Studi sul Cristianesimo Primitivo

Augias, Cacitti - Inchiesta sul Cristianesimo

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view post Posted on 7/9/2008, 00:41     +1   -1
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Si può scegliere di avvalersi o meno dell'IRC, e, quanto al fatto che se insegni "religione cattolica" devi insegnare "religione cattolica" e non la tua visione privata del mondo mi sembra un concetto del tutto ovvio, giacché è questo quello per il quale sei stato assunto ed è questo quello che chi manda suo figlio da te vuole, cioè l'insegnamento dell'IRC, non di qualche dottrina di stampo vitomancusiana. Su questo consiglio a tutti di rileggersi Kant, l'articolo "Che cos'è illuminismo", e la distinzione tra uso pubblico e uno privato della ragione

Ad maiora
 
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pcerini
view post Posted on 7/9/2008, 01:40     +1   -1




Ah,certo,Kant e l'esempio del militare che deve obbedire ed "eventualmente" puo' dire la sua,nel caso dell'uso privato della ragione.

Ma la scuola non e' certo come l'esercito,e' una istituzione dove avvengono anche dibattiti pubblici,dove l'insegnamento delle varie materie non avviene in modo unilaterale come avviene invece per la religione cattolica,insegnare la religione cattolica nelle scuole e' un controsenso,a meno che l'insegnamento non rinunci alla sua unilateralita' e non conceda per l'apunto il libero dibattuto sulle sue dottrine (come per esempio il dibattito sull'infallibilita') a livello storico facendo conoscere anche le tesi dei dissidenti.

Se si insiste sull'unilateralita' dell'insegnamento delle dottrine,allora meglio che escano dallo statale,visto che cio' potrebbe indurre al puro indottrinamento.

Vedendo per esempio un qualsiasi programma di scuola media http://www.lascuolasulweb.it/index.php?mod...ewpage&pageid=1 o qui http://www.liceivaldagno.it/ScuoleInRete/t...58?OpenDocument o addirittura nelle scuole materne, si puo' vedere in parte come viene impartito l'insegnamento.

E' il modo di impartire l'insegnamento della religione cattolica che e' in contrasto con il ruolo e lo scopo di una scuola pubblica,forse un tale unilateralismo lo si puo' imporre a livello privato,ma non certo a livello statale.

Edited by pcerini - 7/9/2008, 02:56
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 7/9/2008, 01:46     +1   -1




Trovo che almeno su questo Cacitti ha ragione.
Io penso che sarebbe positivo che la Chiesa stessa facesse marcia indietro dall'IRC e lasciasse che lo Stato introduca un'ora (ma, per quanto mi riguarda, anche due!) di Storia delle Religioni. L'educazione religiosa è fondamentale e imprescindibile, e all'interno di essa, in un paese di tradizione culturale cattolica, uno spazio relativamente ampio lo dovrà avere l'insegnamento su cristianesimo e cattolicesimo. Ma un'ora di religione cattolica, tenuta da insegnanti scelti dal Vescovo, all'interno della scuola pubblica, questo è a mio avviso ingiustificabile.
L'ironia è che io stesso ho fatto delle supplenze di religione, e - benché attualmente stia lavorando per un giornale - non escludo di intraprendere(riprendere) tale strada. Perché sono assolutamente convinto che, specialmente quando - come oggi - in una medesima classe ti trovi gente di ogni colore possibile, sia della massima importanza valorizzare la conoscenza religiosa, piuttosto che metterla da parte e ficcarla nel privato di ognuno (col rischio che in seguito erompa in forme fondamentalistiche).
Il fenomeno religioso e le religioni devono essere parte integrante della cultura di qualsiasi paese, e, pertanto, anche parte integrante del sistema scolastico.
Ma non ci devono essere prerogative confessionali.
A scuola si devono studiare le religioni. La fede la si approfondisce a catechismo.
In definitiva, trovo che l'IRC sia dannoso per la cultura pubblica (perché priva gli alunni di un'adeguata e seria conoscenza delle altre religioni - la preparazione degli insegnanti IRC già è mediocre/scadente relativamente al cristianesimo, figuriamoci sul resto! - e fa sì che alunni islamici o di altre confessioni non ricevano alcun tipo di educazione religiosa in ambito scolastico...con il rischio che il non-educato senso religioso prenda la direzione del fondamentalismo) nonché controproducente per l'immagine della Chiesa stessa.

Ad ogni modo questo rischia di essere un OT rispetto al libro di Cacitti.
Io lo sto leggendo e penso che ci possano essere molte cose di cui discutere...
 
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Hard-Rain
view post Posted on 7/9/2008, 08:31     +1   -1




CITAZIONE
Quell'accenno al fatto di attenersi scrupolosamente alla dottrina, mi fa venire in mente il caso Lombardi Vallauri..

Cacitti cita il caso di Ernesto Buonaiuti, era un prete (studiò in seminario con il futuro Giovanni XXIII, il papa "buono") che divenne professore universitario e fu scomunicato nel 1925 per i suoi metodi di insegnamento, perdendo i voti, era difatti un modernista. Mantenne la cattedra fino al 1931 poi venne cacciato per la verità dal fascismo perchè non aveva sottoscritto il giuramento di fedeltà al regime. Tuttavia a causa della sua scomunica nel 1945 non potè riprendere il suo insegnamento.

Cacitti nota e stima invece il mondo della ricerca anglosassone e quello tedesco protestante che ha prodotto generazioni di studiosi validi e preparati. Dice che in Italia ci fu il veto della Pascendi dominici gregis di Pio X, l'enciclica del 1907 che bloccò gli studi critici, mentre all'estero le cose andarono avanti in ben altra direzione.

Afferma che qualcosa cambiò all'epoca del concilio vaticano II che ammira da questo punto di vista per le sue aperture, però da venti anni a questa parte, cioè più o meno da quando Ratzinger fu eletto a capo della congregazione per la dottrina della fede (pag. 39) si è precipitati nuovamente in un periodo di restaurazione e oscurantismo negli studi biblici, come ai vecchi tempi.

Cacitti non è evidentemente un ammiratore di Ratzinger, di cui stronca il libro dicendo che va benissimo "come esercizio mistico o forse spiritualistico" ma che ignora quasi due secoli di ricerca letteraria e scientifica su Gesù e il cristianesimo, riportando a coincidere il Gesù della fede con il Gesù storico.

CITAZIONE
Io lo sto leggendo e penso che ci possano essere molte cose di cui discutere...

Anche io e difatti pian piano le discuteremo. A partire dal problema risurrezione di cui si discute nelle prime pagine.

CITAZIONE
Si può scegliere di avvalersi o meno dell'IRC, e, quanto al fatto che se insegni "religione cattolica" devi insegnare "religione cattolica" e non la tua visione privata del mondo mi sembra un concetto del tutto ovvio, giacché è questo quello per il quale sei stato assunto ed è questo quello che chi manda suo figlio da te vuole, cioè l'insegnamento dell'IRC, non di qualche dottrina di stampo vitomancusiana. Su questo consiglio a tutti di rileggersi Kant, l'articolo "Che cos'è illuminismo", e la distinzione tra uso pubblico e uno privato della ragione

Però è un problema che nelle scuole manchi una preparazione solida sulla storia del cristianesimo slegata dalla dottrina. Si insegna matematica, filosofia, ecc..., perchè non si dovrebbe prevedere uno spazio adeguato per una disciplina così complessa? C'è storia, però lo spazio che richiederebbe non è sufficiente.

Personalmente sono convinto che i danni che provoca l'insegnamento forzato dei dogmi senza spirito critico sia gravissimo. Con questo modo di procedere si formano dei bambocci e si costruisce davvero sulla sabbia. Al primo vento crolla tutto. Lo dico per esperienza. La mia fede, sebbene non proprio ortodossa, non è mai stata in discussione ma non posso non notare lo scoramento di certi fedeli - che mai si erano posti alcun problema - quando si affrontano determinate tematiche. Io non dico che si debbano buttare a mare i dogmi, ma perchè non si debbono discutere a fondo in maniera tale che eventualmente il credente esca ancora più rafforzato? Cacitti cita ad esempio il problema dei fratelli e sorelle di Gesù. Lui è convinto, naturalmente, che tali fratelli esistessero e fossero figli di sangue di Maria. La Chiesa cattolica no, per cui tace l'argomento. Ma perchè dobbiamo tacerlo? Perchè non presentare onestamente come stanno le cose, le ipotesi a favore e quelle contrarie? E magari ammettere che poi vi sono stati dei dogmi imposti d'ufficio, ecc....? Il problema è che tacendo le cose, appena uno va a parlare con gente magari anche prevenuta, rimane destabilizzato e rigetta in blocco gli insegnamenti religiosi. Questa politica ratzingeriana - se Cacitti ha ragione - non paga alla lunga, la gente abbandona le Chiese, non ha neppure gli strumenti concettuali per discernere tra le baggianate di un Cascioli e obiezioni più serie, perchè la Chiesa in modo onesto non vuole dotare i propri fedeli di un minimo di bagaglio culturale e non si possono fare discussioni serie? Con questa politica troveremo solo fedeli ignorantissimi e per giunta in balia delle mode del momento.

Shalom.
 
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view post Posted on 7/9/2008, 16:19     +1   -1
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Caro Rain,

STRAQUOTO IL TUO ULTIMO POST.

Penso che il libro di Augias sia appunto ottimo per fare un quadro aggiornato della situazione,

Ci sono campanelli d'allarme significativi al riguardo

http://liberoblog.libero.it/attualita/bl81...ssonc=540166319

E guardate i commenti !!!!! Quando sto scrivendo il post ci sono 75 pagine !!!!!!!!!!!!!!!!!! di commenti !!!!

Per un tema che poteva passare come di secondo piano !!!



zio ot

Edited by barionu - 7/9/2008, 17:41
 
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=Marcuccio=
view post Posted on 8/9/2008, 14:39     +1   -1




Sono di passaggio (…non garantisco replica…)
In parte sono d’accordo con Hard e peppetre, in parte con Polymetis...questo il mio punto di vista

L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole si occupa della trasmissione di messaggi, informazioni, notizie sul fatto religioso cattolico quale è presente nella cultura italiana (europea e occidentale).

È noto che non si tratta di esercizio della fede, di catechesi (cioè l'annuncio-testimonianza del Cristo che ci salva, qui, nell'attesa della liberazione totale). La Catechesi, si fa in parrocchia, nel gruppo di appartenenza, nella famiglia e per quelli che lo vogliono fare. Si ricordi che la fede, con i suoi gesti concreti (segno di croce e preghiera prima di iniziare la lezione, a meno che non si sia tutti cristiani cattolici o ortodossi in quella classe), non può essere imposta a nessuno, specie all'interno della scuola.

Se ci sono insegnanti che obbligano i ragazzi a far qualcosa si dovrebbe loro ricordare che DH 10 recita: "Nessuno può essere costretto ad abbracciare la fede contro la sua volontà [...] è rispondente alla natura della fede che in materia religiosa si escluda ogni forma di coercizione da parte degli esseri umani". Dovere della scuola è quello di formare l'individuo, di renderlo consapevole in quale società si trovi.

L'insegnamento confessionale non significa imposizioni educative, grettezze o chiusure mentali, né tentativi più o meno velati di fare conversioni o proselitismi. Significa, invece, lettura/comprensione/spiegazione del fatto religioso cattolico perché è presente nella cultura italiana e perché, secondo tale confessione, si fa festa alla domenica, si fanno Battesimi, Messe prima Comunione...

Ragionando per assurdo è "confessionale" pure l'insegnamento della lingua italiana! Anche G. Gentile espresse che lo studio fosse rivolto alla precisa confessione cattolica: "Né si dica, come si dice: religione sì, ma non una data religione. Parole vuote di senso. Sarebbe come dire: poesia si, ma né Dante, né Omero, né Shakespeare, né alcuni altri"!

La scuola ha il dovere di fare cultura, cioè il mezzo attraverso il quale l'uomo sviluppa le molteplici capacità della sua anima e del suo corpo; rende più umana la vita sociale, sia nella famiglia che in tutta la società... Di conseguenza la cultura presenta necessariamente un aspetto storico e sociale, sociologico ed etnologico... La religione cattolica appartiene da sempre al popolo italiano e l'importanza della sua conoscenza è dichiarata anche da uno che non può essere certo considerato un apologeta della Chiesa…tale Benedetto Croce, che dice: "Rivendicare a se stessi il nome di cristiani non va di solito scevro da un certo sospetto di pia unzione e d'ipocrisia, perché più volte l'adozione di quel nome è servita all'autocompiacenza e a coprire cose assai deverse dallo spirito cristiano [...] Il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuta: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non maraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall'alto".

Anche Kolakowski, che si dichiara "senza Dio e senza Marx", dice l'importanza di conoscere il cristianesimo dato che il socialismo stesso ha le sue radici storiche nel cristianesimo;
Mazzini in "I doveri dell'uomo" parla di rispetto per tutti gli esseri umani perché figli di Dio; il cristianesimo mira ad insegnare la fine della schiavitù, la predicazione della fratellanza universale, la predicazione della pace contro qualsiasi forma di violenza e di guerra, l'assistenza ai poveri, anziani, malati e handicappati di qualsiasi età e condizione e ne è testimonianza la creazione di opere assistenziali in ogni epoca storica, presso ogni popolo, sempre adeguate ai tempi e alle culture e le religioni, la creazione di scuole di ogni ordine e grado per eliminare l'ignoranza, l'analfabetismo e il sottosviluppo affinché l'uomo fosse artefice del proprio destino.

I massimi poemi della letteratura mondiale sono influenzati dalla cultura cristiana: Dante, Jacopone Da Todi, Petrarca (con l'inno alla Vergine e l'invocazione: "Padre del ciel dopo i perduti giorni"), Tasso, Pascoli (con il suo "Gesù" e i poemetti "In Oriente e in Occidente"), Manzoni con "I Promessi Sposi" (che sono una lode alla Provvidenza di Dio) e gli “Inni Sacri”, Ungaretti con il suo famosissimo: "Cristo penoso palpito/astro incarnato nelle umane tenebre..., fino a Quasimodo…

E l'arte dove la mettiamo? Oltre all'arte concettuale esistono basiliche bizantine, quelle dell'epoca romanica, quelle gotiche e rinascimentali, quelle del dopoguerra. La storia dell'architettura può essere studiata sulle chiese e sui monumenti religiosi! Nè si può parlare di artisti senza pensare ai cicli pittorici di Giotto, alle Madonne e alla Trasfigurazione di Raffaello, alle cupole del Brunelleschi e al Giudizio universale o alla Pietà di Michelangelo, alla cena di Leonardo, fino al Miserere di Rouault a Bosch e Chagall!

Oddio... e non parliamo della musica! Dal Gregoriano alla Polifonia, in cui la massima espressione la si trova nelle Messe di Palestrina, ma poi Bach (J.S.) nella passione secondo Matteo, La passione secondo Giovanni... Mozart con le sue messe; Beethoven, Cherubini, Schubert, Rossini, Berlioz, Verdi, Dvorak, Stravinskij... nè si può dimenticare il Messia di Haendel, il cui Alleluja è eseguito anche oggi da tutte le corali del mondo (grandi e piccole!), ma anche le "canzonette" come l’Alleluia dei calciatori.

E la cultura mass mediatica, il cinema ecc…? Pasolini, Zeffirelli… la Passione di Gibson, i viaggi di papa Giovanni Paolo II, l’averlo visto pregare insieme ad altri rappresentati delle fedi … e tante tante tantissime altre cose (non ho accennato per esempio alla storia della filosofia)…

certo ognuno può evitare che il figlio partecipi all’ora di religione cattolica, ma… pazienza… la cultura della religione cattolica la studierà lo stesso per altri versi… se non vuole rimanere ignorante dell'humus culturale di tutta l'Europa

Ogni bene
Marcuccio
 
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pcerini
view post Posted on 8/9/2008, 15:35     +1   -1




Voglio solo farti una semplice domanda,sai quali sono i programi di insegnamento della religione cattolica nelle varie scuole (comprese le materne)?
 
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=Marcuccio=
view post Posted on 9/9/2008, 14:45     +1   -1




CITAZIONE
Voglio solo farti una semplice domanda,sai quali sono i programi di insegnamento della religione cattolica nelle varie scuole

Si...

CITAZIONE
(comprese le materne)?

No...

e... posso capire il tuo punto... e anche se forse non lo hai ancora espresso bene, so già di condividerlo - almeno in parte -
Purtroppo non garantisco replica...

1)L'ora di religione è un'ora "buca"
1.1)In quell'ora i prof. insegnano quasi "nulla" di quello x cui son pagati
1.2)Molto spesso quelle ore sembrano corsi di "psicoterapia", dove si parla di tutto e di niente

2)Gli insegnanti sono - molto spesso - degli incompetenti
2.1)Siccome molto spesso gli insegnanti sono degli incompetenti si mettono al sicuro facendo ciò che fanno in parrocchia: il catechismo. Alcuni in modo velato, altri in modo sfacciato.

3)Alcuni propongono di fare "storia delle religioni"
3.1) I programmi lo prevedono: sia alle elementari (in modo semplice), sia alle medie (in modo più dettagliato), sia al superiore (in modo sistematico)
3.2) Col solo insegnamento di "Storia comparata delle religioni" non si darebbe allo studente "il perchè" in Italia e in Europa esiste la cultura cristiana e in che cosa consiste, "il perchè" dei vari geni letterari, musicali, artistici e filosofici...
3.2.1) Insegnando solo "Storia comparata delle religioni", si darebbe perchè esiste il "fatto religioso", ma si resterebbe ignoranti della propria cultura

A tutto questo - e a tanto altro - però, purtroppo, bisogna sottolineare il punto 2, il che non è poco. Attualmente i prof. di religione mi sembrano impreparati sotto il profilo della "didattica" e i collegamenti interculturali intorno alla propria materia. Ma questo, a mio modo di vedere, non ha nulla a che fare con la corretta necessità dell'ora di religione... anzi... io farei mettere un'ora di religione in più, ma con gente laica, competente, e con programmi molto più dettagliati, dove ci sia anche più spazio per la storia comparata delle religioni, per la metodologia d'indagine scientifica applicata ai testi sacri e tanto altro ancora...

Ogni bene
Marcù
 
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view post Posted on 9/9/2008, 16:28     +1   -1
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Kant in "Che cos'è l'illuminismo" si limita a dire che se x mi assume per esporre la dottrina y, io non posso esprimere la dottrina z, semplicemente non faccio quello per cui sono stato assunto. Posso però, al di fuori del mio lavoro, dire e disquisire di quello che mi pare. Inoltre insegnare la dottrina cattolica non vuole affatto dire nascondere le differenze coi protestanti e con altre confessioni, o perché alcuni credono che Maria abbia avuto altre figli, significa solo esporre queste dottrine in chiave critica.
 
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view post Posted on 9/9/2008, 16:33     +1   -1
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Hard-Rain
view post Posted on 10/9/2008, 18:32     +1   -1




CITAZIONE
Kant in "Che cos'è l'illuminismo" si limita a dire che se x mi assume per esporre la dottrina y, io non posso esprimere la dottrina z, semplicemente non faccio quello per cui sono stato assunto. Posso però, al di fuori del mio lavoro, dire e disquisire di quello che mi pare.

Il ragionamento che io faccio è diverso. Perchè non è possibile parlare di z non per sostenere la dottrina z, ma per farne una disamina ed eventualmente per mostrare che non la si condivide?

Parliamoci chiaro: la certezza nella storia del cristianesimo è una variabile quanto mai aleatoria (è un ossimoro, ma è così). Prendiamo un caso di studio come il vangelo segreto di Marco: mi domando se si possa discuterne nell'ambito dell'insegnamento della religione cattolica, non necessariamente per sostenere che sia autentico ma l'insegnante, a fronte di una bella discussione, potrebbe cercare di provare i morivi per cui è ritenuto falso. Idem per altri temi scottanti come la questione dei fratelli di Gesù, ecc...

L'alternativa è tacere e non parlare di queste cose e il risultato è deleterio per la stessa Chiesa: il ragazzetto, aprendo internet, troverà le ben note posizioni e si farà una idea per un'altra via, la quale: (i) molto probabilmente non coinciderà con l'ortodossia voluta dalla Chiesa (e questo mi interessa relativamente); (ii) potrà cadere vittima della disinformazione (questo lo trovo più preoccupante).

Non so se ho reso la mia idea....

 
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=Marcuccio=
view post Posted on 11/9/2008, 08:53     +1   -1




CITAZIONE
Perchè non è possibile parlare di z non per sostenere la dottrina z, ma per farne una disamina ed eventualmente per mostrare che non la si condivide?

Infatti, infatti... infatti detta così è una balla... Mi spiego subito. Se a scuola lo studente chiede sul vangelo segreto di Marco o sui fratelli e sorelle di Gesù l'insegnante ha il dovere di esporre quanto si sa su quegli argomenti in ambito scientifico così come ha il dovere di esporre le ragioni del credere cattolico... Tuttavia - date le ore assegnate agli insegnanti di religione - essi sono argomenti "accidentali" che l'insegnante in genere sfiora in un paio d'ore. Quelli "sostanziali" servono ad educere il discente sui motivi per i quali l'humus culturale europeo, ma soprattutto italiano sia intessuto (nell'arte, nella musica nella letteratura...) del tessuto "cristianesimo" in generale, e di cristianesimo cattolico in particolare...

Ogni bene
Marcù
 
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Hard-Rain
view post Posted on 11/9/2008, 09:40     +1   -1




Indubbiamente, poi bisogna anche trovare il tipo di pubblico interessato, conoscendo i ragazzi delle scuole .... Non saranno tanti quelli che si mettono questi problemi!

Saluti.
 
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view post Posted on 11/9/2008, 10:01     +1   -1
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Perchè non è possibile parlare di z non per sostenere la dottrina z, ma per farne una disamina ed eventualmente per mostrare che non la si condivide?

Questo è perfettamente fattibile, a me è capitato in diverse occasioni, ma avevo un insegnante decente. Tra l'altro non ero iscritto all'IRC, ma stavo comunque in classe per divertimento perché erano vere lezioni di filosofia
 
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Hard-Rain
view post Posted on 11/9/2008, 10:37     +1   -1




Pensate in un liceo classico quante belle cose interdisciplinari si potrebbero fare. Però è vero, bisogna avere docenti preparati e studenti che abbiano voglia. Ai miei tempi l'ora di religione era una vera e propria perdita di tempo. Nella migliore delle ipotesi l'insegnante parlava vagamente di temi sociali.
 
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51 replies since 18/8/2008, 21:49   1879 views
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