Siccome credo che tu abbia capito bene che cosa volevo dirti con la metafora del chirurgo militare, non farò apologia su questo esempio. E' servito allo scopo di spiegarmi.
CITAZIONE
3) Hai ragione pienamente che nel servizio pubblico chi paga gli stipendi è lo stato, cioè tutti noi, ma quest'onere che grava sui cittadini favorevoli all'aborto, grava anche su quelli che sono contro e che pagano poi i medici abortisti, non so se riesco a spiegarmi.
Certo ma la democrazia non è anarchia. Si rispettano le opinioni altrui e il diritto di espressione, ma al termine di un dibattito è prevista la prevalenza dell'applicazione di una idea sulle altre a seconda del numero dei sostenitori. Se si fa un referendum e la (larga) maggioranza degli italiani approva una data pratica come l'aborto, allora tutti gli italiani in quanto sono tenuti a dare sostegno economico al diritto universale di eseguire tale pratica, non perché sostengano la pratica in sé e tantomeno perché vi siano costretti loro stessi, bensì perché sono cittadini italiani che dovrebbero rispettare i principi della Costituzione, dello Stato in cui vivono e del metodo democratico usato per raggiungere la decisione in questione.
Poi sono liberi di pensarla diversamente e di proporre un referendum abrogativo se vogliono, ma è un'altra faccenda e non li esenta certo dal comportarsi come stabilito.
Altrimenti che facciamo? Anche alle elezioni Berlusconi ha vinto "solo" con il 54%, per il restante 46% cosa dovevamo fare, eleggere un secondo governo in carica visto che quelle persone (fra cui c'era anche il sottoscritto) non avevano intenzione di far amministrare le proprie tasse al Cavaliere?
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4) purtroppo il caso delle IVG è un po' sui generis in quanto investe il dominiodell'etica quindi dobbiamo fare uno sforzo per capire anche la posizione altrui (Guarda che è terribile introdurre una pinza in utero e demolire un feto e poi raschiare: a tre mesi è perfettamente formato, un bamboccio in miniatura.
Sono d'accordo, è sui generis. Ma è sui generis solo perché noi abbiamo delle inibizioni psicologiche sull'argomento, non perché non esista la possibilità di riflettere e arrivare a trarre delle conclusioni ragionevoli.
Ciò che è giusto non coincide necessariamente con ciò che è piacevole, no? E ciò che è stomachevole non coincide per forza con ciò che è sbagliato.
Mi sembra che questo sia uno di questi casi, un'azione materialmente spiacevole che viene fatta per proteggere l'integrità psicofisica di una paziente. Non mi stupisco che tu venga a dirmi che è terribile demolire un feto: ma mi chiedo, non dovrebbe essere proprio questa considerazione a spingerti a considerare l'enorme ingiustizia di "esentare" a gratis da tale onere tutti coloro che ne fanno richiesta, lasciando a quei poveretti che credono nei diritti delle donne, l'ingrato compito di passare l'intera giornata lavorativa a raschiare uteri?
Se hai deciso che passerai la giornata a scappare dall'onere peggiore che possa capitarti nella tua professione, lasciandolo sulle spalle dei tuoi colleghi, allora il camice la mattina cosa te lo sei messo a fare? Per bellezza?
CITAZIONE
Lo farei non per le motivazioni che tu hai esposto, ma per una ragione molto più pratica ed umana: per colpire il mercato dei farabutti e per non consentire che una poveraccia che ha già il guaio serio di dover abortire, vada a rischiare la pelle in uno studio privato, senza assistenza, senza competenza (perché in genere costoro sono degli incompetentii falliti sul piano professionale, personaggi pessimi che in ospedale non sanno fare granché, che fanno denari a palate in questo modo rapido e soprattutto esentasse), senza condizioni di asepsi nè di assistenza anestesiologica adeguata.
Per non parlare delle abusive (esistono ancora nell'entroterra meridionale le "mammane", che adoperano il ferro da calza, con relative perforazioni d'utero, emorragie ecc.)
Su questo sono d'accordo al 110%. E' una piaga abominevole che va estirpata con ogni mezzo, e per fortuna che oggi è sensibilmente ridotta rispetto ad una volta.
Sento tanti imbecilli che additano i pro-choice come gente che "spregia" la vita umana, quando se c'è una cosa che essi rispettano e tutelano al di sopra di tutto il resto, è proprio la persona, che è qualcosa di PIU' della nuda vita biologica dell'homo sapiens.
Edited by *Rainboy* - 7/8/2009, 07:06