbe prodotto un'intera letteratura aggiuntiva!
Se invece fosse stato ritenuto un impostore, dietro alle descrizioni cifrate ne avremmo ugualmente compreso il riferimento.
CITAZIONE
io tendo a vedere nella crocifissione di Gesù un evento di ordinaria amministrazione. Naturalmente, per chi ha scritto i vangeli e per i cristiani non era così, altrimenti non sarebbe sorta neppure una religione che si basava sul sacrificio di uomo perito sullo croce
.
Secondo me questo non è proprio pensabile alla luce di tutto quanto detto sopra (avrebbe dovuto essere per forza straordinaria amministrazione per chicchessia).
Ed ora Gianluigi:
CITAZIONE
Forse in un solo caso si può dire che si sconfini nel I secolo nella migliore delle ipotesi, cioè interpretando nel modo più licenzioso possibile i risultati dei test
Aaaahhh.... tana per Gianluigi che ha dimenticato 7Q5
!
Vedi? E' un lapsus che la dice lunga sulle tue vere convinzioni! Naturalmente mi sto permettendo di sfotterti perchè ormai comunichiamo da qualche tempo e sono sicuro che non ti offendi (nel qual caso non lo farei più).
CITAZIONE
Io sono il primo a sostenere che Gesù proviene dal mondo degli Esseni, sebbene non direttamente dalla comunità di Qumran.
Bè, il Papa nel suo libro invece ha ammesso la possibile iniziale appartenenza di Gesù proprio all'ambiente di Qumran. Non vorrai mica metterti contro di lui... (secondo me oggi mi ci mandi...
)?
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A parte Eisenman (il quale tra l'altro ha ritrattato alcune sue teorie che in precedenza erano molto nette, nel suo libro su Giacomo) e la Thiering queste ipotesi sono alquanto criticate da moltissimi esperti, mi pare, no?
Eisenman, dal mio punto di vista, ha visto bene molte cose e male altre (nei primi libri in linea di massima mi ci riconosco, del suo ultimo condivido molto poco...)
La Thering, soprattutto nel suo Jesus the man, ha visto ancora peggio... anche se qualche intuizione (a mio avviso giusta) l'ha avuta.
La stessa cosa non si può dire di Laurance Gardner che nella sua Linea di sangue del Santo Graal si rifà alla Thering in maniera così impropria da rendere ulteriormente inverosimili certe conclusioni.
Io ho tratto le mie convinzioni dal complesso degli studi di chi si è impegnato sul campo (pur non condividendo in pieno ciascuno di essi).
Non direi proprio che Qumran non abbia attinenza con la vicenda gesuana.
Secondo me il contributo dei rotoli:
1) è stato straordinario per farci comprendere il senso della vera attesa messianica e dell'escatologia alla stessa riferita;
2) è stato utilissimo per l'attinenza (che invece io trovo evidente) a certi personaggi neotestamentari (anche se su questo non c'è identità di vedute).
CITAZIONE
Si potrebbe qui citare uno studioso al quale noi tutti siamo molto affezionati: Veritas. Neppure lui sostiene, se ho ben capito il suo camaleontico pensiero, che ci sia un collegamento diretto tra i rotoli di Qumran e Gesù.
Sembra anche a me che non lo sostenga, ma il mondo è bello perchè è vario.
Io stimo moltissimo la sua preparazione ma non condivido tutte le sue conclusioni (ultimamente ci siamo confrontati su Cristo e Cresto).
Un caro saluto a entrambi
Giancarlo