CITAZIONE (Frances Admin @ 13/3/2008, 11:12)
Quando ti hanno risposto che le critiche accademiche a certe tesi su Barabba sono arrivate, hai risposto “in realtà non me ne importa molto”. Stai facendo tutto da solo.
Giusto per chiarire. Leggi la nota 2 dell'articolo di Davies: è lui a dire che nessuno ha risposto per diverso tempo con delle argomentazioni a Rigg e Maccoby. Non sono io a sostenerlo.
Questo discorso l'ho tirato in ballo per dimostrarti che non perché un articolo non viene ribattuto significa che le ipotesi vengono accettate da tutti a livello accademico e/o insegnate nelle università. (Quindi rispetto per quanto scritto da Smith, ma non perché nessuno ha risposto significa che è verità quanto dice - come sembrava che volessi dire tu, ma forse ho solo interpretato male le tue parole).
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Frances scrive
Hai anche proferito commenti poco ortodossi su M. D. Smith, senza aver letto il suo articolo.
Il suo articolo l'ho letto ieri - anche se non ho tempo, ho fatto lo sforzo -, per questo mi sono permesso di commentarlo. E ho anche detto che è una persona onesta.
(Mi sono pure dato la briga di leggere una qualche settimana fa il libro di Cascioli - parlo con Tranfo -, o meglio, più che leggerlo l'ho sfogliato, leggendo alcuni capitoli - giusto per capire e farmi un'idea -, poi il libro l'ho rimesso via nello scaffale della libreria dove l'avevo preso, senza comprarlo - figuriamoci. Per quanto riguarda invece Donnini, uno dei suoi libri è online, per questo mi permetto a volte di prenderlo in considerazione).
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Frances scrive
Hai detto che gli accademici ti fanno pena perché spendono la loro vita nello studio
Se vuoi sapere come la penso, diciamo che condivido ad esempio cosa troviamo scritto nel libro "De imitatione Christi" - scusa se vado OT:
Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te [in Dio]. Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami. [...]
Per certo, quando sarà giunto il giorno del giudizio, non ci verrà chiesto che cosa abbiamo studiato, ma piuttosto che cosa abbiamo fatto; né ci verrà chiesto se abbiamo saputo parlare bene, ma piuttosto se abbiamo saputo vivere devotamente. Dimmi: dove si trovano ora tutti quei capiscuola e quei maestri, a te ben noti mentre erano in vita, che brillavano per i loro studi? Le brillanti loro posizioni sono ora tenute da altri; e non è detto che questi neppure si ricordino di loro. Quando erano vivi sembravano essere un gran che; ma ora di essi non si fa parola. Oh, quanto rapidamente passa la gloria di questo mondo! E voglia il cielo che la loro vita sia stata all'altezza del loro sapere; in questo caso non avrebbero studiato e insegnato invano. Quanti uomini si preoccupano ben poco di servire Iddio, e si perdono a causa di un vano sapere ricercato nel mondo. Essi scelgono per sé la via della grandezza, piuttosto di quella dell'umiltà; perciò si disperde la loro mente (Rm 1,21). Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo (Fil 3,8). Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà.(Libro I, Cap. 3)
E non mi dispiace nemmeno la dottrina della vacuità delle parole in ambito buddhista, e altre cose del genere.
Tra i miei passi preferiti nella Bibbia abbiamo:
Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.(1 Giovanni 3:18)
E il capitolo 3 di Giacomo.
Una chicca:
Il SIGNORE conosce i pensieri dell'uomo, sa che sono vani.(Salmo 94:11)
Per me una vita dedicata allo studio senza mai preoccuarsi ed occuparsi del proprio prossimo, di chi ha bisogno, ha poco senso, se non alcuno. Ma è questione di punti di vista.
L'obiettivo dello studioso è il sapere, quello del cristiano dovrebbe essere amare il proprio prossimo come sé stessi (cosa poco fattibile a livello virtuale).
Due concezioni di vita che solo in parte possono coesistere.
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Frances scrive
[Dici che] gli utenti di questo forum non comprendono i nostri messaggi.
Io no ho detto questo. Io dico che quanto dite lo comprendono solo una elite di persone. La gente comune non riesce a seguirvi. Il livello qui è troppo alto per molti - come anche il sito di Hard-Rain -, anche per questo a scrivere non c'è molta gente. Dicendo questo, mi pare di avere detto un'ovvietà.
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Frances scrive
Insomma, stai passando da un argomento ad un altro e hai perso il filo logico. Vedi tu.
Io scrivo in un forum, dove commettere errori non è affatto grave - sia linguistici che di contenuto -. No ho un sito internet e non scrivo nemmeno libri su Gesù (lì commettere errori lo trovo già più grave). Quindi anche se quello che dico non ha un filo logico, amen. (In realtà ad Aristotele preferisco Nagarjuna, per quanto riguarda la logica).
Il mio intervento originario aveva comunque solo l'intento di far capire a Tranfo che la maggior parte degli studiosi la pensa in modo differente, rispetto a quello che lui ha riportato (con critice anticlericali) su Luca 1:5. Nascondere questo dato ai lettori del suo libro io lo trovo una mancanza importante. Non si può dire che la Chiesa racconta bugie ai suoi credenti, per poi commettere lo stesso errore scrivendo un libro su Gesù, non precisando e/o ricordando ai lettori come la pensa in generale il mondo accademico (con le dovute sfumature, è chiaro). Uno può sostenere la tesi più strampalata di questo mondo, ma prima è giusto che riporti un po' i fatti, come la pensano gli studiosi di norma. È una questione di principio, almeno per me, e di onestà intellettuale.
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Frances scrive
Beh, puoi solo rispondere in questo modo, non è vero? Ovvero, evitando di rispondere alla mia domanda e screditando l’avversario con locuzioni puerili che farebbero impallidire persino una matricola liceale.
Francemente trovo che ci sia un tempo per ogni cosa - come ricorda Qohelet:
1 Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: 2 un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato; 3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; 4 un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; 5 un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; 6 un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; 7 un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; 8 un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace.(Qohelet 3:1-8)
E visto che sono stanco di litigare per questioni vane come queste, passo e propongo il tempo per la pace, se tu vuoi chiaramente.
Anche perché la violenza verbale - se così vogliamo chiamarla - è come la violenza fisica - se non peggio -, cioè un vortice distruttivo senza via d'uscita. L'unico modo per riaddrizzare una discussione che ha preso una brutta piega, dove si incomincia a fare battute pesanti, a criticare, ecc., è quella di smettere di rispondere alle provocazioni e proporre una trega, la pace.
Io ho di sicuro le mie colpe se questo thread ha preso strane vie. A volte mi faccio semplicemente schifo quando noto la mia superbia - dovuta al sapere -. La conoscenza fa credere superiore parecchia gente e a volte ci casco pure io. Ultimamente ho notato che anche Hard Rain ha preso purtroppo questa via (e lui stesso se n'è accorto in determinate circostanze). I suoi interventi non sono più sempre cortesi e gentili, ma a volte diventano quasi provocatori (non con me si intende). In questo momento penso ad esempio al thread in Scienze Antiche sul Corano aperto da Faqir.
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Frances scrive
Perché “la tesi non risolve un bel niente”? Argomentare, prego.
Pensavo di essere stato abbastanza chiaro. Ma se non è così, rielaboro la cosa nel seguente modo: tu hai affermato che le contraddizioni tra Matteo e Luca in un certo senso venivano risolte, grazie alla tesi di Smith.
Ma Smith dice che Matteo si sbaglia quando afferma che Gesù è nato sotto Erode il Grande. Quindi non risolve la contraddizione tra Matteo e Luca (questa affermazione l'hai fatta tu - se non ricordo male).
Non capisco cosa vuoi sentire di più.
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Frances scrive
Questo è un thread pubblico e tutti sono autorizzati ad intervenire. Comunque, se vuoi, lascio il dibattito a te e G. Tranfo. Non c’è problema.
La mia era semplicemente una replica al tuo "hai sbagliato interlocutore", quando non sono io che ho iniziato a discutere con te, ma viceversa. Io non ti ho scelto, quindi non posso aver sbagliato interlocutore. Una banalità.
Comunque, visto che momentanemente mi sto occupando di altri temi - legati alla sessuologia e alla fobia sociale -, insomma, decisamente altro, e visto che qua non ho più nulla da dire, se non che mi dispiace se la conversazione è diventata aggressiva, vi saluto. Pace e bene.
Elijah Six
Edited by Frances Admin - 14/3/2008, 10:59