Studi sul Cristianesimo Primitivo

Augias, Cacitti - Inchiesta sul Cristianesimo

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Hard-Rain
view post Posted on 27/8/2008, 09:05     +1   -1




Ma anche qui, è mai una accusa questa? Cosa vuol dire ti accuso di essere laicista? Uno scrive un libro e fa delle affermazioni, se è laico, se è laicista, se è credente, che problema è mai questo? Le affermazioni vanno discusse e valutate per i loro contenuti, non per gli orientamenti di chi le scrive. Forse Teodoro dipende testualmente anche dalla recensione di Messori. Se un matematico o uno scienziato presenta un risultato scientifico, non si sta a guardare se è laico, se è credente, se è bello o se è brutto, si discute la validità delle asserzioni e i metodi impiegati per dimostrarli.
 
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pcerini
view post Posted on 27/8/2008, 09:10     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 27/8/2008, 10:05)
Ma anche qui, è mai una accusa questa? Cosa vuol dire ti accuso di essere laicista? Uno scrive un libro e fa delle affermazioni, se è laico, se è laicista, se è credente, che problema è mai questo? Le affermazioni vanno discusse e valutate per i loro contenuti, non per gli orientamenti di chi le scrive. Forse Teodoro dipende testualmente anche dalla recensione di Messori. Se un matematico o uno scienziato presenta un risultato scientifico, non si sta a guardare se è laico, se è credente, se è bello o se è brutto, si discute la validità delle asserzioni e i metodi impiegati per dimostrarli.

Concordo in pieno.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 27/8/2008, 09:41     +1   -1




Comunque, forse per fare dispetto al nostro amico Teodoro, nel sito di Pesce è annunciata l'uscita di un nuovo libro:

http://mauropesce.net/index.php?option=com...ntpage&Itemid=1

E' annuniciato per il 3 Novembre 2008. Staremo a vedere! :lol:
 
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view post Posted on 27/8/2008, 12:03     +1   -1
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Prima di tutto, la mia recensione è uscita diversi giorni prima di quella di Cantalamessa e Messori, quindi è un po' difficile che io possa "dipendere testualmente" (delirio filologico?) da loro, salvo postulare doti di preveggenza delle quali non sono ancora dotato.
Inoltre la mia era una recensione al libro, non a Pesce, di cui sono lettore da molti anni. Ciò che infastidisce in queste operazioni è che una persona seria si presti al subdolo gioco commerciale orchestrato da Augias, non certo il peso si può dare a un libro divulgativo, ci mancherebbe.
Quanto al voler separare il Gesù storico da quello della fede, a mio avviso è come voler separare l'acqua minerale dalle bollicine, provateci un po'. I vangeli non sono una cronaca stenografata di ciò che disse e fece Gesù, sono stati scritti da gente che credeva alla risurrezione e alla luce della risurrezione. Tutte queste magnifiche elucubrazioni su cosa Gesù abbia storicamente detto o fatto rimarranno sempre delle astrazioni veicolate dalla percezione della comunità credente, un lusus erudito, ma pur sempre un lusus.
Cordialità,
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 27/8/2008, 12:09     +1   -1




Io avevo già letto (in questo stesso forum, forse?) la recensione di Teodoro.
Non l'avevo trovata buona allora, e non la trovo buona adesso.
Soprattutto, a mio parere, è troppo focalizzata sui contributi Augias. Probabilmente sarà anche un limite mio (che, in pratica, del libro ho letto quasi solamente le parti di Pesce), ma io sono del parere che il fulcro del libro sia ciò che Pesce ha da dire su Gesù, non le introduzioni ai capitoli di Augias e le sue domande (che risentono inevitabilmente dei limiti della sua cultura sull'argomento). E io credo che il modo in cui Pesce descrive Gesù sia molto interessante, molto condivisibile, non particolarmente contestabile.
La recensione invece si concentra in gran parte sui contributi di Augias, su alcune affermazioni di Pesce su argomenti "collaterali" (il tradimento delle chiese rispetto a Gesù, le radici cristianes dell'antisemitismo), e troppo poco sulla visione di Pesce del Gesù storico.

Io vorrei capire se - lasciando perdere Augias - ritieni che ciò che scrive Pesce sia disonesto, e, se sì, che cosa in particolare.

CITAZIONE
Inoltre la mia era una recensione al libro, non a Pesce, di cui sono lettore da molti anni. Ciò che infastidisce in queste operazioni è che una persona seria si presti al subdolo gioco commerciale orchestrato da Augias

Ok, rettifico il precedente desiderio: hai già risposto qui.

CITAZIONE
Quanto al voler separare il Gesù storico da quello della fede, a mio avviso è come voler separare l'acqua minerale dalle bollicine, provateci un po'. I vangeli non sono una cronaca stenografata di ciò che disse e fece Gesù, sono stati scritti da gente che credeva alla risurrezione e alla luce della risurrezione. Tutte queste magnifiche elucubrazioni su cosa Gesù abbia storicamente detto o fatto rimarranno sempre delle astrazioni veicolate dalla percezione della comunità credente, un lusus erudito, ma pur sempre un lusus.

Dal punto di vista storico, rifiuto categoricamente questa posizione. Su Gesù si può, nei limiti del possibile, fare indagine storica con lo stesso diritto con cui, nel limiti del possibile, si fa indagine storica su qualunque altro personaggio. I risultati potranno essere poverissimi, opinabili, costantemente provvisori, oggetto di un perenne dissenso, ma la legittimità dell'impresa è fuori discussione. Se fare indagine storica è un "lusus erudito", lo é né più né meno di qualsiasi altra indagine storica. Chissà, magari anche il solo fatto di studiare storia è in sé stesso un "lusus erudito"....

Dal punto di vista teologico, comprendo la posizione che hai espresso, ma, di nuovo, non la condivido. Io penso che la ricerca del Gesù storico sia una necessità della stessa teologia, per svariati motivi.

1) tale ricerca rientra perfettamente nella logica dell'incarnazione: se Dio si è fatto uomo ed è entrato integralmente nella nostra storia, il credente (e non solo lo storico curioso) ha pienamente diritto a cercare di comprendere le modalità concrete (perché non basta dire che il Verbo ha assunto un corpo e un'anima razionale!) secondo le quali tali incarnazione è avvenuta. Com'era il Gesù storico è qualcosa di significativo (benché ovviamente d'importanza limitata) per la stessa nostra concezione di Dio, dal momento che riteniamo che è in quell'uomo e in quella specifica vicenda terrena, già prima della sua rissurezione!, che il volto di Dio è stato rivelato appieno.

2) la ricerca del Gesù storico ha una funzione critica e correttiva (ovviamente sempre parziale) per la teologia, scongiurando eventuali tentazioni di svolazzare qua e là, perdendo di vista il fondamento originario. La funzione critica e correttiva vale anche per la stessa vita di cristiani, dal momento che la prassi di Gesù è evidentemente intrisa di una potente dimensione profetica, se vogliamo anche utopica, e liberatrice, che deve continuare sempre e di nuovo a ispirare i cristiani (pena lo scadere completamente e irrimediabilmente nel cristianesimo borghese, del tipo: vai a Messa, sii ineccepibile nella tua morale privata - praticamente coincidente con la morale sessuale -, e per il resto fai pure tutto quel che ti pare).

3) la ricerca del Gesù storico è un'esigenza in particolar modo della teologia fondamentale, la quale si occupa di spiegare e mostrare i fondamenti della fede di fronte alle legittime pretese della ragione. Ora, per molti secoli, l'unica ragione davanti alla quale la fede doveva "giustificarsi" era stata la ragione filosofica. Da un po' di tempo, e nella nostra epoca in particolar modo, invece gli uomini, anche gli uomini comuni, mostrano una particolare sensibilità per la "ragione storica". La teologia fondamentale deve semplicemente prendere atto di questo fatto, e intraprendere il lavoro necessario a mostrare i fondamenti della credibilità dell'annuncio cristiano dalla particolare prospettiva della "ragione storica", e di questo lavoro fa parte appunto l'indagine sul Gesù storico.

CITAZIONE
Comunque, forse per fare dispetto al nostro amico Teodoro, nel sito di Pesce è annunciata l'uscita di un nuovo libro:

http://mauropesce.net/index.php?option=com...ntpage&Itemid=1

E' annuniciato per il 3 Novembre 2008. Staremo a vedere!

Modestamente...io ne avevo già annunciato l'uscita sul mio blog in un post datato 29 marzo 2008! :lol:

Edited by JohannesWeiss - 27/8/2008, 13:56
 
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Hard-Rain
view post Posted on 27/8/2008, 13:35     +1   -1




CITAZIONE
Prima di tutto, la mia recensione è uscita diversi giorni prima di quella di Cantalamessa e Messori, quindi è un po' difficile che io possa "dipendere testualmente" (delirio filologico?) da loro, salvo postulare doti di preveggenza delle quali non sono ancora dotato.

E allora sarà stata una "corrispondenza di amorosi sensi"... A parte queste cose, accostare Inchiesta su Gesù al Codice Da Vinci o anche solo a Eisenman e quel "filone" non mi pare renda giustizia del libro.

CITAZIONE
Ciò che infastidisce in queste operazioni è che una persona seria si presti al subdolo gioco commerciale orchestrato da Augias, non certo il peso si può dare a un libro divulgativo, ci mancherebbe.

Ma qual è questo "subdolo gioco commerciale"? Aver scritto un libro? Non si può? E' questa la colpa?
 
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view post Posted on 27/8/2008, 17:12     +1   -1
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CITAZIONE
Io vorrei capire se - lasciando perdere Augias - ritieni che ciò che scrive Pesce sia disonesto, e, se sì, che cosa in particolare.

Non trovo disonesto ciò che dice, trovo poco "accademico" ciò che non dice, il prestarsi al gioco di Augias, che insinua un dubbio che non viene smentito con la necessaria forza, lasciando aperto il campo alle ipotesi complottistiche che poi a conti fatti sono quelle che fanno vendere i libri. Secondo me uno studioso serio non può e non deve prestarsi a questi giochi per puro amore di pinguedine bancaria.
Quanto al discorso sul metodo, il tuo approccio (che è quello di Meier) lo condivido pienamente, semplicemente a volte bisogna guardare il problema anche dall'altra parte. Voler vedere solo il Gesù della storia è un'utopia, perché tutto ciò che sappiamo su di lui è già filtrato dall'occhio e dalla penna di un credente, e quindi dal Cristo della fede. Con questo non dico che allora bisogna rinunciare, ma solo che spingere troppo il pedale della ricerca storica può stravolgere completamente il metodo e quindi inficiare i risultati. Più in generale si può parlare dei limiti del metodo storico-critico, cosa che ha provato fare Ratzi nel suo primo (e ultimo, speriamo) volume su Gesù, senza peraltro riuscire a cavarne un ragno dal buco.
Più in sintesi, non dico nulla di diverso da quanto dici tu, solo se io fossi stato Pesce (forse) non so se avrei barattato la mia faccia davanti ai colleghi per un pugno di dollari.
For$e $i.
Cordialità,

 
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pcerini
view post Posted on 27/8/2008, 18:03     +1   -1




Mah,ritenere che Pesce si sia compromesso per mere ragioni commerciali,mi pare esagerato,e' sempre una critica fatta sui generis,che va oltre la reale critica dei contenuti.

Se io fossi un'esperto di settore ma volessi far conoscere al grande pubblico tematiche per le quali non ne immaginano nemmeno l'esistenza divulgando un certo tipo di critica,farei la stessa cosa che ha fatto Pesce.

Do' pienamente credito a coloro i cui propositi sono quelli di far uscire dalle accademie certe tematiche,e' giusto fare opera di divulgazione mediando con il pubblico con un certo tipo di comunicazione,anche se si tratta di un tipo di comunicazione limitata,ma che si puo' pretendere di piu',il grande pubblico italiano pare essere ancora alla preistoria della cultura libraria.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 27/8/2008, 18:23     +1   -1




CITAZIONE
se io fossi stato Pesce (forse) non so se avrei barattato la mia faccia davanti ai colleghi per un pugno di dollari.

A quanto pare Cacitti non la pensa allo stesso modo, dal momento che tra pochi giorni sta per uscire il libro nella stessa collana di Augias.

CITAZIONE
insinua un dubbio che non viene smentito con la necessaria forza

Abbiamo già visto come si sia comportato Pesce ad esempio nel caso dell'omosessualità e del presunto rapporto ambiguo di Giovanni e Gesù, posto che parlare di queste cose sia così provocatorio e scandaloso.
 
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peppetre
view post Posted on 2/9/2008, 20:52     +1   -1




CITAZIONE (Teodoro Studita @ 27/8/2008, 13:03)
Quanto al voler separare il Gesù storico da quello della fede, a mio avviso è come voler separare l'acqua minerale dalle bollicine, provateci un po'.

La CO2 va via da se, "naturalmente", (che esempio fai?); ...e se mai fosse provabile il Gesù storico con i vangeli (con i quali fa a botte) allora si che i MIRACOLI sarebbero una componente "naturale" (come la CO2) piuttosto che un fenomeno DI-VINO.
peppe
 
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view post Posted on 4/9/2008, 22:49     +1   -1
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www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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CITAZIONE (peppetre @ 2/9/2008, 21:52)
CITAZIONE (Teodoro Studita @ 27/8/2008, 13:03)
Quanto al voler separare il Gesù storico da quello della fede, a mio avviso è come voler separare l'acqua minerale dalle bollicine, provateci un po'.

La CO2 va via da se, "naturalmente", (che esempio fai?); ...e se mai fosse provabile il Gesù storico con i vangeli (con i quali fa a botte) allora si che i MIRACOLI sarebbero una componente "naturale" (come la CO2) piuttosto che un fenomeno DI-VINO.
peppe

:581.gif: :00060031.gif:

.... Rain, ho letto un piccolo trafiletto sul Resto del Carlino , dove sembra che Famiglia Cristiana dia un giudizio assolutamente negativo del libro. Secondo me è un buon segno :1190.gif: :1190.gif: :1190.gif: ,

a questo punto sono veramente incuriosito e penso di leggerlo.

Non sarà male parlarne, visto che i librai che ho consultato prevedono molte vendite.


zio ot
 
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view post Posted on 5/9/2008, 17:26     +1   -1
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a questo punto sono veramente incuriosito e penso di leggerlo.

Fare recensioni negative fa sempre schizzare le vendite, è una vera sciagura.

 
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Hard-Rain
view post Posted on 6/9/2008, 16:08     +1   -1




Dunque ho acquistato oggi il libro. Mi sono messo a leggere la Postfazione di Cacitti, dove spiega i motivi per cui ha scritto ecc..., l'impressione è che sia ancora più corrosivo del libro di Pesce, questo naturalmente per chi ha trovato corrosivo e irriverente quello di Pesce. Poi vi farò sapere.

 
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Hard-Rain
view post Posted on 6/9/2008, 21:13     +1   -1




Nella postfazione (che inizia da pag. 263) Cacitti esprime il suo dissenso nei confronti dell'assetto attuale degli studi religiosi in Italia, che deriva dal concordato tra lo stato italiano e la santa sede. Nelle scuole italiane, ad esclusione dell'Università, l'insegnamento come è noto è in pratica appaltato alla Chiesa che ha diritto di nominare e sorvegliare gli insegnanti di religione (persino la loro vita privata, scrive Cacitti). Gli insegnanti di nomina non possono esprimere alcun dissenso rispetto alla dottrina emanata dalla Chiesa, se per esempio un docente avesse in mente che Gesù aveva dei fratelli e/o delle sorelle non può insegnarlo, pena la rimozione dall'incarico, se qualche autorità se ne accorge. Purtroppo poi non è previsto alcun altro tipo di insegnamento di storia religiosa al difuori dello schema standard, a meno ch qualche insegnante di propria iniziativa non si industri a farlo. La situazione universitaria, scrive Cacitti, purtroppo paga questa situazione, gli insegnamenti di scienze religiose sono snobbati, vi sono anche ricercatori validi e preparati però il fatto che non ci siano sbocchi concreti per l'isegnamento, se non quello allineato imposto dal Vaticano, fa sì che il patrimonio universitario sia sterile e infecondo.

In buona sostanza si può riassumere e articolare in due livelli la critica di Cacitti:

(i) di fatto la Chiesa ha il monopolio dell'insegnamento religioso e gli insegnanti devono essere approvati dalla stessa Chiesa;

(ii) l'insegnamento - fatto da insegnanti "approvati" dalla Chiesa - non può violare i dogmi e deve avvenire in conformità con la dottrina cristiana, in tal modo non è possibile un insegnamento storico critico della religione. Non è la società civile che incontra la Chiesa e la vuole conoscere, piuttosto la Chiesa invade la società civile.

La seconda parte della postfazione riguarda i motivi per cui ha accettato la proposta di Augias. Il libro non intende presentarsi come un manuale di storia del cristianesimo, concordo con lui quando dice che "l'argomentare scientifico, non meno di ogni altro racconto, comporta l'apertura di una serie ininterrotta di scatole cinesi" (parole sante toccate con mano troppe volte, sic!). Lo spazio coperto dal libro riguarda la storia del cristianesimo dal I al IV secolo, dalla risurrezione di Gesù fino a Teodosio.
 
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pcerini
view post Posted on 6/9/2008, 22:13     +1   -1




Quell'accenno al fatto di attenersi scrupolosamente alla dottrina, mi fa venire in mente il caso Lombardi Vallauri..

:126.gif: :126.gif:
 
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51 replies since 18/8/2008, 21:49   1879 views
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