Studi sul Cristianesimo Primitivo

Il problema delle fonti, Giuseppe Flavio, il Nuovo Testamento, il Talmud

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Hard-Rain
view post Posted on 14/3/2008, 10:27     +1   -1




CITAZIONE
In questo momento penso ad esempio al thread in Scienze Antiche sul Corano aperto da Faqir.

Si tratta di una piccola polemica con Faqir su Scienze Antiche:

http://www.scienzeantiche.it/forum2005/top...p?TOPIC_ID=8264

Ma con Faqir siamo amici, nello stesso thread mi ha aiutato a tradurre dall'arabo un verso del Corano, andando a consultare per me dei commentari che aveva. Non vedo il problema, normale dialettica.

Saluti.
 
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Frances Admin
view post Posted on 14/3/2008, 11:36     +1   -1




CITAZIONE
Per me una vita dedicata allo studio senza mai preoccuarsi ed occuparsi del proprio prossimo, di chi ha bisogno, ha poco senso, se non alcuno. Ma è questione di punti di vista.
L'obiettivo dello studioso è il sapere, quello del cristiano dovrebbe essere amare il proprio prossimo come sé stessi (cosa poco fattibile a livello virtuale).
Due concezioni di vita che solo in parte possono coesistere.

Tu sei talmente convinto che uno studioso non cristiano passi tutto il suo tempo a cavillare su argomenti “vacui” che non ti rendi neppure conto che dietro ogni utente di questo forum c’è una persona in carne ed ossa, che affronta i problemi della vita reale come tutti quanti. Probabilmente i valori che professo e soprattutto cerco di applicare nella vita reale non sono molto diversi dai tuoi. Lo scopo dell’essere umano è curare se stesso e il prossimo, a prescindere se si è cristiani, agnostici, atei, mussulmani e buddisti. La giustizia, prima di tutto. Senza giustizia non c’è amore e viceversa. Ti senti investito di una missione speciale sono in quanto cristiano? A me non sembra proprio che tu applichi i principi dell’amore cristiano. Lo dimostrano le tue frasi razzistiche nei confronti di chi non è cristiano. Pregiudizi infondati, basati sulla conoscenza virtuale di utenti che pigiano i tasti di un PC. A questo punto ti chiedo: ma chi credi di essere? Pensi di essere molto diverso da ciascuno di noi? No, sei uguale a noi, patisci la stessa boria dell’essere umano e hai sempre quell’atteggiamento sprezzante nei confronti della cultura e degli utenti non credenti, salvo usarla tu stesso quella cultura quando devi controbattere alle osservazioni altrui. Quando perdi la battaglia allora butti via la cultura e ti rendi protagonista di allusioni che tali non sono, ma riferimenti puntuali contro i non credenti. Amore cristiano? Non ne vedo traccia nelle tue frasi.

Detto questo, accolgo il tuo invito alla tregua, non prima di aver commentato un altro ritaglio del tuo messaggio precedente.

CITAZIONE
CITAZIONE

Frances scrive:

Beh, puoi solo rispondere in questo modo, non è vero? Ovvero, evitando di rispondere alla mia domanda e screditando l’avversario con locuzioni puerili che farebbero impallidire persino una matricola liceale.

Elijah risponde:


Francemente trovo che ci sia un tempo per ogni cosa - come ricorda Qohelet:

1 Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: 2 un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato; 3 un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; 4 un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; 5 un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; 6 un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; 7 un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; 8 un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
(Qohelet 3:1-8)

Spero davvero che per te arrivi il tempo della maturità e della coerenza, perché a giudicare dall'odio che trasuda dai tuoi messaggi, non mi sembri affatto così sereno come vorresti lasciar intendere.

---

Per quanto riguarda i riferimenti a moderatori e utenti di altri forum che violano il regolamento di questo comunità, sono stati cancellati.
Elijah scrive anche nel forum biblico, dove scrive anche quell’utente oggetto delle sue scuse: può benissimo rivolgersi a lui in quella comunità o utilizzare il servizio dei pm.


Edited by Frances Admin - 14/3/2008, 17:34
 
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view post Posted on 5/9/2008, 12:09     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 23/2/2008, 12:06)
Stavo leggendo Gittin 56a-b, un trattato del Talmud. Mi sono venuti non pochi dubbi sulla storia della guerra giudaica in sè.

Voglio dire: non avete l'impressione fondata che ciascun autore racconti quello che vuole e si inventi anche dei fatti in modo da giustificare le proprie scelte politiche e religiose?

Parliamo di tre testimoni: Giuseppe Flavio, il Nuovo Testamento e il Talmud.

Se li leggiamo, abbiamo quasi l'impressione di essere davanti a tre storie diverse, non solo della guerra, ma proprio del mondo ebraico del tempo.

Il racconto di Gittim, che spero di studiare presto con gli amici del forum biblico, è emblematico.

E' ambientato proprio nel 69 dopo Cristo, poco prima che Vespasiano sia chiamato a Roma per essere eletto imperatore. Gerusalemme è sotto assedio per opera dei Romani e all'interno della città operano i banditi.

Cominciamo dai nomi! Il Nuovo Testamento e Giuseppe Flavio conoscono il termine "zeloti". Qui invece si parla di barjona, un termine aramaico che gli alri due non conoscono. Potrebbe essere legato alla vicenda di Pietro bar Iwna, ma Iwna come abbiamo dimostrato è anche un patronimico.

Parliamo allora dei sicari. Il Talmud conosce due parole. La prima è sicaricon, ma nulla ha a che vedere con i Giudei, sono alcuni Romani ad essere chiamati con questo termine e per molti in realtà nacquero solo al tempo della rivolta di bar Kokhba, sebbene il Talmud li citi già al tempo della rivolta del 66. In ogni caso Giuseppe Flavio non conosce nulla del genere.

Il Talmud cita un episodio, quello di Marta figlia di Boeto, che non ha nessun riscontro in Giuseppe Flavio, dove non esiste nessuna Marta figlia di Boeto. L'unico figlio di Boeto in Guerra Giudaica è un tale Mattia ucciso dagli zeloti.

Giuseppe racconta invece l'episodio famoso di Maria figlia di Eleazar. Come Marta anche questa era una donna ricca, per la disperazione dovuta alla fame causata dalla guerra mangiò il proprio bambino. Ma il Talmud non ricorda nulla del genere. Il bello è che per l'episodio di Marta figlia di Boeto il Talmud cita a commento un verso del Deuteronomio. Il verso successivo potrebbe benissimo applicarsi al bambino mangiato da Maria figlia di Eleazar! Che sia casuale la coincidenza?

L'unica concordanza che ho trovato è il racconto secondo cui gli zeloti (barjona nel lessico talmudico) appiccarono l'incendio ai magazzini del frumento e del grano a Gerusalmme, riportato sia nel Talmud che in Giuseppe Flavio.

Veniamo a un personaggio chiave: Yochanan ben Zakkai. Nell'epoca che precedette la distruzione del tempio quest'uomo fu un mito per i Giudei, quasi quasi potremmo definirlo il Gesù degli ebrei del secondo tempio! Ma Giuseppe Flavio dove parla mai di Yochanan ben Zakkai? In nessun punto della sua opera, mi risulta.

Yochanan ben Zakkai secondo il Seder hadorot nacque addirittura nel 45 a.C. e morì dopo la distruzione del tempio nel 70 d.C. Questo significa che quell'uomo visse almeno 120 anni, secondo il Talmud. Possibile che visse così a lungo? Eppure Giuseppe Flavio non l'ha mai notato, anche se ebbe un ruolo così importante, stando al Talmud. Come mai?

Andiamo avanti. Gittin dice che Abba Sikra era il capo dei barjona proprio nel 69 d.C. Sappiamo anche il nome di Abba Sikra, che era ben Batiah (cfr. Ekah Rab, I). Un simile personaggio è sconosciuto in Giuseppe Flavio. Forse può centrare con il Barabba evangelico? Non si sa, rimane una materia molto oscura perchè il Talmud dice solo questo.

Il Talmud dice poi che il leader di questi barjona, Abba Sikra (figlio di Batiah), era figlio della sorella di Yochanan ben Zakkai. E qui in Gittim 56b abbiamo un episodio stranissimo nel suo genere, sebbene celebre.

Giuseppe Flavio insiste molto nel dire che mai i Giudei incontrarono Vespasiano o Tito. Quando viene ucciso dagli zeloti Zaccaria figlio di Baris Giuseppe dice che erano solo dicerie quelle secondo cui alcuni uomini moderati dei Giudei volevano incontrare segretamente i Romani per trattare la resa e salvare Gerusalemme.

Ebbene, Gittin ci dice che Yochanan ben Zakkai con un trucco, aiutato da suo nipote Abba Sikra, uscì segretamente da Gerusalemme e andò a incontrare addirittura Vespasiano per trattare il futuro della città.

Giuseppe Flavio al contrario ci dice che mai nessun Giudeo fu compromesso con i Romani. Ma chi ha ragione? Giuseppe Flavio o il Talmud? Il Talmud dice che ben Zakkai chiese di poter fondare la famosa scuola di Yamnia e di salvare la famiglia di rabban Gamaliel.

Rabban Gamaliel: altro personaggio interessante. E' conocisuto dal Nuovo Testamento ma Giuseppe Flavio non ne parla mai, invece nel Talmud è un personaggio della massima importanza e fu presidente del Gran Sinedrio per tanti anni.

Che dire poi di quel passo del Sanhedrin che afferma che proprio quaranta anni prima della distruzione del 70 (siamo quindi nel tempio) il Sinedrio fu trasferito e i Romani impedirono le condanne a morte da parte dei Giudei? Qui abbiamo un caso in cui Talmud e vangeli coincidono, mentre Giuseppe Flavio non dice nulla del genere!

Se poi estendiamo la nostra analisi coinvolgendo anche gli storici romani le idee ne escono ancora più confuse! Solo un esempio: Giuseppe Flavio si prodiga a dire che l'imperatore Claudio fu magnanimo nei confronti dei Giudei ma altri storici dicono tutto il contrario. Un papiro, che dovrebbe essere indipendente da tutti, mostra che egli perseguitò i Giudei!

Il Nuovo Testamento, poi, come sapete ha tutta la sua storia, i suoi personaggi e il suo mondo. Per esempio concorda pienamente col Talmud parlando di rabbi, un termine sconosciuto a Giuseppe Flavio.

Chiedo a chi si occupa di storia: non avete l'impressione che ognuno racconti quello che vuole e sulla base dei suoi motivi, ivi compreso Giuseppe Flavio?

NT e Giuseppe Flavio parlano di Giovanni Battista ma in modo indipendente: la causa e le circostanze della morte furono ben diverse nei due casi. Il Talmud, poi, mi pare che lo ignori completamente (devo verificare).

A parte lo scenario generale della guerra, c'è pochissimo in comune tra il racconto di Gittin e Guerra Giudaica. Altre volte concordano Giuseppe e il Talmud contro il NT, altre volte ancora il NT e il Talmud concordano ma contro Giuseppe. E' molto difficile stabilire un punto di vista certo e indiscutibile.

La lettura di Gittin 56a-b mi ha lasciato di stucco. Giustamente facciamo le pulci ai testi cristiani, che dire però di racconti come questo? Chi ha ragione e rispetto a cosa? E' Giuseppe Flavio che ha scritto quello che ha voluto e hanno ragione il NT da un lato e il Talmud dall'altro?

Ma le differenze si percepiscono soprattutto notando come il Talmud racconti la storia come se esistessero solo i farisei, Giuseppe Flavio come se esistessero solo gli zeloti e i Romani, il Nuovo Testamento come se esistesse solo Gesù e i suoi seguaci e tutti pensassero a lui.

E la cosa ancora più sconvolgente è che i documenti settari di Qumran ci parlano di altre cose ancora, un incredibile conflitto tra personaggi mai sentiti, di cui si fa fatica persino a collocare il periodo storico, forse gli Esseni, forse gli Zeloti, vi sonp mille teorie una più fantasiosa dell'altra ma la verità sembra impossibile da raggiungere per i motivi politici e teologici di tutti!

.... MOLTO ATTUALE. :ph34r:


zio ot
 
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view post Posted on 2/12/2008, 00:27     +1   -1
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A proposito della storicità delle fonti


Nel libro di Emilio Salsi ci sono molti spunti di grande interesse, propongo di cominciarne l' analisi, uno ad uno ....



Luca, Atti degli Apostoli V , 26 - 39:

Morto Gesù, gli Apostoli iniziano a diffondere la nuova dottrina in Gerusalemme, esibendosi davanti alle folle con guarigioni miracolose, pertanto vengono fatti arrestare dal Sommo Sacerdote e, al cospetto del Sinedrio, vengono accusati per "metterli a morte".

"Si alzò allora nel Sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, Dottore della Legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, disse:- Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Theudas, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s´erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch´egli perì e quanti s´erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: non occupatevi di questi uomini (gli Apostoli) e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o attività è di origine umana, verrà distrutta; (come avvenuto per Theudas e Giuda il Galileo n.d.a.) ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!.- Seguirono il suo parere e li rimisero in libertà..."

Da notare: in questo brano si citano persone e istituzioni giudaiche veramente esistite e documentate, anche il sacerdote Gamalièle, ma è essenziale riscontrare che, essendo ancora vivi tutti gli Apostoli, era sempre vivo Re Erode Agrippa I perché sarà lui che, secondo gli "Atti", successivamente, ucciderà (San) Giacomo mentre Simone Cefa (San Pietro) gli sfuggirà grazie all´intervento di un angelo inviato da Dio.



Da "Antichità Giudaiche" di Giuseppe Flavio, Libro XX:


97. "Durante il periodo in cui Fado era Procuratore della Giudea, (44-46 d.C.) un certo sobillatore di nome Theudas persuase la maggior parte della folla a prendere le proprie sostanze e a seguirlo fino al fiume Giordano. Affermava di essere un profeta al cui comando il fiume si sarebbe diviso aprendo loro un facile transito. (stile Mosè n.d.a.) Con questa affermazione ingannò molti.

98. Fado però non permise loro di raccogliere il frutto della loro follia e inviò contro di essi uno squadrone di cavalleria che piombò inaspettatamente contro di essi uccidendone molti e facendone altri prigionieri; lo stesso Theudas fu catturato, gli mozzarono la testa e la portarono a Gerusalemme.

99. Questi furono gli eventi che accaddero ai Giudei nel periodo in cui era procuratore Cuspio Fado. (dal 44 al 46 d.C.)

100. Il successore di Fado fu Tiberio Alessandro (Procuratore dal 46 al 48 d.C.), figlio di quel Alessandro che era stato alabarca in Alessandria.

101. Fu sotto l´amministrazione di Tiberio Alessandro che in Giudea avvenne una grave carestia, durante la quale la regina Elena comprò grano dall´Egitto con una grande quantità di denaro e lo distribuì ai bisognosi,come ho detto sopra.

102. Oltre a ciò, Giacomo e Simone, figli di Giuda Galileo, furono sottoposti a processo e per ordine di Alessandro vennero crocefissi; questi era il Giuda che - come ho spiegato sopra - aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea."



Questi eventi, separati fra loro di due o tre anni, sono la prova che il sacerdote Gamalièle non ha mai potuto pronunciare nel Sinedrio "quel discorso" a difesa degli Apostoli perché in quel momento Theudas era ancora vivo.





Infatti Giuseppe Flavio ci porta a conoscenza che:

- nel 44 d.C. muore Re Erode Agrippa I, ma, essendo il figlio troppo giovane

per governare, l´Imperatore Claudio ricostituisce la Provincia

romana di: Giudea, Samaria, Idumea, Galilea e Perea; di conseguenza ...



- nel 44 d.C., gli subentra, come Governatore della Provincia, il Procuratore

Cuspio Fado che, durante il suo incarico (44-46 d.C.), fa uccidere

Theudas, la cui testa viene portata ed esibita in Gerusalemme come monito

rivolto a chi volesse seguire il suo esempio;



- nel 46 d.C., il Procuratore Tiberio Alessandro, sostituisce Cuspio Fado

e, nel corso del suo mandato (46/48 d.C.), dopo un processo, dà l´ordine di

crocefiggere Giacomo e Simone.



Pertanto, all´interno del Sinedrio convocato per

decidere sulla sorte dei "Dodici Apostoli", da quanto letto in "Atti

", come ha potuto Luca far dire a Gamalièle che Theudas era già

morto mentre Erode Agrippa

era ancora vivo? (lo ucciderà dopo un angelo - At. 12, 23)... e Cuspio Fado

(che avrebbe poi ucciso Theudas), non era ancora subentrato ad Agrippa?.



...fatto sta , che se fossimo a un Processo Penale , come imputato la " Storicità del Nuovo Testamento " , il Pubblico Ministero potrebbe vedere nei dati sopra una " pistola fumante " di colpevole fallacità.

La parola alla difesa ... :1082.gif: :1082.gif: :1082.gif:



zio ot :mf_bookread.gif:
 
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Hard-Rain
view post Posted on 2/12/2008, 08:20     +1   -1




Più che altro, notavo come gli Atti parlino prima di Teuda e poi dicano: "dopo di lui venne Giuda il Galileo". Ma se Teuda fu attivo negli anni '40, Giuda il Galileo non operò ben prima, cioè al tempo del censimento del 6 d.C.?

CITAZIONE
il sacerdote Gamalièle

Dovrebbe essere rabban Gamaliel hazachen (= "il vecchio" in ebraico), non era sacerdote, ma fu un grande maestro e presidente (nasi) del Sinedrio forse già ai tempi di Gesù o poco dopo.

CITAZIONE
97. "Durante il periodo in cui Fado era Procuratore della Giudea, (44-46 d.C.) un certo sobillatore di nome Theudas persuase la maggior parte della folla a prendere le proprie sostanze e a seguirlo fino al fiume Giordano. Affermava di essere un profeta al cui comando il fiume si sarebbe diviso aprendo loro un facile transito. (stile Mosè n.d.a.)

Più che Mosè citerei Giosuè 3:1-17 per cui Dio ripetè il miracolo di Mosè (passaggio attraverso le acque che si aprono) proprio sul fiume Giordano. Il gesto di Teuda sarebbe dovuto essere molto simile a quello dei tempi di Giosuè.

Shalom.

Edited by Hard-Rain - 2/12/2008, 11:29
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 3/12/2008, 00:15     +1   -1




Dovrebbe essere rabban Gamaliel hazachen (= "il vecchio" in ebraico), non era sacerdote, ma fu un grande maestro e presidente (nasi) del Sinedrio forse già ai tempi di Gesù o poco dopo.

Non dovrebbe essere, ma giustamente, era rabban Gamaliel I oppure hazachen (= "il vecchio" in ebraico), grande dottore della legge, patriarca dell'ebraismo che non commise quel errore beffardo, generato invece dalla viva fantasia di Luca o chi per lui.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 3/12/2008, 08:13     +1   -1




Penso anche io che sia molto difficile che Gamaliele abbia parlato così apertamente in favore dei protocristiani. Anche perchè pare sia stato maestro di Paolo, il quale nella prima fase perseguitò i cristiani su mandato del Sinedrio.
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 3/12/2008, 10:48     +1   -1




Dovrebbe essere rabban Gamaliel hazachen (= "il vecchio" in ebraico), non era sacerdote, ma fu un grande maestro e presidente (nasi) del Sinedrio forse già ai tempi di Gesù o poco dopo.

Il forse, dipende dai tagli con relativa eliminazione degli scritti storici, di quel preciso momento, fatti dalla chiesa per poter sostiuire a Giovanni il Galileo o di Gamala, il Gesù di Nazareth il Cristo figlio di Dio mai partorito da Maria in questo mondo. Mentre per periodi meno critici, coè dal 40 d.c. circa in poi, essendo stata la censura un po'meno pesante, si può affermare che il figlio di Gamiel I, di nome Gesù, sostuì alla carica di sommo sacerdote, Gesù figlio di Damneo.
E pensare che durante l'istruzione del catechismo cristiano giovanile, mi fecero credere che il nome di Gesù fosse unico in tutta l'antichità.

Penso anche io che sia molto difficile che Gamaliele abbia parlato così apertamente in favore dei protocristiani. Anche perchè pare sia stato maestro di Paolo, il quale nella prima fase perseguitò i cristiani su mandato del Sinedrio.


Questo tipo di falsificazione, ha delle caratteristiche particolari, tali da farmi pensare che gli Atti degli Apostoli, non hanno avuto una redazione stratificata, come i Vangeli, ma bensì una grande falsificazione unica e tardiva, agganciata ai Vangeli con il nome fittizio dell'autore.

La falsificazione del discorso di Gamaliel I, indica un oltraggio alla coscienza storica della gente di quel tempo, che sicuramente avrebbe richiesto un grande distacco temporale, dai fatti accaduti al periodo della falsificazione.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 3/12/2008, 11:19     +1   -1




Per la storia di rabban Gamaliel hazachen mi baso sul Talmud e non sul Nuovo Testamento.

Shalom.
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 3/12/2008, 12:15     +1   -1




Per la storia di rabban Gamaliel hazachen mi baso sul Talmud e non sul Nuovo Testamento.

Certamente, Signore Lei ha tutti i diritti, e la mia incondizionata approvazione, per la storia di rabban Gamaliel hazachen di basarsi sul Talmud e non sul Nuovo Testamento, come anche per un qualsiasi altro argomento. Non pretendo, non richiedo, ma solo suggerisco se possibile, come forma di cortesia e di rispetto, di usare le relative conoscenze di una o dell'altra parte con una certa coerenza, e non solo in base al risultato che si vorrebbe dimostrare.

 
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view post Posted on 3/12/2008, 13:01     +1   -1
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Caro Giovanni, :033.gif:

sai che la pensiamo in un modo molto simile , e , nel merito, visto che ho calcolato almeno altri 15 post di dati storici da mettere su Salsi, sarà un ' indagine lunga, e spero capziosa , aperta a più variabili possibili ,

e ti dico che i miei grandi amici Nagev e Rain non hanno mai nessuna intenzione di essere offensivi , e infatti ringrazio Rain Nagev e Weiss di tirar fuori dai loro archivi le cose più nascoste , proprio per focalizzare al meglio ogni dato .

Rain ci potresti dare i riferimenti esatti del Talmud su Gamaliel ?


zio ot :mf_bookread.gif:
 
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Hard-Rain
view post Posted on 3/12/2008, 13:38     +1   -1




CITAZIONE
usare le relative conoscenze di una o dell'altra parte con una certa coerenza, e non solo in base al risultato che si vorrebbe dimostrare.

Perfettamente d'accordo.

Su Gamaliele c'è molto materiale. Invito a chiedere al forum biblico ebraico perchè è la loro materia.

 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 3/12/2008, 15:04     +1   -1




sai che la pensiamo in un modo molto simile , e , nel merito, visto che ho calcolato almeno altri 15 post di dati storici da mettere su Salsi, sarà un ' indagine lunga, e spero capziosa , aperta a più variabili possibili ,

Ringrazio tutti, dell'ospitalità di questo forum e cercherò di esserne degno.

Tempo fa mia moglie mi chiese: "Ma dove sei stato questi due giorni?" Io risposi:"Sono stato ad Arpiola di Mulazzo" e lei: "Non capisco cosa ci possa essere stato di interessante ad Arpiola di Mulazzo!" Io non risposi per evitare eventuali altre battute canzonatorie, ma fra me pensai :"In quella spartana palestra, senza lusso, senza onori, senza autorità di nessun tipo, senza coreografia, già fredda a metà ottobre, ho ascoltato delle persone che sapevano dare delle risposte alla storia del Cristianesimo, che da tanto tempo cercavo". A volte erano illustrazioni dure da accettare, ho sentito persone spettatrici come me, dire:"Ma allora tutto quello che mi hanno insegnato non era vero! Ma io sono andata in terra Santa e mi hammo fatto vedere la tomba di Gesù e allora tutto questo come può essere vero?"
Tra i diversi relatori tutte persone estremamente corrette e rispettose, ho sentito e visto i Sig. Luigi Cascioli, Giancarlo Tranfo, e Emilio Salsi e alla fine ho pensato che, seppure lentamente, il futuro non potrà dimenticare la loro produzione concettuale, anche come quella di Davide Donnini sebbene ancora rivolta ad un'elaborazione dubitativa.
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 3/12/2008, 17:51     +1   -1




Caro Barionu, io voglio esprimermi sempre con la massima gentilezza e non offendere nessuno.

Sia il Talmud che il Nuovo Testamento sono dottrine, non storia. In questo forum stiamo sottoponendo
alla verifica della storia, non il Talmud, ma il Nuovo Testamento, nel caso specifico gli "Atti degli Apostoli" da te proposto sulla base dell'analisi fatta da Emilio Salsi nel suo libro "Giovanni il Nazireo detto Gesù Cristo e i suoi fratelli".

www.vangeliestoria.eu

Pertanto, ci potrebbe essere qualche erudito credente nei Vangeli cristiani, che ci faccia sapere quali conclusioni trae dall'accertamento che Gamaliele, Dottore della Legge, sacerdote e membro del Sinedrio di Gerusalemme, risulta impossibile abbia mai potuto pronunciare l'arringa in difesa degli
apostoli fatti arrestare dal Sommo Sacerdote del Tempio, come riportato in "Atti degli Apostoli", poiché
Tèudas, da come sostiene questo Signore non era ancora stato ucciso da Cuspio Fado e in quel momento era ancora vivo. E poi addirittura lo fa vivere prima di suo padre.


Se qualcuno vorrà poi potremmo fare delle osservazionii su Giacomo il Giusto ... cioè il Minore...ma nò, volevo dire il Piccolo...
si, quello buttato giù da un "pinnacolo del Tempio" ...ma che dico...il Tempio di Gerusalemme forse non aveva "pinnacoli".
A presto.
 
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view post Posted on 3/12/2008, 20:28     +1   -1
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Infatti su questo dato che riguarda Gamaliel avrei piaceredi sentire sia Weiss che Elijhasix e Polymetis , la cosa bella dei forum è che permette di analizzare attraverso il contradditorio e un confronto incrociato quello che viene espresso nelle ferme pagine di un libro.

... tenendo conto che per i nostri amici del Forum Biblico la Torah e il Talmud sono fonti storiche indubbie, ma questo dato, in questo Topic , non è l'oggetto delle analisi : infatti stiamo parlando della figura di Gesù Cristo nel Nuovo Testamento.

zio ot

Edited by barionu - 4/12/2008, 00:39
 
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