Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gesù era povero?

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Hard-Rain
view post Posted on 28/7/2008, 12:41     +1   -1




La Bibbia prescrive che quella versione del rito possa essere seguita da chi non si può permettere un agnello per fare anche il qorban. Questo è stato confermato anche da Stella Maris. Ciò premesso, diventa interessante capire perchè è stato seguito il rito in quella forma e le spiegazioni sono tante. Potrebbe essere che:

i) Luca è semplicemente inaccurato, dopotutto questo racconto fa parte ahimè del sondergut del vangelo di Luca;

ii) La famiglia era povera e questa è la spiegazione più semplice se la condizione i) non è vera e Lc. è accurato; però per non trovare neppure un agnello e non poterselo permettere bisogna proprio essere indigenti, credo... Non so quanto contasse un agnello, ad ogni modo non credo che si andasse in rovina economica!

iii) particolari motivi religiosi, forse non sacrificavano, il punto è che io non conosco come avveniva il rito equivalente - se c'era - presso gli Esseni o presso la Comunità di Qumran.

 
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El Teo
view post Posted on 29/7/2008, 13:13     +1   -1




QUOTE (Hard-Rain @ 28/7/2008, 13:41)
La Bibbia prescrive che quella versione del rito possa essere seguita da chi non si può permettere un agnello per fare anche il qorban. Questo è stato confermato anche da Stella Maris. Ciò premesso, diventa interessante capire perchè è stato seguito il rito in quella forma e le spiegazioni sono tante. Potrebbe essere che:

i) Luca è semplicemente inaccurato, dopotutto questo racconto fa parte ahimè del sondergut del vangelo di Luca;

ii) La famiglia era povera e questa è la spiegazione più semplice se la condizione i) non è vera e Lc. è accurato; però per non trovare neppure un agnello e non poterselo permettere bisogna proprio essere indigenti, credo... Non so quanto contasse un agnello, ad ogni modo non credo che si andasse in rovina economica!

iii) particolari motivi religiosi, forse non sacrificavano, il punto è che io non conosco come avveniva il rito equivalente - se c'era - presso gli Esseni o presso la Comunità di Qumran.

Non sò se mi sbaglio, ma anche confrontando i due vangeli dell'infanzia, si capisce che i due redattori finali hanno costruito una storia a fini teologici (che sono molto profondi, con forti riferimenti al vangelo gesuano), ma che ci insegnano più sulle concezioni dei redattori che non sulle condizioni economiche della famiglia di Gesù. Detto questo mi sembra interessante capire se Luca intendesse suggerire (e per quale ragione volesse farlo) che la famiglia di Gesù era o indigente (ipotesi ii) oppure facesse parte di un gruppo religioso che non sacrificava agnelli (iii). Siccome Luca voleva dare delle informazioni circa l'ideologia del suo eroe, quale messaggio vuole darci nel descrivere tale sacrificio di colombe? Che ne pensate?
 
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Hard-Rain
view post Posted on 29/7/2008, 13:23     +1   -1




CITAZIONE
Siccome Luca voleva dare delle informazioni circa l'ideologia del suo eroe, quale messaggio vuole darci nel descrivere tale sacrificio di colombe? Che ne pensate?

Indubbiamente è molto strano. Mettiamoci nei panni di uno che voglia scrivere quel racconto. Apre la "legge" e trova la versione principale del rito e poi la versione per gli indigenti. Anche per i lebbrosi c'è il rito semplificato per gli indigenti. Penso che la scelta non sia casuale. Uno deve averla cercata, per un motivo o per un altro. Comunque può anche darsi che il racconto, che fa parte del sondergut di Lc., sia desunto da fonti più antiche, da tradizioni che ci portano all'ambiente esseno, che Maria e Giuseppe lo fossero. Ma anche la confusione tra il pidion ebraico e la purificazione, voi come la spiegate? In teoria i due riti erano separati da dieci giorni. Sovrapporli era possibile in uno ed un solo caso, quello che ho detto sopra e che concorda con le fonti ebraiche. Anche questa sovrapposizione a cosa è dovuta, ignoranza di Luca oppure pezzi di tradizione antica che per qualche motivo sono sopravvissuti in Luca? La tradizione sulla nascita verginale e su Maria è antichissima, è attestata persino nell'ascensione di Isaia, in una lettera di Ignazio di Antiochia (recensione greca breve tanto per intenderci...) e persino dalle fonti apocrife. Non dico sia vera storicamente, questo è impossibile da dimostrare, però sicuramente può essere anteriore a Luca e Matteo.

Saluti.
 
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El Teo
view post Posted on 29/7/2008, 15:48     +1   -1




QUOTE
Indubbiamente è molto strano. Mettiamoci nei panni di uno che voglia scrivere quel racconto. Apre la "legge" e trova la versione principale del rito e poi la versione per gli indigenti. Anche per i lebbrosi c'è il rito semplificato per gli indigenti. Penso che la scelta non sia casuale. Uno deve averla cercata, per un motivo o per un altro. Comunque può anche darsi che il racconto, che fa parte del sondergut di Lc., sia desunto da fonti più antiche, da tradizioni che ci portano all'ambiente esseno, che Maria e Giuseppe lo fossero. Ma anche la confusione tra il pidion ebraico e la purificazione, voi come la spiegate? In teoria i due riti erano separati da dieci giorni. Sovrapporli era possibile in uno ed un solo caso, quello che ho detto sopra e che concorda con le fonti ebraiche. Anche questa sovrapposizione a cosa è dovuta, ignoranza di Luca oppure pezzi di tradizione antica che per qualche motivo sono sopravvissuti in Luca? La tradizione sulla nascita verginale e su Maria è antichissima, è attestata persino nell'ascensione di Isaia, in una lettera di Ignazio di Antiochia (recensione greca breve tanto per intenderci...) e persino dalle fonti apocrife. Non dico sia vera storicamente, questo è impossibile da dimostrare, però sicuramente può essere anteriore a Luca e Matteo.

Penso che la tua impostazione sia giusta. Mi sembra abbastanza chiaro che il materiale messo insieme da Luca sia materiale preesistente, probabilmente giunto a lui dai gruppi legati al Battista o altro movimento esseno (sfondo sempre la stessa porta :lol: ). Bisogna quindi chiedersi le intenzioni dei gruppi produttori delle fonti e l'intenzione di Luca nel riportare queste fonti, che potrebbe essere anche solo casuale... Hai in mente testimonianze ebraiche circa l'infantamento da una vergine di un profeta o del Messia (a parte probabili ermeneutiche sul passo di Isaia dell'Emanuele, pista comunque ignorata dal Luca) ? Tempo fa avanzai l'ipotesi (un po' tirata per i capelli) che l'accettazione in ambito ebraico di un intervento massiccio di Dio nella concezione del Messia possa derivare, in ambito esseno dal mito della caduta degli angeli nel libro dei Vigilanti. Sostenevo che se il peccato è entrato nel mondo attraverso la procreazione tra essere celesti e terrestri, la Salvezza viene attraverso la procreazione tra l'essere celeste per eccellenza e una donna terrestre, "piena di grazia". E' anche possibile che il passo all'origine possa riferirsi ad una procreazione effettuata da Gabriele, uno dei generali dei Vigilanti buoni in 1Enoc. Che ne pensate? E' un po' sballata?
 
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Hard-Rain
view post Posted on 29/7/2008, 21:05     +1   -1




Io ho in mente qualcosa di un po' diverso. Sto lavorando dietro le tecniche esegetiche qumraniche, in particolare quelle attestate dai pesharim, sia "continui" che "tematici". Tutto questo mi porterà via molto tempo ma vale la pena di acquisire padronanza di questa letteratura.

Il punto è che una profezia come quella di Is. 7:14 e come quasi tutte le profezie ebraiche è storicamente chiusa e adempiuta. Già Giustino nel Dialogo con Trifone attesta come nel II secolo gli ebrei interpretavano l'Emmanuele, citato in Is. 7:14, come il re Ezechia. Niente di straordinario, dunque, un semplice oracolo valido per i tempi che furono, riferito a vicende "adempiutesi" secoli prima di Cristo. In verità grazie all'aiuto dei miei amici ebrei ho avuto modo di studiare attentamente tutto il contesto di Isaia capp. 6, 7 e 8. Più che di Ezechia a mio avviso Is. 7:14 è la profezia della nascita del figlio primogenito del profeta Isaia stesso, l'Emmanuele sarebbe dunque il primogenito di Isaia e la 'almah, la giovane ragazza confusa con una "vergine" (parthenos) nella LXX e in Mt. 1:23 altro non sarebbe che la profetessa, la moglie di Isaia stesso. D'altra parte questa interpretazione è quella classica della tradizione orale giudaica così come riportata nella pesikta Zuthra, databile al II secolo. E anche il celebre rabbi Joseph Caro (1488-1575), l’autore del Sulhan Arukh, nel suo commento a Is. 7:14 sosteneva che l’Emmanuele deve essere interpretato, semplicemente, come uno dei figli del profeta Isaia, il primogenito del profeta. Non lasciarti ingannare da Is. 7:3 che cita un inesistente Seriasub come figlio di Isaia, si tratta di un errore di interpretazione del testo ebraico nel quale è caduto anche il traduttore della LXX che d'altra parte è stata trasmessa per secoli per mano cristiana, credo di non sbagliare se il testimone più antico di Is. 7:14 secondo la LXX è il codice vaticano B, del IV secolo dopo Cristo.

Ciò premesso, abbiamo Matteo o la sua fonte che riprende l'oracolo di Is. 7:14 e lo applica a Gesù. A questo punto mi si aprono due strade:

i) L'autore di Mt. 1:23 era un apologeta della più bassa lega che utilizzò in modo fraudolento Is. 7:14 o, peggio ancora, era talmente ignorante di ebraico da non sapere neppure che il testo biblico legge 'almah, fidandosi solo della LXX; in tal caso saremmo davanti a un episodio da prendere e gettare, semplicemente, nel cestino: una tarda interpolazione agiografica che nulla ha da dirci sul Gesù storico;

ii) L'autore della fonte di Mt. 1:23 non era uno sprovveduto. L'utilizzazione di Isaia potrebbe, ma è da verificare e dimostrare, poggiare su testi e/opezzi di tradizione più antica dell'ultima redazione di Matteo in cui una profezia già adempiuta viene ripresa e riadattata a un nuovo evento storico settario, la nascita di Gesù.

L'ipotesi ii) che ho delineato è affascinante. Mi spinge a lavorare in questa direzione un articolo interessante di M.J.J. Menken, pubblicato nel 2001. L'autore di questo articolo non ha alcun dubbio che il racconto di Matteo così come lo leggiamo oggi sia redazionale e tardo, tuttavia da una analisi abbastanza completa che poggia su una particolare lezione della LXX e sulla forma verbale che si legge nel rotolo di Isaia ritrovato a Qumran (sarebbe qui pleonastico riportare i dettagli) in Is. 7:14 si spinge ad affermare che, contariamente alla vulgata comune che vuole Mt. 1:23 completamente dipendente testualmente da Is. 7:14 secondo la LXX, forse la citazione potrebe derivare in parte dalla LXX ma in parte essere stata corretta sulla base di una fonte ebraica andata perduta o quantomeno non recepita nel TM. Come abbiamo detto, la teoria della nascita verginale in sè è antichissima. Se anche la citazione di Is. 7:14 è antica e presinottica, sebbene poi confluita in quella forma nel vangelo di Matteo attuale, è possibile ipotizzare un utilizzo presinottico, quindi antico, della profezia presso i circoli cristiani.

Ma chi aveva interesse a citare una profezia che tutti gli ebrei ritenevano da secoli già adempiuta? Io lascio il tema aperto. Luca non la cita perchè forse la trovava inutile e imbarazzante. Ma Luca è anche quello che corregge "poveri in spirito" (espressione qumranica) con un più comprensibile e immediato "poveri" punto e basta. Ebbene, non erano proprio i qumraniti a leggere certi libri profetici (Abacuc, Osea, Isaia, ecc...) riattualizzando completamente profezie vecchie di secoli in base alle loro vicende particolari, in modo eretico? I vangeli non sono il genere letterario pesher, a Qumran non è mai stato ritrovato alcun "vangelo" della setta, sia chiaro. Ma a me quello che interessa è la tecnica ermeneutica, è anche altamente probabile che non sia una invenzione dei qumraniti ma sia stata ereditata dal movimento enochico (esseno) dalla quale la comunità si distaccò per scisma religioso avvenuto nel periodo ellenistico. Del resto non abbiamo evidenti tracce di questa tecnica esegetica nel Documento di Damasco? Copie del D.d.D. sono state ritrovate fin dalla fine del XIX secolo nella genizah del Cairo, in modo indipendente da Qumran. Peraltro si è pensato per tanto tempo che la genizah del cairo fosse caraita (i caraiti sono un altro gruppo che si sospetta fortemente derivare dal giudaismo esseno o enochico se non da Qumran direttamente), ma in realtà non lo è, segno che il D.d.D. fu trasmesso per varie fonti ed era noto anche al difuori dei circoli qumranici.

 
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