| Sono di passaggio (…non garantisco replica…) In parte sono d’accordo con Hard e peppetre, in parte con Polymetis...questo il mio punto di vista
L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole si occupa della trasmissione di messaggi, informazioni, notizie sul fatto religioso cattolico quale è presente nella cultura italiana (europea e occidentale).
È noto che non si tratta di esercizio della fede, di catechesi (cioè l'annuncio-testimonianza del Cristo che ci salva, qui, nell'attesa della liberazione totale). La Catechesi, si fa in parrocchia, nel gruppo di appartenenza, nella famiglia e per quelli che lo vogliono fare. Si ricordi che la fede, con i suoi gesti concreti (segno di croce e preghiera prima di iniziare la lezione, a meno che non si sia tutti cristiani cattolici o ortodossi in quella classe), non può essere imposta a nessuno, specie all'interno della scuola.
Se ci sono insegnanti che obbligano i ragazzi a far qualcosa si dovrebbe loro ricordare che DH 10 recita: "Nessuno può essere costretto ad abbracciare la fede contro la sua volontà [...] è rispondente alla natura della fede che in materia religiosa si escluda ogni forma di coercizione da parte degli esseri umani". Dovere della scuola è quello di formare l'individuo, di renderlo consapevole in quale società si trovi.
L'insegnamento confessionale non significa imposizioni educative, grettezze o chiusure mentali, né tentativi più o meno velati di fare conversioni o proselitismi. Significa, invece, lettura/comprensione/spiegazione del fatto religioso cattolico perché è presente nella cultura italiana e perché, secondo tale confessione, si fa festa alla domenica, si fanno Battesimi, Messe prima Comunione...
Ragionando per assurdo è "confessionale" pure l'insegnamento della lingua italiana! Anche G. Gentile espresse che lo studio fosse rivolto alla precisa confessione cattolica: "Né si dica, come si dice: religione sì, ma non una data religione. Parole vuote di senso. Sarebbe come dire: poesia si, ma né Dante, né Omero, né Shakespeare, né alcuni altri"!
La scuola ha il dovere di fare cultura, cioè il mezzo attraverso il quale l'uomo sviluppa le molteplici capacità della sua anima e del suo corpo; rende più umana la vita sociale, sia nella famiglia che in tutta la società... Di conseguenza la cultura presenta necessariamente un aspetto storico e sociale, sociologico ed etnologico... La religione cattolica appartiene da sempre al popolo italiano e l'importanza della sua conoscenza è dichiarata anche da uno che non può essere certo considerato un apologeta della Chiesa…tale Benedetto Croce, che dice: "Rivendicare a se stessi il nome di cristiani non va di solito scevro da un certo sospetto di pia unzione e d'ipocrisia, perché più volte l'adozione di quel nome è servita all'autocompiacenza e a coprire cose assai deverse dallo spirito cristiano [...] Il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuta: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non maraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall'alto".
Anche Kolakowski, che si dichiara "senza Dio e senza Marx", dice l'importanza di conoscere il cristianesimo dato che il socialismo stesso ha le sue radici storiche nel cristianesimo; Mazzini in "I doveri dell'uomo" parla di rispetto per tutti gli esseri umani perché figli di Dio; il cristianesimo mira ad insegnare la fine della schiavitù, la predicazione della fratellanza universale, la predicazione della pace contro qualsiasi forma di violenza e di guerra, l'assistenza ai poveri, anziani, malati e handicappati di qualsiasi età e condizione e ne è testimonianza la creazione di opere assistenziali in ogni epoca storica, presso ogni popolo, sempre adeguate ai tempi e alle culture e le religioni, la creazione di scuole di ogni ordine e grado per eliminare l'ignoranza, l'analfabetismo e il sottosviluppo affinché l'uomo fosse artefice del proprio destino.
I massimi poemi della letteratura mondiale sono influenzati dalla cultura cristiana: Dante, Jacopone Da Todi, Petrarca (con l'inno alla Vergine e l'invocazione: "Padre del ciel dopo i perduti giorni"), Tasso, Pascoli (con il suo "Gesù" e i poemetti "In Oriente e in Occidente"), Manzoni con "I Promessi Sposi" (che sono una lode alla Provvidenza di Dio) e gli “Inni Sacri”, Ungaretti con il suo famosissimo: "Cristo penoso palpito/astro incarnato nelle umane tenebre..., fino a Quasimodo…
E l'arte dove la mettiamo? Oltre all'arte concettuale esistono basiliche bizantine, quelle dell'epoca romanica, quelle gotiche e rinascimentali, quelle del dopoguerra. La storia dell'architettura può essere studiata sulle chiese e sui monumenti religiosi! Nè si può parlare di artisti senza pensare ai cicli pittorici di Giotto, alle Madonne e alla Trasfigurazione di Raffaello, alle cupole del Brunelleschi e al Giudizio universale o alla Pietà di Michelangelo, alla cena di Leonardo, fino al Miserere di Rouault a Bosch e Chagall!
Oddio... e non parliamo della musica! Dal Gregoriano alla Polifonia, in cui la massima espressione la si trova nelle Messe di Palestrina, ma poi Bach (J.S.) nella passione secondo Matteo, La passione secondo Giovanni... Mozart con le sue messe; Beethoven, Cherubini, Schubert, Rossini, Berlioz, Verdi, Dvorak, Stravinskij... nè si può dimenticare il Messia di Haendel, il cui Alleluja è eseguito anche oggi da tutte le corali del mondo (grandi e piccole!), ma anche le "canzonette" come l’Alleluia dei calciatori.
E la cultura mass mediatica, il cinema ecc…? Pasolini, Zeffirelli… la Passione di Gibson, i viaggi di papa Giovanni Paolo II, l’averlo visto pregare insieme ad altri rappresentati delle fedi … e tante tante tantissime altre cose (non ho accennato per esempio alla storia della filosofia)…
certo ognuno può evitare che il figlio partecipi all’ora di religione cattolica, ma… pazienza… la cultura della religione cattolica la studierà lo stesso per altri versi… se non vuole rimanere ignorante dell'humus culturale di tutta l'Europa
Ogni bene Marcuccio
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